Tu es Petrus

La lezione su Gesù del Papa emerito al matematico ateo


Qualche anno fa, girava in Rete, su Youtube, una (non so quanto simpatica) parodia su Benedetto XVI che, sbagliando numero telefonico, chiamava a casa di Piergiorgio Odifreddi. L'imitatore creava un gioco degli equivoci degno del peggior film comico degli anni '80 (chiedo scusa per il giudizio severo, ma appartengo ancora a quella 'strana' categoria di persone che ritiene si debba giocare con i fanti e lasciare in pace i Santi). Sta di fatto che non al telefono, ma per posta, alla fine il Papa, non più regnante ma emerito, e il professore ateo sono davvero entrati in contatto. Con il Papa emerito che ha severamente criticato, senza mezze misure, un libro di Odifreddi (che non citerò per non fargli pubblicità gratuita) che, a sua volta, criticava (a torto) un libro sul Cristianesimo firmato da Ratzinger. E al contrario della parodia di cui sopra, il confronto è stato quantomai serio e, a tratti, severo. Ne ha dato notizia lo stesso Odifreddi, consegnando ampi stralci di una lettera ricevuta da Benedetto XVI. Una lettera nella quale, con una franchezza umana ed intellettuale incredibili, il Papa emerito ha smontato, passo dopo passo, la "religione della matematica", come l'ha definita lo stesso Ratzinger, ovvero quella religione che ha la presunzione di dare una risposta logica a tutto, senza però poter spiegare il perché dell'amore, del male e della libertà. Cosa che può fare solo la religione cattolica, testimoniando quel Cristo realmente morto e Risorto che Odifreddi, ormai, non perde occasione di descrivere come e soltanto un personaggio di fantasia. Per usare un termine molto in voga nella politica italiana attuale, Papa Benedetto ha straordinariamente asfaltato Odifreddi, con una lucidità ed una chiarezza di pensiero che dimostrano come sì, forse il corpo di Joseph Ratzinger si sia indebolito a causa dell'avanzare degli anni, ma la sua mente no, è rimasta giovane e fresca, efficiente e illuminata come quella del più grande pensatore vivente della nostra epoca. Perché Benedetto XVI è il più grande pensatore, il più grande intellettuale della nostra epoca. E in più ha la Fede, la stessa Fede in cui ci ha confermato per otto meravigliosi anni, la Fede che ne fa un Dottore della Chiesa vivente.