Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Poesia

Post n°101 pubblicato il 26 Giugno 2008 da tuttiscrittori
 
Tag: Poesia

*

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
      arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
      il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
      di me, con un terrore di ubriaco. 

 Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
      alberi case colli per l'inganno consueto.
      Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto 
     tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto. 

*

      [Eugenio Montale, da Ossi di seppia, 1925]

 *

*

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Commenti al Post:
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 26/06/08 alle 17:56 via WEB
Non per nulla si assegnano i Nobel...Questa poesia è illuminante, più di tanti trattati, sull'inganno dell'esistere...
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/06/08 alle 19:11 via WEB
Questa poesia è terribile, soprattutto se la respiri in un giorno "no". Quell'atmosfera sospesa e rarefatta, il vuoto che all'improvviso - ed è un miracolo - si palesa, quell'andare zitto "tra gli uomini che non si voltano", in solitudine quindi... otto versi che possono schiantare l'anima. elliy
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/06/08 alle 19:42 via WEB
Possono, ma non necessariamente. Quando leggo versi famosi di nomi famosi, mi piacerebbe essere li nel momento in cui chi li ha scritti, lo stava facendo. Sarebbe anche bello, sapendo che quei versi diventeranno arte, chiedere "Ma a cosa stai pensando adesso?". Che dite? Alessandro F.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/06/08 alle 20:57 via WEB
credo che non avresti risposta... almeno così mi piace immaginare. alzerebbe lo sguardo su di te e leggeresti gli stessi versi nei suoi occhi. forse vedresti anche il suo "terrore di ubriaco" di quel momento lì... stasera sono di umore lieve, penso si percepisca, eh? baci, elliy
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/06/08 alle 23:51 via WEB
Meglio così. Alessandro F.
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 27/06/08 alle 08:41 via WEB
Bella considerazione quella di Alessandro e bella risposta da parte di Elliy. Ci si potrebbe tirare fuori l'incipit per qualche riflessione.
 
     
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 27/06/08 alle 12:58 via WEB
avevo scritto un pensiero su quest'argomento. era così bello che l'ho perso, ma ricordo una frase, se vi va di ascoltarla eccola: --- --- "Se rifletti sulla tua vita rischi di sbagliare ma… la riflessione non è che un riflesso dell’anima. E non è detto che quell’anima sia la tua" --- --- --- buon weekend, un saluto caldo e accaldato a tutti, gf
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 27/06/08 alle 00:14 via WEB
....sparira' nell'ombra e proprio all'ultima puntata della telenovela, quando migliaia e migliaia di spettatori aspettano il colpo di scena annunciato...avvolto nel suo mantello in una girandola di di di (boh!)...e puff...marameo! Eh eh...ma son scherzi da fare?
 
Xefeba
Xefeba il 27/06/08 alle 06:21 via WEB
Quanti inganni e speranze vane...la vita è di chi ha il biglietto di 1° classe e ignora che ce ne sia una seconda e che peggio ancora che ci sia tanta gente ferma in stazione...devo iscrivermi a un corso intensivo di insensibilità e superficialità...ti iscrivi anche tu?
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/06/08 alle 20:14 via WEB
Cara Xefeba, in questo tempo mi farebbe proprio comodo un corso di "scivolamento addosso", di quelli in cui ti insegnano a non assorbire tutte le ansie - anche minime - della vita. ne hai trovato uno?? andiamo!! elliy
 
onlyla
onlyla il 27/06/08 alle 09:51 via WEB
Anche a me dà l'impressione di una solitudine opprimente... ! Ciao Elliy vado in vacanza e volevo salutarti! Un sorriso!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/06/08 alle 20:15 via WEB
Grazie onlyla, buona vacanza, ci sentiremo al tuo ritorno! Divertiti! elliy
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 27/06/08 alle 13:26 via WEB
Mi sono permessa di "prendere" i vostri pareri e di tentare l'inizio di un brano, se volete proseguire, io proseguirò per mano vostra. Grazie. *Mi accade quando leggo versi di autori famosi: vorrei essere lì, nel momento in cui chi li ha scritti lo stava facendo. Sarebbe bello, sapendo quei versi diventare arte, chiedergli “A cosa stai pensando, adesso?”. Ma credo non otterrei risposta o almeno così mi piace immaginare. Alzerebbe lo sguardo ed io leggerei gli stessi versi nei suoi occhi, vedrei il suo “terrore di ubriaco” invitarmi a riflettere sulla mia vita, di certo sbaglierei, ma la riflessione non è che un riflesso dell’animo; e non è detto quell’anima sia la mia. La vita è di chi ha il biglietto di I° classe in tasca e ignora ne esista una seconda o, peggio del peggio, ignora ci sia tanta gente ferma in stazione. Ad aspettare.*
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/06/08 alle 15:46 via WEB
Avrei il timore di guardare dal finestrino e riconoscere fra la folla l'autore dei versi diventati famosi. Alessandro F.
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 27/06/08 alle 16:02 via WEB
Grazie ad Alessandro proseguo con la stesura del testo, cerco di lavorare in tempo reale (ovviamente se sono davanti al pc). // *Mi accade quando leggo versi di autori famosi: vorrei essere lì, nel momento in cui chi li ha scritti lo stava facendo. Sarebbe bello, sapendo quei versi diventare arte, chiedergli “A cosa stai pensando, adesso?”. Ma credo non otterrei risposta o almeno così mi piace immaginare. Alzerebbe lo sguardo ed io leggerei gli stessi versi nei suoi occhi, vedrei il suo “terrore di ubriaco” invitarmi a riflettere sulla mia vita, di certo sbaglierei, ma la riflessione non è che un riflesso dell’animo; e non è detto quell’anima sia la mia. La vita è di chi ha il biglietto di I° classe in tasca e ignora ne esista una seconda o, peggio del peggio, ignora ci sia tanta gente ferma in stazione. Ad aspettare. Avrei il timore di guardare dal finestrino e riconoscere tra la folla l'autore dei versi diventati famosi, ma perché averne timore, poi? Forse ansia o turbamento o trepidazione? Turbamento, ecco! una specie di lieve languore dei sensi mentre le parole s’infilano nelle vene tenendomi come inchiodato su quel marciapiede gonfio di suoni e di anime.*
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 27/06/08 alle 19:40 via WEB
--- anime, inanimate a volte, dimentiche di quei corpi in attesa. anime, che se lasciate sole sanguinano errori --- ...azz che allegria, ma perché quando scrivo mi vengono fuori ste cose tristissime? prometto che al prossimo giro provo qualcosa che sia almeno ironica. gf
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/06/08 alle 20:33 via WEB
L'aria di vetro ha permesso il compirsi del miracolo: il vuoto, dietro. Ma ora, lo sguardo, la strada, sono davanti. Calpesterò quel sangue, tutti gli errori. elliy - (ma sarà il caldo che ci fa questi scherzi? oddio, speriamo che rinfreschi presto! baciciii!)
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 28/06/08 alle 08:38 via WEB
OFF TOPIC: innanzitutto grazie a chi si presta a questo esperimento (Ragazzi fatevi sotto, leggete il pezzo di Montale e poi scrivete le vs impressioni, dai!) e poi ho scordato di dire una cosa importante: avrete notato che il commento di Bob (ironico more solito e bene così, anzi benissimo) è stato accantonato, ma non per questo non contribuirà, anzi. Se lui avrà la gentilezza di aggiungere ancora qualcosa, il resto, agganciandomi, lo metterò io e ne tireremo fuori qualcosa di divertente (faremo il possibile almeno) confezionando un altro testo, quindi versione seria e comica (s'intende può intervenire chiunque, non solo lui). Il tutto, serio e non, fa parte di quegli esperimenti che in scrittura sono indispensabili un poco per divertirsi e un poco per provare a maneggiare le parole, a prendere confidenza con loro. Vi aspetto! Ps: possibilmente frasi brevi, ché troppo lungo non ha da essere. Grazie!
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 28/06/08 alle 11:01 via WEB
*Mi accade quando leggo versi di autori famosi: vorrei essere lì, nel momento in cui chi li ha scritti lo stava facendo. Sarebbe bello, sapendo quei versi diventare arte, chiedergli “A cosa stai pensando, adesso?”. Ma credo non otterrei risposta o almeno così mi piace immaginare. Alzerebbe lo sguardo ed io leggerei gli stessi versi nei suoi occhi, vedrei il suo “terrore di ubriaco” invitarmi a riflettere sulla mia vita, di certo sbaglierei, ma la riflessione non è che un riflesso dell’animo; e non è detto quell’anima sia la mia. La vita è di chi ha il biglietto di I° classe in tasca e ignora ne esista una seconda o, peggio del peggio, ignora ci sia tanta gente ferma in stazione. Ad aspettare. Avrei il timore di guardare dal finestrino e riconoscere tra la folla l'autore dei versi diventati famosi, ma perché averne timore, poi? Forse ansia o turbamento o trepidazione? Turbamento, ecco! una specie di lieve languore dei sensi mentre le parole s’infilano nelle vene tenendomi come inchiodato su quel marciapiede gonfio di suoni e di anime. Anime, inanimate a volte, dimentiche di quei corpi in attesa. Anime, lasciate sole a sanguinare errori. Ma perché, nel ragionare, mi vengono fuori ‘ste cose tristissime? Prometto a me stesso di pensare qualcosa che sia almeno ironica. E adesso, adesso l'aria di vetro ha permesso il compirsi del miracolo: il vuoto, dietro. Ma ora, lo sguardo, la strada, sono davanti. Calpesterò quel sangue, tutti gli errori. Ad ogni passo un’immagine rimbalzerà dallo schermo e il mio piede la fermerà per sempre fissandola sull’asfalto pronta per essere schiacciata dal peso di altre orme. Santabarbara di fotogrammi che l’aria di vetro taglierà uno ad uno fino a diventare polvere minima di ricordi disintegrati, già confusi tra amnesia e dolore.*
 
LadyAileen
LadyAileen il 28/06/08 alle 13:37 via WEB
E' sempre un piacere passare da questo blog. Buon week-end a tutti! ;)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/06/08 alle 19:47 via WEB
Grazie Lady... uhm... tu credi di non aver partecipato vero? vorresti tirarti fuori, vero?? mumble mumble... elliy :)
 
smile.new
smile.new il 28/06/08 alle 16:48 via WEB
Immagini piene di colore, in una poesia vecchia di anni, ma sempre attuale, come il suo autore. Uno che andò zitto tra gli uomini che non si voltano ....
Buon lavoro Renata, mi diverte leggerti, sei senpre uno stimolo nuovo... :)
 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 28/06/08 alle 17:03 via WEB
uno smile per Smile (e non è detto che non prenda qualche parola anche da te, anzi lo faccio eccomechesì!) ciao :-)
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 28/06/08 alle 16:55 via WEB
Un sorriso ed un abbraccio...Marittiello
 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 28/06/08 alle 17:03 via WEB
a te Marittiello, ciao :-)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/06/08 alle 19:49 via WEB
Bentornato Marittiello, finalmente!!! un sorriso a te! elliy :)
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 28/06/08 alle 17:21 via WEB
*Mi accade quando leggo versi di autori famosi: vorrei essere lì, nel momento in cui chi li ha scritti lo stava facendo. Sarebbe bello, sapendo quei versi diventare arte, chiedergli “A cosa stai pensando, adesso?”. Ma credo non otterrei risposta o almeno così mi piace immaginare. Alzerebbe lo sguardo ed io leggerei gli stessi versi nei suoi occhi, vedrei il suo “terrore di ubriaco” invitarmi a riflettere sulla mia vita, di certo sbaglierei, ma la riflessione non è che un riflesso dell’animo; e non è detto quell’anima sia la mia. La vita è di chi ha il biglietto di I° classe in tasca e ignora ne esista una seconda o, peggio del peggio, ignora ci sia tanta gente ferma in stazione. Ad aspettare. Avrei il timore di guardare dal finestrino e riconoscere tra la folla l'autore dei versi diventati famosi, ma perché averne timore, poi? Forse ansia o turbamento o trepidazione? Turbamento, ecco! una specie di lieve languore dei sensi mentre le parole s’infilano nelle vene tenendomi come inchiodato su quel marciapiede gonfio di suoni e di anime. Anime, inanimate a volte, dimentiche di quei corpi in attesa. Anime, lasciate sole a sanguinare errori. Ma perché, nel ragionare, mi vengono fuori ‘ste cose tristissime? Prometto a me stesso di pensare qualcosa che sia almeno ironica. E adesso, adesso l'aria di vetro ha permesso il compirsi del miracolo: il vuoto, dietro. Ma ora, lo sguardo, la strada, sono davanti. Calpesterò quel sangue, tutti gli errori. Ad ogni passo un’immagine rimbalzerà dallo schermo e il mio piede la fermerà per sempre fissandola sull’asfalto pronta per essere schiacciata dal peso di altre orme. Santabarbara di fotogrammi che l’aria di vetro taglierà uno ad uno fino a diventare polvere minima di ricordi disintegrati, già confusi tra amnesia e dolore. Voglio una poesia vecchia d’anni e mai sfiorata sforata dalla ruggine, la poesia di chi andò zitto tra gli uomini che non si voltano affinché io possa di nuovo intingere le dita nell’inchiostro nero e puro e disegnare bellezza là dove è nuvola di macerie. Cancellare gli scatti rigettati in ciascun angolo del mondo e caduti fino a me, fino a noi bombardati di fotografie orfani di pietas.*
 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 28/06/08 alle 17:24 via WEB
[...]e mai sfiorata sforata[...] c'è un refuso, scusate. Leggetela così: e mai sfiorata forata.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/06/08 alle 19:55 via WEB
Renata attenzione, non lasciamoci sfuggire Lady Aileen e Marittiello (credete forse di essere passati indenni di qui??). Possiamo aggiungere il piacere della leggerezza, di un passare per lasciare un sorriso, nella segreta speranza di raccoglierne un altro. che potrebbe bastare a lenire qualche ferita o almeno ad accarezzare il cuore! Dai, si accettano altri "input" entro... diciamo lunedì? Poi vediamo che riusciamo a tirarne fuori, ok? Tutti compresi :)) elliy
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/06/08 alle 19:57 via WEB
ah! e c'è "l'inganno dell'esistere" (o la poesia in grado di sostituire tutti i trattati e le lezioni del mondo) di carpediem, che ha aperto le danze :)) ri-baci! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 29/06/08 alle 09:12 via WEB
Nel vuoto d’essere che mi avvolge, io sono e continuo ad essere, come sono e continuano ad essere anche gli altri uomini e tutte le cose. Nella solitudine del nulla è possibile perciò recuperare i motivi di ogni possibile relazione. Nel “pieno” della relazione il “vuoto” della solitudine si stempera e gli uomini e le cose riacquistano di nuovo senso. Nell’ “aria di vetro” non c’è ossigeno, nella “radura dell’essere” c’è luce ed aria pura.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/06/08 alle 20:47 via WEB
Un giorno ci chiederemo se era valsa la pena di conservare quelle fotografie e quelle poesie, oppure se sarebbe stato meglio abbandonarle come fa la memoria di un vecchio che pensa solo alla morte. Alessandro F.
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 30/06/08 alle 08:44 via WEB
ok, ciao a tutti, sono appena arrivata! a dopo :-)
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 30/06/08 alle 09:44 via WEB
*Mi accade quando leggo versi di autori famosi: vorrei essere lì, nel momento in cui chi li ha scritti lo stava facendo. Sarebbe bello, sapendo quei versi diventare arte, chiedergli “A cosa stai pensando, adesso?”. Ma credo non otterrei risposta o almeno così mi piace immaginare. Alzerebbe lo sguardo ed io leggerei gli stessi versi nei suoi occhi, vedrei il suo “terrore di ubriaco” invitarmi a riflettere sulla mia vita, di certo sbaglierei, ma la riflessione non è che un riflesso dell’animo; e non è detto quell’anima sia la mia. La vita è di chi ha il biglietto di I° classe in tasca e ignora ne esista una seconda o, peggio del peggio, ignora ci sia tanta gente ferma in stazione. Ad aspettare. Avrei il timore di guardare dal finestrino e riconoscere tra la folla l'autore dei versi diventati famosi, ma perché averne timore, poi? Forse ansia o turbamento o trepidazione? Turbamento, ecco! una specie di lieve languore dei sensi mentre le parole s’infilano nelle vene tenendomi come inchiodato su quel marciapiede gonfio di suoni e di anime. Anime, inanimate a volte, dimentiche di quei corpi in attesa. Anime, lasciate sole a sanguinare errori. Ma perché, nel ragionare, mi vengono fuori ‘ste cose tristissime? Prometto a me stesso di pensare qualcosa che sia almeno ironica. E adesso, adesso l'aria di vetro ha permesso il compirsi del miracolo: il vuoto, dietro. Ma ora, lo sguardo, la strada, sono davanti. Calpesterò quel sangue, tutti gli errori. Ad ogni passo un’immagine rimbalzerà dallo schermo e il mio piede la fermerà per sempre fissandola sull’asfalto pronta per essere schiacciata dal peso di altre orme. Santabarbara di fotogrammi che l’aria di vetro taglierà uno ad uno fino a diventare polvere minima di ricordi disintegrati, già confusi tra amnesia e dolore. Voglio una poesia vecchia d’anni e mai sfiorata sforata dalla ruggine, la poesia di chi andò zitto tra gli uomini che non si voltano affinché io possa di nuovo intingere le dita nell’inchiostro nero e puro e disegnare bellezza là dove è nuvola di macerie. Cancellare gli scatti rigettati in ciascun angolo del mondo e caduti fino a me, fino a noi bombardati di fotografie orfani di pietas. Lasciando un sorriso, raccogliendone un altro nel vuoto d’essere che mi avvolge mentre io sono e continuo a essere, come altri uomini sono. E le cose. Dopo l’esplosione, il nulla. La solitudine del nulla sarà nicchia a raccogliere la meraviglia delle parole, luce ed aria del cuore. Sarà valsa la pena conservare fotografie per dare vita a nuova vita: immagini che partoriranno bellezza e non orrore, i nostri occhi pronti orgogliosi verso, oltre il confine del vento.*
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 30/06/08 alle 09:47 via WEB
Come ha detto Elliy, affinché il testo non diventi troppo lungo, si tiene conto degli interventi fino a oggi (lunedì 30). Poi Elliy o Mec o chi per loro procederà a editing e proporrà il lavoro finito. Ok? Per ora da parte mia grazie a tutti, di cuore.
 
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 30/06/08 alle 11:18 via WEB
L'Opera sarà compiuta, nulla resterà perduto. Da uomo potrò salire sulla collina e occupare il mio posto tra Elmer e Herman. A voi, umana gente, resterà decidere del vostro destino: consumare la vita o lasciarla passare. Alessandro N.
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 30/06/08 alle 11:40 via WEB
*Mi accade quando leggo versi di autori famosi: vorrei essere lì, nel momento in cui chi li ha scritti lo stava facendo. Sarebbe bello, sapendo quei versi diventare arte, chiedergli “A cosa stai pensando, adesso?”. Ma credo non otterrei risposta o almeno così mi piace immaginare. Alzerebbe lo sguardo ed io leggerei gli stessi versi nei suoi occhi, vedrei il suo “terrore di ubriaco” invitarmi a riflettere sulla mia vita, di certo sbaglierei, ma la riflessione non è che un riflesso dell’animo; e non è detto quell’anima sia la mia. La vita è di chi ha il biglietto di I° classe in tasca e ignora ne esista una seconda o, peggio del peggio, ignora ci sia tanta gente ferma in stazione. Ad aspettare. Avrei il timore di guardare dal finestrino e riconoscere tra la folla l'autore dei versi diventati famosi, ma perché averne timore, poi? Forse ansia o turbamento o trepidazione? Turbamento, ecco! una specie di lieve languore dei sensi mentre le parole s’infilano nelle vene tenendomi come inchiodato su quel marciapiede gonfio di suoni e di anime. Anime, inanimate a volte, dimentiche di quei corpi in attesa. Anime, lasciate sole a sanguinare errori. Ma perché, nel ragionare, mi vengono fuori ‘ste cose tristissime? Prometto a me stesso di pensare qualcosa che sia almeno ironica. E adesso, adesso l'aria di vetro ha permesso il compirsi del miracolo: il vuoto, dietro. Ma ora, lo sguardo, la strada, sono davanti. Calpesterò quel sangue, tutti gli errori. Ad ogni passo un’immagine rimbalzerà dallo schermo e il mio piede la fermerà per sempre fissandola sull’asfalto pronta per essere schiacciata dal peso di altre orme. Santabarbara di fotogrammi che l’aria di vetro taglierà uno ad uno fino a diventare polvere minima di ricordi disintegrati, già confusi tra amnesia e dolore. Voglio una poesia vecchia d’anni e mai sfiorata sforata dalla ruggine, la poesia di chi andò zitto tra gli uomini che non si voltano affinché io possa di nuovo intingere le dita nell’inchiostro nero e puro e disegnare bellezza là dove è nuvola di macerie. Cancellare gli scatti rigettati in ciascun angolo del mondo e caduti fino a me, fino a noi bombardati di fotografie orfani di pietas. Lasciando un sorriso, raccogliendone un altro nel vuoto d’essere che mi avvolge mentre io sono e continuo a essere, come altri uomini sono. E le cose. Dopo l’esplosione, il nulla. La solitudine del nulla sarà nicchia a raccogliere la meraviglia delle parole, luce ed aria del cuore. Sarà valsa la pena conservare fotografie per dare vita a nuova vita: immagini che partoriranno bellezza e non orrore, i nostri occhi pronti orgogliosi verso, oltre il confine del vento. Allora nulla resterà perduto, da uomo, e insieme agli uomini, consumerò la vita. Il nostro esistere non sarà inganno, sapremo riconoscere il primo soffio d’un’aria di vetro e sicuri lo separeremo dalla brezza a benedirci lo sguardo.*
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 30/06/08 alle 14:34 via WEB
---è SOLO UNA PROPOSTA PER IL FINALE---- ---- ---- --- --- --- --- Accadde così. In quel momento la donna mi strappò dalle mani il quaderno e disse "Alessandro! come faccio con lei? ormai ha fatto il suo tempo, le dovrò sequestrare carta e penna se mi continua a scappare" ...non sempre ciò che vien dopo è progresso, borbottai tra me e me mentre mi riportavano in biblioteca. amen, A.M.
 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 30/06/08 alle 15:02 via WEB
Grazie Gianfranco :-) aprire con Montale e chiudere con Manzoni? metabolizzo l'idea.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/06/08 alle 16:24 via WEB
:)che Montale sia il poeta più grande che conosco è tutto ciò che sò...tra l'altro avete scelto tra le sue poesie quella che preferisco,bacetti relatived
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 30/06/08 alle 20:46 via WEB
Relatived, felici del tuo apprezzamento per Montale! baci a te! elliy
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 30/06/08 alle 20:54 via WEB
"Quando un giorno da un malchiuso portone /tra gli alberi di una corte / ci si mostrano i gialli dei limoni;/ e il gelo del cuore si sfa,/ e in petto ci scrosciano / le loro canzoni / le trombe d' oro della solarità." Può essere un'idea per il finale (da "I limoni"), se preferisci seguire il solco montaliano? elliy
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 01/07/08 alle 09:07 via WEB
Mia versione definitiva, adesso fate vobis :-) - Seguirà appena pronta l'elaborazione, in chiave ovviamente ironica, del post di Bob SaintClair finora volutamente tralasciato. Ringrazio, in ordine sparso: Nicoletta, Gianfranco, Alessandro F., Xefeba, Smile.new, Marittiello, Lady Aileen, Carpediem, Alessandro_n_1971. *Mi accade quando leggo versi di autori famosi: vorrei essere lì, nel momento in cui chi li ha scritti lo stava facendo. Sarebbe bello, sapendo quei versi diventare arte, chiedergli “A cosa stai pensando, adesso?”. Ma credo non otterrei risposta o almeno così mi piace immaginare. Alzerebbe lo sguardo ed io leggerei gli stessi versi nei suoi occhi, vedrei il suo “terrore di ubriaco” invitarmi a riflettere sulla mia vita, di certo sbaglierei, ma la riflessione non è che un riflesso dell’animo; e non è detto quell’anima sia la mia. La vita è di chi ha il biglietto di I° classe in tasca e ignora ne esista una seconda o, peggio del peggio, ignora ci sia tanta gente ferma in stazione. Ad aspettare. Avrei il timore di guardare dal finestrino e riconoscere tra la folla l'autore dei versi diventati famosi, ma perché averne timore, poi? Forse ansia o turbamento o trepidazione? Turbamento, ecco! una specie di lieve languore dei sensi mentre le parole s’infilano nelle vene tenendomi inchiodato su quel marciapiede gonfio di suoni e di anime. Anime, inanimate a volte, dimentiche di quei corpi in attesa. Anime, lasciate sole a sanguinare errori. Ma perché, nel ragionare, mi vengono fuori ‘ste cose tristissime? Prometto a me stesso di pensare qualcosa che sia almeno ironica. E adesso, adesso l'aria di vetro ha permesso il compirsi del miracolo: il vuoto, dietro. Ma ora, lo sguardo, la strada, sono davanti. Calpesterò quel sangue, tutti gli errori. Ad ogni passo un’immagine rimbalzerà dallo schermo e il mio piede la fermerà per sempre fissandola sull’asfalto pronta per essere schiacciata dal peso di altre orme. Santabarbara di fotogrammi che l’aria di vetro taglierà uno ad uno fino a diventare polvere minima di ricordi disintegrati, già confusi tra amnesia e dolore. Voglio una poesia vecchia d’anni e mai sfiorata forata dalla ruggine, la poesia di chi andò zitto tra gli uomini che non si voltano affinché io possa di nuovo intingere le dita nell’inchiostro nero e puro e disegnare bellezza là dove è nuvola di macerie. Cancellare gli scatti rigettati in ciascun angolo del mondo e caduti fino a me, fino a noi bombardati di fotografie orfani di pietas. Lasciando un sorriso, raccogliendone un altro nel vuoto d’essere che mi avvolge mentre io sono e continuo a essere, come altri uomini sono. E le cose. Dopo l’esplosione, il nulla. La solitudine del nulla sarà nicchia a raccogliere la meraviglia delle parole, luce ed aria del cuore. Sarà valsa la pena conservare fotografie per dare vita a nuova vita: immagini che partoriranno bellezza e non orrore, i nostri occhi pronti orgogliosi verso, oltre il confine del vento. Allora nulla resterà perduto, da uomo, e insieme agli uomini, consumerò la vita. Il nostro esistere non sarà inganno, sapremo riconoscere il primo soffio d’un’aria di vetro sicuri lo separeremo dalla brezza a benedirci lo sguardo. E gli alberi, più in là di questa stazione, ci mostrano i gialli dei limoni, è calma del cuore mentre in petto scrosciano canzoni: le trombe d’oro della solarità futura. Lo schermo adesso trasmette pensieri.*
 
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 01/07/08 alle 10:01 via WEB
Caspita, da brividi! cara renata, ho come l'impressione che dovremmo essere noi a ringraziare te Alessandro N. ;O))
 
smile.new
smile.new il 01/07/08 alle 11:50 via WEB
Renata riesci a dare corpo alle parole, come un mastro artigiano, che dall'argilla spalma uno splendido vaso, che ora è pronto per il forno.. Sono curioso, però di vedere la versione in chiave ironica del post di Bob.. :)
 
releardgl
releardgl il 01/07/08 alle 12:30 via WEB
e`una poesia che adoro e come dici te...attenzione a leggerla in giornate in cui siamo cosi` e cosi`...che poi ci sentiamo ben bene ubriachi....
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 01/07/08 alle 13:24 via WEB
VERSIONE SURREAL/IRONICA PARTENDO DAL COMMENTO DI BOB SAINTCLAIR CHE TROVATE IN QUESTO 3D ---- *L’ultima puntata della telenovela? Ma non esiste telenovela che abbia un’ultima puntata! significherebbe suicidio di massa, morìa inquietante di casalinghe inquiete: sia mai. Invece prosegue, eccome se prosegue: lui – si chiama Bob – avvolto nel suo mantello (con ‘sto caldo?) col colbacco vento incorporato (eh sì, perché quando c’è afa, il vento serve a poco ma il colbacco caspita se serve!) si produce in una girandola di boh puff e marameo. Non avete capito cosa significa? Figlioli belli se oggi come oggi la nouvelle vague di scrittori fosse comprensibile ai più che nouvelle vague sarebbe? Ma non divaghiamo, torniamo su Bob e la sua lei, Ulla. Quando uno c’ha il colbacco col vento incorporato per forza di cose la sua donna è Ulla, c’è niente da fare. Sera li ho incontrati: vedo solo lui e domando dove sia lei. Bob replica “Là” facendo vago gesto con la mano. “Ulla è là?” domando io voltandomi verso la bella. “Sì sì, Ulla è là ullallà c’è Ulla là” fa Bob tutto contento. E, in quella, ci salutiamo perché non si vuole rendere il dialogo troppo intellettuale sennò poi Moccia lo dice ai critici e ci stronca la carriera. Così solinga ma non muta me ne torno nel mio orto (non prima d’aver palpato quel che resta degli attributi di Bob - dovrebbe esserci un altro personaggio, però con la crisi che c’è si risparmia anche sui personaggi, sicché è sempre lo stesso, ma voi fate finta che sia un altro, ok? Se il concetto non è chiaro, o chiara non è concetta, cambiate canale: sul due c’è Cobra11 – palpato quel che resta degli attributi di Bob perché a me ‘sto orto e io solinga ma non muta mi sa che porta una sfiga ma una sfiga che ciccillo o’ jettatore diventa d’acchito porte-bonheur) Allor dunque sto nel mio orto così non si può dire che sono braccia sottratte all’agricoltura e mentre guardo la terra e considero: è bassa, sopraggiunge Ulla. E questa è una gran botta di cul: ci ho gli ettari da zappare, e la accolgo con calore (ci sono 36° all’ombra). “Ulla! Prima eri là ora sei qua!” e lei rimanda “Sì! Sono Ulla prima là poi qua Bob mi sta cercando là, ma Ulla non più là è qua!”. Sono costretta a fermarmi un’altra volta: l’editore s’è raccomandato di non andare troppo sul filosofico. Giusto ieri m’ha mandata a magnà er sapone, per cui oggi scrivo una soap opera; ligia al suo personale incoraggiamento. (continua, se non mi bannano prima dal blog, continua*)
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 01/07/08 alle 15:37 via WEB
hey! Se elliy nn mi avvisava...mi sa che questa volta il colbacco mi era calato fin sopra gli occhi e quel maledetto ventilatore incorporato, portato via i miei pensieri; ero annebbiato. Decisi per una manovra brusca und robusta, feci copia incolla del brano finale, appena uscito dallo shop artigianale "Pasta Fresca Per Tutti" della premiata ditta Maccheroni & Co., sul mio PC, pronto a gustarmelo come la pietanza piu' prelibata che ci fosse nel menù, le sigarette e l'accendino sulla mia destra, la birra ghiacciata alla mia destra, una leggera brezza si levava nella camera, il mio balconcino esalava profumi di gigli, glicini, rose e la sera cominciava a calar...ma uno stridio di civetta, peggio, una grida della ghiandaia, peggio ancora, una paupula del pavone, se possibile ancora peggio un ululato di sciacallo giunse alle mie membra attente e distolte da tutto...un sobbalzo al cuore..era Ulla :(
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 01/07/08 alle 15:39 via WEB
mi scuso per i 1000 errori ;)
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 01/07/08 alle 15:40 via WEB
..il colbacco li è rimasto ..umpf! :))))
 
   
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 01/07/08 alle 16:00 via WEB
Ah pure la sera comincia a calarsi: non c'è più religione come diceva Lutero (senza apostrofo e con accento sulla E) ce l'ha buono il pusher? Comunque vedo che Bob ha tutto alla sua destra (sennò il sindaco trova a ridire), il suo balconcino (del Bob) esala profumi, il mio, invece, una bella vera quinta e lui è annebbiato (sarà in Val Padana? mah) e c'è pure la paupula del pavone (e qui la telenovela si fa - pure lei! - horror) ma le membra attente e distolte da tutto (solo lui può solo lui!!!!)gli sobbalzano il cuore (o il contrario, fate voi) e compare Ulla...uhm...ma non era compare Turiddu?
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 01/07/08 alle 16:10 via WEB
Quinta? Mi respingi..... in quinta elementare??? I fiori esposti sul mio balconcino si sono appassiti (a sentire cotanta virtu') e quindi devo venire nella florida citta' dei fiori a comprarne di nuovi...:))
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 01/07/08 alle 16:20 via WEB
Sissignore, Vera Quinta (per gli amici PushUp, tanto per rimanere in tema)ma non mi sogno nemmeno di respingerti, piuttosto per il tuo balconcino ai provato col cotone? due pacchi normali bastano? bé..vedi tu (io non guardo, son timida). Florida? ma allora tu....MiAmi!!!!!!! A 'sto punto compare Ulla e compare Turiddu (ma ce l'abbiamo il buget per 2 personaggi?)
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 01/07/08 alle 16:42 via WEB
Adesso provero' a chiedere consiglio a Vera Quinta...:))) Intanto Ulla, mi ulla tutto il giorno nelle orecchie....ma io a MiAmi ci vengo lo stesso, con la fede e con l'anello e a passi di fringuello :)))))))) Cosi' Turiddu e Ulla potranno...sollazzarsi...e noi .....:)
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 01/07/08 alle 17:03 via WEB
Ma...è normale il fatto che Ulla ulla? comunque compare Ulla e compare Turiddu e siccome si compaiono a vicenda si sollazzano al sole della Florida e noi, con la fede e con l'anello e passi il fringuello. Anzi no! il fringuello non ha da passare ma deve restare, fermate il Piave che non fa passare lo straniero e mi ci mette anche il fringuello cosa ne sa povero Piave eppoi è vecchierello che gli importa del fringuello. E con la sottoscritta che mette a letto il fringuello (sono le 17.00, i fringuelli son come le galline uguali precisi) si chiude la prima esaltante puntata della telenovela "Anche i bloggers magnano sapone". Domani altre avventure ci vi si cisivicisi attendono...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/07/08 alle 17:41 via WEB
Ulla! Ulla! dicìa Turiddu alla Vera Quinta ...e idda meschina ullò... picchì iddu (Tur) finìu a catafottersi co lu pede sUlla minna mancina e te lu fringuello inta u tesoretto manco l'ummìra. Ulla ullò finché perse sentimentu ...e turiddu si scantò per la sua virilità. --- gf
 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 01/07/08 alle 17:56 via WEB
Ullallà! Mont Al Bano sei? il cantanto franceso? quello che mentre ulla fa il vino e mentre fa il vino sempre scimunito uguale è? anche Ulla è sci munita, del resto noddica è. Tesoretto? ne sentii parlare anzi ullare tempo fa. Scantò? il cantanto franceso scantò? quello da sempre scanta, sai com'è, scanta che ti passa ma anche costui non passa mai, uguale preciso al fringuello. Ma guarda te chi è venuto a farci visita Mont Al Bano, il famoso produttore di penne...eh del resto qui tuttiscrittori siamo. Annoi del pubblico però ci piace catafotterci, specialmente a noi del pubblico ci piacerebbe catafotterci a Giorg Clunei, invece ci tocca non catafotterci Nunzio Tivogliobene, detto FringuelloPasso. Intanto compare Turiddu si apre l'impermeabile davanti alle bloggerssss mostrando così, colpo di scena! che la virilità ce l'ha eccome, non è sua, però ce l'ha. Picché iddu Tur lo chiamano iddu Tir, non so se mi sono aspiegata....
 
   
smile.new
smile.new il 02/07/08 alle 13:25 via WEB
A proposito di Compare Turiddu, che ne dite di questa poesia che recitava ai nipotini?
Un surciteddu di testa sbintata
avia pigghiatu la via di l`acitu
e facìa `na vita scialacquata
cu l`amiciuna di lu so partitu.
Lu ziu circau tirarlu a bona strata,
ma zappau all`acqua pirchì era attrivítu
e di chiù la saimi avia liccata
di taverni e di zàgati peritu.
Finalmenti Mucidda fici luca,
iddu grida: Ziu!-Ziu! cu dogghia interna;
sò ziu pri lu rammaricu si suca;
poi dici: "Lu to casu mi costerna,
ma ora mi cerchi? chiaccu chi t`affuca!
Scutta pi quannu isti a la taverna!"
Ciaooooo :)
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 01/07/08 alle 18:00 via WEB
LIBERO NON MI LIBERA AIUT! il sistema (cioè 'sta baracca) non fa sloggare, ovvero non posso sloggiare. se mi vedete vuol dire che non ci sono, tutto chiaro? Ciao a tutti e grazie a chi la pazienza e la gentilezza di seguirci/mi. Un bacione :-)
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 01/07/08 alle 22:24 via WEB
Tana libera tutti ;) Un saluto, Bob!
 
maryrose6
maryrose6 il 02/07/08 alle 22:35 via WEB
Montale....bellissima lirica...grazie...un abbraccio a tutti, Mary
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/07/08 alle 00:07 via WEB
Volevo dire "BRAVA" alla nostra Renata. Mi piace questo uso sperimentale del sito. Alessandro F.
 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 03/07/08 alle 08:40 via WEB
Ed io ti ringrazio di cuore, Alessandro. Anche e specie a nome della redazione tutta: l'impegno è comune. E grazie a te - a tutti - di essere con noi. Siete preziosi.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/07/08 alle 14:47 via WEB
Salve! Sono Elisabetta, la penna di Bell'amore. Mi scuso per il ritardo della mia apparizione nel blog, ma sono state giornate campali scivolate via senza che me ne accorgessi. Desidero ringraziare Tuttiscrittori e Radio Imago per aver scelto e letto il mio racconto, e ancora mi scuso per il ritardo. Per il resto, sono qui, malgrado il caldo, e mando un saluto a tutti. Elisabetta Maltese
 
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Anonimo il 19/07/08 alle 18:46 via WEB
...e ho pure sbagliato a postare il mio commento: sono un disastro! ora cerco di rimediare. Betta
 
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Terzo bocconcino caldo caldo. Da sbocconcellare in pochi minuti. Questa volta parliamo un po' del punto di vista del narratore. Prima persona? Terza persona onnisciente o quasi? (entra)

 

 
 
 
 
 
 
 

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