sognoancora

cala luna

È radicato in bilico, sul mare,

il mirto ritorto dai venti ed il sale.

Dalle fronde trafila il calore

sopra le gocce del mio sudore.

La freccia mostra la salita,

tra massi di arenaria scolpita,

sul sentiero  spazzato dal vento

segnato da passi graffiati dal tempo.

Mi lascio alle spalle il presente,

il chiasso,  i giudizi della gente

pronta a pontificare

incapace di glorificare;

davanti a me il futuro armato

in continua lotta col passato.

Passo su passo si sbroglia la vita

tra gioie e dolori,

i massi in mezzo alla salita,

il batticuore nell’insidia di un fosso,

la sorpresa dietro l’ultimo dosso,

lo strapiombo e l’infinito…

lo sguardo si distende sull’immenso,

il ricordo scivola nel mare

ove naufragò il primo amore,

oltre l’orizzonte, con il mio dolore.

L’occhio, a fatica fugge la visione,

torna sulla spiaggia, fuor dall’illusione,

vede l’onda accanirsi sul calcare

frantumarlo e trascinarlo in mare,

trasformarlo nella polvere fine

in cui il tempo consuma le sue rime

e traccia le note del mio futuro

senza passato, nel presente che abiuro.