Proxima

subalterno


Un'altra luna, orafiltra e rischiara,man mano,ove prima era ombra,sul lino ben disteso,sul cuscino rigonfio,a dar forma all'essere suo sul fianco.Capelli a ventagliosul pallido bianco.A sinistra quel lino,di pieghe orfanoe profili senza,come vana forma del vuoto,dà sfondo al nullache è tutta la mia mentema s'anima d'un niente.Un volto ospitedai tratti d'un dolce,di bellezza tutta sua,forte e sicura.Ma amo quel lampodi obliqua maliziacomplice e ancor piùnel lesto parlaredel suo sintetico dire.E ora vorrei un mattinodistesi sul lino,senza risveglio.