Creato da torossis il 08/08/2010
Perfidie di Stefano Torossi

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Quiz

 

   IL CAVALIER SERPENTE

   Perfidie di Stefano Torossi

 9 settembre 2013

QUIZ

 

E' un'eternità che non scriviamo qualcosa di nuovo (1). Il fatto è che siamo stati tutto questo tempo di calura a chiederci se fosse meglio lavorare per vivere, o vivere per lavorare (2); poi abbiamo optato per un'operosa inerzia (3).

Ciononostante, venerdì 30 agosto, nelle prime roventi ore del pomeriggio una freccia (4) percorreva sul suo cavallo d'acciaio (5) la Cassia in direzione Viterbo: era il Cavalier Serpente. Volevamo essere presenti all'inaugurazione, nella Sala del Conclave del meraviglioso Palazzo dei Papi, della mostra di pittura e scultura di Roberto Joppolo, un artista a nostro parere buono ma discontinuo, con opere emozionanti, e altre per le quali non si può certo dargli del michelangelo (6). Promotore l'amico Filippo Gasparro, recentemente svelatosi ai nostri occhi, in coincidenza con la rinuncia del suo ruolo di responsabile del glorioso Burcardo della SIAE, come l'uomo più felice del mondo. Presente anche un altro mitico rappresentante del passato della Società Autori, l'avvocato Giorgio Assumma, presidente dimissionario. Un uomo di cui raramente abbiamo visto l'uguale come compostezza, humour e aplomb. Sempre dritto, perfetto in giacca e cravatta. E con l'aria serena. Una volta, a Roma, dalle parti del suo ufficio, lo abbiamo inquadrato con i nostri increduli occhi mentre scendeva dal marciapiedi senza guardare né a dritta né a manca, per attraversare la strada con il semaforo rosso (per lui) come se il traffico non esistesse. Erano le auto che si fermavano, docili. C'è chi dice di averlo visto camminare sulla acque del laghetto dell'EUR, non lontano dalla sede generale. Verrebbe da trarne una (troppo ardita?) conclusione: "Vuoi essere felice? Molla la SIAE!" (7).


In questa breve trasferta abbiamo dovuto ancora una volta trattenere i conati di fronte allo stile tirolese-disneyano a uso turistico, ovunque presente. Per esempio, le aiuole (*) di erbetta ben rasata con cespuglietti di rose e altri fiorellini che accompagnano tutto il giro delle mura di Viterbo, mura (8) ferrigne, robuste e arcigne, che nella loro maestà minacciosa non sanno proprio cosa farsene di questi gingilli zuccherosi. Zuccherosi e fiabeschi come i nomi degli agriturismo che incontriamo sulla strada: "La spalliera dei glicini", "Trapunte e merletti", "Il bosco delle api". Conati trattenuti anche qui.


Per fortuna c'è stato anche il momento un po' più aspro. Grazie a un gruppo rock che sulla piazza del duomo (siamo sempre a Viterbo) ha insistito a continuare un rumorosissimo e naturalmente ripetitivo sound check per il concerto della sera, anche mentre il vescovo si avviava con passo da Don Camillo, furioso ma impotente a invalidare il permesso del sindaco, verso la sala dove, prima del buffet, ci avrebbe somministrato un tedioso e patetico discorso sulla Madonna, al solito raccontata come mamma e sostegno anche di anziani e robusti signori, come Giovanni Paolo II, protagonista dell'omelia, a nostro parere capacissimi di procedere sulle proprie gambe, senza bisogno di essere portati per mano né dalla Madonna, né da altre badanti.


Chiudiamo con due opposte segnalazioni. Il 31 agosto un sobrio convegno, organizzatore Vito Taverna, a Monterchi (Arezzo): "Poesie nel cassetto", che non dà premi, ma la possibilità a tutti i poeti (non proprio una riunione di giovanetti (9), come abbiamo constatato di persona) di spedire, e poi venire a leggere nel teatro comunale quello che hanno scritto (naturalmente di buono e di cattivo, ma senza censura). Più tardi, ottimi crostini di cacciagione, e vino rosso.

 E poi una faccenda che ci è sembrata del tutto incongrua, soprattutto per l'argomento in relazione al luogo. Una serata intitolata "Manchi solo tu", lettura di testi di Concita De Gregorio, con musica dal vivo. Storie di donne che richiamavano per la loro onnipresente banalità, anche se camuffata da empatica, moderna partecipazione, la posta del cuore dei vecchi settimanali femminili: Grazia, Annabella. Accompagnate da precarie esecuzioni musicali del gruppo "Le Cardamomò" al quale vorremmo suggerire che non basta strimpellare strumenti strani (10) come organetti, bombardini o kalimbe per fare simpatia e spontaneità retrò; bisognerebbe anche saperli suonare.

Insomma, dal Valle Occupato, ci aspetteremmo una più attenta amministrazione dello spazio disponibile. Diamolo pure, questo spazio, a chi ce lo chiede, però assicuriamoci, prima, che se lo meriti.

Presente fra il pubblico, e non ci è sembrato particolarmente partecipe, il ministro della cultura Massimo Bray.



P.S. Quiz. Questi fastidiosi numeretti fra parentesi, ecco, siamo sicuri che avreste pensato male di noi (11): "O Cavalier Serpente, ti sei rimbambito?" (12) E' che abbiamo passato alcune delle ore più afose di agosto a rinfrescare la sintassi (e questo magari ci ha surriscaldato il resto), e ci siamo invaghiti di un vecchio gioco di sapore un po' barocco. Quello delle figure retoriche. Ne abbiamo seminate qua e là. Se non le avete riconosciute, c'è la spiega qui di seguito (occhio ai richiami numerici).

(1)   Iperbole: esagerazione - eternità invece di un mese.

(2)   Chiasmo: incrocio di due concetti corrispondenti e opposti.

(3)   Ossimoro: illogico accostamento di termini dal significato contrario.

(4)   Metafora: trasporto di identità da una parola a un'altra - (veloci come) una freccia.

(5)   Perifrasi: chiamare un oggetto con un giro di parole anziché con il suo nome vero.

(6)   Antonomasia: usare un nome proprio come sostantivo comune.

(7)   Epifonema: sentenza conclusiva espressa enfaticamente - la morale della favola.

(8)   Anadiplosi: ripetizione di una parola nel discorso per rinforzarne l'impatto emotivo.

(9)   Litote: dire meno di ciò che si desidera far capire.

(10) Allitterazione: ripetizione di una o più lettere in posizione iniziale di parola.

(11) Anacoluto: salto sconnesso, sintatticamente incoerente.

(12) Apostrofe: abbandonare la forma impersonale per rivolgersi direttamente a qualcuno.


(*) L'unica parola italiana con dentro tutte le vocali.


 

                                       



 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Babula il 09/09/13 alle 15:03 via WEB
Caro Cavalier Serpente, meno male che ti sei riposato, e che anche noi lo abbiamo fatto. Hai iniziato il tuo nuovo anno in maniera molto cattivissima. Non so quante persone riusciranno a capire la raffinata perfidia di questo tuo pezzo. Io, devo confessare, essendo rimasta a Roma e non avendo messo i miei sensi in libertà (5) mi sono moltissimo divertita. Soprattutto mi piace aver compreso esattamente il n. 11 che molto mi appartiene. Anche il 9 e il 2 sono andata curiosamente a rileggere. Aimè! Ho bisogno di una ripetizione per il n.10. BENTORNATO! Ci sei mancato.
(Rispondi)
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