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Un'europa degna di un'emicrania, mentre la Grecia fa la furba!

Post n°5 pubblicato il 25 Giugno 2012 da desduna
 

Il fiasco del vertice di Roma, dove si sperava in azioni concrete per il salvataggio dell’economia, è ormai conclamato a livello ufficiale. I tanto apprezzati intenti, si sono rivelati un nebuloso annuncio di cifre specifiche, senza altrettanto specifici piani per l’applicazione. E così, partono subito le reazioni scettiche dei mercati e le critiche aspre degli analisti. La resistenza della Germania per ulteriori potrebbe come la disfatta dell’Europa. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha finora respinto tutte le proposte per contribuire ad alleviare a Spagna e Italia l’aumento dei costi di finanziamento internazionale, creando anche attriti con la BCE che si rifiuta di prorogare ulteriormente il suo piano di acquisti di Bond delle economie emergenti. "Questo rischia di trasformare il vertice del 28 giugno in un fiasco che potrebbe rivelarsi fatale, perché lascer il resto della zona euro senza un firewall abbastanza forte per la protezione contro la possibilit di una uscita greca", ha scritto Soros.

"Anche se un incidente mortale può essere evitato, la divisione tra paesi creditori e debitori sar potenziata con questi ultimi nella totale possibilit di recuperare competitivit ". Nel frattempo, come se non bastasse, si è scoperto che la Grecia non solo non ha rispettato i tagli previsti dai piani imposti, ma li ha anche violati assumendo oltre 70 mila impiegati statali, tra il 2010 e il 2011.

Francia e Italia stanno spingendo la Germania, la più grande economia della regione, ad intraprendere un'azione decisiva per porre fine alla crisi del debito della Spagna soprattutto per quanto riguarda i rendimenti dei titoli a 10 anni schizzati al 7 per cento la scorsa settimana. In risposta a ciò, la Merkel si è opposta definendo “prematuro” il rilascio di eurobond, almeno finchè non ci sar una piena unione fiscale per la regione.

, Questo è comunque "irrealistico e irragionevole", secondo Soros, che ha aggiunto l'unione politica, fiscale e bancaria devono essere "sviluppato insieme step-by-step, passo dopo passo, in modo congiunto".

Una soluzione a lungo termine deve essere trovato per la crisi in Europa, ha detto Soros, e ha proposto una autorit fiscali europee (EFA) da istituire per acquistare obbligazioni spagnole e italiane in cambio di riforme strutturali: questo fondo acquister le obbligazioni europee con buoni del tesoro emessi e sostenuta dalla BCE e tutti i membri della zona euro-nazione, garantendo un rischio zero anche grazie al fatto che l'EFA avrebbe anche il potere di imporre una forma di multa o altra penalit se un paese partecipante non riesce a portare a termine gli impegni presi, ha continuato Soros, aggiungendo che i paesi dovrebbero quindi essere d'accordo sui programmi di riduzione del debito, che non comprometterebbero così la crescita economica. Una visione che non dovrebbe incontrare le proteste di Berlino, ma la Babele-Europa dispone di 27 opinioni diverse al suo interno e ciò potrebbe, alla lunga, dilaniare il processo intero, soprattutto se considera che ognuno di loro ha il potere di bloccare qualsiasi modifica ai trattati UE. E senza contare il fatto che ogni decisione europea è ulteriormente zavorrata dall’approvazione dei singoli Parlamenti, procedura ulteriormente farraginosa vista alla luce della burocrazia elefantiaca di alcuni membri. Naturalmente le diversit storiche estremamente radicate anche nell’economia e nel modo di pensare, non aiuta certamente. Mentre gli investitori sono alla ricerca di soluzioni rapide e coraggiose per ripristinare la fiducia, in Europa la politica patchwork fare rapidi progressi.

, La filosofia della “redenzione” applicata dai tedeschi, che impongono i "compiti a casa", instillando una "cultura della stabilit " (bassa inflazione, debito basso) e applicando una "politica di risparmio" (austerit ), inizia a non piacere anche ai tedeschi stessi che temono le ripercussioni a catena della politica draconiana. In Francia, si vi, invece sul "salvare l'euro", mostrando più "solidariet " con i paesi del sud, in gran parte visti come "vittime" di "speculazione", piuttosto che come cattivi esempi fiscali. I francesi vedono la moneta unica, soprattutto come elemento politico piuttosto che come progetto economico, un'arma potenziale commerciale e un modo per garantire l'Europa in un mondo economicamente multipolare, rivaleggiando con il dollaro. ma si rischia anche qui l’estremismo con gli slogan della Prima Guerra Mondiale - "L'Allemagne paiera" (Germania pagher ) allora cantati dalla destra, ma che stavolta, sono pronunciati (a bassa voce???) da parte della sinistra.

E così rinasce la guerra tra la Merkel ("Nei (SNP: - ) casi in cui la solidariet è concessa, il controllo deve essere anche possibile") e Hollande ("Non ci può essere alcun trasferimento di sovranit se non c'è un miglioramento della solidariet "), il quale cattura le simpatie di gran parte dei leader europei.

 
 
 
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