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© foto di Giuseppe Celeste/Image sport

Intervenuto dopo la conferenza stampa in esclusiva a Sky Sport 24, ai microfoni di Andrea Paventi, Josè Mourinho ha parlato innanzitutto del Bayern Monaco, avversaria di Champions nella finalissima di sabato: "Sono un'ottima squadra, molto organizzata, batterla sarà davvero difficile. Noi e loro siamo due squadre forti fisicamente, loro hanno giocatori importanti da questo punto di vista, tranne Lahm che è piccolino e Robben che è normale, ed anche noi abbiamo il nostro piccoletto olandese, Sneijder. Però la vera forza di queste due squadre sta nello stare in campo, giocano e pensano". Poi, si parla di festeggiamenti premeditati: "Non so mai come festeggio, non lo decido mica prima. A Siena ho camminato nello spogliatoio, a Barcellona ho festeggiato tanto, una corsa come Pietro Mennea. L'importante è quello che hai dentro, e nessuno sarà felice più di me se l'Inter vincesse quella partita".

 Ma per lui, gli viene chiesto, è stato più duro arrivare in finale con l'Inter quest'anno o col Porto? "Penso con l'Inter. Con il Porto prendemmo il Real Madrid nel girone, non sono fortunato nei sorteggi. Con l'Inter però abbiamo affrontato quattro volte il Barcellona, mi sembrano tante, poi anche il Chelsea. E abbiamo sempre giocato la prima in casa e la seconda fuori. Sì, decisamente con l'Inter, arrivare a Madrid è stata proprio dura". Il suo addio spaventa società e tifosi dell'Inter che stanno facendo di tutto per farlo riflettere bene e pensare, ma Josè risponde così: "Non penso, io lavoro. Penso alla partita, ai giocatori, agli allenamenti, penso che sia oggi che venerdì non potrò lavorare perchè c'è la stampa, questo penso adesso. Siamo al top di speranza e motivazione, ma anche fisicamente stiamo molto bene. Dopo dieci mesi non puoi stare al top fisicamente, però siamo in ottima forma, lo confermo. Ed anche tatticamente, negli ultimi mesi siamo cresciuti tantissimo", ha quindi concluso.