ti amo Signore

Commento personale: Tante volte la Regina della Pace ci ha ripetuto queste parole: “Pregate, pregate, pregate.” Ma questa volta ci invita di nuovo “con grande gioia”, la gioia di una Madre! Ci guardiamo attorno e, attorno a noi, vediamo il deserto. Tutte le attività impegnative sono sospese: pare che ci sia spazio solo per il divertimento, per il riposo, per le ferie, per il disimpegno, per le corse… La Regina della Pace ci ricorda che la preghiera, senza negare la preghiera ecclesiale e liturgica, è prima di tutto un impegno personale. Gesú infatti ci ha insegnato che per pregare bisogna entrare nella propria stanza, chiudere la porta e parlare con il Padre Celeste, il quale ascolta il nostro cuore. (cfr: Mt. 6, 6). Gesú, che ha frequentato il Tempio, ha cercato spesso luoghi deserti, all’alba o nella notte, e ha invitato i suoi a cercare un po’ di riposo dopo il ministero apostolico, a ritirarsi in un luogo deserto per riposare con Lui (cfr. Mc. 6, 31). La Regina della Pace ci ricorda oggi alcune caratteristiche indispensabili per la vera preghiera: organizzazione, riposo, raccoglimento, gioia. La preghiera va programmata e organizzata: le nostre giornate devono essere ordinate, il nostro tempo va usato con equilibrio e sapienza, direi, benedettina dell’“ora” et labora”. La Regina della Pace ce lo ha spiegato cosí bene proprio nel Messaggio del 2 Ottobre 1986: “Cari figli, anche oggi vi invito a pregare. Voi, cari figli, non siete in grado di comprendere quanto valore ha la preghiera finché non dite a voi stessi: adesso è il tempo della preghiera. Adesso null’altro è importante per me. Adesso per me nessuna persona è importante all’infuori di Dio. Cari figli, dedicatevi alla preghiera con amore particolare, così Dio potrà darvi le grazie. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata”. S. Ignazio di Lojola metteva al primo punto dei suoi famosi Esercizi Spirituali, la “compositio loci”, la composizione, la preparazione del posto, esterna ed interna, che è poi il silenzio esterno, il rispetto, e l’attenzione della nostra mente e del nostro cuore. La preghiera si svolge ancora nella pace, nel riposo fisico, mentale, del cuore, dell’anima, che è proprio di chi non ha null’altro da fare se non restare aperti verso qualcuno che viene e che vuole incontrarci: è la quiete che viene dopo le tempeste delle giornate e della vita. La preghiera si compie poi nel raccoglimento. Certo, è bello e utile pregare nello svolgimento di una qualche attività semplice, di attività domestiche, di viaggio o altro, ma, per dire quanto è importante per noi la preghiera, è necessario proprio sederci, prendere la decisione di fermarci, e di allontanare ogni altro pensiero e distrazione, di volgere a Dio la mente, il cuore, tutto il nostro essere: anche il corpo è chiamato ad esprimere preghiera, come Maria di Betania. Mi ha sempre affascinato la preghiera notturna di Giovanni Paolo II… La preghiera vera è infine quella gioiosa. La gioia nasce dall’appagamento dei nostri desideri. E chi piú di Dio puó appagare il nostro cuore? Lo diceva bene S. Agostino: “Noi siamo fatti per te, o Signore, ed è inquieto il nostro cuore finché non riposa in te.” (cfr. Confessioni). Ogni appuntamento con il Signore è, cosí, atteso, desiderato, cercato, non rinviato, ma attuato, dicendo quasi un “Finalmente!... sono ai tuoi piedi, qui, con te!” Il saggio Qoèlet nel grande capitolo terzo ci dice che “c’è un tempo per ogni cosa sotto il sole.” Le cose terrene sono una buona cosa, perché provengono dal cuore del Padre, da Dio Creatore, ma non sono tutto: il Tutto si trova solo in Cielo. Tutto deve essere in funzione del Cielo. Se desideriamo veramente Dio, cercheremo davvero non solo di passare dei ritagli di tempo con Lui, non solo di dire qualche sfuggente, obbligata e abituale preghiera, ma lo cercheremo come la sposa del Cantico dei Cantici. Forse rileggendo alcuni passi di questo sorprendente Libro della Scrittura, saremo in grado di comprendere meglio l’Amore per Dio. Non è forse vero che chi ama cerca, chi cerca trova, chi trova rimane in quell’amore, perché non gli manca piú null’altro? Credo di poter dire che le ferie piú belle sono quelle lontane dal chiasso e dai rumori, dal clima festaiolo, quelle vissute nell’intimità della propria famiglia, nell’intimità del proprio cuore. Credo di poter dire che neppure il bagno di folla nelle chiese o nei Santuari è importante per noi. La Regina della Pace è certo contenta di vederci numerosi nei suoi Santuari o nei gruppi, ma Lei guarda dentro ciascuno di noi, perché ciascuno di noi è importante, come ogni figlio è importante per ogni mamma e lo ama in modo singolare, come sempre ci dice. Lo Spirito Santo risvegli in noi una grande sete di Dio, un grande desiderio di deserto, un pieno incontro con il Signore della Vita e dell’Amore.