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NON ESISTE IN ITALIA LA PENA DI MORTE MA SI MUORE DI PENA

Post n°54 pubblicato il 27 Giugno 2014 da associazionelun_2010

IL CARCERE ITALIANO E' TORTURA LEGALIZZATA : congenitamente afflittiva, totalizzante, la sdetenzione nn è redenzione nè rieducazione. Soltanto abbruttimento, morte ! Il carcere italiano è un mondo parallelo, posto al di fuori dell'alveo della legalità.Estraneo a qualunque barlume di  civiltà, pietà, dignità umana! L'inferno carcerario è il quadro vivente del collasso del sistema giutizia.Ne è una propaggine : la più odiosa, la più intollereabile. Soltanto nel campo penale si contano cinque milioni e duecentomila procedimenti pendenti. Centottantamila  sono quelli che cadono ogni anno in preescrizione; è questa l'amnistia strisciannte , di classe, di cuji nessuno parla e per la quale nessuno  si  indigna. Il ns paese dove nn esiste la pena di morte, ma si muore di pena !!!! Il panpenalismo del legislatore, giustificato sovente dalla logica emergenziale, ha alimentato la furia carcerogena. Una lunghissima serie di reati: oltre settecento quelli del codice penale, cui si aggiungono le centinai fattispecie criminose disseminate nella legislazione " speciale ". L'uso demagogico del carecere come prova di intransigenza  securitaria, di severità draconiana contro l'emergenza contingente che di volta cambia il nome ( il terrorismo, la mafia, la clorruzione, le violenze sessuali, la diffusione della droga) Siamo sempre lì! La stranezza è che nel 1989 il Codice è cambiato e in Italia è stato introdotto il rito cosidetto accusatorio ! Lo spirito originario di quel Codice è stato cpmpletamente stravolto delle innumerevoli riforme che ha subito e che lo rendono oggi un codice contenente un rito sostanzialmente amorfo e poco amato ! Quel che più conta è che, pur cambiando lo strumento, la mentalità degli operatori è rimasta la stessa , o meglio sembra aver subito un adattamento genetico di una cultura inquisitoria e giustizialista pietrificata a degli istituti nuovi  e apparentemente garantisti ! L'istituto della carcerazione preventiva ne è un mirabile esempio! Col Codice Rocco di procedura penale la carcerazione preventiva diventava il possibile esito dell'istruttoria formale e si considerava il carcere come un passaggio  in un rito al quale la presunzione d'innocenza era sostanzialmente estranea ( ricordiamo che quel Codice era di epoca fascista e ampiamente anteriore alla Costituzione repubblicana ), il moderno strumento della custodia cautelare vista come exstrema ratio resta invece una variabile tutt'altro che eventuale e si trasforma in gogna mediatica in una espiazione anticipata della pena e in un mezzo di ricerca della prova confessoria attraverso lo strumento del carcere . Il carcere è la cartina di tornasole della cultura del divieto. Il carcere, che dovrebbe essere una  exsttrema ratio  è diventato il viatico di ogni male Ecco a voi, signori e signore la discarica sociale. Il non luogodove nascondere, ammassare, schiacciare, intrappolare. Nella quasi metà  dei casi in assenza di un giudizio definitivo. Dietro le sbarre da presunti innocenti. L'inflazione carceraria  colpisce inanzitutto l'indagato poi l'imputato, in  ultimo il condannato. Si va in galera prima del processo. sebbene, strando alla Costituzione, ognuno sia da considerarsi non colpevole fino a sentenza definitiva. I ns solerti magistrati nn sono daccordo. Il magistrato si pone al di sopra della Costitutizione rasenta il tetto celeste sfiora le nuvole!!!!!! 

QUESTO E' IL CSO ITALIA L'ESERCITO DEI PRESUNTI INNOCENTI CON I FERRI AI POLSI !!!!!!!!!

 


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