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la partenza......

Post n°43 pubblicato il 22 Aprile 2013 da roberto.versaci
 
Foto di roberto.versaci

18-04-2013 partenza da milano.....

 
 
 

Il pene più grande del mondo crea il panico all’aeroporto di San Francisco

Post n°42 pubblicato il 09 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

 

Avere il pene più grande del mondo può avere lati negativi. Jonah Falcon è stato fermato lo scorso luglio all’aeroporto di San Francisco quando gli agenti della sicurezza hanno notato il suo “pacco” insolitamente grande.

Gli agenti hanno fermato l’uomo, chiedendogli di svuotare le tasche, che però erano vuote: Falcon ha tentato di spiegare che si trattava del suo pene, ma gli agenti erano convinti si trattasse invece di esplosivo, e solo dopo una perquisizione gli è stato concesso di proseguire.

 

fonte:http://notizie.delmondo.info/2012/10/01/il-pene-pi-grande-del-mondo-crea-il-panico-allaeroporto-di-san-francisco/

 

 
 
 

Le dieci scoperte scientifiche più importanti del 2012

Post n°41 pubblicato il 08 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

 

Puntuale arriva la classifica di fine anno sulle innovazioni e scoperte che hanno maggiormente lasciato il segno: facile immaginare chi ne è protagonista.
Le dieci scoperte scientifiche più importanti del 2012.

Prevedibilmente, il primo posto nella classifica delle dieci scoperte più importanti del 2012 se lo aggiudica il Bosone di Higgs, l’anno scorso già in gara grazie alle “tracce” di sé che aveva mostrato ai ricercatori; ma non mancano, in quella che è ormai una consuetudine, altri momenti di grande emozione per il mondo della scienza, come l’atterraggio su Marte di Curiosity o gli incredibili progressi nel campo dell’intelligenza artificiale. Piccoli o grandi passi nel futuro che ci portano non solo verso una maggiore comprensione della realtà che ci circonda, ma anche verso lo sviluppo e il miglioramento della stessa, pur tra le infinite difficoltà che oggi vive il mondo della ricerca, non risparmiato dalla crisi globale: vediamoli insieme, ripercorrendo insieme un anno di studi, lavori e grandi risultati.

1 Il bosone di Higgs 

Non è solo la scoperta dell’anno, ma quella del decennio o forse di più. La pietra angolare del Modello Standard della fisica delle particelle è il bosone responsabile delle masse di (quasi) tutte le altre particelle dell’universo. Teorizzato da Peter Higgs, François Englert e altri fisici negli anni ’60, era stato finora impossibile da individuare: esiste infatti solo alle altissime energie come quelle che c’erano nell’universo nei primi istanti dopo il Big Bang, ricreate ora nell’acceleratore LHC del Cern di Ginevra, dove gli scienziati degli esperimenti ATLAS e CMS lo hanno individuato nei mesi scorsi. Non direttamente, ma attraverso le particelle in cui decade dopo pochi istanti. Presto ne sapremo di più sul suo comportamento, che già desta qualche sorpresa.

2 ENCODE: la materia oscura del genoma umano

Nato nel 2003, il progetto ENCODE ha coinvolto centinaia di scienziati di tutto il mondo per scoprire a cosa serve quel 98-99% del nostro genoma che apparentemente non ha alcun ruolo nella produzione delle proteine. La materia oscura del genoma – o “DNA spazzatura” – ha invece il compito di attivare o spegnere i geni, e funziona quindi come una centralina che permetterà in futuro di scoprire il modo di mettere le mani nel nostro genoma per controllare l’espressione genica e combattere tutte le malattie legate alla genetica. Il progetto è costato finora 185 milioni di dollari e ha portato alla pubblicazione dei risultati preliminari su Nature e su altre riviste scientifiche.

 

Rappresentazione artistica del Pianeta in orbita attorno ad Alfa Centauri B (fonte ESO)

3 Il nuovo vicino della Terra in orbita attorno ad Alfa Centauri B

Benché fosse distante appena 4.3 anni luce, si è celato alla perfezione fuggendo gli occhi e gli strumenti degli astronomi fino ad ottobre di quest’anno, quando l’European Southern Observatoryha diffuso la notizia della sua esistenza: il Pianeta in orbita attorno alla Stella Alfa Centauri B può dirsi a buon diritto il nostro nuovo vicino di casa ed è stato osservato grazie allo spettrometro di alta precisione HARPS installato presso l’osservatorio andino di La Silla. Nel XIX secolo, gli scienziati guardavano proprio in direzione di Alfa Centauri a caccia di Pianeti che potevano potenzialmente essere dimore di forme di vita: in realtà il nuovo arrivato, con le sue temperature roventi, non può certamente dirsi ospitale, almeno secondo i nostri parametri.

4 Lo sbarco di Curiosity

Sette minuti di terrore: così gli ingegneri della NASA hanno definito il lungo atterraggio del rover Curiosity su Marte, realizzato con successo il 6 agosto scorso. È ancora presto per parlare di scoperte di portata storica, come qualche esperto del Jet Propulsion Laboratory ha imprudentemente fatto qualche settimana fa ipotizzando che Curiosity abbia individuato molecole organiche nel suolo marziano (notizia poi in parte smentita). Ma si tratta già ora di uno dei più grandi risultati della tecnologia: un rover grande quanto un’automobile, il più grande oggetto costruito dall’uomo mai atterrato su un altro pianeta, grazie a una fantascientifica “gru volante” (lo sky crane) che ha calato Curiosity a velocità incredibili su Marte senza un graffio.

5 Un filamento di materia oscura 

6 Le cellule uovo ottenute dalle staminali

Un gruppo di ricercatori dell’università di Kyoto è riuscito, partendo dalle staminali, a ottenere cellule germinali in grado di produrre cellule uovo: i risultati dell’esperimento, condotto su dei topi, sono stati illustrati dalla rivista Science. Gli ovociti “creati” in laboratorio si sono dimostrati funzionali, essendo stati utilizzati per la fecondazione in vitro nella fase successiva ed avendo prodotto topolini fertili. Affinché la ricerca possa dirsi un successo completo, in realtà, bisognerà aspettare che tali cellule uovo possano fecondare anche una volta ospitate dai topi femmina: tuttavia, il lavoro rappresenta già un enorme passo avanti nella ricerca in questo settore.

Monti Altai, grotta di Denisova

7 Homo di Denisova, un vicino parente

Nel 2008, in una caverna sui monti Altai della Siberia, vennero alla luce frammenti di osso (due molari ed una porzione di dito) destinati a scrivere una nuova pagina nella lunga ed intricata storia relativa all’origine della nostra specie: quest’estate i ricercatori del Max Planck Institute di Lipsia hanno finalmente sequenziato il genoma del proprietario di quelle ossa, per la precisione una donna di giovane età, bruna d’occhi e capelli, vissuta circa 50 000 anni fa. Si è potuto scoprire così che questi misteriosi appartenenti al genere Homo ebbero molti contatti e scambi soprattutto con i Neanderthal, lasciando tuttavia una traccia del loro “passaggio” all’interno del nostro stesso patrimonio genetico; la scoperta è stata pubblicata da Science.

 8 I fermioni di Majorana 

Prima di svanire nel nulla senza lasciare tracce, Ettore Majorana diede un significativo contributo alla nascente fisica delle particelle. Ma fece anche una predizione, quella dei fermioni che oggi portano il suo nome. Particelle elettricamente neutre che avrebbero ciascuna una loro antiparticella indistinguibile (perché le antiparticelle, per definizione, hanno carica opposta a quelle che conosciamo, ma se una particella non ha carica…) se non nel momento in cui collidono, annichilendosi. Non ancora individuati nell’LHC e negli esperimenti sotto il Gran Sasso, tracce sarebbero state scoperte da un gruppo di fisici all’interno di nanostrutture. Non è ancora una scoperta definitiva, ma se lo fosse aprirebbe un nuovo capitolo della fisica: i fermioni di Majorana sono infatti tra i candidati per spiegare la materia oscura.

9 Spaun, il cervello artificiale

Un micro-encefalo con appena due milioni e mezzo di neuroni che riesce a compiere operazioni apparentemente semplici ma che sono collegate a concetti complessi come le funzioni cognitive e percettive: si chiama Spaun, acronimo che sta per Semantic Pointer Architecture Unified Network, ed è stato messo a punto dai ricercatori della University of Waterloo. Può riconoscere numeri e memorizzarli, eseguire facili operazioni aritmetiche, ricordare disegni e riprodurli grazie al proprio braccino meccanico e,addirittura, invecchiare andando incontro al declino cognitivo. Obiettivo dei cervelli artificiali, infatti, è soprattutto la comprensione di malattie neurodegenerative, ma anche di patologie come la depressione e sindromi come l’autismo.

10 Raggiunto il lago Vostok

Benché l’epoca dei grandi esploratori e delle spedizioni “in capo al mondo” sia ormai tramontata da un pezzo, le pieghe della nostra vecchia Terra celano ancora luoghi poco conosciuti e, per molti aspetti, misteriosi: uno di questi è il lago Vostok, il più grande tra i settanta laghi sub-glaciali che si trovano in Antartide, nascosto da oltre 3000 metri di calotta di ghiaccio. All’inizio di febbraio del 2012, un gruppo di ricercatori russi ha annunciato di essere arrivato laddove nessuno era riuscito ancora ad osare, perforando lo scudo di ghiaccio che sovrasta il lago: prossimi obiettivi saranno conoscere, attraverso i campioni di acqua e sedimenti prelevati, i particolari della vita sommersa del lago Vostok, un piccolo frammento del Pianeta ancora tutto da scoprire.

 

fonte:http://scienze.fanpage.it/le-dieci-scoperte-scientifiche-piu-importanti-del-2012/

 

 
 
 

Artista olandese impiega 20 anni per una copia dell’Arca di Noè

Post n°40 pubblicato il 08 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

 

Un lavoro decisamente impegnativo, quello realizzato dall’artista danese Johan Huibers, che ha costruito una copia a grandezza reale dell’Arca di Noè, come è descritta nel Libro della Genesi. Ma l’opera non è nata solo come un’idea artistica, ma in seguito ad un sogno che  Huibers ha fatto nel 1992, in cui vedeva il suo Paese sommerso dall’acqua per colpa del riscaldamento globale.

arca01

E dato che l’Olanda è in gran parte sotto il livello del mare, Huibers ha preso la cosa molto seriamente e ha iniziato a lavorare alla sua personale arca. Il lavoro è durato ormai oltre venti anni, ed è costata all’artista oltre un milione di euro.

L’arca misura oltre 130 metri di lunghezza, larga 29 ed alta 23, e pesa oltre 3.000 tonnellate, e la progettazione è stata curata molto attentamente: ad esempio, la curvatura del ponte superiore permette di recuperare l’acqua piovana per abbeverare gli animali, e la cambusa permette di disporre di una serie di compartimenti sigillati dove il cibo può essere conservato per lungo tempo.

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Huibers la ha trasformata in una attrazione a pagamento, almeno finché non arriverà il diluvio universale, che i turisti possono visitare. I vari ponti presentano la storia di Noè e la storia dell’antico medio-oriente, e  contiene anche un piccolo zoo (altrimenti, che arca di Noè sarebbe?).

fonte:http://notizie.delmondo.info/2013/04/07/artista-olandese-impiega-20-anni-per-una-copia-dellarca-di-noe/

 

 
 
 

Vino d'oro o invecchiato in abissi marini

Post n°39 pubblicato il 07 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

Oggi inizia la 47esima edizione del Vinitaly. Coldiretti: fatturato vola +5%

Dal primo "spumante" con polvere d'oro a quello dietetico, dal vino invecchiato negli abissi marini a quello nei ghiacciai, dal ritorno del vino dei Celti al primo vino d'orchestra e molto altro ancora. Sono alcune delle novità enologiche presentate dalla Coldiretti nella giornata di inaugurazione oggi del Vinitaly. 



Nonostante la crisi il fatturato del vino in Italia cresce del 5% e raggiunge nel 2012 il valore record di 8,9 miliardi grazie alla capacità di innovazione delle imprese che sono andate alla conquista di nuovi mercati, sottolinea un'analisi della Coldiretti. 

"Si tratta di esempi di successo che puntano a valorizzare la distintività del prodotto e il legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale - ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini - il vino e con esso l'agroalimentare, possono essere i precursori di un nuovo modello si sviluppo per il Paese le cui radici affondino nella riconoscibilità territoriale, in processi produttivi sostenibili, in modelli aziendali a misura d'uomo, in parametri di qualità e genuinità assoluti". 

Viene annunciato come nuovo l'abbinamento con la polvere d'oro contenuta nello spumante di un'azienda di Villongo (Bergamo). Le piccole stelle d'oro che fluttuano senza alterare profumo e gusto dello spumante non sono solo un fatto estetico in quanto il prezioso metallo possiede virtù terapeutiche e propriet… antiossidanti.

fonte:http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=176504

 
 
 

Australia, afferrò squalo per la coda e salvò nuotatrice: premiato 50enne

Post n°38 pubblicato il 06 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

Perth (Australia), 25 mar. (LaPresse/AP) - Afferrò per la coda uno squalo lungo 3,7 metri che aveva aggredito una nuotatrice e riuscì a salvare la donna. Oggi il 50enne Trevor Burns è stato premiato dalle autorità dell'Australia con la Stella al coraggio per aver aiutato Elyse Frankcom al largo della città sudoccidentale di Rockingham. All'epoca la Frankcom aveva 19 anni e lavorava come guida turistica. Al momento dell'attacco stava facendo vedere dei delfini a un gruppo di turisti, tra cui c'era anche Burns. Lo squalo afferrò la donna, che poco dopo scomparve sott'acqua. "Pensai soltanto: bisogna toglierglielo di dosso", ha raccontato Burns, che lavora come consulente informatico. L'uomo afferrò la coda dello squalo e la tenne per qualche istante, finché l'animale non lasciò le gambe della Franckom. La giovane fu sottoposta a un intervento chirurgico e ricevette oltre 200 punti, ma col tempo si riprese quasi del tutto dalle ferite.

FONTE: http://it.notizie.yahoo.com/australia-afferr%C3%B2-squalo-per-coda-e-salv%C3%B2-nuotatrice-143116720.html

 
 
 

Samoa Air, chi è obeso paga di più il volo

Post n°37 pubblicato il 05 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

“Paghi quanto pesi” sembra essere la filosofia aziendale della piccola compagnia aerea Samoa Air e pare che tutto ciò stia avendo realmente successo. Secondo l’amministratore delegato della compagniaChris Langton questo è il sistema più corretto che esiste al mondo e prevede che il passeggero paghi rispetto al peso, al bagaglio, e alla distanza da percorrere, con un prezzo fisso a chilogrammo.

Langton ha spiegato «Nella nostra compagnia un chilo è un chilo, si paga per quello che si pesa e tutti pagano la stessa tariffa».«Gli aerei sono pilotati in base al peso, e non in base al numero di posti, e i viaggiatori dovrebbero essere educati riguardo all’importanza di questo aspetto». Questa decisione colpisce la popolazione nei confronti dell’obesità, un problema che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità affligge il 75% degli abitanti delle Samoa.

Samoa Air quindi ha reso ufficiale la nuova tariffa al “chilo” ed è già attiva sia sulle rotte interne sia su quelle internazionali. Dunque nel momento del  check-in per la consegna dei bagagli e il ritiro delle carte di imbarco gli assistenti di terra possono chiedere ai passeggeri di salire sulle bilance. Imbarazzante? Forse un po’, però è pur vero che molto aerei – soprattutto i low cost – hanno i posti a sedere molto piccoli e di sicuro poco adatti alla gente obesa.

Quanto costa quindi questa tassa extra in caso superamento del peso? Si parla di un dollaro per voli all’interno del territorio ma per i spostamenti verso le isole dell’Oceania la tariffa sale a 4,16 dollari, al chilo.  Il comunicato stampa della compagnia ha anche evidenziato tutti i possibili vantaggi che ci saranno dopo questa scelta. In quanto i giovani e le famiglie con figli piccoli avranno l’occasione di poter usufruire di offerte vantaggiose.  A quanto pare l’esempio della Samoa Air verrà preso come spunto da altre compagnie aeree.

Quindi cari viaggiatori pesatevi prima della corsa in aeroporto o ancora meglio fate un po’ di dieta e vedrete che i vantaggi arriveranno, soprattutto per la salute.

fonte: http://www.ilmoderatore.it/2013/04/05/samoa-air-chi-e-obeso-paga-di-piu-il-volo-96083/obesi/

 
 
 

Riconoscere un rapinatore? Facile, se ha il logo dei NY Yankees tatuato in faccia

Post n°36 pubblicato il 03 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

La logica vorrebbe che uno che vuole commettere un crimine sarebbe bene nascondere la propria identità, o rendersi non particolarmente riconoscibili.

Questo include che se la vostra vita non è esattamente sulla retta via, non è proprio il caso di crearsi ulteriori segni di riconoscimento. Non ha seguito questa filosofia il ventunenne Carlos Benito Sturgus.

carlos-sturgus

La polizia di Mesa, in Arizona, è intervenuta in seguito ad una sparatoria nella quale era stato ferito un passante. Interrogando i testimoni, c’era qualche difficoltà a definire con precisione la corporatura e i lineamenti dei sospetti, ma tutti ricordavano un particolare: uno degli uomini… aveva il logo dei New York Yankees tatuato in fronte, un particolare che decisamente restringe il campo dei sospetti.

La polizia ha rapidamente identificato Sturgus, che tra l’altro era in libertà vigilata per un altro reato, e lo ha interrogato: il giovane, messo alle strette ha ammesso di avere colpito l’uomo, ma ha aggiunto che la cosa è stata involontaria perché non era lui il suo bersaglio.

Quando gli agenti gli hanno chiesto ragione del porto d’armi illegale, Sturgos si è giustificato dicendo che sa di non poter detenere armi, ma che ha “rapinato molta gente in città” e ha paura che alcuni vogliano vendicarsi uccidendolo.



fonte: http://notizie.delmondo.info/2013/02/04/riconoscere-un-rapinatore-facile-se-ha-il-logo-dei-ny-yankees-tatuato-in-faccia/

 
 
 

Giudice americano: “ok alla musica a palla in macchina”

Post n°35 pubblicato il 03 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

Un giudice americano ha accolto il ricorso di un automobilista della Florida che aveva ricevuto una multa perché ascoltava in macchina musica a volume troppo elevato.

Richard Catalano aveva ricevuto una multa di 73$ nel 2007, ma l’uomo (che di professione fa l’avvocato) ha deciso di fare ricorso, sostenendo che il diritto di ascoltare musica sarebbe protetto dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, quello riguardante la libertà di espressione, e che il giudizio se la musica sia troppo alta spetta a chi ascolta.

Catalano, dopo alcune sentenze contrarie e un ulteriore ricorso, ha visto riconosciuta la sua tesi: il giudice ha dichiarato che anche l’ascolto di musica è protetto dal Primo Emendamento, e per quanto riguarda il volume ha riconosciuto che la legge era poco chiara dato che la norma prevede il divieto per gli automobilisti si mettere la musica a volume “chiaramente udibile” da 25 piedi di distanza (circa 7,6 m).

La sentenza ha avuto qualche critica, dato che l’ascolto di musica ad alto volume durante la guida comporterebbe rischi simili a quelli della guida in stato di ebbrezza, riducendo l’attenzione all’ambiente, oltre ovviamente a coprire i rumori della strada, quali altre auto o mezzi di emergenza.

fonte:http://notizie.delmondo.info/2013/04/03/giudice-americano-ok-alla-musica-a-palla-in-macchina/

 

 
 
 

Il tatuaggio: la vita scritta sul corpo

Post n°34 pubblicato il 02 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

Il tatuaggio è una delle più antiche forme d’arte, risale al neolitico e ce ne sono testimonianze in tutti i continenti. Ha sempre avuto una forte valenza simbolica, che in diverse culture permane. Nel disincantato Occidente, a partire dagli anni Novanta, il disegno sul corpo è diventato soprattutto una moda e un fenomeno di massa.

 

A Parigi, il festival del tatuaggio richiama sempre più visitatori. Agli aghi e agli inchiostri colorati degli artisti si sottopongono ormai uomini e donne di tutte le età e di tutte le classi sociali. Il tatuaggio è visto come l’ultima frontiera dell’espressione di sé. Ognuno ha un proprio personale motivo:

“Le persone della mia famiglia sono tutto per me – dice un ragazzo – Questi tatuaggi sono in loro onore. Un tatuaggio rimane per sempre e quindi è come se fossero per sempre con me”.

In Italia i tatuati sarebbero oltre 2 milioni. In Francia un adulto su cinque, fra i 25 e i 35 anni si è fatto fare almeno un tatuaggio. E c‘è chi studia il fenomeno:

“È un modo per proclamare la propria unicità, per appropriarsi del corpo – dice l’antropologa Elisa Muller – Chi si fa tatuare sa che rischia di scioccare e di trovare delle porte chiuse. Ma è più forte la voglia di espremere la propria identità e i propri valori”.

E a proposito di valore, scendendo più terra terra, farsi tatuare costa. Questo appassionato britannico ha almeno 30mila euro di colori sul corpo.

In Italia il principale festival del tatuaggio si svolge a Torino. Dall’altra parte del mondo, i più importanti protagonisti del settore si danno appuntamento a Sidney, Australia. Corey Miller viene dalla California. Si è specializzato in ritatratti e draghi. Una sua cliente dice:

“Mi sto facendo tatuare il ritratto di mio figlio. Corey è uno dei migliori ritrattisti del mondo. Sono da anni una sua ammiratrice, mi sono messa in lista e finalmente sono qui con lui. Mio figlio è tutto per me, è il mio piccolo miracolo”.

A Sidney i migliori artisti del tatuaggio creano le nuove tendenze che poi si diffonderanno nel resto del mondo:

“Qui puoi vedere all’opera artisti incredibili e puoi spendere una fortuna per un piccolo tatuaggio. Oggi non è più come una volta. Gli inchiostri, gli aghi, tutto è stato migliorato”.

Un giovane coperto di disegni:

“All’inizio volevo solo un tatuaggio piccolo, ma poi ne ho fatti fare altri. Chiedi a chiunque qui in giro, tutti ti diranno la stessa cosa: è una specie di droga”.

Il festival del tatuaggio Yantra, in Tailandia, ci porta ad esplorare le origini del tatuaggio, il suo significato magico-simbolico. Qui sono i monaci buddisti a praticare le incisioni, tradizionalmente con l’ausilio di una stecca di bambù molto affilata, oppure con un più moderno punteruolo metallico.

Ogni anno, in una località a 80 km da Bangkok, la cerimonia del Wai kru attira almeno 10mila persone, in maggioranza uomini. I tatuaggi fatti dai monaci conferirebbero particolari poteri. Chi ha una tigre disegnata sul corpo, o un serpente o un bufalo, diventerà 
quella tigre, quel serpente, quel bufalo, fino alla transe.

 

fonte: http://it.euronews.com/2013/03/29/il-tatuaggio-la-vita-scritta-sul-corpo/

 
 
 

La Terra come Arte

Post n°33 pubblicato il 02 Aprile 2013 da roberto.versaci
 
Tag: arte, nasa, terra

Qualche settimana fa la NASA ha pubblicato, in download gratuito, un libro intitolato “Earth as Art” che presenta una raccolta di “opere d’arte” che altro non sono che fotografie raccolte dai satelliti in orbita attorno alla terra.

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Il libro vuole “celebrare la bellezza estetica nelle forme, colori, texture dei terreni, degli oceani, dei ghiacciai e dell’atmosfera”. A favorire la bellezza delle immagini, anche il fatto che i satelliti hanno una sensibilità che va oltre lo spettro percepito dall’occhio umano, aggiungendo un effetto decisamente artistico.

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Read more: http://notizie.delmondo.info/2013/03/29/la-terra-come-arte/#ixzz2PKSC1Xem

fonte: http://notizie.delmondo.info/2013/03/29/la-terra-come-arte/

 
 
 

Cibo, quando il web aiuta a non sprecarlo

Post n°32 pubblicato il 02 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

Non tutto ciò che buttiamo è davvero uno scarto. Anzi, spesso le eccedenze delle nostre cucine possono diventare sfiziosi pranzi per i nostri vicini. È questo il concetto dietro al movimento sempre più attivo del food-sharing, la condivisione del cibo in eccesso per non sprecare, far bene all'ambiente, aiutare, ma anche socializzare. Anche perché sono da tempo noti i dati sul fenomeno: secondo un’indagine di Last minute market dell’Università di Bologna, ogni anno in Italia si buttano milioni di tonnellate di cibo



Scambi di cibo alla tedesca – In Germania la ridistribuzione degli alimenti eccedenti è già realtà: FoodSharing.de è una piattaforma privata e volontaria in cui, organizzandosi e dandosi appuntamento attraverso il sito, i cittadini di sette città tedesche (da Berlino a Colonia, passando per altri piccoli e grandi centri) si scambiano cibo. Quelle verdure rimaste in frigo e arrivate all'appuntamento con la pentola, quando magari si è in partenza per una vacanza; o quella teglia di lasagne avanzata all'ultima festa e utile per un'altra famiglia del vicinato, tanto per fare un esempio. Dunque alimenti già cucinati o ancora grezzi, tutto può essere donato o scambiato attraverso questo sistema di condivisione di cibo. La rete presto dovrebbe sbarcare altrove in Europa, come Svizzera e Austria. L'Italia non dovrebbe essere tra i Paesi in cui il servizio partirà a breve.

Londra, il Club della casseruola - Esiste un progetto simile anche a Londra, il Club della casseruola: qui ci si registra online e ancora una volta sono la geolocalizzazione e il concetto di vicinanza fisica ad aiutare. Se si pensa di cucinare una bella ratatouille, forse qualcuno nel nostro isolato vorrebbe volerne una porzione, ed ecco che partono candidature e richieste attraverso il sito. L'idea qui è volta sia al risparmio, sia alla condivisione dei pasti, soprattutto per le fasce di età più mature e più soggette alla solitudine. 

E in Italia? - Sulla carta al momento non esistono piattaforme online organizzate nel nostro Paese. Anche se, sottovoce e a livello locale, si fa già tanto in questa direzione, forti di una nuova sensibilità al tema della salvaguardia dell'ambiente e dell'abbattimento degli sprechi. Dopo tutto, a livello mondiale (dati FAO 2012) il tema preoccupa molto, con un terzo del cibo prodotto che finisce nella spazzatura, mentre i numeri europei dello scorso anno parlano di circa 180 chili di cibo che ogni anno ogni persona getterebbe via. Di fronte alla dimensione del problema Lisa Casali, blogger, scrittrice, cuoca e animatrice di Ecocucina da qualche tempo sta studiando la fattibilità per creare anche da noi una piattaforma di food sharing: “A livello domestico il problema degli sprechi è molto sentito e la produzione di scarti e avanzi è in calo, anche per via della crisi”, racconta a Sky.it. Comunque ci sono molti Gas, gruppi di acquisto solidale, che lo fanno già d'abitudine: “Quando hai prodotti che stanno per scadere e non riesci a usare, mandi un messaggio alla mailing list del tuo Gas proponendo la tua offerta. Questo tipo di iniziative infatti funzionano bene in piccoli gruppi che si conoscono. Sarebbe bello creare una piattaforma a disposizione dei Gas, che oggi in Italia sono un po' il cuore del cambiamento”. In attesa di conoscere i termini del progetto, si può provare a verificare online il nostro livello di sprechi grazie al sito e alla app messa a disposizione da WWF, One planet food, con cui calcolare l'impatto alimentare del nostro carrello della spesa. 

Il Siticibo del Banco Alimentare - Un freno alla nascita in Italia di sistemi di condivisione del cibo organizzati e strutturati è dato anche dalla normativa: fino all'arrivo della cosiddetta “legge del buon samaritano” nel 2003 non era proprio possibile, anche per ristoranti o mense aziendali, donare il cibo avanzato ai meno abbienti. Ora invece, dotandosi di abbattitori, strumenti igienizzati, confezioni ben sigillate, mezzi dedicati, è possibile riciclare porzioni già pronte e consumarle entro 48 ore dalla produzione. Lo fa il Banco Alimentare con il suo Siticibo proprio dal 2003, in molti centri italiani, andando a raccogliere da ristoranti, mense scolastiche e aziendali, società di catering le porzioni avanzate e portandole direttamente ai centri che danno da mangiare a chi ha bisogno. Anche la Caritas, che sta mettendo a punto un progetto internazionale di food sharing, in Italia, si appoggia al Banco Alimentare a livello locale per alcuni dei suoi centri. 

Da Bologna all'Europa 
- A Bologna invece, da qualche anno è attivo lo spin-off dell'università chiamato Last Minute Market che lavora dalla sua nascita non solo nel fare ricerca ma anche nel connettere supermercati con cibo in scadenza a mense, ristoranti, negozianti e strutture per l'aiuto ai poveri. Molti supermercati in Italia oggi vendono a prezzi competitivi la merce in scadenza, ma ancora l'uso non è comune a tutte le catene. A livello europeo peraltro quello dell'abbattimento degli sprechi è un tema di assoluta attualità: da alcuni anni la Commissione ambiente studia una direttiva per azzerare le eccedenze che vada a toccare tutti i settori, ristorazione inclusa.

di Eva Perasso

fonte:http://tg24.sky.it/tg24/eco_style/2013/02/08/cibo_sprechi_food_sharing.html

 
 
 

Novartis perde ricorso contro farmaco antitumorale low cost

Post n°31 pubblicato il 02 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

La Corte Suprema indiana ha rifiutato la richiesta di brevetto depositata dall'azienda farmaceutica svizzera Novartis per un costoso trattamento anticancro (commercializzato con il nome Glivec), sostenendo che è una modifica di un prodotto precedente e le sue proprietà non sono cambiate. 



2500 euro al mese contro 200 - La sentenza favorisce i produttori indiani di generico a buon mercato, attualmente a disposizione dei più poveri. Il verdetto consentirà ai pazienti indiani di acquistare a prezzi contenuti l'equivalente generico del medicinale prodotto da aziende nazionali: il farmaco Novartis costa circa 2.600 dollari al mese, il generico 175. 
Nel 2006, la multinazionale svizzera aveva fatto ricorso contro la legge indiana sui brevetti, in base alla quale le nuove versioni di un farmaco possono essere brevettate se viene dimostrata la loro maggiore efficacia terapeutica rispetto a precedenti versioni il cui brevetto è scaduto. "Il nuovo farmaco non corrisponde a criteri di novità. Si  tratta di una vecchia molecola", hanno sentenziato i giudici, stabilendo che "il farmaco non può essere nuovamente brevettato in India". 

fonte: http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2013/04/01/antitumorale_

glivec_low_cost_novartis_perde_ricorso_india.html

 
 
 

I primi 40 anni del cellulare

Post n°30 pubblicato il 02 Aprile 2013 da roberto.versaci
 

 

New York, 01-04-2013

L'ingegnere americano Martin Cooper, della Motorola,  il 3 aprile 1973 chiama il suo diretto rivale, il ricercatore della Bell Labs, Joel Engel. Quella prima chiamata 'senza fili' ha cambiato la storia della telefonia e anche le nostre vite.

Martin Cooper e il DynaTac del 1973

L'apparecchio usato da Cooper e' un DynaTac, che sta per Dynamic Adaptive Total Area Coverage.

Per quei tempi, il DynaTac e' un miracolo tecnologico che chiude una rivalita' tra Motorola e Bell Labs iniziata nel '47: dai laboratori di quest'ultima azienda aveva infatti preso forma l'idea di un apparecchio da usare senza la necessita' di un collegamento a un filo.

 

Ma e' solo 17 anni dopo quella prima telefonata, nel 1980, che l'invenzione riesce ad avere una platea piu' ampia grazie all'assegnazione delle prime frequenze. Il successore del prototipo di Cooper e' il DynaTac 8000X, venduto a 3.995 dollari di allora, ovvero 9322 dollari attuali. Cifre che fanno apparire un iPhone 5 un dispositivo 'ultra low cost'.

 

Anni d'oro
L'epoca d'oro di Motorola arriva pero' con la serie MicroTac, lanciata a fine anni Ottanta e raggiunge il culmine con il modello Startac, che resta tra i migliori gadget di sempre. Dagli anni Ottanta in poi il cellulare ha iniziato una cavalcata verso il successo, dapprima contenuta - ci vollero sette anni per raggiungere il milione di utenti - poi, sempre piu' celere, fino ai numeri imponenti di oggi.

 

Più cellulari che umani
Con gli abbonamenti mobili (cellulari, tablet e chiavette per pc) a quota 6,6 miliardi a fine 2012 e previsioni di 9,3 miliardi nel 2018 (dati Ericsson): siamo vicini al fatidico giorno in cui i dispositivi supereranno gli abitanti del pianeta. Fare una chiamata e' oramai diventata una funzione marginale del cellulare: ci si collega a Internet, si partecipa ad una chat, si cerca un'indicazione stradale, si fanno foto e video, si compra una canzone o un libro, si puo' pagare il conto al supermercato, e fare mille altre cose anche usando il comando vocale o degli occhi.

 

Cellulari da indossare
E in un futuro non molto lontano tutte queste funzioni si trasferiranno ad oggetti indossabili: come i Google Glass o l'orologio-pc che stanno elaborando sia Apple che Samsung, al momento regine del mercato degli smartphone.

E Martin Cooper sembra approvare questa evoluzione. "Piu' vicina sara' la connessione al nostro cervello, piu' efficace sara' la tecnologia": dice l'ingegnere 85enne che dal suo profilo Twitter @MartyMobile e' sempre attivo.

fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=176321

 

 
 
 

Jannacci e Califano, in 24 ore due lutti nel mondo della musica

Post n°29 pubblicato il 31 Marzo 2013 da roberto.versaci
 

È accaduto tutto in poche ore, nei giorni che hanno segnato l'approssimarsi della Pasqua. Due eventi luttuosi, uno a Milano e l'altro a Roma, che hanno colpito come dardi il mondo della musica, seppure da angolature così diverse tra loro. Prima la scomparsa del grande Enzo Jannacci: il medico-poeta cantore degli ultimi, l'inventore di una comicità surreale che non è mai passata di moda, se n'è andato venerdì santo a Milano. E poi, mentre Milano si preparava ad accogliere Jannacci nella Camera ardente, allestita al teatro Dal Verme, per consentire l'abbraccio collettivo, è morto ad Acilia (Roma) Franco Califano, il "Califfo": poeta trasgressivo, romano d'adozione e di temperamento. Una coincidenza temporale che ha lasciato molti senza fiato. «Sono affranto. Questa è una Pasqua da dimenticare»

Inevitabile accostare la scomparsa del "Califfo" a quella, avvenuta solo il giorno prima, di Jannacci. Fiorello è convinto che personaggi di questo calibro non meritino banalità. «Erano unici e irripetibili: Jannacci è Jannacci, Califano è Califano e ha scritto cose meravigliose. Siamo fortunati ad aver potuto conoscere due personaggi così grandi». Fiorello ricorda infine un grande desiderio di Califano che, tra il serio e il faceto, aveva espresso in più occasioni: «una volta, sul palco del Teatro Sistina, Califano ha detto che voleva che sulla sua lapide ci fosse scritto semplicemente "non escludo il ritorno" (titolo di una sua canzone, ndr). Speriamo che sia così, Franco, io ci credo». «Due grandi, così diversi ma tanto vicini», ha affermato invece Pippo Baudo, quando ha appreso della articoli di Mauro Meazza e di Francesco Prisco - Il Sole 24 Ore

fonte:

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-03-31/jannacci-califano-poche-lutti-160111.shtml?uuid=AbmxYDjH

 
 
 

Europa: sta nascendo una dittatura. Fuggite, sciocchi!

Post n°28 pubblicato il 28 Marzo 2013 da roberto.versaci
 

L'Europa è una dittatura, bisogna uscirne il prima possibile. Senza chiedersi cosa sarà della bolletta della luce o della rata del mutuo, perché non ci lasceranno né luce né casa. Siamo in mano a dei pazzi furiosi.
Di Debora Billi
Trovo questo bel post sul blog di Alberto Bagnai, ad opera di Alex, che così riflette:

L'unica cosa amaramente buona di questa crisi è che ho capito come nascono le dittature, che SI, è proprio vero, più che da una violenza dei padroni derivano dalla tentazione dei servi, dall'ignoranza dalla mediocrità e dall'ignavia della gente (...); e a cosa dovrebbe servire la cultura umanistica: ad insegnarti con chi hai a che fare affinché tu possa fare/ripetere meno errori possibili. Infatti è per questo che l'hanno piano piano distrutta.
Evidentemente stiamo riflettendo un po' tutti sulla stessa cosa: sta nascendo una dittatura, in Europa? A volte, mentre sento le notizie, ho dei flash di voci future "Ma noi non sapevamo, ma noi non volevamo!", chissà se è la sindrome di Cassandra, o soltanto memorie di un passato ancora recente.

Lo stesso concetto di dittatura non è antico: nessuno si sognava di chiamare "dittatori" il re Sole, il Papa o l'imperatore di turno. E' un concetto nuovo.
Fatto sta che l'abbiamo introiettato molto bene, al punto che vediamo dittatori dovunque, persino in leader democraticamente eletti (vedi Chavez o Ahmadinejad) o addirittura in comici col blog. Ma quando si tratta di noi, ehh: la dittatura è l'elefante nella stanza. Nessuno riesce ad accorgersene.
Forse perché si tratta di una declinazione di dittatura finora inedita. Nell'immaginario, il dittatore ha una faccia cattiva, impone le sue idee al popolo con gli eserciti, e sbatte i dissidenti in gabbia o alle torture. Ora sembra che non ce ne sia più alcun bisogno: il dittatore non ha un nome e cognome, anzi si nasconde in una massa amorfa di oscuri burocrati. L'esercito di cui si serve? Stampa, media e politici compiacenti o corrotti. L'arma principale? La shock economy, eventi che terrorizzano i cittadini e li rendono consenzienti a qualsiasi nefasto provvedimento passi per indispensabile. I dissidenti? Nessun problema: li si lascia a sbraitare nel recinto di Internet, che danno vuoi che facciano. Una dittatura il cui scopo è l'impoverimento generalizzato e il controllo da esso derivante, non ha bisogno di sparare un colpo: stiamo consegnando tutto senza fiatare.
Qualcuno obietterà che non è vero, che tanti si stanno accorgendo di ciò che accade. Ah si? Beh io non credo. Come scrive ancora Bagnai nel suo libro, quando i partigiani andarono in montagna non si preoccuparono dell'inflazione, della perdita di potere d'acquisto, del mutuo in euro. Quando c'è da combattere si combatte, costi quel che costi. Noi non siamo ancora pronti. Siamo ancora come quelle famiglie ebree che nel '36 consegnavano l'oro, consegnavano i pianoforti, pensando che presto sarebbe finita e peggio di così non poteva andare. E invece, si è visto com'è andata.
Noi stiamo consegnando oro e pianoforti per paura dei finti mostri che ci hanno dipinto, e alla fine perderemo tutto senza avere più nulla per cui combattere. Vogliamo davvero ridurci così?
L'Europa è una dittatura, bisogna uscirne il prima possibile. Senza chiedersi cosa sarà della bolletta della luce o della rata del mutuo, perché non ci lasceranno né luce né casa. Siamo in mano a dei pazzi furiosi e l'unica è svignarsela, le difficoltà successive le affronteremo poi, ci penseremo dopo come si sono detti i partigiani scalando la montagna. Ora il pensiero è uno, e uno solo, e questo dobbiamo chiedere con forza a chi ci rappresenta: Fuggite, sciocchi!


Fonte: crisis.blogosfere.it

 
 
 

Portare un gatto o un cane in Australia

Post n°27 pubblicato il 27 Marzo 2013 da roberto.versaci
 

Se avete deciso di trasferirvi in Australia ed avete un animale domestico, un gatto o un cane, vorrete ovviamente portarlo con voi upsidedown.

La cosa però non è semplice, e potrebbe rivelarsi anche particolarmente costosa.

L'Australia è un ambiente isolato, e proprio per questo l'importazione di piante ed animali dall'estero è severamente regolamentata, per evitare il diffondersi di malattie non presenti sul territorio australiano.

Per prima cosa occorre verificare con un veterinario se l'animale è robusto a sufficienza per sottoportare il viaggio e soprattutto i 30 giorni di quarantena previsti all'arrivo.

Il costo del trasporto non è poi il solo da considerare, visto che va aggiunto il costo della quarantena, del permesso di importazione e del veterinario in Australia che inserirà un microchip sottopelle all'animale.

Per maggiori informazioni consigliamo di dare un'occhiata al sito dell'Australian Quarantine and Inspection Service (AQIS), l'agenzia governativa che si occupa dell'importazione di animali: www.aqis.gov.au

Ci sono poi diverse aziende in Europa che organizzano il trasporto e l'importazione di animali domestici in Australia, sbrigando tutte le pratiche burocratiche e semplificando tutto il procedimento per portare il vostro gatto o il vostro cane in Oz.

Ecco qualche indicazione:
www.airpets.com
www.parair.co.uk
www.ryslip.com
www.ladyhaye.co.uk

 

fonte: http://www.trasferirsiaustralia.com/trasferirsi/47.php

 
 
 

prima o poi.............

Post n°26 pubblicato il 27 Marzo 2013 da roberto.versaci

 
 
 

Arrivano i manichini “grassi”: finalmente!

Post n°25 pubblicato il 26 Marzo 2013 da roberto.versaci
 

Passeggiando per le strade quando volte mentre guardavate le vetrine dei negozi vi sarà capitato di pensare che quei manichini, fin troppo magri, non somigliassero al vostro fisico? Di sicuro tante. I manichini femminili infatti sono fin troppo esili e diciamo che le donne che hanno “più curve” proprio non riescono a rispecchiarsi.

La foto di un manichino “grasso”, oppure diciamo più in forma, sta facendo il giro della rete. Si tratta di uno scatto del 2010 fatto da una blogger svedese in un punto vendita della catena Ahlèns. Migliaia di utenti stanno condividendo la foto e grazie ai manichini svedesi più vicini alla realtà le donne con le curve possono prendersi la propria rivincita!

fonte: http://notizie-assurde.studenti.it/arrivano-manichini-grassi-finalmente.html

 
 
 

Nasce il blog che sfotte quelli che fanno foto al cibo

Post n°24 pubblicato il 26 Marzo 2013 da roberto.versaci
 

 

Finalmente un blog utile! Oltre al nostro, che vi racconta oggi giorno le notizie più pazze del mondo, è nato quello che si intitola ”Pictures of hipsters taking pictures of food“, letteralmente “Immagini di hipsters che fotografano cibo”. Una piaga che si sta diffondendo su Facebook ma soprattutto su Instagram.

 

141645432-a81adcef-2159-4982-bd2b-d17bccab686b   141645905-68b4db04-536b-4aca-9ab0-a35595e36e35   141646138-bf0db9ed-623f-427a-a3f7-63e74e0782c3   141646031-5f04fd68-63ce-4547-bb9b-b351df8cfcf4

Ecco quindi, fotografati mentre fotografano, con le loro facce contente e soddisfatte. Da vedere!

fonte:  http://notizie-assurde.studenti.it/nasce-blog-che-sfotte-quelli-che-fanno-foto-cibo.html

 
 
 
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Data di creazione: 19/03/2013
 

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Inviato da: roberto.versaci
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pagare per certe cose e una cosa squallida della nostra...
Inviato da: roberto.versaci
il 08/04/2013 alle 22:37
 
da me non avanza niente.....
Inviato da: roberto.versaci
il 08/04/2013 alle 22:35
 
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Inviato da: roberto.versaci
il 08/04/2013 alle 22:35
 
 
 

          

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