« il vento nel respiro | vivi e morti » |
Post n°115 pubblicato il 16 Dicembre 2012 da mieledighiaccio
puoi scrivere se vuoi un nome lungo e storto
per chiamarmi ritrovarmi ricominciarmi
seduti sopra il cuscino
quasi fosse uno strumento di precisione
accordato con il primo vento che passa
stringiamo antiche alleanze
ma lo sguardo non mente la paura mai
slegami i polsi se vuoi
in ginocchio sui vetri rotti
un ghiaccio spesso rigato
in un piano che si inclina ed inghiotte
capovolge i ruoli
stravolgendo le rotte
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