Creato da associazionetonniera il 21/06/2008
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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 28 Giugno 2008 da associazionetonniera
Foto di associazionetonniera

 



Da un estratto del quotidiano “Il Tempo.it”



 



Si ipotizza che dietro il fermo anticipato della pesca al
tonno rosso ci sia una regia occulta legata più a fattori commerciali che a
quelli ambientalisti. Al centro delle voci di corridoio tra gli operatori del
settore ci sarebbero due imprenditori spagnoli, (un noto grossista e un noto
commerciante), che avrebbero i magazzini pieni. Fare due più due a questo punto
è facile: con una stretta di vite sul pescato, la domanda supera l'offerta e i
prezzi dello stoccato sono destinati a salire. Ma l'ipotesi che alla base delle
limitazioni di pesca al tonno rosso, ci siano fattori esclusivamente
commerciali non è certo una novità. E di regia occulta aveva già parlato nei
giorni scorsi Giampaolo Buonfiglio, presidente di Agci-Agrital Pesca e
vicepresidente della Cogeca Pesca, l'associazione che rappresenta tutte le
delegazioni europee del settore.



 



Per leggere tutto l’articolo



http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/06/19/892782-italia_alla_guerra_tonno_rosso.shtml



 



Aldes

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 27 Giugno 2008 da associazionetonniera
Foto di associazionetonniera

FANTAPESCA



E se fosse che un commissario negli ultimi istanti di vita avesse
preso due TONNI con un decreto!



 permesso ad un noto
commercianti di tonno (il proprietario dell’ impianto di ingrasso più grande
del Mediterraneo e  suo compaesano) e ad uno spagnolo che commercializza il 60% del tonno in Mediterraneo   

la
possibilità di vendere nel 2008 i pesci a prezzi inimmaginabili?



Con contratti stipulati a inizio anno a prezzi molto bassi!



Chi sa forse ci faranno un film?

Aldes

 
 
 

Fermo definitivo!

Post n°6 pubblicato il 24 Giugno 2008 da associazionetonniera
 

Oggi 24/6/2008 dopo averci fatto tribolare per altri 11 giorni è arrivata la notizia già per altro scontata che il fermo pesca è definitivo, e che di andare a pesca se ne parlerà l’anno venturo,
sperando che non ci siano altri provvedimenti.

Vorrei ringraziare tutti i nostri parlamentari per il lavoro svolto nell’ averci saputo rappresentare in modo veramente eccezionale e che tanto hanno fatto per noi.

Bisogna dirlo, i nostri ministri ci difendono veramente bene in tutte le circostanze, e questa volta si sono superati, hanno lottato duramente, si sono sacrificati, ma cosa ancor più meritevole e che lo fanno veramente per il popolo.

Mi chiedo ma che ne sanno veramente i nostri ministri di problemi di pesca, di agricoltura, di persone che questo anno non solo non hanno guadagnato nemmeno un euro, ma hanno rimesso perfino le spese.
Come faranno i marinai, gli armatori e le famiglie?
come vivranno quest’anno da dimenticare sia per il brutto tempo sia per il decreto emanato da Bruxelles?
I nostri ministri come possono capire chi è stato fortunato ed è riuscito a guadagnare 3000 euro in una stagione di pesca?

Nel ringraziare a nome di tutti i pescatori voglio rendere noto quanto guadagna un ministro all’europarlamento in modo da capire come possono sentire il problema di chi non ha nemmeno i soldi da dare alla moglie per la spesa.

Da una inchiesta dell’ Herald Tribune

Un insulto a miseria e povertà di milioni di persone
La vita dorata dei parlamentari europei
Secondo un'inchiesta pubblicata il 24 maggio dal quotidiano statunitense "Herald Tribune" un seggio al parlamento europeo a Strasburgo "è meglio che vincere la lotteria". Un europarlamentare, infatti, può incassare, grazie al sistema dei rimborsi, fino a 100 mila euro l'anno oltre al proprio stipendio.

Pubblico gli stipendi dei parlamentari Europei,

1 Italia 144.084,36
2 Austria 106.583,40
3 Olanda 86.125,56
4 Germania 84.108,00
5 Irlanda 82.065,96
6 Gran Bretagna 81.600,00
7 Belgio 72.017,52
8 Danimarca 69.264,00
9 Grecia 68.575,00
10 Lussemburgo 66.432,60
11 Francia 62.779,44
12 Finlandia 59.640,00
13 Svezia 57.000,00
14 Slovenia 50.400,00
15 Cipro 48.960,00
16 Portogallo 41.387,64
17 Spagna 35.051,90
18 Slovacchia 25.920,00
19 Rep. Ceca 24.180,00
20 Estonia 23.064,00
21 Malta 15.768,00

come si evince gli Italiani sono al primo posto per guadagni, ma sono quasi sempre ultimi a rappresentare la nazione,
La Spagna che da ai propri ministri un quinto di quanto diamo noi ai nostri è riuscita ad ottenere la proroga fino al 23\6.


La retribuzione di un eurodeputato si divide in due parti. La prima comprende lo stipendio vero e proprio che è pagato direttamente dalla Stato di appartenenza e corrisponde allo stipendio di un parlamentare nazionale(vedi sopra)

Esistono poi una nutrita serie di indennità proprie del parlamento europeo, uguali per tutti e prelevate dal bilancio generale dell'Ue. Un'indennità per le spese generali ammontante a 3.700 euro al mese, che si riducono della metà in caso di assenza "non validamente giustificata" ad almeno la metà delle sessioni plenarie. Servono ufficialmente a coprire le spese di gestione degli uffici, quelle telefoniche e postali, nonché quelle di trasferta all'interno del proprio Stato. Il tutto senza ricevute da presentare per le spese realmente sostenute.
L'indennità forfettaria di viaggio per gli spostamenti dalle rispettive circoscrizioni alle sedi comunitarie, con lo scopo di partecipare a riunioni ufficiali dell'europarlamento. Copre anche le spese sostenute durante il viaggio, dai taxi agli alberghi, passando per i pranzi al ristorante. Poi abbiamo l'indennità di viaggio, che è destinata a coprire le spese sostenute per i viaggi ovunque nel mondo, nell'esercizio del mandato ma al di fuori delle riunioni ufficiali (ad esempio per conferenze tenute in un altro Stato membro). Per tutte e due vige la possibilità di fare allegramente la cresta, e gli italiani sono specialisti del settore, i quali volano più volte al mese da e per Bruxelles o Strasburgo con tariffe scontate o compagnie low cost (a prezzi bassi) e si fanno rimborsare la tariffa piena, ricavandone a fine anno un discreto gruzzolo. Del resto il rimborso avviene tramite la presentazione della sola carta d'imbarco. Come se non bastasse i deputati europei hanno diritto a quella che eufemisticamente viene chiamata "piccola diaria viaggi extra": altri 3.652 euro all'anno.
Anche l'indennità di soggiorno, per ogni presenza effettiva a incontri ufficiali di organi del parlamento europeo (ad esempio, le sessioni a Strasburgo o le commissioni a Bruxelles) offre la possibilità di altri introiti. Ben 262 euro al giorno. Copre il costo dell'alloggio e dei pasti e tutte le altre spese sostenute durante tutto il soggiorno: è corrisposto solo se il deputato ha firmato il registro di presenza della riunione. Al di là del fatto che il parlamentare potrebbe benissimo arrivare alla meta, firmare la lista delle presenze e andarsene senza avere mai presentato un'interrogazione, scritto una relazione, fatto un intervento in aula o partecipato al lavoro delle commissioni parlamentari, la prassi abbastanza diffusa è quella della firma falsa, apposta cioè da un collega presente anche per l'assente. Che esempi di moralità!
Avanti poi con l'indennità telematica, per coprire l'acquisto, la gestione e la manutenzione di materiale telematico, computer, stampanti ecc. Questa indennità può essere utilizzata anche per acquistare collegamenti a internet o fax da utilizzare nella circoscrizione del deputato. Ed ancora indennità per gli assistenti parlamentari, ben 9.756 euro mensili di media con un tetto di 12.576 euro, a fronte delle spese legate all'assunzione e alle attività di uno o più assistenti. Ufficialmente è concessa solo dietro presentazione di documenti giustificativi. Ma sono vincolanti? L'eurodeputato deve presentare un documento dove dichiara che utilizza una persona determinata con tale funzione e che verrà retribuita con una certa somma. Questa gli viene poi pagata direttamente dall'amministrazione del parlamento che non controlla quanto effettivamente finisce nelle tasche dell'assistente. Risultato è che non mancano gli abusi, tanto più che non sono rari gli europarlamentari che per non perdere l'indennità in questione dichiarano di utilizzare come assistenti la moglie, i figli o parenti in genere, che in realtà negli uffici di Strasburgo non mettono mai piede.
Altri benefit sono rappresentati dalla copertura sanitaria nazionale, garantita dal parlamento europeo e dal Fondo pensione volontario finanziato con una nuova linea del bilancio comunitario creata ad hoc. Con versamenti irrisori gli eurodeputati possono rimpinguare le già laute pensioni che spetteranno a costoro una volta raggiunto il 65° anno di età. In discussione al parlamento di Strasburgo c'è, con il consenso della destra e della "sinistra" borghese, la proposta di abbassare l'età pensionabile di questi nababbi. Alla faccia delle politiche antipopolari dei tagli delle pensioni che in maniera pressoché unitaria portano avanti governi di destra e "centro-sinistra".

Dulcis in fundo l'assenteismo legalizzato. Nonostante al parlamento europeo si lavori circa 120 giorni l'anno, ci sono 2 mesi di ferie estive, venti giorni a Natale, una settimana a febbraio, un'altra fra aprile e maggio e un'altra ancora a ottobre, i parlamentari non si vergognano di disertare l'assise di Strasburgo. E gli italiani sono campioni anche in questo. Nel 1992, anno europeo per eccellenza, dove fu varato il mercato unico, il Trattato di Maastricht e deciso il varo dell'euro negli anni seguenti si scoprì che 21 eurodeputati italiani su 81, non avevano mai messo piede nelle sedi europee. E addirittura in 11 non avevano mai neppure presentato uno straccio di interrogazione. Uno studio realizzato nel 2000 dalla London School of Economics confermerà che gli italiani sono quelli che beccano più soldi e al tempo stesso fanno più assenze. L'anno seguente il presidente della Commissione Ue Prodi interverrà con tanto di faccia tosta: "Provo un profondo disagio per assenze tanto cospicue".



Noi pescatori di cuore ringraziamo i nostri ministri per averci saputo rappresentare e difendere il nostro lavoro.
Con profondo rammarico, anche questa volta chiniamo la testa e speriamo che ci diano almeno una misera elemosina per arrivare a l’anno venturo.
Aldes

 
 
 

Occupazione del porto di Napoli

Post n°5 pubblicato il 22 Giugno 2008 da associazionetonniera
 
Foto di associazionetonniera

Occupazione pacifica del porto di Napoli
da parte dei pescatori della associazione tonniera campana.
Il link
http://it.youtube.com/watch?v=V9JLHcODqQ4

 
 
 

Radio CRC intervista il comandante

Post n°4 pubblicato il 22 Giugno 2008 da associazionetonniera
 
Foto di associazionetonniera

Il comandante Paolo Pignalosa

a radio CRC

spiega le motivazioni della manifestazione.

Il link:

http://it.youtube.com/watch?v=3ivWHPDYl_4

 
 
 
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