Creato da gipsy.mm il 05/09/2011
sognare è come volare
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Nel silenzio che volge al mattino sulle dune col mare vicino è tornato a parlar di un amore che Ancor brilla più vivo del sole. Chiudo gli occhi e rivedo il tuo volto, i capelli sciolti i boccoli al vento, il sorriso, lo sguardo rapito dalle onde di un altro tempo. Porta il profumo di tamerici, la brezza e l'onda il sale, sulle pendici tra i sassi aguzzi che ferirono il cuore.
Sensazione di giovinezza la rimembranza di una carezza…
La mente mia è rapita là, dove il mar si fonde con il sole e cerca nel bagliore il fremito del perduto amore.
Vorrei volar con te, dolce chimera, per vivere la vita, quel che resta, di fiore in fiore, con le farfalle in festa
E nell'immensità, in cui tutto si confonde, nuotare alla ricerca dell’ultimo respiro guardandomi sfumare nel mistero.
Senza più pensare cerco il tuo volto sopra il firmamento. Tu giochi a nascondino tra arabeschi paffutelli, bianchi, dentro il riflesso di ricordi sparpagliati, stanchi.
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Non voglio più aspettare il tempo che verrà
e senza pensare agli anni, alla mia età,
mostrerò il ragazzo nascosto tra le rughe
giocare a rimpiattino in queste righe…
Sobbalza il cuore alla tua vista, in petto.
Occhi negli occhi in loro mi diletto,
prendo la tua mano e passeggiando lentamente, piano…
Con un fil di voce, dalle labbra, t'amo..
solo sussurri accompagnano i tuoi passi,
fruscii e bisbiglii tra le foglie ai sassi
fan coppia col calpestio sommesso;
il vero amore non si sposa al sesso.
in placido silenzio l'altra mano al vento
Indica in cielo il firmamento spento
Solo la luna spicca biancheggiante
Sopra il riverbero della luce dileguante.
È arcana questa notte sopra il golfo
Magica si, accanto a me il tuo volto
Si illumina al lampeggiar del faro che l'acccende
e in mare e in cielo, dopo, si disperde;
la risacca sfrigola sul molo
con il rumor di gonna nel calpestare il suolo.
La luce, dai lampioni, disegna fantasmi sulle onde,
intarsia la tua figura snella, in loro si confonde.
È buia la notte, il silenzio ancestrale;
Sognare l'inizio diventato il finale
Sognare la vita vissuta: il fantasma,
Anch'esso tra l'onde, non più nel miasma.
Nuotano insieme le ombre sull'onde
La luce del faro le spegne, confonde…
due ombre danzano, sposate dal mare,
un breve istante per tornare a sognare.
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Giunte le mani a coppa osservar la vita
Com'acqua di fonte sfuggire tra le dita
Immaginar domani, lasciando questa terra,
Di non sentir più mai il rombo della guerra
Guardar lo scampolo di tempo tra le dita
Sperando che alla fine inizi un'altra vita
Illuso come sempre, sognando sogni arcani
Il tempo che mi resta lo stringo tra le mani
Lasciandolo fluire, facendo poco o nulla
Aspettando che la terra diventi la mia culla.
Guardo in prospettiva il sasso che consuma
Lo trasforma in sabbia, nella sabbia sfuma.
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Indossato un abito scuro gessato
camicia bianca col nero sparato
Farfallina bordò nel girocollo.
Sulla giacca, dentro l'occhiello
Un garofano colore del sole,
D'oro i gemelli bordati da viole.
Un personaggio alquanto retrò
Con un bastone del tempo che fu
Scivola lemme in mezzo alla gente
Con il cilindro indossato a spiovente
Lungo le strade della città
Sotto i lampioni della civiltà..
La gente si gira al suo passaggio,
Sberleffa e ride con nobile oltraggio
Contraccambia il saluto, imperturbabile,
Lo sconosciuto, con gesto amabile.
Non si scompone, osserva vetrine,
Sentendosi Gallo tra le galline
Immerso nel chiasso della città
Da tutti enunciato gran civiltà
E sorridendo mostra il passato
Sfoggiando arguzia nel portamento
Nei modi leziosi, in mezzo alla gente
Con il cilindro indossato a spiovente
Con il cilindro indossato a spiovente
Ascolta il chiasso, osserva la gente
Le mascherine di ogni colore
Celano amore comanco il livore
La diffidenza traspare dagli occhi
ridon sguaiati come fanno gli sciocchi
Gregge, appunto, imprigionato
Da leggi e leggine di questo stato
Con il futuro rubato per sempre
Tutti schedati in questo presente
Con la siringa accanto, nel letto,
Ogni tre mesi per il loro diletto.
Col volto scoperto, lo sconosciuto,
Annusa tabacco e fa uno starnuto.
Improvviso scompiglio di gente impaurita
Che si allontana scansando la vita
Incenerendo con il nuovo dettato
il libero arbitrio e tutto il passato.
Scosta con garbo la sua mantella
Mette il cilindro sotto l'ascella
Poi si allontana per tornar nel passato
E viver la vita con altro dettato
Lasciando al futuro questo presente
Paura e leggi per chi non fa niente.
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Cos'è questa sensazione che mi rode
le viscere lo stomaco ed il cuore?
Lenzuolo imbrillantato il mar dal sole
acceca la vista, ruba le parole
le ruba come quando quella sera
Il destino mi rubò la primavera,
la giovinezza, i sogni e l'avventura
Per un futuro che mi fe' paura.
Sentire il dolore ribollire nelle vene
Sentirlo infuocar tutte le pene
Con lo sguardo rivolto sul passato
Mentre il presente urla devastato
La dove la vista si confonde
All'orizzonte il ciel bacia le onde
Tra loro il mio pensier s'azzarda
E torna a rimembrar l'età gagliarda
La linea sottile che mi sta davanti
Nasconde il burrone oltre lorizzonte
Ed i ricordi lasciati sulla via
Rinnegati dalla mia follia.
Chiudo gli occhi, fuggo il mio presente
Esce il tuo volto sfuocato dalla mente
La sensazione dolce dell'amore
Quella purezza e poi solo dolore
Puntini bianchi solcano le onde,
orizzonte e cielo in mar si fonde
Lucor di luna lentamente s'alza
Rinnego la vita che mi sopravanza
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