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Post N° 104

Post n°104 pubblicato il 18 Giugno 2013 da solitudineNA

 

Oggi ho ricevuto questa mail dall'OIPA penso che si deve agire per aiutare Vito un cane abbandonato per giorni all'indifferenza ldella gente a sua storia mi ha commosso.
OIPA Trapani lancia un appello di raccolta fondi a suo sostegno, le degenza in clinica costa 20 euro al giorno, oltre alle cure specifiche per la scabbia. Serve inoltre uno stallo per ospitare Vito non appena sarà in condizioni di uscire dalla clinica.
Chiunque volesse dare un contributo a suo sostegno può fa...re un’offerta all'OIPA Trapani c/c n. 43035203 intestato all'OIPA - Italia specificando nella causale "OIPA Trapani – Vito” oppure può inviare direttamente cibo. Per qualsiasi informazione contattare Tel. 392 8596781; trapani@oipa.org
La storia:
San Vito Lo Capo, comune di 4.180 abitanti in provincia di Trapani, è uno dei luoghi turistici più famosi della Sicilia per la bellezza della sua spiaggia, eletta nel 2011 la migliore spiaggia italiana e l'ottava in Europa. Eppure, nella categoria dei “migliori” non possono di certo essere annoverate le istituzioni che la rappresentano. A instillarci questo dubbio è la storia di Vito, un cucciolo simil maremmano di due mesi e mezzo. Per ben sette giorni è rimasto in strada, in una zona centrale di San Vito Lo Capo, nei pressi di un albergo, ignorato e scansato dalla gran parte dei passanti. Inutili sono state le segnalazioni di diversi turisti alla Polizia Locale, ai Carabinieri e al Comune. Nessuno è intervenuto.
Due turisti decidono allora di contattare l’OIPA di Trapani e segnalano la presenza di un cucciolo in strada che versa in condizioni molto critiche. Questa volta è la delegata di Trapani, Anna Calderone, a contattare nuovamente le forze dell’ordine e le autorità preposte, ma niente, ci sono le elezioni amministrative, e non c’è tempo per dare retta ad un “povero cane randagio”. Così Anna decide di postare sulla propria pagina di facebook le foto di Vito, chiedendo di a tutti i suoi amici di allertare le forze dell’ordine del posto affinché intervengano per soccorrerlo. I Carabinieri di S. Vito Lo Capo contattano dopo alcune ore Anna per chiederle di fermare l’appello, non ne possono più, ricevono chiamate da tutta Italia. Interverrà la Polizia Locale, che porta finalmente Vito ad un ambulatorio veterinario di Custonaci. Le sue condizioni di salute sono gravissime, dice il veterinario, quindi gli viene somministrato un antiparassitario, di quelli che si usano per le mucche e le pecore, e Vito è sistemato.
Riposto per due giorni dentro una scatola di cartone, può aspettare, tanto è un cane randagio che nessuno reclamerà e per cui nessuno pagherà. Allertati da Anna, che nel frattempo ha capito che lì per Vito non c’è speranza di salvezza, i due turisti che l’hanno segnalato si offrono di portarlo a Trapani presso una clinica veterinaria di fiducia. Appena arrivato, Vito divora con grande voracità 300 gr di pappa ed è molto assetato. Segno che nessuno l’aveva rifocillato nei due giorni trascorsi in clinica. Stremato dalla fame e dalla scabbia, la forma di rogna più grave che possa colpire un cane, sprofonda nel sonno. Al suo risveglio lo attendono prelievi ematici, spugnature, cure antibiotiche e tutte le terapie specifiche per curare una patologia che richiede almeno due mesi di cure.
Vito è timoroso e arrabbiato, ringhia appena qualcuno tenta di avvicinarsi a lui. E nessuno può dargli torto.un caro ringraziamento Maria Rita e Marcello, i due turisti di Perugia senza i quali Vito non sarebbe sopravvissuto
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