Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Dalla Vetrina

Post n°95 pubblicato il 12 Giugno 2008 da tuttiscrittori
 

Lei è Butterfly.Dark, una giovanissima esordiente! Nella sua vita c'è la passione per la scrittura, l'amore per la fotografia e tanta tanta musica, che ascolta ovunque, spaziando dal dark/wave anni ottanta fino al moderno cyberpunk. 

Ecco dunque il racconto, corredato da una foto inviataci dalla stessa Butterfly.Dark.

Soul of the City

(di Butterfly.Dark)

*

Le stazioni:  spazi grandi, colmi di gente.

In cui perdersi, in cui mi sento piccola.

Lì amo nascondermi.

Le stazioni sono un concentrato di persone opposte: nei loro atteggiamenti e nei loro pensieri.

Alcune si muovono veloci, corrono verso la loro mèta, incuranti di tutto ciò che le circonda, sprecando l’essenza delle altrui anime.

Scivolano sul pianto della ragazza seduta su una panchina, mentre un treno è in partenza.

Scansano l’euforia dei turisti appena arrivati in città, grandi sorrisi e tante aspettative.              
La tristezza della signora anziana, appoggiata ad un pilastro della stazione, è senza fine dentro uno sguardo profondo e lontano.

Seguo quello sguardo.

Arriva ad un ragazzo che cammina lento, portando con sé il peso delle valigie. Lo guardo in viso e riconosco i tratti della signora a contemplarlo, asciugandosi le lacrime.

Le stazioni mi fanno vivere vite diverse, ne intingo frammenti facendoli diventare miei.

E mi trasformo in un uomo d’affari che corre veloce, guardando continuamente l’orologio; divento la signora mentre saluta il figlio dal finestrino del treno. E molte altre persone, ancora.  

Arrivo in stazione che è ormai sera. Vedo alcuni barboni, si preparano per affrontare la notte sistemando i cartoni che sono la loro casa, cercando il posto più caldo sul pavimento lurido di cui hanno imparato a conoscere ogni centimetro.

Il mio sguardo incrocia il loro, mi accade da poco: solo quello riesco a sostenere, non ha la pretesa di cambiarmi, non è inquisitore o distruttivo, però mi regala la capacità di perdermi, proprio perché è sincero e non fa male.

Cerco nelle tasche i soldi per il biglietto, non ho  mèta o speranza.

La sola certezza è partire, scappare lontano, ancora una volta... (leggi tutto)

 *
*

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Commenti al Post:
dekster14
dekster14 il 12/06/08 alle 07:14 via WEB
Volete la descrizione di qualcuno che non conoscete, volete la descrizione di un talento che secondo me c’è e va rafforzato, cullato, migliorato, fatto crescere come un frutto. Quando si pianta un albero si hanno dei frutti dopo qualche anno ma nell’aspettare quei frutti si deve comunque prestare attenzione, tempo e cura . Questa giovane scrittrice sta maturando, provando ad esprimere i suoi frutti , provando a scrivere storie che tocchino il cuore e l’anima di chi le legge, cercando di far vivere frammenti di vita altrui sentendoli propri, far vivere attimi di storie apparentemente crude, fatte di dolore, ma si sa, dietro al dolore si nasconde sempre l’amore. Io credo in lei ma questo non basta, servite voi lettori, le vostre critiche costruttive, i vostri consigli e perché no i vostri elogi, servite voi per far crescere quest’albero pieno di talento cosi anche voi potrete dire: anche io ho contribuito alla nascita di quella stella . Il suo primo lettore Il suo primo fan, che spero diventino tanti nel corso del tempo, in caso contrario rimarrò io l’unico lettore e sostenitore di questa giovane scrittrice in piu c'è il forum dove poter votare e valutare lo scritto, riporto i link di seguito discussione http://www.ibfree.org/index.php?mforum=tuttiscrittori&showtopic=71 sondaggio http://www.ibfree.org/index.php?mforum=tuttiscrittori&showtopic=72 grazie della partecipazione
 
 
butterfly.dark
butterfly.dark il 12/06/08 alle 11:06 via WEB
....*_*.... Beh...Grazie per tutto...a volte un grazie suona come una parola molto banale...ma è l'unica vera in questo momento... Dovrei ringraziarti per ogni minima cosa visto che tu sei sempre presente in me e con me... Thank you...
 
   
dekster14
dekster14 il 12/06/08 alle 16:05 via WEB
Di nulla :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/06/08 alle 11:12 via WEB
Devo intanto dire che una scrittrice con un sostenitore così convinto parte già con un vantaggio. Anche perchè le platee di sostenitori e lettori si costruiscono davvero lentamente, un granello alla volta. Per quanto riguarda il racconto mi permetto due note. La prima sicuramente positiva, nella capacità di descrivere situazioni e persone, anche con poche parole. I personaggi si riescono a vedere davvero. La seconda nota invece ... riguarda una sensazione di sofferenza. Come se dietro tutto ciò ci fosse una specie di sofferenza esistenziale. Probabilmente legata alla giovane età. Queste sono state le mie sensazioni. In ogni caso sono d'accordo sul fatto che valga la pena seguire questa autrice nel suo percorso. Vale sempre la pena di seguire e sostenere chi soffre per l'arte ed esprime se stesso attraverso un mezzo, come le parole. Alessandro F.
 
 
butterfly.dark
butterfly.dark il 12/06/08 alle 11:40 via WEB
Grazie per tue parole Alessandro, molto belle... Riguardo ai personaggi hai fatto una notazione che mi fatto molto piacere..credo che in un racconto, sempre secondo il mio parere, sia fondamentale delinearsi nella mente il personaggio...altrimenti tutto sfuma... E' la prima cosa che mi viene spontaneo fare...Quei personaggi esistono già, ancora prima di essere scritti... Riguardo alla sofferenza..non pensavo che in questo scritto potesse trapelare...(mi sono trattenuta molto)... Non credo di aver mai scritto nulla di "solo" bello e gioioso. La sofferenza c'è ovunque e niente riesce ad esprimerlo meglio delle parole....
 
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 12/06/08 alle 12:05 via WEB
Il tuo racconto trasuda sofferenza. Non solo nella protagonista alle prese con i suoi sensi di colpa e con una nuova strada da cercare ma anche in tutto ciò che le gira attorno. Sembrerebbe sofferta ogni parola che hai scelto. Se questo era voluto, hai fatto centro! Mi è piaciuto come hai caratterizzato Adam, perfetta la sua figura silenziosa e rassicurante. Credo che in molti riconosceranno quella Presenza con cui ancora c'è qualcosa da sistemare. Permettimi, magari sbaglio ma all'inizio del racconto fai dire alla protagonista che non è mai stata a Parigi se non nei suoi sogni, alla fine (scusami cerco di non svelare troppo della fine!!), quando legge il nome posando la macchina fotografica, questo appare improbabile. Comunque un peccato veniale in un racconto molto godibile Ciao Butterfly, a presto ! Alessandro N
 
 
butterfly.dark
butterfly.dark il 12/06/08 alle 13:05 via WEB
...Grazie per il raccconto godibile, Alessandro...allora per quanto riguarda la sofferenza, la mia risposta si riaggancia a quella precedente... Quando scrivo non "scelgo" le parole... quelle escono naturali in base a ciò che voglio dire... C'è sofferenza in questo racconto come mi piace che sia, come penso sia giusto che sia. Si può spiegare la morte, la mancanza e perchè no, anche la vita, senza sofferenza? .... Grazie per la figura di Adam... volevo trasmettere il fatto che lui c'era ma nello stesso tempo non c'era e come concetto è difficile da esprimere... Riguardo all'incongruenza... forse non ho capito a cosa ti riferisci riguardo il finale..se vorrai spiegarmi meglio posso darti una risposta più appropriata.... Per ora cerco di risponderti per quello che ho capito: Viola non è mai stata a Parigi, la frase iniziale è giusta... Quando arriva al cimitero però sa che è quello che stava cercando, sa che li c'è lui. Si muove cercando il nome di Adam e quando lo trova non ha dubbi. Pur non essendoci mai stata sa per certo che è lui....
 
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 12/06/08 alle 13:43 via WEB
Si scusami, non volevo rivelare troppi dettagli del finale e sono stato poco preciso. Se ho capito bene, questo è il nodo di tutto, Adam è il fratello di Viola? Se questo è vero mi è sembrato strano che la ragazza, così profondamente attaccata ad Adam, non sia mai stata da lui (visto che lì è stato sepolto, forse ci viveva) e non ha partecipato al suo funerale. E' solo un dettaglio facilmente spiegabile anche se lasciato all'immaginazione del lettore. Ciao ! Alessandro N
 
 
butterfly.dark
butterfly.dark il 12/06/08 alle 13:56 via WEB
...Grazie della precisazione XD...si la tua osservazione è sicuramente giusta...ma è una cosa voluta....non volevo spiegare quel momento.... Sarei scesa tropo nei dettagli e in questo racconto non era mia intenzio farlo... Questo pezzo è sfocato volutamente...volevo che fosse chi legge a trarre conclusioni, ipotesi, in questo modo ogni persona avrebbe avuto un finale, creato solo dalla propria mente...
 
   
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 12/06/08 alle 14:14 via WEB
Grazie a te Butterfly ;O) e ancora complimenti. Alessandro N
 
rosylagana
rosylagana il 12/06/08 alle 18:40 via WEB
Salve !! Sono la dolcezza ... Sono fragile .. ma sono forte.. sono limpida e mi mescolo alla brina.. Sono luce ,ma anche buio..sono candida e profumata.. Io sono gli occhi che scutano il tuo cuore ... Passa con delicatezza ,ti prego.. passa e fammi una carezza .. Te ne sarò grata .. un dolce bacio .. Hengel
 
 
butterfly.dark
butterfly.dark il 13/06/08 alle 09:30 via WEB
...Una carezza non può mai mancare...
 
Xefeba
Xefeba il 13/06/08 alle 06:54 via WEB
Il racconto mi appare come una serie di fotogrammi in un crescendo che porta all'angoscia...preferisco pensare non al viaggio come morte ma come ricerca...la foto mi lascia senza fiato...davvero brava. Un saluto. Xefeba
 
 
butterfly.dark
butterfly.dark il 13/06/08 alle 09:32 via WEB
...Grazie... sono contenta che sia visto come un insieme di fotogrammi. Odio le cose troppo lunghe e complesse perchè poi si perde il senso del discorso. Tante immagini che formano un racconto...per la foto...si è sempre piaciuta pure a me...
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/06/08 alle 10:22 via WEB
ehm... soltanto una precisazione, credo doverosa, riguardo il fatto che sulle "cose troppo lunghe e complesse"..."poi si perde il senso del dicorso". credo sia d'obbligo un bel: dipende. ciao!elliy :))
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/06/08 alle 12:13 via WEB
Beh, la nostra Elliy ha ragione. Certo è ... che un lavoro lungo prevede molto lavoro e necessariamente un lettore esterno. Visto che si perde facilmente il filo. Questo si. Ma d'altra parte, noi scribaioli ... siamo un pò pazzi. Alessandro F.
 
     
butterfly.dark
butterfly.dark il 13/06/08 alle 12:49 via WEB
Non la penso cosi... Credo che tutto dipende da un gusto personale. C'è chi ama i lunghi romanzi e invece c'è chi adora un saggio breve che sa colpire, immediatamente. La differenza credo che stia nella capacità di comunicazione: un lavoro lungo come hai giustamente detto prevede un laborioso lavoro ma come vantaggio la possibilità di avere più parole per esprimersi; i lavori brevi devono colpire subito, non lasciano scampo a possibili incertezze, o piacciono da subito oppure no...Questo è il mio parere a riguardo...con la frase "Odio.." ho cercato di estremizzare il concetto proprio per sottolineare la differenza..
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 13/06/08 alle 13:15 via WEB
La differenza sta nell'essere scritti bene. Il gusto personale interviene solo laddove il testo ha superato l'esame tecnico e, dunque, entra in ballo la valutazione estetica. Ma sempre scritti bene. Avere più parole per esprimersi non è un vantaggio: le parole bisogna saperle usare, poche o tante se ne adoperino. Così come un lavoro breve non deve colpire né subito né poi, deve colpire e basta, ma altrettanto dicasi per uno di maggiore lunghezza. Non è il conteggio delle parole a fare o meno un testo. Calvino soleva ripetere: "Mi piacerebbe scrivere un racconto lungo una riga". E'sempre bene tenere presente che il pressapochismo di certe affermazioni va attentamente considerato prima di essere lanciato al pubblico, pur conservando, ma è ovvio ribadire, la massima autonomia d'asserzione.
 
     
butterfly.dark
butterfly.dark il 14/06/08 alle 09:45 via WEB
...E' naturale che la prima fase a cui si sottopone un racconto/romanzo/storia è la sua valutazione...nei miei commenti precedenti davo questo già per scontato...intendevo proprio la fase successiva a questa: cosa il racconto sa trasmettere?...Il gusto personale credo sia fondamentale in ogni lettore. Ci sono grandi autori che a me personalmente non piacciono, non per questo discuto la loro tecnica o quanto il romanzo sia scritto bene, semplicemente non mi trasmettono nulla...
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 14/06/08 alle 11:00 via WEB
Vero, ci sono grandi autori che non piacciono, ti faccio un esempio personale: non sono riuscita a finire la lettura de "Il dottor Zivago", eppure Pasternak non si può dire scrittorucolo.
 
     
butterfly.dark
butterfly.dark il 14/06/08 alle 11:49 via WEB
..."Il dottor Zivago" l'ho letto a tratti quindi non saprei darne un giudizio globale... Tempo fa leggendo alcune recensioni sugli scrittori del Novecento ho trovato queste parole:"Una delle ragioni fondamentali dell'insuccesso di Svevo presso i pochi critici italiani che lo lessero prima del suo lancio (ma anche dopo) fu la lingua, che certo non era elegante né pura, se mai trasandata e sciatta. Insomma Svevo, si disse, scrive male....."...E se si disse questo di Svevo...
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 14/06/08 alle 13:02 via WEB
Volutamente tralascio le impressioni virgolettate su Svevo, guardando invece, in pertinenza di argomento - o magari un attimo me ne discosto, ma non penso sia grave - a certa critica che andrebbe senza ombra di dubbio virgolettata. Così come ci sono autori i quali, volendo scrivere, non debbono essere tralasciati e dei quali è valida all'uopo tutta la produzione (Pirandello), ve ne sono altri dei quali è bastante leggere un solo romanzo (vedasi Le Memorie di Adriano di M. Yourcenar)altrettanto dicasi per i critici (nel belpaese nostro abbondano fin dai primi vagiti in rete, non esitando, né tantomeno vergognandosene, di autonominarsi tali) Certi critici vanno seguiti con attenzione nelle loro indicazioni, altri lasciati a macerare nella loro presuntuosità. Ieri parlavo di pressapochismo: è lo stesso che nasce da 4 righette reperite nel web - gloria e orrore di codesta travagliata espoca - buttate giù da chissà chi solo perriempire uno spazio altrimenti vuoto e che tale è giusto lasciare. Mi rifaccio al discorso già instradato: c'è chi rispetta la scrittura e c'è chi la usa. Vale per lo scrittore, vale per il critico.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/06/08 alle 12:36 via WEB
In un compito di italiano, tanti anni fa al liceo, feci delle critiche al Manzoni. Non ricordo che cosa scrissi, ma ricordo bene che l'insegnante non mi commentò l'opportunità delle critiche, cioè se fossero corrette o della stupifaggini. Si soffermò solamente sul fatto che io mi fossi permesso di fare delle critiche a uno dei padri della nostra letteratura. Alessandro F.
 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 14/06/08 alle 13:08 via WEB
Ebbravo Alessandro! Hai toccato un nervo sul quale molti di noi sono stati costretti (non so se sia il termine giusto, ma al momento altro non mi esce) a tornare. Lo stesso Camilleri ha ammesso di essersi riletto il capolavoro manzoniano all'età di 30 anni, quindi a studi terminati e di averlo trovato molto diverso da quello letto in età e tempo scolastici. A me è successa la stessa cosa (e non sono la sola), alla rilettura i P.S. mi sono apparsi del tutto differenti da quelli della scuola. In realtà sappiamo bene che il romanzo è sempre lo stesso ed è la riprova di quanto sia ancora attuale e moderno nel suo dire. Ecco perché l'insegnante fece l'appunto, probabile avesse vissuto, nei confronti di Renzo e Lucia, la stessa esperienza di Camilleri. E i P.S. rimane un romanzo, anzi il romanzo da leggere.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/06/08 alle 15:36 via WEB
diciamolo chiaramente: quanti di noi sperano in cuor proprio di essere dei grandi talenti incompresi, o almeno ancora non conosciuti! sarebbe consolante e gratificante poter scaricare ogni responsabilità sul critico che non ci capisce, sul pubblico che non ci sa apprezzare, sugli insegnanti (di qualsiasi livello) che non hanno sufficiente sensibilità. Purtroppo la realtà e l'esperienza (parlo ovviamente a livello personale) insegnano che il più delle volte non è così. E bisogna prendere e portare a casa un bel po' di schiaffoni (ancora conto i lividi!), ingoiando grosse fette di orgoglio, per arrivare a capire che forse quel capolavoro custodito nel cassetto, tanto geniale non è... E' dura da digerire, ma "scrivere" è fatica, studio, perseveranza. Poi, se all'improvviso l'ala del successo dovesse sfiorare i nostri bei fogli dattiloscritti (woww! che sogno!)... elliy :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/06/08 alle 19:30 via WEB
Cara Renata, sono d'accordo con te. In effetti leggere qualcosa al di fuori delle costrizioni didattiche della scuola fa scoprire e apprezzare opere nel passato spesso detestate. Considerazione che apre un'ulteriore discussione sui motivi per i quali questo avviene: un pò per l'età adolescenziale degli alunni (attenti alle solite preoccupazioni giovanili)e un pò per la non sempre viva passione per la materia da parte degli insegnanti. E forse anche un pò per le famiglie distratte su certi argomenti che non trasmettono non dico la passione, ma almeno l'attenzione su certe cose. In ogni caso è vero che ogni volta che leggiamo qualcosa lo troviamo diverso anche perche diversi siamo noi che lo leggiamo. Colgo l'occasione per rispondere anche alla nostra grande Elliy. Hai perfettamente ragione sulla presunzione di alcuni (forse più di alcuni) di sentirsi dei piccoli genii incompresi. Ma è anche vero che il mondo è spesso cattivo e tra un complimento e una critica ... tende a preferire la critica. Chissà, forse viene più facile. O comunque questo è quello che dalla vita ho estratto io. Beh, almeno fino ad ora. Ci scriverò un aforisma. Scusa, ma non te lo avevo detto che sono egocentrico? Un caro saluto a te, alla Renata e a tutti gli altri amici del blog. Alessandro F.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 16/06/08 alle 23:46 via WEB
Alessandro, allora ti risponderò per la parte che mi "riguarda": non sono molto d'accordo sul fatto che si trovino più facilmente critiche che complimenti, anzi! è più facile dire "che belloooo! ohhhh!" e conquistarsi la simpatia della vittima di turno (è proprio il caso di definirla così) piuttosto che cimentarsi in una critica argomentata, faticando e rischiando di venir guardati di traverso. Il discorso non vale per le grandi case editrici, ovviamente, nè per il datore di lavoro che debba darti un aumento, eccetera eccetera... :) - P.S. - Egocentrico dicevi? ma chi?? tu???? baci Alessandro! elliy :)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/06/08 alle 16:57 via WEB
un aforisma al volo: --- --- --- mai rispondere ad una critica giusta e motivata, faresti la figura dell'idiota; mai rispondere ad una critica ingiusta o immotivata ...negheresti al critico la parte dell'idiota --- ----

un abbraccio e complimenti a tutti i partecipanti, gianfranco

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/06/08 alle 23:23 via WEB
Un altro aforisma. Che qualcuno mi ha invitato a riportare nel blog. "ANCHE NOI EGOCENTRICI SIAMO MOLTO UTILI. INFATTI SE NON ESISTESSIMO, GLI ALTRI NON POTREBBERO DIRE DI ESSERE UMILI. Un saluto a tutti. Alessandro F.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/06/08 alle 11:28 via WEB
questo mi è piaciuto, è tuo? mi ricorda le battute caustiche alla G.B.Shaw, complimenti. gianfranco
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/06/08 alle 16:12 via WEB
E' causticamente mio. Alessandro F.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 19/06/08 alle 16:52 via WEB
Alessandro F., guarda che ho trovato, gironzolando sul web: "L'aforisma è una sorta di gemma, tanto più preziosa quanto più rara, e godibile solo in dosi minime" (H. Hesse) ciaoo! elliy :)
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/06/08 alle 12:12 via WEB
D'accordisssssssimo. Alessandro F.
 
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