Proxima

La carne


La gelosia della carneInvecchia la carne sulle mia ossa,gli occhi sbiaditi dagli anni.Giganti del passato,gnomi del futuro.Se all'ora che passail leone più non ruggiscel'inganno ha circuito la memoriae già fatica a lusingare il domani.Ogni sonno che viene richiede una preghiera in piùper ritrovare al risveglioun'ora nuova, un sogno, un'ansia, un'emozione,una semplice cosa.Ma i venti soffiano sui miei capelli radi e lunghicome stracci sfilacciati,sbandati nell'aria con cui li tessoper farne inesausti pensieri.Poveri fili rosi e snervati dal tempo.Ogni volta persi in una trama che sbadiglia nell'aria.Io passo cieco e assorto tra le cose,portando sotto il braccio il libro della vita.Un piccolo volume, un capitolo, una pagina, una parola."Fine", perché l'inizio non ricordo.Sfilano mucchi di calendari girati ogni tanto dal tempo.Vuote pagine di mesi ed anni.Solo il petto, più ancor che la mente,può forse trovare una storia.Un poco di sé, ma tanto di non riconosciuto.Quasi ripudiato.Corse nel vento libere,e tanto spalare sabbia dai mille ingranaggi della vita.Amore, odio, indifferenza, azione, inazioneVivere da vivo e da morto.Specchiavo i miei occhi nei suoi,assaporando la carnosa morbidezzadelle sue cosce stese sulle mie,stretti su una sedia in cima al mondo.D'improvviso uno squillo la scioglie, parole allegre, complici altrove,e perdo il mio mondo.Strumento di sostegno e sensore dell'anima, in bilicosulle impercettibili vibrazioni che una carica inconscia,in divenire su e giù per il filo della memoria,porta alla pelle stretta sull'informe.Giocava con me facendo giocare un inconsapevole altro.Titillava col piede, come un'appendice tattile.Era il suo mondo, la sua fiaba e la fine della mia.