Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

tuttiscrittori

A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

SOSTIENE... KREMUZIO

Kremuzio

Sull'orlo del precipuzio

 
 
 
 
 
 
 

ALBERGO A ORE (HERBERT PAGANI) PERF. EDITH PIAF

 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 

ARTE & DINTORNI

mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 84
 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« e Manfredi continua a sognare...Il miglior vino della mia vita »

Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 01 Marzo 2008 da tuttiscrittori
 


PAROLE AL PASSO, la trasmissione nata in collaborazione con RADIO IMAGO, ha visto protagonisti - nella puntata del 29.2.08 - l'amore per la poesia e... il vino!
Ospite della puntata,
Sandro Sangiorgi, ideatore e direttore di PORTHOS, giornalista, sommelier... Di lui abbiamo già parlato in questo articolo, ricordate? Per l'occasione, gli abbiamo lasciato il massimo spazio possibile, ma sul tema ci sarebbe ancora molto da dire...
La puntata potrà essere riascoltata sul sito di Radio Imago tra qualche giorno. Per il momento proponiamo soltanto un "assaggio", qualche verso, qualche suggestione.

     

(...) C'è una terra
che tace e non è terra tua.
C'è un silenzio che dura
sulle piante e sui colli.
Ci son acque e campagne.
Sei un chiuso silenzio
che non cede, sei labbra
e occhi bui. Sei la vigna. (...) 

(da "La terra e la morte" - Cesare Pavese)

***

(...) Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri,
rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell'amore aggiunga il suo bacio

Amor mio, d'improvviso
il tuo fianco
è la curva colma

della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell'alcool la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.

Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma
amicizia degli esseri, trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino (...)

(Da "Ode al Vino" di Pablo Neruda)

***

Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all'inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato
.

 (Poesie, Anna Achmatova, 1889–1966)

***

Vino, gagliardo come la dea ragione.
In te l’idea si fa suono e
si colora il Mito.
Appaiono vestali tinte di giada,
il periplo del canto si snoda in
veli che ricordano l’anima.
O vino che canti il mio dolore,
vino che sei il precipizio estremo,
vino che dai l’illusione della morte e
fai solo dormire
fino al nuovo dolore

(Sete perenne – Alda Merini)
 

***

E PER CONCLUDERE:

AVICENNA, un medico iraniano del  secolo XI dice:

Il vino è l'amico del savio e il nemico dell'ubriaco. E' amaro e utile come il consiglio del filosofo, è permesso alla gente e proibito agli imbecilli. Spinge lo stupido verso le tenebre e guida il saggio verso Dio.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/tuttiscrittori/trackback.php?msg=4201424

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 01/03/08 alle 11:44 via WEB
Nell’aritmetica dei piaceri illustrata da Epicuro, il vino può senza dubbio occupare un posto privilegiato. Il vino non si beve, si degusta, affinché tutte le sue risonanze irrorino a lungo i sensi. I colori, i profumi, gli aromi eccitano in armonia, creando una condizione di piacevole tensione sensoriale, che permane nella memoria, ben oltre i tempi ristretti della degustazione. Una tensione ogni volta appagata, ma sempre risorgente allorché si determinano le condizioni di convivialità idonee al suo consumo. Infatti, è nella convivialità che il vino esalta a pieno le sue qualità, aprendo il corpo e la mente alla relazione. Questo credo sia il vero segreto del vino. Favorire l’incontro con l’altro. Per realizzare tutto ciò è necessario utilizzare solo i grandi vini? Vorrei rimanere ancora nell’ottica epicurea e rispondere: penso proprio di no. Anzi la ricerca costante di vini pregiati e costosi e di gusti e sensazioni sempre più raffinati alla lunga si trasforma in una rincorsa affannosa ed inappagabile, implicante un dispendio di risorse, direbbe Epicuro, che va ben aldilà del piacere che possiamo ogni volta esperire. Nel linguaggio epicureo, si può dire che trasformeremmo un piacere naturale e necessario in un piacere naturale e non necessario, la cui gratificazione comporta uno sforzo e un investimento di risorse superiore al piacere stesso. Allora credo che per poter rinnovare quotidianamente il piacere derivante dall’uso moderato e intelligente del vino basti un buon vino genuino, di cui si conosca la provenienza e la qualità. Riuscirà a darci ogni giorno il piacere dei sensi e la gioia dell’incontro con l’altro. Non rinunzierei, però, all’approccio con i grandi vini, ma lascerei sedimentare lentamente la curiosità della loro conoscenza, riservando alla festa il regalo di una grande bottiglia. Cin cin…con un sorriso, Elliy (ex astemia, spero…) Marittiello
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 01/03/08 alle 16:25 via WEB
caro Mario, per come la sto vivendo io, la questione assume sfumature diverse. diciamo che inizialmente quello che più mi ha colpito è stato l'accostamento con la poesia (di cui ho riportato solo alcuni esempi), unito all'accompagnamento musicale. un insieme di sensazioni e suggestioni che mi ha conquistato. e per quanto riguarda il vino - per quello che ho capito finora - non mi sembra una corsa al più caro, a parte le solite debite eccezioni (anzi, c'è sempre un occhio attento al rapporto qualità-prezzo). e' piuttosto una ricerca di sensazioni diverse, olfattive e sensoriali... non so, sembrerà pure strano detto da una quasi astemia, ma quando ti trovi davanti sei bicchieri con sei tipi di vino e cerchi di "ascoltarli", uno alla volta, cerchi di sentire cosa vogliano dire... alcuni lì per lì sembrano avere un odore, ci torni dopo qualche minuto e li senti già cambiati. altri restano immobili, uguali a se stessi. altri sembrano non dire niente. poi all'assaggio ti aspetti un tipo di gusto e invece... in bocca scopri sensazioni totalmente opposte, o deludenti, o sorprendenti... Sono d'accordo sulla convivialità, ma non dovuta all'alcool in sé e per sé (era questo il concetto?) "Amo sulla tavola, /quando si conversa, / la luce di una bottiglia /di intelligente vino". è una bella esperienza insomma, coinvolgente. almeno per ora. peccato solo che - per ora - alla fine di ogni lezione devo buttarne un po', di quel vino rimasto nei bicchieri... sotto lo sguardo atterrito del prof! baci Marittiello e un grande abbraccio :)) elliy
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 01/03/08 alle 17:20 via WEB
Cara Elliy, la tua esperienza conferma la mia, anche se io non ho mai frequentato un corso. E’ la pluralità variegata di percezioni sensoriali indotte dalla degustazione che stimola a coniugare perfettamente il vino con la poesia e con la musica. Sono tre “piaceri” che si richiamano a vicenda, gratificando un ampio spettro di bisogni. La cosa bella è riuscire ad apprezzare tali piaceri il più frequentemente possibile, perché sono sani e salutari. Come non basta leggere, una volta ogni tanto, una poesia in un caffè letterario o ascoltare musica, solo raramente, in qualche concerto, ma occorre una familiarità quotidiana con esse per goderne a pieno il piacere e l’efficacia consolatoria sull’anima, allo stesso modo il vino può diventare un abituale compagno in grado di donare sensazioni inaspettatamente godibili. Esso spinge alla convivialità, fa apprezzare meglio il gusto dei cibi e rende più gioviali. E tutto ciò non dipende dall’alcol, altrimenti dovremmo ritenere che i superalcolici siano ideali per fraternizzare e condividere, mentre è noto che inducano, al contrario, un senso di solitudine e di estraneità. Il vino si consuma in modica quantità, mai da soli e mai fuori pasto ed è sempre espressione della storia umana ed ambientale di una comunità. Sono certo che quando il vino lo sceglierai tu e lo metterai a tavola per condividerlo con qualcuno, nel calice che ti avrà donato inaspettate sensazioni di piacere non rimarrà neanche una goccia. Ancora cin cin, con un sorriso ed un forte abbraccio…Marittiello
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 01/03/08 alle 19:40 via WEB
eh! grazie Marittiello, ma credo che dovrò fare ancora un po' di strada prima di mettere a tavola quella bottiglia... elliy :))
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/03/08 alle 22:10 via WEB
Un mio amico è sommelier e ogni volta che ci si trova a parlare del vino resto ad ascoltarlo in silenzio (tanto da suscitare qualche gelosia...). Io bevo il vino ma in modo forse "superficiale",e grazie a lui ho capito molte cose delle vigne,delle colture, dei terreni e delle cantine, del miracolo del sole e degli aromi,di tutta la cura, l'attenzione e l'esperienza che occorrono per ottenere un prodotto di qualità. Non avevo mai pensato all'accostamento poetico ma pensandoci bene c'è una grande poesia nelle cose che l'uomo fa con passione. un saluto a voi! A.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/03/08 alle 00:07 via WEB
L'accostamento fra poesia e sensazioni derivanti dall'assaggio del vino è molto originale e risponde ad una stessa finalità: descrivere le percezioni del nostro animo. Condivido del tutto il commento nel quale si fa riferimento alla passione, a quella parte più emotiva dentro di noi che viene fuori dal profondo. Dopotutto, è la passione che rende belle le cose, tutte le cose, dalla poesia alla degustazione di un buon vino, dall'amore per una persona all'arte in tutte le sue forme e varianti. Conosco anch'io un esperto di vini e garantisco che riesce a trovare dei paragoni davvero poetici per tentare di descrivere i sapori, cosa non proprio facile. Scrivo "tentare", visto che come la scrittura, anche la "lettura" di un buon vino, va tentata, nel senso che non può essere assoluta. Ciascuno di noi vi ritrova sapori e ricordi diversi e dunque sensazioni differenti e personalissime. Ma dopotutto, è questo il bello del raccontarsi le sensazioni che derivano dal bere un buon vino... in compagnia... Un mio amico mi dice sempre che IN VINO VERITAS. Sarà vero? Alessandro F.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/03/08 alle 00:19 via WEB
"Amaro e utile come il consiglio del filosofo". Mi piace questa frase. Alessandro F.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 02/03/08 alle 17:04 via WEB
grazie Alessandro della tua costante attenzione e partecipazione! quella frase piace molto anche a me :) elliy
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

luhisaarzacchiofrancescoconti.fccow75cassetta2serpentelladgl1kremuziosantiago.gamboaariannapellicani3ansa007Sono44gattinfilax6.2Crepuscolandoelymoncadamedusaurticantemariomancino.m
 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

 
 
 
 
 
 
 

BOCCONCINI DI SCRITTURA - 3

 

Terzo bocconcino caldo caldo. Da sbocconcellare in pochi minuti. Questa volta parliamo un po' del punto di vista del narratore. Prima persona? Terza persona onnisciente o quasi? (entra)

 

 
 
 
 
 
 
 

STAT

 
 
 
 
 
 
 

LA VETRATA

PER LEGGERE E COMMENTARE I PRIMI
RACCONTI PUBBLICATI LIBERAMENTE
NELLA NOSTRA VETRATA, CLICCA QUI.

Sign by Danasoft - Get Your Free Sign 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963