La sottile linea rossa. Un film antimetafisico: che mostra, non illustra; che non descrive, non racconta, e nemmeno lascia intuire: espone, illumina.
Un film non contro la guerra: oltre la guerra.
Antimetafisico perché non dà risposte, perché non costruisce una narrazione, ponendo invece domande alle quali non c'è risposta prevista. Di fronte alle quali non c'è consolazione metafisica possibile.
Un film "difficile" perché non dà la garanzia di un senso; e tuttavia "facile", una volta che si accetti, antimetafisicamente, l'origine non spiegabile del tutto, e del senso dell'uomo e dei suoi atti in particolare.
Un film "difficile" per quanto la metafisica è "facile", poiché essa garantisce risposte, fornisce garanzie, costruisce certezze a tavolino e su di esse ordisce trame di significati.
Un film sulla natura non naturale della natura: sull'origine metafisica del suo senso, sulla sua funzione consolatoria. Perché il concetto occidentale di natura è quanto di meno naturale possa darsi, giacché quel che perde è proprio l'esser parte dell'uomo della physis, e della comune origine e appartenenza ad essa di ogni suo senso possibile e del senso del tutto. Un senso che resta nascosto e indicibile, e che preserva l'irriducibile alterità del Divino.
Un film profondamente religioso, colmo di rispetto per il Sacro, e che recupera miracolosamente il senso vero, originario, del Natale: la manifestazione del Divino che si fa senso e significato, senz'altra origine spiegabile, comprensibile e razionale, che non sia il suo semplice darsi.
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 09:26
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il 25/03/2009 alle 08:51
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il 25/03/2009 alle 08:44
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il 25/03/2009 alle 08:21
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il 25/03/2009 alle 08:08