Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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GIOCO LETTERARIO

Post n°105 pubblicato il 13 Luglio 2008 da tuttiscrittori
 

"Per una fetta di anguria gelata"

*

*

Ebbene sì, anche noi abbiamo bisogno di un po’ di riposo, per ricaricare le energie e preparare nuove iniziative e sorprese per la prossima stagione.
Ma potevamo lasciare i nostri amici – seppure soltanto fino alla fine di luglio – senza un regalino estivo?
Eccolo qui: un nuovo gioco letterario.

Titolo: Per una fetta di anguria gelata

Si tratta di scrivere un breve racconto su questo tema - quanto mai attuale, no? – di
max 3000 battute spazi inclusi ed inviarlo come commento a questo post entro il 31 agosto 2008.
Il vincitore (selezionato dalla nostra redazione) avrà in premio questo delizioso librettino:
*

*

- "Nudi e crudi" di Alan Bennet -

Voi scrivete tranquillamente … al rientro, in agosto, noi cominceremo a leggere e … ripartiremo!  Ciao!

*

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Commenti al Post:
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/07/08 alle 18:44 via WEB
... però, per qualche giorno ancora, saremo qui a tenervi compagnia (se vorrete!). baci a tutti! elliy :))
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/07/08 alle 21:54 via WEB
A me nn piace l'anguria...solo frullata :))) baci elliy!Bob!
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/07/08 alle 23:00 via WEB
Caro Bob, ma se te la offrisse Martha, una bella fetta di anguria gelata? Le diresti "non mi piace, frullala"? E daiii! In ogni caso, io dico che un raccontino su Bob e la sua decappottabile rossa, che riparta dalla fontana di Piazza di Spagna, là dove lo abbiamo lasciato la volta scorsa, magari per dirigersi verso le terme di Caracalla, verso gli stand gastronomici per capirci, col "venticello de Roma" a fare da malandrino... Bob, non sarebbe male! baci, elliy :)
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/07/08 alle 13:53 via WEB
:) ..si pero' voglio una chitara e vojo sona' li stornelli romani...te vojo cantà na serenata....:)))
 
 
Xefeba
Xefeba il 14/07/08 alle 06:07 via WEB
Buone vacanze Elliy:-)
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/07/08 alle 09:12 via WEB
Grazie Xefeba, anche se manca ancora qualche giorno. Buone vacanze a te, per quando andrai! elliy :)
 
onlyla
onlyla il 14/07/08 alle 15:13 via WEB
Buone vacanze cara Elliy... chissà non decida di cimentarmi... ma son così pigraaaa! ^__^
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/07/08 alle 21:48 via WEB
Laura non essere pigra nooo! sarebbe un bel regalo per il rientro dalle ferie trovare un tuo raccontino... edddaiiii! baci! elliy
 
kremuzio
kremuzio il 14/07/08 alle 16:04 via WEB
Bene! Sono il primo a postare... Titolo: Cronaca di un'esecuzione. --- Andrea era legato al palo. Sapeva di essere spacciato mentre guardava fisso il piccolo plotone. Rideva e sembrava sfidare quei tre di fronte a lui, pronti a compiere quello che tutti si aspettavano facessero. Il mare era mosso ed il vento soffiava piccole raffiche alzando di tanto in tanto qualche manciata di sabbia. Il sole di mezzogiorno, impietoso, colpiva la parte non in ombra dell'angolo vuoto, completamente in cemento, vicino al pozzo. Un piccolo gruppo di ragazze osserva divertito: si leggeva crudeltà, o forse solo l'incoscienza, nei loro occhi. Erano tutti abbronzati ed i costumi ancora un poco umidi andavano asciugandosi sotto le sferzate dell'aria calda. Ma sembrava facesse freddo all'ombra della vecchia casa. I tre del plotone (debbo riconoscerlo, ne facevo parte anch'io) mangiavano una fetta di cocomero. Una enorme fetta di cocomero fredda, appena tirata su dal pozzo. Quasi con rispetto e con lenti movimenti, era stato tagliato a fette, e con un rituale pressoché religioso, offerto dalla ragazza più bella a noi tre. I nostri sguardi accigliati, forse per il sole, forse per la sacralità del momento, sembravano scrutare la vittima. Ma forse erano persi nel vuoto. Tutti sapevamo che quando avremmo terminato di mangiare le fette, sarebbe stata la fine per Andrea. Ed anche lui, stoicamente ed eroicamente attendeva, con un sorriso di sfida stampato sulla sua faccia sporca di sabbia. I suoi occhiali neri erano storti, ed una delle ragazze, mossa a pietà, gli si avvicinò come una moderna Veronica, e glieli mise a posto sul naso, Poi ritornò a sedersi con le altre. Ancora pochi secondi ed avremmo finito. Sputavamo i neri semi sulla spiaggia come a voler significare una nuova vita per il frutto che terminavamo. Forse qualche seme avrebbe attecchito e noi, in futuro osservando quelle piante e forse qualche nuovo frutto, avremmo ricordato questi attimi. Ma ora era il momento. "NO! Ragazzi no... non lo fate vi prego!" Andrea con la voce rotta dal pianto e dal riso istericamente cercava di chiederci una pietà che non gli sarebbe stata concessa. Comandai forte agli altri: "Plotone pronti! Caricate... puntate... Fuoco!!!" Dopo aver alzato il braccio destro e portato il sinistro in avanti per bilanciare ed ottenere più forza, scagliammo insieme le fette di cocomero addosso alla povera vittima, colpendola. Poi lo avvicinammo e con le fette rimaste gli spalmammo tutto il corpo, la testa, la faccia rendendolo una maschera di poltiglia rossastra, semi neri e rimasugli di coccia verde. Dopo alcuni secondi di grida disperate, rotte dalle urla di vittoria di noialtri, la cerimonia era terminata. Solo all'ultimo per sfregio, qualche manciata di sabbia asciutta veniva elargita dalle ragazze. Una ebbe anche l'ardire di gettarne un pochino all'interno del costume. Poi la vittima venne sciolta, ormai ridotta ad una larva di verme delle sabbie, ed additata dai presenti che, stando sotto gli ombrelloni, ci guardarono correre a perdifiato sulla spiaggia per poi gettarci in mare tutti insieme, noi, maschi e femmine, felici ed urlanti in quella giornata di agosto, tanti anni fa.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/07/08 alle 21:52 via WEB
e bravo Kremuzio che ha aperto le danze (noi siamo sempre fuori concorso ovviamente)!! quanta improvvisa malinconia in quel "tanti anni fa". un bel pugno nello stomaco, a tradimento. elliy :)
 
   
kremuzio
kremuzio il 15/07/08 alle 14:28 via WEB
Ma no, cosa vai a pensare... l'abbiamo fatto anche 2 anni fa, come rievocazione storica come se fossimo antichi frombolieri o archibugieri: la più bella è in menopausa ed Andrea ora è Vescovo!
 
smile.new
smile.new il 14/07/08 alle 22:36 via WEB
Ciao a tutti, vi mando il mio di racconto..una abbraccio a tutti e buone vacanze :)
Ci sono giorni che si ricordano per sempre, che restano fermi nella mente, vivi e indelebili, in cui succedono cose all’apparenza insignificanti, che tuttavia impongono una strada diversa alla vita.
Era l’estate del ’77, giorni infuocati giù in Sicilia, con il sole che picchiava forte, e Gianni, geometra del continente, non si era ancora abituato alla differenza di clima. Cercava rifugio all’ombra degli alberi di carrubo, mentre gli operai tracciavano un percorso con paline di legno bianco e rosso, su quella terra secca e arida, piena di limoni e fichi d’india, che sarebbe diventata poi un’autostrada. Erano abituati al sole loro, la pelle nuda era abbronzata ed il sudore la rendeva lucida, quasi indenne alla fatica ed al caldo.
Lui invece non riusciva a sopportare nulla, la camicia era bagnata di sudore davanti e dietro alle spalle come fosse caduto dentro una fontana. Ma fontane lì non ce n’erano. Anzi l’acqua scarseggiava ed era razionata in alcune ora del giorno. Il suo lavoro lì stava per terminare e sarebbe rientrato a breve nella capitale, dove aveva vinto un concorso al catasto e lo aspettavano una scrivania da mezze maniche e la fidanzata: una ragazza alta, bionda dagli occhi e dai modi un pò freddi, come il suo paese natìo, nel Trentino, sotto le Alpi. Avrebbe presto lasciato quella terra ancora selvaggia, piena di tanti colori, di troppi profumi, per quella che sarebbe stata la sua vita da impiegato e marito modello.
A questo pensava sotto l’albero di carrube, mentre ansimava dal caldo opprimente, con la bocca arsa dalla sete.
- ‘ngegnere la vuole ‘na fetta di mellone?
L’anziano caposquadra si era rivolto a lui in quel linguaggio misto dialettale. La figlia gli aveva portato il pranzo da poco, oltre ad una grossa anguria americana e stavano tutti lì: lui, la figlia, e gli altri operai, sotto il fresco riparo di un albero di limoni, a finire il pranzo prima di riprendere il lavoro.
- Rosalia, portane una fetta all’ingegnere, che gradisce!
La bella ragazza sorrideva ed aveva in mano una fetta di cocomero rossa e succosa, da poco tolta dal frigo di casa. Gli si avvicinò con passo veloce ed elegante, i movimenti ritmati e sensuali erano da lei accentuati quasi fossero una danza. Gianni nel vederla era rimasto a bocca aperta affascinato. Continuando a guardarla, avido, aveva morso il cocomero freddo e dolce, e l’aveva finito in un attimo, placando la sete ma non la voglia di conoscerla.
Fu qui che la sua vita prese una via diversa.
La fredda fetta di anguria, mangiata troppo velocemente gli fece venire dei crampi fortissimi allo stomaco, Rosalia l’accompagno al pronto soccorso dove arrivò svenuto. Restò sei giorni in quell’ospedale, con Rosalia vicino, che gli parlava, lo accudiva, gli faceva compagnia, era simpatica oltre che bella e fu così che lui si dimenticò di tutto, di una donna lontana che sarebbe presto tornata tra le sue verdi montagne, di un lavoro sedentario dietro una scrivania.
E prese ad amare quella terra e non solo.

ciaoooo!! :)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/07/08 alle 23:26 via WEB
Grazie Smile :) sempre presente agli appuntamenti! ciao a te! elliy
 
   
smile.new
smile.new il 15/07/08 alle 09:44 via WEB
Mi piace partecipare e mi piace crescere, anche grazie ai vostri consigli. E’ per questo che vi chiedo, quando lo riterrete più opportuno, un parere sul racconto... un saluto Smile :)
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 15/07/08 alle 09:54 via WEB
Grazie Kremuzio :-) e grazie naturalmente al nostro Smile: avrai sicuramente un parere il più dettagliato possibile sul tuo brano, però, come ovvio, a fine gioco. Ciao :-)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 16/07/08 alle 08:34 via WEB
da Renata Maccheroni

Di oppressiva calura

- Una fetta d’anguria gelata!
- Ecco a lei (porgendo la fetta)
- Ecco a lei, ah! (gesticolando) ma sì certamente: cavarsela con un Ecco a lei è molto più semplice; però, si rende conto da dove nasce codesta mia bizzarra richiesta? Bizzarra, ché io detesto i cocomeri. Se lo domanda, lei, da dove scaturisce? Il sottoscritto è un modesto pensionato alle prese con gabelle, aumento incontrollato dei prezzi d’acquisto, mutuo…beh, l’ha contratto mio figlio, ma chi sborsa, alla fine della fiera, sono io, pretese dei nipoti, della nuora, della moglie, del medico di famiglia il quale esige il valore del colesterolo e dei trigliceridi assolutamente nella perfetta media riguardo un individuo della mia età, del meccanico il quale revisiona, sissignore revisiona, in continuazione e proclama che non è invenzione sua bensì del Ministero dei Trasporti, del parroco che predica piuttosto bene ma sotto la tonaca Dio solo conosce il conto delle battaglie! Insomma, tutti pretendono da me ciò che io ho già dato senza risparmio e con molto risparmio tant’è che campano, chi più chi meno, sulle mie ormai ingobbite spalle. E pensa di cavarsela con uno strascicato Ecco a lei? Nel mondo della chiacchiera ad ogni costo, se la sfanga con un asciutto Ecco a lei , nell’era della comunicazione sovente inutile spesso dannosa ella liquida il commercio tra di noi con uno stentato Ecco a lei? Ribadissi con un sacrosanto non c’è più religione, perdoni il calembour, avrei non una, ma diecimila ragioni. Vede (indicando) quella strada là? Ebbene, vengo da altre sei, dette corso, piazza, e compagnia bella, si sono male intersecate con l’unico scopo di recarmi dispetto, facendosi, esse medesime, solcare impunemente da indisciplinati autisti e da dispotici motociclisti, sempre per ostacolare il mio arrivo quaggiù, presso il suo chiosco di cocomeraio laconico. Ma le passano anche vagamente per il melone, perdoni il calembour, i pericoli corsi dal qui presente, cioè io, all’uopo di giungere sano e salvo a compiere la delicatissima missione affidatami, ovvero la compera d’una fetta d’anguria gelata onde alleviare le sofferenze, dovute alla calura odierna, della mia Cloe? Ho traversato vie che Phileas Fogg nemmeno si sarebbe sognato, affrontando veicoli d’ogni sorta, tutti ugualmente sospinti da sataniche forze, solo per sentire replicare, alla mia coerente richiesta, uno stramaledetto Ecco a lei? Cloe patisce pene che un uomo par suo neppure immagina e guardi cosa mi tocca subire per una fetta d’anguria gelata da portare il più velocemente possibile al mio cane!
- Ecco a lei (allungando la fetta verso l’interlocutore)

 
 
smile.new
smile.new il 16/07/08 alle 08:40 via WEB
Cara Renata, mi sembrava di stare a sentire, il ciarlare dei vecchi del paese, che non gli stà mai bene nulla e sempre rimbrottare su tutto!! Poi il finale del cane è grandioso!! :)
 
   
kremuzio
kremuzio il 16/07/08 alle 09:17 via WEB
Grande! A parte i trigliceridi ed il colesterolo mi ci sono riconosciuto...
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 16/07/08 alle 09:26 via WEB
Grazie Ragazzi, troppo buoni. E forza agli altri, dai! sotto con le fette d'anguria :-))
 
Manfredi_Alter
Manfredi_Alter il 16/07/08 alle 09:37 via WEB

Vorrei contribuire al gioco con un racconto breve, non recentissimo ma che credo in tema e che spero possa trasmettervi qualche emozione: si intitola "Gelida estate".
Approfitto per augurare buone vacanze a chi è in partenza.

Manfredi Alter

Di quell’estate ricordo soprattutto il gelo.
Forse, come adulto, dovrei fare una lista più razionale delle cose che vi racconto, ma la prima sensazione che mi torna alla mente e’ il brivido freddo che provavo quando i nostri genitori ci portavano al Grande Centro Commerciale.
Lo scorrere delle porte automatiche, il soffio d’aria calda che ci spingeva all’interno della galleria principale. E poi il morso dell’aria condizionata sulla pelle nuda delle gambe e delle braccia.
Era proprio la possibilità di godere del refrigerio gratuito che ci spingeva ogni sera verso il grande complesso di negozi, in un'estate torrida come non mai.
Il rito era completato da una fetta di anguria gelata per ogni bambino e da mezz’ora di libertà nel labirinto luminescente delle vetrine. I grandi sedevano sulle panchine attorno alla fontana centrale e chiacchieravano rilassati, sorseggiandosi una bibita; noi, tribù eterogenea di bimbi, dai sette ai dodici anni sciamavamo via, felici.
La seconda cosa che ricordo, è il grande blackout.
Non il primo né il peggiore di quelli che seguirono, ma fu quello che ci colse impreparati.
Nel buio che ricoprì come una coperta la città ogni piano d’emergenza, anche quello più scrupolosamente progettato, fallì miseramente.
Il passaggio dalla luce all’oscurità fu istantaneo.
Un attimo di silenzio, l’attesa del ritorno alla normalità. Poi l’idea che non si trattasse di un evento momentaneo si insinuò nei pensieri della gente.
Il mormorio divenne rumore che divenne grido che divenne vetrina infranta e calpestio.
L’ultima cosa che ricordo è il viso della bimba mai più ritrovata. Ogni tanto ritorno al Centro Commerciale: ora è solo un edificio fatiscente, rovine e macerie che risalgono all’era degli sprechi.
Ritorno, ma solo di giorno, perché la sera mi sembra di sentire un grande freddo nonostante la temperatura media ormai superi i quaranta gradi.

 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 16/07/08 alle 14:34 via WEB
Grazie per la tua "Gelida estate", Manfredi! e grazie anche per gli auguri... in effetti siamo in partenza (più o meno), ma torneremo mooolto presto e speriamo di trovare tanto da leggere :)) baci! elliy
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/07/08 alle 10:34 via WEB

Si farebbe qualsiasi cosa

…per una fetta d’anguria gelata
PER - per chi si ricorda quel carretto all’inizio della via nomentana extraurbana, vicino al ponticello che porta all’acqua sacra, l’acqua minerale “naturale” più frizzante degli anni ‘60
UNA – una volta tra le tante che nonno Ulderico, eludendo la sorveglianza di mia madre cioè sua figlia e dell’infermiera che lo imbottiva di morfina, invece di portarmi a scuola mi caricava sul suo piccolo motorino assieme a Mirka la cagnetta spinoncina più brutta che sia mai esistita
FETTA – che fetta! Avevo detto quando passammo davanti a quel ripiano imbandito. Ero un bambino viziato ed entusiasta, credevo che l’inno di Mameli e il tricolore fossero una cosa importante e solenne e Ulderico si mostrava ben soddisfatto di questo mio patriottismo. Adesso so che era un nostalgico, un ex appartenente al partito fascista di Roma. Quando dissi che il cocomero ovvero anguria come si chiama a Roma mi ricordava la bandiera italiana ci scappò pure una lacrimuccia. Un po’ buffa sul viso di quel corpaccione alto 1 metro e.95 e di stazza 120 chili
D’ANGURIA – l’anguria la conobbi solo 8 anni dopo a Rimini, durante la prima vacanza da solo, da solo mi avevano lasciato prendere il direttissimo e affidato alle cure di una signora mia vicina di posto che adesso sarebbe per me una ragazza, da solo raggiungevo un mio amico delle elementari che si era trasferito al nord. E l’anguria divenne un simbolo, una sera inscenammo con tutto il gruppo un inseguimento e relativo accoltellamento fittizio …tutto a base di polpa di anguria. Per fortuna i coltelli erano di plastica e i caramba ci redarguirono e basta. Lo scherzo col sangue finto di succo d’anguria fu ripetuto nell’estate successiva con conseguenze meno piacevoli, tutti i genitori “presenti” convocati in caserma. Nonno Ulderico era morto da tempo, ma ora torniamo a quel giorno di tanti anni prima…
GELATA – era gelata quella fetta d’anguria e mi fece male al pancino, tanto male da stare a letto con la febbre. Mi ricordo che il gigante stava in mezzo alla stanza a testa bassa mordendosi le unghie e guardandosi i piedi, seriamente dispiaciuto e pentito mentre mia madre gli urlava tutto il repertorio di insulti e minacce per il futuro. Poi, quando mamma si allontanò, mi strizzò l’occhio ridacchiando e disse sottovoce che dopo pochi giorni la scuola sarebbe finita e “se fai er bravo! Te porto ar mercato de valmelaina, che a giugno ce so’ i vignaroli de li castelli cor mejo cocomero de roma”
Per una fetta d’anguria gelata si farebbe qualsiasi cosa</font>


complimenti per le vostre iniziative, partecipo anche io ma preferirei restare anonima, scusatemi... Cristina
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 16/07/08 alle 16:01 via WEB
Ma nn c'è il gelato all'anguria? :)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/07/08 alle 18:42 via WEB
Si, si ... c'è eccome. Forse un pò acquosetto, ma c'è. Anche se poi dentro si rischiano di trovare dei granellini di ghiaccio che gelano la lingua... Alessandro F.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/07/08 alle 07:56 via WEB
E tu credi che, in piena estate, con questo caldo (e la non secondaria considerazione che il suo apporto calorico è praticamente nullo), potrei mai rinunciare al mio frutto preferito? Una fetta di anguria gelata è quello a cui inizierò a pensare da subito....Un grande bacio da Carpedine...;-)))
 
onlyla
onlyla il 18/07/08 alle 01:38 via WEB
Quest'anguria mi tenta....! Un sorriso e buona notte!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/07/08 alle 11:40 via WEB
La scorsa settimana ho avuto una discussione con mio cognato sul modo di tagliare l'anguria. Apparteniamo a diverse scuole di pensiero. Lui è convinto sia necessario prima tagliare una delle estremità in modo da rendere il cocomero stabile e porlo in verticale. E poi la taglia in quella posizione nelle diverse fette. (Che però, in quanto verticali cadono male). Io invece metto l'aguria orizzontale (sua posizione naturale) e con un taglio netto ne faccio due metà. E poi metà della metà e via dicendo. Credo che scriverò un libro sul taglio dell'anguria. Se ci sono commenti o suggerimenti, fatemi sapere. Salutoni. Alessandro F.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/07/08 alle 11:57 via WEB
Ciao a tutti. Sono Gianpaolo, quello di "Una giornata qualsiasi" e "Incontri". Ho scritto anch'io qualcosa. Ecco qua! Il caso Citrullus. L'unica traccia era l'enorme anguria spaccata che intralciava il frettoloso passaggio dei pedoni sul marciapiede. Uno squarcio per tutta la sua lunghezza ne rivelava la polpa rossa fin troppo matura, dove alcune mosche, immobili, ne succhiavano avidamente l'acqua dolcissima mimetizzandosi tra i lucidi semi nerognoli. L'agente scelto Marinoni era corso sul posto (senza fretta a dir la verità) in seguito alla segnalazione di una distinta coppia già in preda all'ansia più cupa: denunciavano la scomparsa di un ragazzino, cioè il figlio, andato di prima mattina a far la spesa dal fruttivendolo e non ancora tornato. In effetti al mercato avevano confermato la presenza del giovane quel giorno: "Vien quasi tutti i giorni a far compere". E aggiunsero che quella mattina si portò via una gran bella anguria, ben oltre i 10 kg, perfetta come poche su tutta la buccia, liscia e tonda tra le mani, sgargiante di striature verdi. "Dovetti dargli due sacchetti!" - riferì poi l'uomo asciugandosi le mani - "E se andò tenendogli pure una mano sotto!". "Evidentemente non sono bastate", concluse tra sé e sé Marinoni, scacciando le mosche e spostando col piede l'anguria. Sul marciapiede rimase solo una macchia appiccicosa e qualche seme. Non è questo il tipico caso assegnato al Marinoni, agente scelto da ben 12 anni. Ma in Agosto, e con i tagli al personale voluti dal Governo, non si va molto per il sottile in questura. Per una volta al Marinoni può anche starci un ragazzo scomparso mentre si compra un'anguria! Alzò gli occhi e lo vide. Era sicuramente lo stesso volto che nella fotografia sorrideva non troppo convinto. Anche lui lo stava osservando, seduto su una panchina dall'altra parte della strada, da dove probabilmente non si era mai mosso: vicino c'erano i due sacchetti gialli, sfondati. Ci fu una volta in cui l'agente scelto Marinoni desiderò solo sprofondare nella sabbia rovente che gli stava cuocendo i piedi. S'era appena comprato una fetta di anguria gelata dal ragazzo della spiaggia con la vaschetta sottobraccio. Stava tornando da mamma e papà in attesa sotto l'ombrellone quando un pallone gli sfiorò il volto e tutti i cubetti della fetta scivolarono uno dopo l'altro nella sabbia. La disperazione gli piegò le ginocchia e scoppiò a piangere e singhiozzare. Solo la mano della mamma riuscì a calmarlo e dopo cena papà gli spiegò che sono cose che possono succedere. Si avvicinò al ragazzino e si presentò. Gli disse che i suoi genitori erano molto preoccupati e che sicuramente non si sarebbero arrabbiati per quello che era successo all'anguria. Non ottenne alcuna risposta. Poi notò il chiosco con i tavolini e i due turisti alle prese con i coltelli. Non seppe resistere alla fetta di anguria gelata che il cameriere gli pose davanti. Dapprima ne tagliò una sottile striscia dal bordo superiore, la parte più dolce; poi affondò il coltello due volte e divorò lo spicchio senza curarsi dei semi. Infine un sorriso gli illuminò il volto e con un arco perfetto divise la polpa dalla buccia. "Il caso è chiuso, agente Marinoni".
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/07/08 alle 11:59 via WEB
Non mi ha preso i ritorni a capo... vabbè, è lo stesso. Gianpaolo
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/07/08 alle 12:05 via WEB
Anzi, no. Lo rimetto formattato giusto. Gianpaolo.

Il caso Citrullus.
L'unica traccia era l'enorme anguria spaccata che intralciava il frettoloso passaggio dei pedoni sul marciapiede. Uno squarcio per tutta la sua lunghezza ne rivelava la polpa rossa fin troppo matura, dove alcune mosche, immobili, ne succhiavano avidamente l'acqua dolcissima mimetizzandosi tra i lucidi semi nerognoli.
L'agente scelto Marinoni era corso sul posto (senza fretta a dir la verità) in seguito alla segnalazione di una distinta coppia già in preda all'ansia più cupa: denunciavano la scomparsa di un ragazzino, cioè il figlio, andato di prima mattina a far la spesa dal fruttivendolo e non ancora tornato. In effetti al mercato avevano confermato la presenza del giovane quel giorno: "Vien quasi tutti i giorni a far compere". E aggiunsero che quella mattina si portò via una gran bella anguria, ben oltre i 10 kg, perfetta come poche su tutta la buccia, liscia e tonda tra le mani, sgargiante di striature verdi. "Dovetti dargli due sacchetti!" - riferì poi l'uomo asciugandosi le mani - "E se andò tenendogli pure una mano sotto!".
"Evidentemente non sono bastate", concluse tra sé e sé Marinoni, scacciando le mosche e spostando col piede l'anguria. Sul marciapiede rimase solo una macchia appiccicosa e qualche seme.
Non è questo il tipico caso assegnato al Marinoni, agente scelto da ben 12 anni. Ma in Agosto, e con i tagli al personale voluti dal Governo, non si va molto per il sottile in questura. Per una volta al Marinoni può anche starci un ragazzo scomparso mentre si compra un'anguria!
Alzò gli occhi e lo vide. Era sicuramente lo stesso volto che nella fotografia sorride non troppo convinto. Anche lui lo stava osservando, seduto su una panchina dall'altra parte della strada, da dove probabilmente non si era mai mosso: vicino c'erano i due sacchetti gialli, sfondati.
Ci fu una volta in cui l'agente scelto Marinoni desiderò solo sprofondare nella sabbia rovente che gli stava cuocendo i piedi. S'era appena comprato una fetta di anguria gelata dal ragazzo della spiaggia con la vaschetta sottobraccio. Stava tornando da mamma e papà in attesa sotto l'ombrellone quando un pallone gli sfiorò il volto e tutti i cubetti della fetta scivolarono uno dopo l'altro nella sabbia. La disperazione gli piegò le ginocchia e scoppiò a piangere e singhiozzare. Solo la mano della mamma riuscì a calmarlo e dopo cena papà gli spiegò che sono cose che possono succedere.
Si avvicinò al ragazzino e si presentò. Gli disse che i suoi genitori erano molto preoccupati e che sicuramente non si sarebbero arrabbiati per quello che era successo all'anguria. Non ottenne alcuna risposta. Poi notò il chiosco con i tavolini e i due turisti alle prese con i coltelli.
Non seppe resistere alla fetta di anguria gelata che il cameriere gli pose davanti. Dapprima ne tagliò una sottile striscia dal bordo superiore, la parte più dolce; poi affondò il coltello due volte e divorò lo spicchio senza curarsi dei semi. Infine un sorriso gli illuminò il volto e con un arco perfetto divise la polpa dalla buccia.
"Il caso è chiuso, agente Marinoni".
 
     
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Anonimo il 02/08/08 alle 08:30 via WEB
Ehm...I sacchetti della spesa non sono "mai" gialli (vedi decreto sulla semplificazione dei colori a cura della Brunetta dei Ricchi e Poveri, Gazzetta SemiUfficiale n.23 del 2007). Ecco! E poi se proprio vogliamo dirla tutta, l'agente Marinoni, che spilorcio insensibile....A quel povero bambino depresso e triste manco una fetta di anguria gli ha offerto...
Lo sò, lo sò, come "criticatutto" faccio un pò pena....;-)))
P.S.: Caro Giampaolo, svelerai mai la tua identità blogghettara? Carpedine
 
     
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Anonimo il 03/08/08 alle 11:28 via WEB
Ero molto indeciso sul giallo: perché giallo e non rosso? continuavo a chiedermi. E se facessi blu?? Mi sono veramente spaccato la testa, come la mia anguria;-)
Riguardo il Marinoni spilorcio... mi sono accorto subito dopo aver pubblicato (come al solito!) dell'ultimo periodo dal soggetto incerto. Si capisce chi taglia la fetta d'anguria? Il Marinoni o il ragazzino? Io l'avevo chiaro in testa, ma forse per il lettore non è così lampante (colpa mia ovviamente)... Però apre il finale a due interpretazioni diverse, e questo non è affatto male! Ciao Carpedine! E grazie delle tue critiche feroci:-))
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 03/08/08 alle 23:37 via WEB
oh-oh! ecco una sfida a singolar tenzone tra Carpedine e Gianpaolo che si sta rivelando interessante... di finale aperto si parla qui? uhm... (ok ok ok! non dico altro) elliy
P.S. - Carpedine, non credo che Gianpaolo abbia una "identità blogghettara"... vero?
 
     
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Anonimo il 04/08/08 alle 08:45 via WEB
Ma quante cose che vuol sapere elliy...
Ieri ho mangiato un'anguria dolcissima, sicuramente l'Anguria dell'Anno!
 
     
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Anonimo il 04/08/08 alle 13:32 via WEB
...ero io quello sopra dell'Anguria dell'Anno. Scusate l'anonimato involontario... Gianpaolo
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 04/08/08 alle 13:50 via WEB
L'avevamo capito dalla sequenzialità dei post, Gianpaolo: no fear :)

L'avviso riguarda però coloro i quali evitano di firmarsi non per dimenticanza, bensì per ragioni oscure che non sono giustificabili né comprensibili.

 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 04/08/08 alle 16:57 via WEB
a proposito di Anguria dell'Anno! anch'io oggi ho avuto la mia: è stata la prima (intera) davanti alla quale ho esitato... mumble mumble... quale sarà il verso giusto per tagliarla? (evito di dire com'è finita!) ciao! elliy
 
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 19/07/08 alle 19:28 via WEB
Ciao! Mi sono permesso di evidenziare questo gioco sul sito dei miei amici di braviautori.com E' vero, ci sarà un po' di concorrenza in più ma un sano agonismo letterario non può far male! Eccovi il mio contributo: Per una fetta d'anguria gelata - Il Pincio, d'estate, è un susseguirsi di vivaci giardini, di passanti accaldati e biciclette domenicali. A vigilare sulla terrazza, i mezzibusti marmorei di uomini che hanno scritto la storia. Sopra il viale principale osservo una ragazzina sui pattini divorare una discesa: ondeggia tra decine di lattine senza farne cadere alcuna. Bene, penso, è il mio turno. Nella vita bisogna sempre dimostrare qualcosa, anche la domenica al Pincio. Scelgo per l'occasione la specialità della casa: slalom al contrario. Mi giro e pattino. Le gambe s'incrociano tra le Coca e le Fanta, sembra un esercizio di nuoto sincronizzato. Con la coda dell'occhio vedo la pischella abbozzare. Stai a rosicà, mi scappa. Distrarmi è una brutta abitudine che non riesco a perdere. Colpisco un sassolino, sbando e centro in pieno l'ultimo chinotto. La ragazzina si fa sfuggire un ghigno di compiacimento e io un vaffanculo liberatorio. É un po' che la vita si diverte a prendermi in giro e lo fa sempre sul più bello. Stizzito, scendo fino al lungo viale, con uno sguardo offro il mio tributo al vecchio orologio ad acqua. Arrivo in piazzetta, trafelato e sudato fradicio. Il grattacheccaro ha fatto tanti di quei soldi con l'invasione giapponese che ha deciso di andare a morire alle Maldive. Al suo posto, un chiosco vende fette d'anguria gelate. Il tipo ha dipinto tutto di verde e rosso: pubblicità occulta. Mi siedo al tavolino, arriva la fetta di cocomero, è un sorriso a trentadue denti. Davanti a me uno strano ragazzo digita frenetico su un PC grande come un foglio A4. Più avanti, una coppietta non si dà tregua. Sembriamo io e lei tanti anni fa. Troppi anni fa. Addento l'anguria, è fredda quanto deve, un vero sollievo. Sposto lo sguardo e m'innamoro. Ha i capelli raccolti a cipolla e infilzati da una matita. Legge "Swallow inn", riconosco la copertina, è il best seller del momento. La fisso, lei alza lo sguardo. Nei suoi occhi vedo il cupolone che sta alle mie spalle. In apnea ordino al tipo una seconda fetta. Arriva, la divoro, è sempre più fredda e appagante. Torno imbambolato nei suoi occhi, cerco segreti e trovo un amore da non lasciare, un soffio di libertà mi pervade. Lei si accorge che sto rovistando e sorride, io mi accorgo di quanto l'anguria gelata faccia male alla pancia e resto serio. Il mezzobusto di Cesare mi fissa da lontano, ha capito e si vergogna per me. Accanto a lui, il sommo poeta mi guarda deluso. Capelli a cipolla si alza dal tavolino e mi fa l’occhiolino, da restarci secchi. Resto immobile, non posso fare altrimenti. Lei invece ci resta male e se ne va. Sei scesa dalla mia vita prima ancora di salirci; resterai un'immagine lontana, come tante altre. Penso incazzato. Capo! Urlo al padrone del chiosco. Quello si volta e mi fa segno tre con le dita; no, basta con sto cocomero, rispondo agitandomi, non è che c'hai un bagno? Accompagno la voce con un gesticolare di mano. Scuote la testa. L'ennesima presa in giro del mio destino. - Alessadro N.
 
 
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Anonimo il 26/07/08 alle 12:27 via WEB
Chissà se "Capelli a cipolla" vedrà mai il racconto. Mi piace davvero l'immagine. Un pò meno quella che si ipotizza finisca la storia. Alessandro F.
 
   
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 27/07/08 alle 10:18 via WEB
Ciao Ale. Capelli a cipolla non leggerà mai il racconto perchè lei non esiste. Rappresenta le "occasioni perse" e non necessariamente incarna il Grande Amore come l'ho voluta identificare nel mio raccontino. Chissà, forse anche tu sei stato "capelli a cipolla" senza accorgertene perchè un destino freddo e spietato si è messo in mezzo...come la nostra fetta d'anguria. Ciao a F da N ;O)
 
     
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Anonimo il 27/07/08 alle 23:04 via WEB
Mi sa che qui gli Alessandro si stanno moltiplicando. Che anch'io sia stato un "capelli a cipolla"?. Bah, chi lo sa. Ci rifletterò... salutoni. Alessandro F.
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 30/07/08 alle 08:24 via WEB
Una fetta di melone ghiacciato di Carpe Rossella, china su Luciano, gli infilava disperata le dita sino in gola. Alle sue spalle, udiva le grida isteriche della suocera che, mani levate al cielo, ripeteva ossessivamente il nome del figlio e i singhiozzi delle ragazze che stavano a guardarla mentre ordinava, perentoria e folle, a suo marito steso a terra, occhi rovesciati a mostrare il bianco, di respirare. Respira, Luciano, respira. Poco prima stavano tutti seduti attorno al tavolo bianco, sotto l’ombra del cannucciato, a mangiare godendosi il venticello di levante. Rossana si stava rilassando dopo una mattinata trascorsa all'insegna del nervosismo legato al sopraggiungere della fatidica settimana di coabitazione con la suocera presentatasi, puntuale e garrula, con la gabbietta del canarino al seguito. Non che avesse nulla contro la dolce vecchietta, seppur fastidiosamente sorda, ma le era intollerabile la sua inarrestabile logorrea, acuta ed autoreferenziale. Lei parlava e lei si sentiva, lei domandava e lei si rispondeva, tuttavia era necessario assentire con la testa o sorridere o fare la faccia opportunamente compunta, a tono con la conversazione. Una cosa, questa di condiscendere per cortesia con l'interlocutore che, se già le era pesante sul lavoro, diventava insopportabile quando era nel pieno godimento delle sue legittime ferie. Giunti alla frutta, una dolcissima anguria rossa, ghiacciata al punto giusto, l'atmosfera rilassata del pranzo familiare si era fatta addirittura ilare con Giovanna, la maggiore delle sue figlie, che raccontava un divertentissimo episodio accadutole la sera prima, in un pub. Suo marito rideva di gusto e mangiava con altrettanto piacere, quando improvvisamente cominciò a tossire. Continuava a ridere, ma poi sgranò di colpo gli occhi e si portò le mani alla gola. Rossella, incredula, realizzò che Luciano stava soffocando e mentre tutti loro gli si facevano intorno sgomenti, lo vide cadere lungo per terra e sbattere violentemente la testa. La sua mente, attonita, sperimentò in quei momenti convulsi, due realtà temporali parallele ed aliene. In una, frenetica e angosciata, tentava con forza di aprirgli la bocca per provare a recuperare quel maledetto pezzetto di melone andato di traverso. Nell'altro, lucida e calma, riandava al ricordo di un racconto letto decenni prima sul Readigest' in cui la protagonista salvava la vita in volo ad un altro passeggero facendogli una tracheotomia con una vecchia penna Bic. In questa realtà, con freddezza, cominciò ad elencare, per poi scartarli velocemente, nomi e volti di amici che potevano venirle in aiuto e a cercava alternative a quello che la sua mente cominciava, pian piano, a prospettarle: una futura vita da vedova. Poi i due mondi si fusero e qualcosa, dentro di lei, prese ad urlare con forza. Suo marito stava morendo. Per quanto incredibile fosse, in quella luminosa giornata di luglio, su quelle calde mattonelle del patio, davanti a quegli oleandri mossi dalla brezza leggera del mezzogiorno, lui moriva e lei non poteva nulla. Rossana iniziò a dondolare. La testa di Luciano stretta tra le braccia. The end
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 30/07/08 alle 08:27 via WEB
Una fetta di melone ghiacciato
di Carpe
Rossella, china su Luciano, gli infilava disperata le dita sino in gola. Alle sue spalle, udiva le grida isteriche della suocera che, mani levate al cielo, ripeteva ossessivamente il nome del figlio e i singhiozzi delle ragazze che stavano a guardarla mentre ordinava, perentoria e folle, a suo marito steso a terra, occhi rovesciati a mostrare il bianco, di respirare. Respira, Luciano, respira. Poco prima stavano tutti seduti attorno al tavolo bianco, sotto l’ombra del cannucciato, a mangiare godendosi il venticello di levante. Rossana si stava rilassando dopo una mattinata trascorsa all'insegna del nervosismo legato al sopraggiungere della fatidica settimana di coabitazione con la suocera presentatasi, puntuale e garrula, con la gabbietta del canarino al seguito. Non che avesse nulla contro la dolce vecchietta, seppur fastidiosamente sorda, ma le era intollerabile la sua inarrestabile logorrea, acuta ed autoreferenziale. Lei parlava e lei si sentiva, lei domandava e lei si rispondeva, tuttavia era necessario assentire con la testa o sorridere o fare la faccia opportunamente compunta, a tono con la conversazione. Una cosa, questa di condiscendere per cortesia con l'interlocutore che, se già le era pesante sul lavoro, diventava insopportabile quando era nel pieno godimento delle sue legittime ferie. Giunti alla frutta, una dolcissima anguria rossa, ghiacciata al punto giusto, l'atmosfera rilassata del pranzo familiare si era fatta addirittura ilare con Giovanna, la maggiore delle sue figlie, che raccontava un divertentissimo episodio accadutole la sera prima, in un pub. Suo marito rideva di gusto e mangiava con altrettanto piacere, quando improvvisamente cominciò a tossire. Continuava a ridere, ma poi sgranò di colpo gli occhi e si portò le mani alla gola. Rossella, incredula, realizzò che Luciano stava soffocando e mentre tutti loro gli si facevano intorno sgomenti, lo vide cadere lungo per terra e sbattere violentemente la testa. La sua mente, attonita, sperimentò in quei momenti convulsi, due realtà temporali parallele ed aliene. In una, frenetica e angosciata, tentava con forza di aprirgli la bocca per provare a recuperare quel maledetto pezzetto di melone andato di traverso. Nell'altro, lucida e calma, riandava al ricordo di un racconto letto decenni prima sul Readigest' in cui la protagonista salvava la vita in volo ad un altro passeggero facendogli una tracheotomia con una vecchia penna Bic. In questa realtà, con freddezza, cominciò ad elencare, per poi scartarli velocemente, nomi e volti di amici che potevano venirle in aiuto e a cercava alternative a quello che la sua mente cominciava, pian piano, a prospettarle: una futura vita da vedova. Poi i due mondi si fusero e qualcosa, dentro di lei, prese ad urlare con forza. Suo marito stava morendo. Per quanto incredibile fosse, in quella luminosa giornata di luglio, su quelle calde mattonelle del patio, davanti a quegli oleandri mossi dalla brezza leggera del mezzogiorno, lui moriva e lei non poteva nulla. Rossana iniziò a dondolare. La testa di Luciano stretta tra le braccia.
The end
 
 
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Anonimo il 30/07/08 alle 16:56 via WEB
Ma Rossella e Rossana sono la stessa persona? O sono io che non capisco?
 
   
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Anonimo il 31/07/08 alle 10:44 via WEB
...O sono io che sono ricoglionita?...Ahimè, la seconda che ho detto...;-((( Rossella, la protagonista si chiama Rossella...Sing!Carpe
 
     
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Anonimo il 31/07/08 alle 11:12 via WEB
A dir la verità anche l'anguria diventa melone...;-) Gianpaolo
 
     
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Anonimo il 01/08/08 alle 07:56 via WEB
...Si, si, continuate ad infierire....;-((
Un popolo di scrittori in erba con una sviluppatissima vena sadica...firmato Carpe, sempre più convinta di aver bisogno di una badante...Anzi! Di "un" badante, magari di nome Olaf, occhi azzurri e sistema muscolare adeguato alle necessità di una povera svampita..........;-))))))))
 
     
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Anonimo il 01/08/08 alle 08:37 via WEB
... puoi sempre vendicarti sul mio di racconto ;-) Ciao! Gianpaolo
 
     
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Anonimo il 02/08/08 alle 08:34 via WEB
...Fatto! O almeno ci ho provato!...Sei quasi inattaccabile!.....;-) Carpedine
 
     
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Anonimo il 03/08/08 alle 11:30 via WEB
... ho provato a parare i tuoi colpi ;-) Gianpaolo
 
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Anonimo il 30/07/08 alle 17:09 via WEB
Un 30 luglio a picco su un Pianeta a caso con un sole che spaccava le teste come angurie mature. Non sapevano più dove sbattersi per trovare un po’ di refrigerio e l’idea di una fetta d’anguria gelata era come un miraggio nel deserto, come la neve in agosto, come, come, come… Quando uno di loro espresse il desiderio di una bella fetta di anguria tutti ebbero in quel preciso momento lo stesso pensiero, lo stesso desiderio. Il desiderio materializza e non materializza a caso, quel giorno il gruppetto si concentrò a tal Punto sul desiderio di anguria che passata l’ennesima duna sul Pianeta di Piscinas si trovarono davanti ad un baracchino fatto di gusci di cocco. Tutti pensarono che anche del cocco fresco poteva andare bene, ma quando arrivarono davanti allo strano capanno videro solo delle angurie maculate che galleggiavano in un barile di acqua gelata. Possibile che esistessero delle angurie come quelle, con una forma di anguria ma delle chiazze marroni e gialle mai viste sulla faccia della terra. Rimasero per un bel po’ a guardarsi in faccia increduli e cercarono di convincersi con le espressioni del viso che qualcosa nella materializzazione del desiderio era andata storta. Poi a un certo punto una del gruppo sbottò con una frase rivelatoria…” In effetti ho pensato anch’io all’anguria, ma l’ho immaginata senza semi, mi hanno sempre dato fastidio quei semini neri” Il tipo più anziano la squadrò bene da capo a piedi e senza troppi preamboli le disse in faccia” Sei una stronza lo sai che il pensiero deve essere univoco e reale, adesso sai cosa devi fare per sapere se è commestibile?” Avevano le angurie erano grandi e fresche ma non potevano mangiarle. Lei, la schifiltosa si prese la briga di tagliarne una, dentro era rossa matura e priva di semi una vera manna per degli assetati che avevano bruciato le loro ultime energie per desiderare un anguria fresca su un pianeta sconosciuto e desertico. Tagliò una fetta e iniziò a mangiarla, era la prassi se qualcuno aveva delle responsabilità doveva accollarsi il test. La mangiò come se fosse l’ultima cosa della sua vita e fù la fetta d’anguria più buona che avesse mai mangiato, senza semi senza nessun problema di masticare quei fastidiosi semi neri. Non fece in tempo a finirla, si accasciò con la faccia stravolta sui resti dell’anguria che purtroppo era tossica. Il vecchio squadrò tutto il gruppo con la sua faccia più dura e disse tra i denti, ”E’ il quarto componente della spedizione che perdiamo per queste cazzate. I desideri per materializzarsi non hanno bisogno di fantasia ma di concretezza, siate concreti non fatevi venire voglie strane, ognuno di noi vuole qualcosa di diverso dall’altro e in una situazione normale potrebbe essere giustificato, nelle situazioni d’emergenza come questa dobbiamo desiderare tutti la stessa cosa se non saremo spacciati. Ricordatevi i desideri uccidono la fantasia. e la fantasia uccide chi la pratica.”
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 30/07/08 alle 23:24 via WEB
Grazie a tutti! Grazie a chi ha inviato il proprio racconto durante la nostra assenza - Cristina, Gianpaolo, Alessandro N., Carpediem - e anche a chi ancora ci sta pensando su (ad esempio, due a caso, Alessandro F. e BobSaintClair! Ma che state aspettando??). E grazie a tutti voi che siete passati di qui o che passerete, a chi avrebbe intenzione di scrivere e infatti scriverà o invece non scriverà e a chi non avrebbe mai immaginato di scrivere e invece scriverà! (che dite? avrò preso troppo sole??)
P.S. : ah, naturalmente grazie anche a chi il racconto lo aveva inviato in precedenza.... avrò dimenticato qualcuno? speriamo di no!
Un saluto a tuttiiii!! elliy :))
 
 
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Anonimo il 31/07/08 alle 11:24 via WEB
Forse un pò di sole la nostra grande Elliy lo ha preso, ma senza Elliy .... E comunque, visto l'invito non potrò assolutamente fare a meno di mandare un mio contributo al concorso. Ma come ben sai devo avere la giusta ispirazione, magari poi viene fuori una schifezza... ma deve essere comunque una schifezza ispirata. E se invece lo facessi senza ispirazione? Magari viene fuori meno schifezza del solito. Bah, ci penso. Un salutone a tutti i bloggers (si dice così?). Alessandro F.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 31/07/08 alle 14:53 via WEB
Alessandro F., ma non ci dovevi parlare del metodo perfetto per tagliare un'anguria e delle derivanti diatribe familiari?? elliy
 
     
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Anonimo il 01/08/08 alle 10:24 via WEB
Il modo migliore per tagliare un'anguria (almeno secondo me) è comunque porla orizzontale e con un bel taglio netto ... farla a metà, quindi per lungo. E poi zac, zac ... fare la metà della metà e così via fino a ottenere le fette desiderate. Avevo riferito della discussione con mio cognato (architetto!!!!). Lui le mette in piedi e poi ne taglia una estremità. E solo dopo ne taglia le fette che però non sono perfette, visto che il taglio non è così agevole. Certo è che mentre noi discutevamo davanti all'anguria terrorizzata dai nostri coltelli che la tagliavano in mille modi, chi aspettava di mangiarla ... era li in attresa ... fino a quando ci hanno detto di piantarla. Il mio riferire della discussione era anche un invito a tutti voi che freuqentate questo bel blog. Che tecnica utilizzate per tagliare sta benedetta anguria? E non mi dite che preferite andate a mangiarla già preparata a fette. Non vale. Devo confessare però, ora che ci penso, che lo scorso anno mi era venuta una tecnica alternativa: tagliare l'intera anguria a fette rotonde conme un enorme salame. Mia sorella era stata tentata di chiamare il 118 (la guardia medica, servizio psichiatrico), ma poi mia madre (ah, le mamme...) l'ha convinta a lasciar perdere, ribadendo che un pò strano lo sono sempre stato, sin da bambino (un pò!!!!!). Ecco, cara Elliy, tutto qui. Ora aspetto qualche suggerimento. E poi, tu, come la mangi? Salutoni a tutti. Alessandro F.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 01/08/08 alle 14:45 via WEB
Alessandro F., mi poni una domanda imbarazzante e pericolosa. Chissà cosa può dedurre uno psicologo (qual tu sei) dal modo di tagliare un'anguria... ok, rischio! Diciamo che in genere ne compro mezza, quindi ha già deciso il fruttivendolo come effettuare il primo taglio! Il secondo taglio ... ehm... diciamo che spesso non resisto e prima ancora di metterla nel frigorifero rubo qualche pezzettino della parte dolce nel mezzo, ma senza sfregiarla troppo. Poi... il resto è una sequenza abbastanza casuale. dici che sono un caso grave?? elliy
P.S. - nei rari casi in cui ne compro una intera, la taglio nel verso più adeguato perchè entri agevolemnte nel frigo :)
P.S. 2 - e non la mangio mai "gelata"!
 
     
kremuzio
kremuzio il 01/08/08 alle 16:07 via WEB
Tanto per cominciare, si prende un cocomero e non un'ANGuria che mi mette ANGoscia. Se ne prende metà e ci si ficca la faccia dentro e a mozzichi e bocconi grufolando e sputacchiando come un maiale si ingurgita sonoramente finche', fino a quando non ci si arriva più con i denti, si usano le unghie ed i polpastrelli. Quando l'interno è più pulito, si prende, si mette in testa come cappello e si gira a zonzo per la città. Sotto il solleone di questi giorni rinfresca il capoccione...
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 01/08/08 alle 16:16 via WEB
Ovvero: non ANGustiatevi bensì ANGuriatevi! E guardatevi un film di ANGlee con le ANGolazioni giuste senza ANGoscia e ambiente ANGusto e magari fatelo in compagnia del vostro amico ANGelo, quello simpatico non quello scivoloso come un'ANGuilla.
 
     
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Anonimo il 02/08/08 alle 12:01 via WEB
Quasi quasi potrei mettermi a scrivere un vero manuale di psicologia basato sul modo di tagliare e mangiare un'anguria. Certo, adesso che il nostro bravo Kremuzio ci ha un pò ammonito ... sarebbe il caso di chiamarla ... cocomero, ma ... non te la prendere... preferisco anguria. Cara Elliy, non posso certo dire quel che si può dedurre dalle tue confessioni ... un vero universo di informazioni ... (ma no, sto scherzando!!!.... forse...). Certo che ... fra l'intero e la metà ... vabbè, lasciamo stare. Comunque questa discussione sull'anguria è adeguata al periodo. Visto che nei supermercati girano persone con enormi angurione. Quello che più è divertente è anche il criterio con il quale si seleziona il fruttone. Perchè ... diciamolo, è - c o m o d o - prenderne una a metà. Si sa bene com'è dentro. Mica si rischia. Invece prenderne una di 14 chili, ma intera ... è tutta un'altra cosa. E allora scatta il problema: QUALI SONO I CRITERI PER SELEZIONARE UN'ANGURIA BUONA? Io e la mia dolce metà per esempio ne abbiamo due di diversi. Lei la colpisce con le nocche delle dita e ne percepisce il suono. Non ho capito che tipo di suono. Ma lei fa così. Io preferisco invece guardare il colore. Più è verde e più è matura. Se qualcuno conosce altri criteri ... ditelo, aspettiamo. E in ogni caso, qualunque sia il criterio selezionato ... confesso che l'idea di Kremuzio di mettersela in testa una volta svuotata ... mi piace. Magari lo faccio davvero. Il prossimo messaggio probabilmente lo manderò dal reparto psichiatrico. Sperando abbiano il collegamento Internet. Saluti a tutti. Alessandro F.
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 02/08/08 alle 12:08 via WEB
Se il reparto psichiatrico non avesse la connessione internet come potrei, io, scrivere in codesto blog? C'è c'è non preoccuparti...
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/08/08 alle 18:17 via WEB
Grazie Renata. La tua informazione mi rassicura. Anche se mi chiedo ... una volta li dentro ... si ha davvero voglia di navigare nella pazzia che c'è fuori? Bah!!! Salutoni. Alessandro F.
 
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Anonimo il 01/08/08 alle 10:21 via WEB
Ci provo anch'io, anche se non è tanto un brano "da ombrellone".

Livia R

Devo trovare una scusa. Devo assolutamente escogitare il modo di tirargli un bidone stasera.
Troppo in fretta ho accettato di uscire con N. Mi è andata in malora tutta la strategia.
Così non va. Rientrare nei ranghi. Con lui e con la dieta. Colazione: una pesca.
Pranzo: una galletta di riso. E tanta acqua. Senza bollicine.
Cena: la mia amata fetta di anguria.
Non mollerò questa volta.
Perderò 5 chili.
Devo.
Devo tornare ai miei quarantadue. Anche quaranta se posso. Non sopporto di vedermi così.
Il lardo mi esce da tutte le parti. Mi faccio schifo. Mi sento a disagio, stasera non esco!
Ma non perché mi sento a pezzi e sono grassa. Perché non devo sgarrare.
Devo rispettare la strategia. Devo inventarmi un impegno.
E deve essere credibile. Oddio. Che cosa gli dico?
La mia fetta d'anguria: devo vedermi con lei.
È la mia migliore amica.
Soda. Gelata.
Perfetta.
Con le goccioline d'acqua che le scivolano addosso come quelle modelle, nelle foto. Bellissime.
Beate loro. Come le odio. No: è me stessa che odio. È questa, è questa la strategia.
E stavolta la seguirò perfettamente. Vietato sgarrare. Non come con N.
Avevo programmato tutto. Avrei fatto finta che mi interessasse.
Ma solo per far ingelosire V. È lui che voglio.
Per questo esco con il suo amico N.
È fico anche lui. N.
Ma V. di più.
Molto.
Ho detto a N. che sarei uscita con lui solo per far ingelosire il suo amico. Gliel'ho detto in faccia.
Ha risposto che almeno sono stata onesta. Invece sono stata furba. Perché N. è carino.
Molte ragazze vorrebbero uscire con lui. Ma io ho sbaragliato la concorrenza.
Gli ho fatto capire che voglio un altro. Così mi ha chiesto di uscire.
La strategia trionfa sempre, nessuno vince contro di lei.
E nemmeno contro di me se saremo alleate.
Sarò al sicuro. Vincerò io.
Sempre.
Adesso devo tirare il bidone a N. perché non voglio vederlo stasera. Ma senza che lo sappia V.
Sennò mi frego con le mie mani. V. deve credere che mi piaccia N. ancora per un poco.
Qualche giorno. Così avrò il tempo di perdere i maledetti chili e sarò perfetta.
Per lui. Anzi no, per me. Per essere più serena.
Mangerò solo anguria. Gelata.
Devo trovare una scusa.
È arrivato un sms.
È lui.
N.
"Non posso uscire stasera. Dopo palestra con V. siamo andati a mangiare anguria. Era FREDDA!
Sto male, mi disp tantissimo, prometto usciamo domani se vuoi, scusa scusa scusa!"
Scusa. Solo una scusa. Addio strategia. Adesso mangio tutto. Spezzo il digiuno.
È la mia vita, è spezzettata, va a zig zag. Come un fulmine. Come me.
Come il mio peso, come la mia volontà. Come sempre.
Dal baratro alle stelle. E ritorno. E riritorno.
E ririritorno e riririritorno, all'infinito.
Fino alla fine.
 
 
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Anonimo il 01/08/08 alle 10:32 via WEB
Evvai! Gli a capo funzionano (grazie Nicoletta!), la testa (mia) ovviamente no: mi sono dimenticata di inserire il titolo del racconto; è "Vita stretta".
Ho già letto alcuni degli altri racconti, appena mi daranno una attimo di tregua (sento un "hu hu hu HA HA HAAAAA" in lontananza) proverò a commentarli.
Besos
 
   
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Anonimo il 01/08/08 alle 13:41 via WEB
Mi è piaciuto molto! Complimenti, per il ritmo e la forma (in ogni senso...). Gianpaolo
 
 
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Anonimo il 03/08/08 alle 23:14 via WEB
Cara Livia, ... ma N. e V., chi sono? Come sono? Dove sono? Però, mi spiace per la vita spezzettata ... la immagino come una fetta d'anguria tagliuzzata malamente, appunto a zig zag con il classico coltello da cucina che taglia così e così e non va mai diritto. Fortuna tuttavia che l'anguria non ingrassa. Certo, senza esagerare... senza esagerare, mi raccomando. Anche perchè in effetti può capitare la stessa cosa capitata a N. e V. Ma loro ...che siano bugiardi oppure deboli di stomaco e forse l'anguria era troppo fredda? Quante vicende attorno a questa povera anguria. Ma poi ... lei ... era davvero così grassa? Sai, le donne dicono sempre così e poi non è tanto vero. Ah le donne, le donne e la loro linea. Salutoni cara Livia. Alessandro F.
 
   
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Anonimo il 07/08/08 alle 07:57 via WEB
Eccomi Per rispondere ad Alessandro
Chi sono V. e D.? mah. Forse tutto sommato non è fondamentale, l’importante sarebbe sapere chi è la protagonista. Ho scritto questo racconto dopo aver letto alcuni blog di cui avevo sentito parlare: ragazze con grossi problemi di anoressia, bulimia eccetera che scrivono le loro “esperienze” su internet. Purtroppo questo pezzo sembra quasi comico “Un po’ alla Bridget Jones” mi ha detto qualcuno in altri lidi. In realtà, in una ragazza (ragazzina) che mangia solo tre pezzi di frutta in un giorno perché vuole a tutti i costi arrivare a pesare quaranta chili è una tragedia che non ha niente a che fare con la trentenne bionda, imbranata ma simpatica, e i suoi lieto fine. Dal testo si dovrebbe capire che pesa già 45 chili: la mania della dieta è da associare alla quella volontà di controllo, di strategie, di non farsi fare del male (mentre è lei stessa la prima a non trattarsi bene per niente).
I paragrafi con quella “forma” dovrebbero avere un doppio significato: a me ricordano un coltello (anche a te forse, o almeno lo hai nominato, qualcosa vorrà dire) , volevo simboleggiare la facilità con cui le ragazze come la protagonista si feriscono o vengono ferite. E poi quelle righe lunghe lunghe che si accorciano man mano fino quasi a sparire, per poi slanciarsi di nuovo e scemare, e ripartire eccetera, mi danno la stessa sensazione che ho avuto leggendo i loro “diari”: grandi slanci, grandi propositi (“Oggi non mangio! Solo tre pesche! Devo resistere, voglio essere perfetta!”) che poi si affievoliscono, si spengono, entrano nella disperazione per un nonnulla (“Ho mangiato un panino con la nutella, mi odio, sono una m…, vorrei morire”)
Livia
 
     
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Anonimo il 07/08/08 alle 10:41 via WEB
Cara LIvia, in effetti i problemi di cui parli sono assai gravi e purtroppo diffusi. Anoressia e bulimia si aggirano fra noi molto di più di quanto si pensi. Fa arrabbiare, vedere ancora nel mondo della moda e dei modelli ragazze scheletriche. Ragazze che poi ... a dire il vero non piacciono agli uomini, quindi a chi piacciono? Beh, una risposta ci sarebbe ... ma al di la di questo, è da apprezzare lo spirito del tuo racconto che speriamo contribuisca a ridurre il fenomeno. Gira in Internet, mi sembra su You Tube, un filmato di una ragazza che si guarda allo specchio e si vede grassa. Poi si vede la ragazza dal vero e si scopre quanto è invece magra. Fa parte della campagna contro l'anoressia. Se qualcuno lo trova ... Ciao Livia. Alessandro F.
 
     
pinguina_felice
pinguina_felice il 09/08/08 alle 16:43 via WEB
Io l'ho trovato....fa paura. Ho urlato alla fine, non me lo aspettavo! E davvero tristissima questa realtà e devo essere sincera non la capisco...
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 01/08/08 alle 14:49 via WEB
ok Livia, grazie a te! Purtroppo noi non possiamo commentare i racconti in gara, non prima che il gioco sia concluso almeno. Però saremmo davvero felici se qualcuno avesse voglia di farlo, sarebbe molto molto apprezzato! e quindi, per ora, grazie Gianpaolo! elliy
 
 
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Anonimo il 01/08/08 alle 16:44 via WEB
ops, è vero, mi stavo quasi dimenticando che in fin dei conti siamo in gara, quindi forse è meglio astenersi anche per i partecipanti, anche perchè ce n'è uno in particolare che mi è piaciuto molto, ma per ora schhhh... non dico niente.
In bocca al lupo CONCORRENZA! :-)
adesso
che
ho
imparato
ad
andare
a
capo
tze
chimmefermammè???
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 01/08/08 alle 20:27 via WEB
oh nooo!! e dov'è finita la sportività? sarebbe invece molto interessante un confronto, un dialogo tra i partecipanti. Carino per esempio lo scambio di battute tra i nostri due Alessandro su "capelli a cipolla"! e daiii!! elliy :))
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 04/08/08 alle 12:43 via WEB
ULTIMO AVVISO AI NAVIGANTI ANONIMI: i post senza firma verranno cancellati senza por tempo in mezzo. Apponete la firma in calce alle Vostre opinioni e/o testi pubblicati. Grazie.

La Redazione di Tuttiscrittori.

 
 
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Anonimo il 05/08/08 alle 07:27 via WEB
ops è vero sorry. Devo registrarmi su libero così risolvo il problema. Sono abituata con splinder e ffz: la firma viene fuori in automatico, così qui me la scordo, ma provvederò.
PS probabilmente però sarò latitante per tutto il mese: ho una piccola ospite di 10 anni che sta assorbendo tempo nergia PC, eccetera. LiviaR
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/08/08 alle 17:02 via WEB
Livia non ti preoccupare, pensa alla tua piccola ospite! noi siamo qui e ti aspettiamo con calma (speriamo che Alessandro F. riesca a superare la delusione di non avere una risposta al suo commento sul tuo racconto ma... cercheremo di distrarlo!). ciao! elliy
 
     
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Anonimo il 06/08/08 alle 07:59 via WEB
Urca, nella fretta me l'ero perso. Adesso devo portarla in piscina perchè ieri non stava bene e gliel'ho fatta saltare quindi oggi doppia razione, ma stasera o domani rispondo. A salti, ma ci sono ;-)
 
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Anonimo il 06/08/08 alle 15:24 via WEB
OTTANTA LIRE - Nei caldi crepuscoli di luglio, quante volte seguivo la scia di mio padre in bicicletta, lungo il viale che portava alla piazza, fino al baracchino delle angurie: un bancone fatto di tavole sospese su sostegni traballanti. Da una parte c’era una vasca colma d‘acqua alimentata da un lungo tubo di gomma verde che serpeggiava fino a scomparire, nascondendo la sua misteriosa origine. Le angurie galleggiavano pigramente, scontrandosi annoiate fra loro con fare rilassato. Mio padre si avvicinava e chiedeva semplicemente: “Una ovale”. Lui era convinto che la forma ovale fosse universale garanzia di qualità. Dall’altra parte del banco, il solito uomo dall’aspetto malinconico con i baffi che oltrepassavano il mento, come un cavaliere mongolo ridotto a fare un modesto lavoro dopo le epiche gesta del passato, gettava le mani nell’acqua della vasca. Afferrava uno di quei globi verdi, con la fretta di chi si trova a salvare un malcapitato in procinto di annegare e vi incideva un tassello, esibendolo con orgoglio per dimostrare quanto l’intero frutto fosse perfettamente maturo e quindi zuccherino. Rimesso il pezzo al suo posto, collocava l’anguria sulla bilancia: “Dieci chili, più o meno” sentenziava con espressione soddisfatta e subito dopo aggiungeva con tono generoso: “Ottantatre lire, facciamo ottanta”. E mentre io stavo ancora riflettendo su quel “più o meno”, mio padre, già rimontato in sella, appoggiava l’enorme anguria sulla gamba destra trattenendola con le dita spalancate: era bravo ad andare in bicicletta guidando con la sola mano sinistra e l’altra infilata nella tasca dei pantaloni. Giunto a casa, la poneva sul tavolo per tagliarla a metà. A quel punto tutti acquisivamo il diritto di esprimere una valutazione sulla forma, sul colore, addirittura sulla distribuzione dei semi e naturalmente sulla qualità del taglio stesso. Poi si passava all’assaggio, fase nella quale si stabiliva definitivamente se era stato fatto un buon affare oppure no. Ci si guardava l’un l’altro da dietro le grandi fette accomodate sui piatti preparati da mia madre, preoccupata solo di dover raccogliere semi dal pavimento per almeno due giorni di seguito. Lei rimaneva a guardarci. Mia madre non la mangiava, non la digeriva. Sono strascorsi tanti anni da allora. Le angurie costano molto di più, si acquistano nei centri commerciali dove il peso lo misuri da te ed il tassello non sanno nemmeno cosa sia. Le sistemano in grandi cassettoni, accaldate, addossate una sull’altra come prigioniere che guardano da dietro le sbarre, in attesa di essere liberate e portate via da quella bolgia infernale. E quando ne afferri una, quella alza le braccia e sorride, felice di essere stata scelta. Probabilmente sa che verrà messa comoda comoda sul sedile della macchina, come un bambino adottato, entusiasta di conoscere la sua nuova casa. ALESSANDRO F.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/08/08 alle 23:52 via WEB
Bene! Anche Alessandro F. ci ha offerto la sua fetta di anguria, grazie! Continuiamo ad aspettarne altre, naturalmente... elliy :)
 
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Anonimo il 07/08/08 alle 00:37 via WEB
Mezzanotte. Seduta in cucina, mangio l'anguria. Che poi alla fine sti semini non servono a nulla, allora tanto valeva non metterli e ciao. Oggi mi sento brutta, ma proprio brutta. Non sono nemmeno andata al mare, ho sistemato un po' la casa ma il risultato non mi convince... Periodicamente mi prende questa smania di spostare i mobili, aggiungere quadri, eliminare oggetti, svuotare gli armadi e non riesco a fare altro.A volte rimango sveglia fino alle due a pulire, sistemare, ordinare...ma non sono mai del tutto soddisfatta. A volte mi chiedo cosa cerco veramente. Cosa sto riordinando davvero? I miei pensieri? Oddio che psicologia spicciola da donna moderna e amica! Mi sento male. Forse contribuisce anche questo quarto di anguria fredda che ho appena ingurgitato... Porto il mio stomaco dolorante a dormire.
 
 
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Anonimo il 07/08/08 alle 11:03 via WEB
In effetti esistono delle cose delle quali vorremmo fare a meno. Fra queste intanto, come dici tu, i semini dell'anguria. Non servono a niente. (oddio, certo, senza semini le angurie non crescerebbero ...). Beh, diciamo che preferiremmo delle angurie con meno semini, magari due,tre al massimo oppure anche una decina, ma in ogni caso tutti concentrati in un solo punto. Così si sa che sono li e basta. Altra cosa di cui vorrei fare a meno in un'altra vita ... sono le zanzare. Allora, semini di anguria, zanzare... che altro propone il popolo del blog? Sarebbe da fare una graduatoria delle cose più inutili. Aiuto Elliy, temo che il caldo mi stia facendo brutti scherzi. Saluti a tutti. Alessandro F.
 
   
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 07/08/08 alle 11:17 via WEB
Le lische di pesce, ma tutto serve in natura. Ciò che spesso è inutile ancorché dannoso sono i manufatti dell'uomo, e di quelli la lista è lunga financo interminabile. Però, come tu mi insegni, anche l'essere umano trova il suo riscatto, a volte. Prendi ad esempio coloro i quali si sono prodotti nei testi in rigoroso anonimato poco sopra postati: ebbene si sono talmente vergognati delle loro brutture che, in fine corsa, non hanno avuto cuore a firmarle. Quasi che, a vista ormai ufficializzata, gli sia presa coscienza delle banalità mal scritte bianco su nero e, in un estremo gesto di ritrosìa, non abbiamo apposto una qualunque sigla. Come vedi anche costoro hanno utilità: ci rammentano che prima di aprire bocca, seppur in segni e non in verbo, bisogna davvero contare fino a 100 e poi ricominciare la conta.
Ciao :-)
 
     
smile.new
smile.new il 07/08/08 alle 11:40 via WEB
Io farei volentieri a meno del mal di schiena..
Renata non te la prendere per gli anonimi in fin dei conti hanno inserito un racconto, non una parolaccia.. forse gli manca un pò di coraggio, quello di sapersi mettere in gioco, di saper accettare le critiche..o forse non hanno un ID idoneo per il blog e non vogliono crearlo... certo è che come Livia almeno potrebbero mettere una firma.. :)
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 07/08/08 alle 12:34 via WEB
Ma io non me la prendo Smile, sono costoro a prendersela :-)
Fatto salvo che si valutano testi e non persone né account, si potrebbe pure, in straultimissima analisi, prendere in considerazione i brani anonimi [ribadisco: straultimissima analisi, ammesso e non concesso ect ect] il fatto è che gli elaborati in questione sono davvero ingiudicabili tanto sono mal scritti (ne possiamo parlare dato che non saranno presi in considerazione ai fini del gioco)quindi, alla fine della fiera, di sforzo (se vogliamo chiamarlo così) vano trattasi.
Se però li volessimo recuperare analizzandoli nei loro difetti per imparare ad evitarli, allora diventerebbero di comune utilità.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/08/08 alle 19:06 via WEB
A proposito del delicato tema dell'anoressia, inserisco questo filmato da parte di Alessandro Fort: ANOREXIA BULIMIA CONTACT - CAMPAGNA CONTRO I DISORDINI ALIMENTARI - elliy
 
 
smile.new
smile.new il 07/08/08 alle 22:54 via WEB
Cara elliy, il disturbo alimentare purtroppo è un malessere assai diffuso.. il filmato rende bene l'idea, ma sono convinto che chi ne soffre non lo vedrà mai.. :(
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/08/08 alle 23:28 via WEB
Non è detto, Smile, non è detto... un saluto a te! elliy
 
 
pinguina_felice
pinguina_felice il 09/08/08 alle 17:10 via WEB
Si è quello che ho trovato io...che ho commentato prima. Solo a vederlo le persone ci dovrebbero pensare troppo prima di fare una cavolata simile!
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/08/08 alle 19:22 via WEB
Pinguina, non sono una psicologa e non credo di essere in grado di spiegare o commentare adeguatamente un problema di questo genere. Dico soltanto che posso "capirlo", cioè capisco bene, "sento" quanto possa essere facile scivolare in un questo abisso (l'anoressia) o in uno simile. c'è il disagio di vivere, la fatica di relazionarsi, forse il timore del giudizio e un po' di debolezza in più rispetto a chi riesce a non cadere. e su tutto prende il sopravvento il desiderio di autodistruzione, che è presente in ogni essere umano credo, con più o meno evidenza. Non so, se volete possiamo parlarne. elliy
 
     
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Anonimo il 10/08/08 alle 01:42 via WEB
Hai ragione, elliy. I disturbi alimentari sono espressione di un evidente disagio interiore. Disagio che purtroppo la nostra epoca non contrasta, ma al contrario sembra quasi voler aumentare. Oggigiorno tutto deve essere al massimo: nello sport bisogna arrivare primi, nel giornalismo si va avanti a scoop e via dicendo. Non è un caso che si stia diffondendo l'uso di droghe più o meno di moda. Nessuno vuole accettare le proprie debolezze e tutto insegna a non avere debolezze. Tutti dobbiamo essere al meglio in ogni istante. Tutti dobbiamo essere belli e felici sempre. Tanta apparenza e basta. Alessandro F.
 
     
pinguina_felice
pinguina_felice il 11/08/08 alle 11:33 via WEB
Si scusate, in effetti il mio commento è sembrato superficiale, ma perchè sono rimasta colpita terribilmente dalla pubblicità, alle lacrime direi. In effetti quello dell'apparire è un problema radicato, in crescita. Probabilmente a volte manca il coraggio di poterne parlare con qulcuno. Credo che la solitudine e il mancato sfogo/confronto non facciano altro che peggiorare la situazione. Devono riconoscere che sono la prima a subire gli "abusi" della società in questo senso, dato che la fiducia in me stessa è stata sempre a livello sotto zero, ma forse aver avuto in classe una compagna che ne soffriva mi ha dato uno scossone...chiusa in un mondo parallelo, impenetrabile...
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/08/08 alle 23:26 via WEB
No, Pinguina, a me non è sembrato un commento superficiale. Piuttosto un po' ... arrabbiato direi. E ora che racconti della tua compagna di classe si capisce anche il perchè - o uno dei perchè. Purtroppo di solitudine ce n'è per tutti e anche di difficoltà, ogni giorno, e francamente non so se ci siano buoni consigli da dare... non mi sono simpatici, i "buoni consigli". Ma forse uno ci potrebbe essere, sì. Da dare prima di tutto a me stessa, come al solito: quello di far conto sulle proprie forze, che sono tante, tantissime, anche quando non ci crediamo. Fiducia in se stessi, per la miseria! elliy
 
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Anonimo il 07/08/08 alle 23:08 via WEB
Capitata qui per caso, mi ha incuriosito il gioco. Mi chiamo Amanda, spero che compaia l'indirizzo e-mail. Ecco anche il mio sguardo sull'anguria! Grazie a presto: Stese, tra i fili di luce che si facevano strada nelle fessure di legno della finestra, aspettavamo il pomeriggio. Ci riparava quell’ombra, dalla terra riarsa e dal vento di scirocco. Mia sorella ed io aspettavamo insieme, costrette dai vecchi a rimanere chiuse per paura del troppo sole. Eppure spesso si scappava via dalla finestra del bagno a dissolverci nell’ora panica. La casa di campagna ci ha permesso per anni questa libertà: sfuggire al controllo rimanendo protette. In quello spazio ogni angolo era un’avventura, ogni angolo appariva selvaggio. Invece ogni angolo era coltivato, ogni zolla di terra resa frutto. Da dove arrivavano quelle albicocche di un arancione mai più percepito? Quelle pesche dal profumo mai più inalato? Quelle pere tanto dolci da sembrare frutta allo sciroppo? Qualche tempo dopo capimmo. Tutto aveva origine dagli alberi sui quali cercavamo invano di arrampicarci credendoli parte di una foresta; alberi dal tronco troppo ripido per essere scalato dalle gambe ancora corte e deboli di noi due bambine. E quelle grosse angurie allora? Da quale albero di quale foresta potevano mai provenire? Le guardavamo golose dopo la cena in terrazza con gli amici di papà, sotto le stelle – tante davvero! Comparivano insieme: la chitarra, le angurie, la politica. Ognuna con la sua musica. Anche l’anguria naturalmente aveva il suo suono, ed il tocco tamburellante dell’uomo a capotavola, mio padre, ne rendeva manifeste le note e sembrava assicurarne la dolcezza. Ecco il preludio di una più rumorosa sinfonia. Tra le risate e le vocali di (voluto) stupore e soddisfazione, il coltello che attraversava la scorza spessa produceva un crepitio sottile che ci faceva rabbrividire. Si apriva il sipario su quella polpa succulenta. E la spensieratezza allora aveva la mia bocca sdentata immersa in una grande fetta rossa e gelata. Un giorno, fuggita nel sole cocente, seguii un omone grande e grosso nell’orto oltre l’uliveto. E qui si mostrò il miracolo della provenienza dell’enorme frutto striato di verde. Non era appeso ad un albero gigantesco, ma spuntava da una pianta piccola e morbida. Goffa e pesante, accoccolata sulla terra umida, era spuntata da un fiore che, gonfiatosi a dismisura, colorava il suo cuore del rosso del sole.
 
 
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Anonimo il 11/08/08 alle 12:22 via WEB
Ciao Amanda. Ho riletto il tuo racconto e devo confessare che ha la capacità di sottolineare quanto spesso ignoriamo il valore di quello che abbiamo. Bisognerebbe insegnare ai bambini, sin da piccoli, a vedere ed apprezzare quello che possiedono, ricordando loro che potrebbero perderlo in ogni istante. Beh, facendo così si potrebbe apprezzare anche la vita ... visto che anche la vita ... Complimenti alla nostra Amanda. Alessandro F.
 
   
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Anonimo il 11/09/08 alle 01:42 via WEB
Grazie Alessandro. Noto solo adesso il tuo commento, scusa se non ti ho risposto prima. Sono felice di aver suscitato questa tua riflessione perchè corrisponde ad uno degli stati d'animo che mi accompagnavano mentre scrivevo queste poche righe. Grazie ancora. Amanda.
 
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Anonimo il 07/08/08 alle 23:12 via WEB
Sono sempre Amanda. Credo proprio di aver sbagliato qualcosa, perchè, mio malgrado, risulto essere anonima.non so come fare, quindi scrivo il mio indirizzo qui: solcobari@libero.it salve a tutti!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/08/08 alle 23:36 via WEB
Ciao Amanda, benvenuta nel blog! e grazie per il tuo racconto!risulti anonima, ma cliccando su "anonimo" (nel primo tuo intervento) - si apre comunque il tuo indirizzo di posta :) - per veder apparire il tuo nick dovresti "loggarti", cioè cliccare su LOGIN e inserire il tuo account di Libero, che se non vedo male è "solcobari", giusto? o hai per caso anche un'anima blogger? di nuovo benvenuta da parte di tutti noi! elliy :)
 
   
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Anonimo il 08/08/08 alle 00:32 via WEB
Ciao grazie del benvenuto. Ci tengo a lasciare la mia anima fuori del web! :) Scherzo. ci sentiamo presto. farò in modo di avere un nome anch'io.
 
pinguina_felice
pinguina_felice il 07/08/08 alle 23:15 via WEB
Bhe io ci provo... Capriccio Era il 10 agosto di un’estate afosa e io avevo sette anni. Quel giorno mia mamma aveva comprato un grosso cocomero succoso. Era una prelibatezza e anche una rarità. In quel periodo non potevamo permetterci molto e il cocomero era una delle diversità e delizie che solo la privazione fa apprezzare e desiderare con ingordigia. Guardavo mia madre e mia sorella lavare la buccia verde e tagliarla quasi eseguissero un rito. Quello era un bene prezioso. Ricordo che seguivo passo per passo tutta l’operazione: la lama del coltello tagliava con precisione la buccia variegata, dura ma non troppo. Io la definivo “croccante”, ma ero piccola. Ed ecco poi la polpa, rossa, succosa e dolce, punteggiata da tanti semini neri come fosse una stoffa a pois. Mi ricordo che cercavo di raccogliere tutte le gocce che cadevano con le mani, leccandomi le dita contenta. Non si doveva sprecare nulla. Il cocomero, però, non era per me, ma per la festa di compleanno di mia sorella. Aveva invitato un paio di amiche a passare il pomeriggio da noi. Ma a me non bastavano quelle dolci goccioline. Ricordo che presa dalla golosità sgattaiolai in cucina quando in salotto stavano ultimando i preparativi, “Solo un pezzettino, non se ne accorgerà nessuno!”. Mangiai quasi tutto. Stetti male per due giorni interi. Presa dalla avidità non mi resi conto che stavano tornando a prendere le fette di cocomero. Quel pomeriggio mia sorella pianse molto. Fu il primo ed ultimo schiaffo che presi da mia madre. Dopo ottanta anni me lo ricordo ancora con tenerezza. Io capii solo dopo cosa avevo fatto, raccolsi tutti i semini che erano caduti a terra con il piatto quando mia madre mi aveva colpito e scappai nell’orto. Mi trovarono la sera tardi con gli occhi gonfi di lacrime e le mani sporche di terra. “Mamma…l’anno prossimo mangiamo i miei cocomeri. Li farò crescere io per la sorellina…”
 
 
pinguina_felice
pinguina_felice il 07/08/08 alle 23:16 via WEB
Noooo me lo ha messo tutto attaccato! Mi spiace! Capriccio è il titolo!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/08/08 alle 23:22 via WEB
ciao sono amanda, si capisce che è il titolo, stai tranquilla. almeno tu hai il nome nell'intestazione! saluti
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/08/08 alle 23:37 via WEB
Ciao Pinguina_felice! non preoccuparti per le "attaccature". Va bene anche così! Grazie a te :) elliy
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 08/08/08 alle 08:56 via WEB
Info utili per gli "a capo":
quando volete andare a capo in fine periodo inserite
e andate a capo normalmente.

Quando desiderate saltare una riga a inizio paragrafo inserite entrambi i tag sempre a fine periodo, ovviamente. Ciao :-)

 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 08/08/08 alle 08:58 via WEB
Il primo tag è br tra le frecce <>, il secondo è pr sempre tra le frecce <>
 
   
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 08/08/08 alle 09:02 via WEB
Vado a pezzi e bocconi, scusate :-)
Comunque non mettetevi in ansia per gli "a capo", come giustamente dice Nic. Postate e a decifrare ci pensiamo noi :-))
 
     
smile.new
smile.new il 08/08/08 alle 09:05 via WEB
Renata...
se tanto brava a scrivere e a dare consigli nei testi, quanto confusionaria nel spiegare HTML ...
però apprezzo la tua buona volontà.. :-)
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 08/08/08 alle 09:16 via WEB
Eddai Smile... non se ne era accorto nessuno :-)))))
 
   
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 08/08/08 alle 09:12 via WEB
scusate,
ma devo assolutamente provare la storia degli "a capo".<pr> Vediamo se ci sono riuscito.
 
     
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 08/08/08 alle 09:14 via WEB
dicevo,
<pr> la storia degli a capo.
 
     
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 08/08/08 alle 09:16 via WEB
prometto è l'ultimo
<pr> Alessandro.
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 08/08/08 alle 09:22 via WEB
Ci fosse, Alessandro, qualche recondito significato che io non colsi nella tua esaustiva dimostrazione di <pr>? Ergo quale tag sarebbe <pr>? Me ne sfugge al momento la collocazione. Ma collocherò oh se collocherò :-)))))
 
     
smile.new
smile.new il 08/08/08 alle 09:32 via WEB
ad uso e consumo:
corso HTML online
ciaoooo ;)
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/08/08 alle 15:16 via WEB
Smile sei molto gentile ma qui la pigrizia è tanta (parlo per me, naturalmente!). per ora potranno bastare un po' di "br" e qualche "pr" :) ciao! elliy
 
     
pinguina_felice
pinguina_felice il 09/08/08 alle 17:22 via WEB
Che vergona...il pinguino è programmatore e io sono una frana in queste cose...non apprendo nulla!!!!
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/08/08 alle 09:23 via WEB
Pinguina, ma come? Hai a disposizione un Pinguino-Programmatore e non ti fai spiegare il "br" e il "pr"?? elliy :))
 
     
pinguina_felice
pinguina_felice il 11/08/08 alle 11:26 via WEB
Eh...che vuoi farci...lui è il lato matematico/logico della coppia, io quello umanistico!
 
     
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 08/08/08 alle 09:34 via WEB
daje renà,
<pr> l'hai indicato tu, qualche commento sopra, per lasciare una riga.
Vabbè che fa tanto caldo ma mettiamo fine a questa storia.. ;=))
ALessandro.
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 08/08/08 alle 09:48 via WEB
Sbagliommi porqué anche i geni sbaglionsi qualvolta,

fu l'indicazione justa agli scribanti concorsivi ansiogeni di a capo. Promettonsi tralasciare fino de hora il preoccupante busillis. E altresì giuransi di collocare le mie stanche membra in su la groppa di destriero, ovveroessia darmi all'ippica.
The end.

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/08/08 alle 13:46 via WEB
Vi affondò i denti. La mezzaluna rosea le restituì un sapore slavato e algido. Sapeva di tutti i cibi conservati da troppo tempo nel frigorifero, senza che alcuna mano premurosa avesse provveduto a estrarli e a gettarli nell'immondizia. Sapeva di tutto l'appetito rinviato al giorno dopo, quando anche la sete avrebbe avuto fame di un'abbondanza solo immaginata, di acqua e frescura. Affondò i denti in quella rosea mezzaluna sfatta, a dirsi: "Sono viva". Si scoprì la bocca piena di polpa e di semi. Inghiottì la polpa, senza masticarla. Sputò i semi per terra. Si disse: "Pulirò domani". Ed era un alibi per mantenersi viva.--- Ciao. Rubra domus
 
 
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tuttiscrittori il 08/08/08 alle 15:18 via WEB
Ciao Rubra Domus! grazie del tuo contributo. elliy
 
 
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Anonimo il 08/08/08 alle 23:48 via WEB
Certo che se ne imparano di cose leggendo qua e la. Confesso la mia ignoranza. "ALGIDO": aggettivo che non conosco. Chi me lo spiega? Alessandro F.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/08/08 alle 08:11 via WEB
ALGIDO? beh... deriva direttamente da ALGIDA, no?? (ok ok, battutaccia, lo ammetto, ma abbiate pazienza!). GELIDO, GHIACCIATO, ESTREMAMENTE FREDDO. utilizzabile anche in senso metaforico naturalmente. elliy :)
 
     
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Anonimo il 10/08/08 alle 01:30 via WEB
Ah se non ci fosse la elliy, come faremmo? Alessandro F.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/08/08 alle 09:21 via WEB
(uhm... con uno Zingarelli forse??) troppo gentile, dottore :)) elliy
 
     
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Anonimo il 11/08/08 alle 15:15 via WEB
o anche con garzanti Lemma algido Sillabazione/Fonetica [àl-gi-do] Etimologia Dal lat. algi°du(m), deriv. di algìre 'avere freddo, essere freddo' Definizione agg. 1 (lett.) freddo, gelato 2 (med.) si dice di stato patologico che comporta forte abbassamento della temperatura superficiale (p. e. nel colera, nel tifo).
ciao, gf
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 14/08/08 alle 08:31 via WEB
Per una fetta di anguria gelata
di Diem (alter ego, quasi come in Dorian Gray, di Carpe)
L’articolo sulla rivista “Belle fuori e levigate dentro” dal titolo “Come essere bio ed appetibili per un lui a dieta da carboidrati” era chiaro. La maschera “Paris Hilton” doveva essere applicata con fede assoluta e lei poteva definirsi tranquillamente una “credente”. Allo yogurt bisognava aggiungere della polpa di anguria gelata e poi mescolare con del miele. Quindi, gambe all’aria, aspettare che l’intruglio facesse effetto. Barbara che aveva deciso di concedersi anche un impacco all’olio di oliva, indossò pertanto la maglietta piena di macchie che sua madre aveva definito una “allucinazione da LSD”, avvolse i capelli nella pellicola trasparente e si distese, concentrandosi sull’oggetto delle sue brame. Il ragazzo in questione era simile all’ uomo della pubblicità che “non deve chiedere mai” e gli sguardi che le scoccava sembravano provenire da sotto il cappello a falde larghe di Marlboroman. Spesso se lo sognava con indosso un costumino bianco e insieme ondeggiavano su di un canotto tra due faraglioni. In talune occasioni lui sussurrava “Baby, se tu hai un problema, io potrei essere la soluzione”. Questi erano solitamente sogni piuttosto infuocati. Agli occhi di Barbara aveva un solo difetto: si chiamava Pasquale. Non ricordava nessuna trama di film, nè canzone con un riferimento a quel nome. L’unica cosa che le veniva in mente era Totò, mentre prendeva schiaffoni da uno che lo chiamava Pasquale e non se la prendeva perché lui, “mica era Pasquale!”. Pur di sedurlo Barbara aveva adottato il metodo “Greta Garbo” ritenuto dalle sue amiche assolutamente infallibile. Esso si sostanziava in atteggiamenti di finta indifferenza, in comportamenti finto disinteressati e prevedeva anche l’invio di messaggi subliminali con mani che accarezzavano i capelli e sguardi assassini da “ Baby, com’è che non mi stai ancora baciando?”. Pasquale mostrava chiari segnali di cedimento strutturale e quella sera Barbara sperava di sferrare l’attacco finale.Il trattamento tuttavia non dava l’ agognato relax, indispensabile alla perfetta levigatura dell’epidermide. C’era caldo e lo yogurt le scendeva lento dietro le orecchie. Ciocche di capelli, gocciolanti olio, univano il loro effluvio con quello dolce dell’ anguria ed iniziò ad avere nausea. Sentì l’irritazione montarle dentro, quasi come Meryl Streep in “She, the devil”. E fu per questo che, quando il campanello suonò, andò ad aprire come una furia d’inferno. Si concesse persino un - Ma chi camurria è? che fu udito fino al settimo piano. Davanti ai suoi occhi, sul pianerottolo, c’era Pasquale che, come George Clooney senza Martini, la guardava in silenzio. Poi, appena realizzò chi fosse colei che stava interpretando la parte del Mostro della Laguna Nera, per di più affetto da una forma repellente di peste cocomerosa, scoppiò in una risata che travolse ogni velleità da Ava Gardner della ragazza. Barbara realizzò come non vi fosse alcuna tenda di broccato cui aggrapparsi per dare dignità alla sua disperazione di ex “femme fatale”.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/08/08 alle 15:05 via WEB
Grazie Diem, alter ego di Carpe ... quasi quasi era meglio Mister Hyde: stai diventando davvero spietata! elliy :))
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 14/08/08 alle 15:56 via WEB
Un grosso abbraccio e buon ferragosto a tutti :-)
 
lidiaperte0
lidiaperte0 il 15/08/08 alle 14:02 via WEB
- “Perunafettadianguriagelata”… bel nick… - Cercavo qualcosa di originale, grazie. - Diciamo che non passa inosservato quando entri in chat… - Sempre meglio di “Meloni d’assalto” e “Il cetriolo al vetriolo”… - Ma cosa saresti disposta a fare, dimmi, per una fetta di cocomero… - Sei di giù vero? - Perché? - Perché hai detto “cocomero”. - E quindi? - Non sai che l’Italia ha il suo Rubicone sull’anguria? Che il termine cambia se sei al Nord o al Centro-Sud? - Uè… abbiamo una purista della lingua! - Tu come la mangi? - Che? - L’anguria… - Ah…scusa è che in chat…se dici mangi…mmmm…penso ad altro! - Uff, dai, come la mangi? Coi semi o senza? - Oddio, odio i semi…ma che c’entra, scusa… - C’entra…perché se sei uno di quelli che toglie i semini uno alla volta e si concentra più su di loro che sull’anguria, chiudiamo qua… - In che senso? - Nel senso che non sopporto chi trascura la polpa delle cose per stare a pignoleggiare sui difetti. Si mangia tutto, altrimenti perdi il gusto dello zucchero a forza di andare a caccia di punti neri… - Senti non mi sembra un problema… - E ne mangi tanta? - Di che? - Di anguria? Ma sei connesso o sei impegnato con altre…fette? - Te sei “fuori”, credimi… - …citrullina… - Lo hai detto tu, non io!!!… - No, dicevo, lo sai che l’anguria contiene citrullina? E che presa a grandi dosi è come il Viagra? - Ascolta…devo lasciarti… - Perché? - Vado a gelare l’anguria!…mi hai smontato gli enzimi…
 
 
Writer_lady
Writer_lady il 15/08/08 alle 14:06 via WEB
ops...lo scritto è mio (Writer_lady), ma sono entrata con l'altro mio nick (lodiaperte0)... Ciao...buon Ferragosto.
 
relaxin
relaxin il 17/08/08 alle 21:58 via WEB
Sperduti in un torrido campo a raccogliere angurie, eravamo dei clandestini in mano ad una masnada che ci teneva in ostaggio le famiglie, dislocate presso delle baracche in riva al fiume, fuori città. Fuggivamo la povertà, la miseria e l'oppressione, cercando di sopravvivere con lavoretti vari nelle vicine contee; gli autoctoni ben ci tolleravano e spiragli di umanità rendevano la nostra sosta misericordiosa. Ad aggravare la nostra posizione fu il richiamo che ovviamente rappresentavamo per qualche malavitoso locale, in questo caso il fetido Hog, detto “cormorano”, poiché in gioventù fu pirata nei Caraibi; approfittando della nostra precarietà ci reclutò come manovali, pena il disfacimento delle baracche da parte dei suoi scagnozzi. Non potendo rivolgerci alla gendarmeria per ovvie ragioni di illegalità dovemmo sottostare all'infimo ricatto. Lavoravamo 14 ore al giorno, scarsamente equipaggiati e ristorati. Restava solo il tempo di andare a dormire per recuperare un minimo di forze, la notte, sorretti dalle cure delle nostre devote compagne. Successe che da li ad una settimana Hog sarebbe venuto in visita alle baracche; era il suo compleanno e ci voleva tutti bardati per festeggiare con lui questo odioso lieto evento. D'improvviso, ebbi fulminea un'idea che stento a riconoscere quale mia, in quanto devoto di Cristo, cogliere l'anguria più bella e modellarla in forma di galeone, la passione di Hog, iniettandovi un ingrediente speciale, il curaro. Così in combutta con i miei compari di disavventura ci cimentammo in questo criminoso progetto, vero placebo nei momenti di sconforto. Le donne abbellirono il campo con lunghe tavolate imbandite, luci festose lungo i tetti e musica allegra di mandole risuonò. Ragazze carine e discinte ravvivarono la festa con danze, allontanando la cattiveria dal cuore e rendendo Hog e i suoi pressoché docili. Dopo la cena e il brindisi, venne servito il fatal galeone, su cui fiumi di ottima vodka ghiacciata vi si riversarono sopra, raccogliendosi nel concavo della buccia d'anguria sottostante e stelline di capodanno donavano un effetto pirotecnico al varo micidiale, il nostro tiranno abbacinato, lo divorò. Poi, aveste dovuto vedere quel grasso bastardo diventare paonazzo, strabuzzava, traballava reggendosi con le mani al tavolo, cadde volteggiando su se stesso, rantolava, una gioia nascosta s'instillava in tutti noi, Slim, il braccio destro di Hog con un gesto da faina estrasse la sua colt puntandogliela al cuore, pam pam! 2 spari seccarono Hog: non potevo vederti soffrire capo – balbettò - . Gettò la rivoltella e questa volta estrasse un fazzoletto dalla tasca portandolo al viso; sgorgarono lacrime di coccodrillo, un ghigno sempre più rumoroso si propagava nel silenzio assoluto ed attonito degli spettatori sulla scena del delitto, echeggiando mefistofelico nei timpani; una frase finale sciolse ogni dubbio: seppellitelo e brindiamo! Slim era diventato il nostro nuovo aguzzino.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 17/08/08 alle 22:54 via WEB
Ciao relaxin, benvenuto nel blog e grazie per la tua partecipazione al gioco! elliy
 
   
relaxin
relaxin il 17/08/08 alle 23:16 via WEB
Prego Elliy, è stato un piacere! Forse sarebbe stato meglio concludere così: <<Seppellitelo e mi si dia da bere>> è più tirannesco! Ciao!
 
     
relaxin
relaxin il 17/08/08 alle 23:19 via WEB
Probabilmente sarebbe stato ingenuo, diventerare anche lui una vittima dello stesso gioco, naaaaaa.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 18/08/08 alle 07:14 via WEB
Relaxin, in effetti "brindiamo" è un po' diverso da "mi si dia da bere"! In ogni caso, per essere sicuri, confermi il primo finale, giusto? elliy
P.S. - ma che nick relax-ante hai scelto! (battuta scontata, lo so, ogni tanto mi capita!). ciao :))
 
     
relaxin
relaxin il 20/08/08 alle 15:33 via WEB
Ti sento un po tesa Elliy, non avrai bisogno del relaxin, per caso? Potrei darkene 2 o 3 pasticche...eh eh( controbattutona ) si confermo, possiamo accenderla! Saluti!
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/08/08 alle 16:11 via WEB
TREDICI CHILI DI ROSSO PER IL CONTE

(una co-produzione Elly - BobSaintClair - un raccontino per le sere d'estate...) *************************** -Fallo tu – le ordinò il Conte Bob appoggiando il coltello sul tavolo e gettando via il suo mantello nero – ho voglia di cambiare, stanotte.
- Allora lasciami sola un momento, esci, ti prego.
Il Conte le fece un inchino:
- Sbrigati, ne ho bisogno Miss Elly – sussurrò strizzandole l’occhio, con uno scintillante sorriso.
Arretrò di 13 passi, spense la luce, che lo abbagliava, e si accomodò sulla veranda.
Accese la penultima sigaretta della giornata, la dodicesima, e sbuffò una nuvola di fumo verso la luna piena.
La stessa luna che attraverso la grande finestra illuminava Elly, ancora immobile davanti al coltello.
- Préparati – le aveva ordinato al mattino.
Era tornato di nuovo, il Conte, come ogni anno, nelle notti di plenilunio, in estate: sempre più esigente, vorace.
Era arrivato puntuale la sera, bussando con i due soliti calci, robusti.
Lei aveva aperto la porta e lui era entrato con passo sicuro, un pesante involto tra le braccia, che aveva appoggiato con cura al centro del tavolo: la sua anguria ghiacciata.
- Tredici chili, perfetta!
- Sembra più piccola questa...
Lui si era voltato, durissimo:
- 13 chili! Non è mai stata più piccola. Mai.
Poi le si era avvicinato con fare insidioso, sfiorandole il collo, due parole all’orecchio.
Ed ecco Elly di fronte a una novità: doveva essere lei, questa volta, a tagliarla in tredici fette.
Improvvisa, un’idea!
Afferrò dunque il coltello e cercando di pensare e contare nello stesso tempo, cominciò a tagliare, tagliare, tagliare: 14! Ne prese una e la infilò nel freezer, disponendo le altre su un piatto: tra il buio, la sete e la tensione erotica il Conte non se ne sarebbe accorto.
Lasciò scivolare una spallina.
- Bob! E’ pronto!
La luna risplendeva a tratti su quei canini aguzzi che affondavano avidi nella polpa rossa e succosa e senza interrompersi continuavano ad azzannare, divorando tutto, bucce comprese.
- Ancora!
- E’ finita – e giù l’altra spallina.
- Finita? Uhm... va beh.. – e il Conte già allungava una mano.
- Aspetta – ed era andata di là.
Era tornata con i capelli sciolti e due gocce di profumo francese sul cuore, quando i primi conati già scuotevano il Conte.
- Vieni, alzati – lo invitò lei, lasciando scivolare il vestito.
Ma lui stentava, barcollando e ricadendo a sedere:
- Non... non... – rantolava, vomitando semi e pezzi di anguria.
- Alzati Bob! – gridò lei.
- Io non...
- Che sta succedendo, Conte Bob? Stai male? Ti è forse mancato qualcosa?? – ghignava.
Un lampo negli occhi di lui:
- Ma che stro... – ultime sillabe, prima di crollare con la testa nel piatto.
Lei sorrise.
Aprì il freezer, mise la fetta di anguria gelata su un piatto e uscì sulla veranda: aveva tempo e voleva godersela piano. Il Conte non sarebbe tornato, mai più.
Accese finalmente per sé la tredicesima sigaretta, rimasta in attesa sul dondolo, e sbuffò nuvole di fumo verso la luna piena.
La stessa luna che illuminava anche Bob, in piedi, immobile alle sue spalle. Sporco di vomito e anguria e molto, molto arrabbiato... --------------------------------------------------------------- elliy

cliccate, ascoltate ... e tremate!!
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 20/08/08 alle 17:13 via WEB
Pare la notte di Allouin, anzi la notte di Ullauin (c’è il conte Bob, quindi…) e ‘sta combutta combattuta suon di semi (intesi come sementi, non come dicono a Torino) angurie e lune piene mi agita anzi che no. Infatti sono tranquillissima, eccezion fatta per un lievissimo tremore del dito mignolo destro, quello che abitualmente tengo fisso dentro l’orecchio sinistro: la qual cosa provoca fremito corporeo diffuso extra sistolo imbibente il coccige vacuo. Può una lettura causare effetti collaterali detti - anche bostik secondari – di siffatte preoccupanti proporzioni? L’anamnesi consiglia inserimento di cannula in parte fisica normalmente atta alla produzione di fortuna, dicasi anche buona sorte, favorevole destino, allegra ventura; avvenuta l’inserzione – del tipo AAA cercasi moro bella presenza consanguineo Rocco Siffredi – avvenuta l’introduzione - si proceda sereni col primo capitolo – avvenuta l’intrusione – uauauauau…allarme in corso recarsi in piazza… - avvenuta…insomma ‘sto avvenimento avviene, ergo addavenì Baffone, questa ormai è opinione generale nonché appuntato.
Orbene sappiate figliuola Elliy e figliuol ConteBob, alcuni critici di chiara fama e illuminata fame storceranno il naso; invero pochissimi ché la canappia han già provveduto a regolargliela altri scrittori a colpi di nocche, orbene frateli e sorele codesto brano piacquemi assai già fin dal lontano 1977, la prima volta letto nel letto del celebre conte Bob, ante nato dell’attuale diskgiochei al quale virtualmente consegno, e con lui alla bella Elliy, meritato mazzo di fiori di Bach.
 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 20/08/08 alle 18:04 via WEB
PS: at certo punto di codesto parere che più che un parere pare un parere tanto è bello con gli occhi azzurri e i capelli biondi ricciuti, errai ahimè in un trattino tratteggiato non trattando a dovere l'italica grammatica. Succede ai migliori, i peggiori lo fanno già da un po'. Hola.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/08/08 alle 23:15 via WEB
Grazie Renata, quel mazzo di fiori di Bach potrebbe essere molto utile per quel poveretto del Conte Bob... (resta oscura la questione del letto del nonno di Bob, ma preferisco sorvolare, va!). elliy
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 21/08/08 alle 18:57 via WEB
Crisantemi, UH!?!? Glab!
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 20/08/08 alle 20:14 via WEB
AH AH AH AH, ti fo la risata diabolica alla Fantomas, come diabolico appare il tuo panegirico (divertentissimo!!!), grazie, m'inchino! ;)
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/08/08 alle 23:20 via WEB
(egli ride??? ridotto com'è dopo quella fatale trovata della quattordicesima fetta di anguria? questo Conte Bob diventa sempre più inquietante... mumble mumble...) elliy
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 21/08/08 alle 16:42 via WEB
Ride bene chi ride ultimo, signorina cara :))
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 21/08/08 alle 17:21 via WEB
Conte mi risolva l'enigma: oggi in redazione sono arrivate le nuove maglie, ebbene sì! davanti c'è la mascotte: il grande Snoopy, dietro il nome del redattore. Dunque la maglie sono 4, su una dietro c'è scritto Gianfranco, su un'altra Nicoletta, su un'altra ancora Stefano, sulla quarta c'è scritto El Ciula. Secondo lei, la quarta per chi è?
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 21/08/08 alle 18:46 via WEB
Dee Jay Angelo??? Quello che lavorava con Nicola Savino??? ah ah ah ah!!! :)
 
     
smile.new
smile.new il 21/08/08 alle 19:49 via WEB
Ehmmm!! Scusate, non ci capisco molto!!! Effettivamente non riesco a capire!! mmmm ... sarò io? mmmm ... per favore ditemi che non sono io!! :((((
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 21/08/08 alle 23:37 via WEB
Smile, a che ti riferisci? a quello strano vampiro (il Conte Bob) che si nutre di cocomeri nelle notti di plenilunio estive?? o alla misera figura che ha fatto, ingozzandosi di anguria gelata? o allo scherzetto della quattordicesima fetta? o alle nuove magliette che girano qui in redazione?? (su queste ultime solo Renata può risponderti, è lei che tratta con i fornitori!). elliy :))
 
     
smile.new
smile.new il 22/08/08 alle 00:30 via WEB
Per una maglietta firmata, mi prenoto subito: ma vorrei l'autografo di tutti!!
Il testo mi ha messo i brividi, ma lo tenevate in frigo assieme alla fetta d'anguria? Mai dare le spalle a Bob.. ma sopratutto mai mettersi nelle mani di elliy!! Povero Bob (una pasticchetta di Plasil?)
Mi domando se nel racconto Renata era il coltello, e Gianfranco il cocomero... ma questo è un dubbio che forse dovrò tenere!!
No No.. mi riferivo alla serie di post in aramaico che ne sono seguiti!! Non è che c'ho capito molto!!
Ma siete grandi (Tanto di Cappello!!)
:))))
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 22/08/08 alle 08:17 via WEB
Il mio autografo è una croce - e non perché riferito a vamp(iri) o similari. Yuk! :-)
La maglia con scritto El Ciula è posata su spalle...come dire...spalle. Eddai che è facile scoprire chi è El Ciula (o il suo e-mulo)
Per chi indovina un bacio virtuale dato dallo stesso Ciula...aiutino: mica deve essere per forza maschietto...
 
     
smile.new
smile.new il 22/08/08 alle 12:09 via WEB
Facciamo così se non è un maschietto, e non è elliy, di donne ne rimangono poche in redazione :)
SEI TUUUUUUUUUUUUU!!!! Cosa non si fà per un bacio virtuale!!! :))
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 22/08/08 alle 12:16 via WEB
SMACK!
Tieni conto: è un bacio virtuale e malese, non so se mi spiego: malese! praticamente il massimo. Solo El Ciula è in grado di rifilar.. un bacio ehm...di baciare malese.
SMACK!
 
     
smile.new
smile.new il 22/08/08 alle 13:29 via WEB
Ehmmm vista la mia ignoranza in tale efusione, mi sono documentato su internet:Il bacio MALESE è simile a quello eschimese, ma più scomodo; la ragazza deve sedersi per terra, lui si deve inchinare e toccarle la punta del naso con il proprio.....
Che dici col mal di schiena che ho oggi si può fare, o è azzardato? :)))
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 22/08/08 alle 13:46 via WEB
Il bacio malese che dannno in Malesia, sì; ma quello malese che diamo in Liguria è completamente differente e non lo trovi cercando nel web. E' un rito segretitissimo tramandato da generazione in generazione: più segreto della formula della Coca- Cola e del reddito di Marcello Lippi, il papiro sul quale sono segnate le mosse è custodito nel Castello dei Belandi, sorvegliato da guardie armate che parlano con la voce di Chiambretti per confondere la acque nonostante il luogo sia sinistramente asciutto da secoli.
Quindi: col mal di schiena che hai oggi si può fare, con quello che avrai domani anche, con quello che avevi ieri bisogna consultare il Papiro dei Belandi e aspettare il responso dell'oracolo che ti verrà recapitato a domicilio dal mago Do Nascimiento in persona travestito da Wanna Marchi per ovvi motivi di ordine pubblico, sicurezza stradale e certezza matematica.
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 22/08/08 alle 15:33 via WEB
http://www.youtube.com/watch?v=IPjMl9u3qec :))) c'è uno spiraglio, dunque?
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 22/08/08 alle 15:45 via WEB
Quelli che spiano dagli spiragli li spiragliano dalle torri del castello e dopo averli spiragliati li sbobbano di sotto. Dove ad attenderli ci sono i conti che non tornano, essendo pure loro già spiragliati. Ce l'hai la figurina Panini di George Romero che mangia un'anguria? Se sì la scambieresti con quella di Causio? Celo doppia.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 22/08/08 alle 15:48 via WEB
Non so perchè, ma... mi sento inquieta... come se ci fosse qualcosa nell'aria... elliy
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 22/08/08 alle 16:00 via WEB
;) nooooooo, c'è uno spiraglio per te e Smile, cara Renata :))))) attenti o voi che entrate , :)))) //// io vorrei la figurina di Paris Hilton ;)
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 22/08/08 alle 16:02 via WEB
elliy, i tuoi sensi di ragno sono all'erta! Ulp! :))))
 
vi_di
vi_di il 20/08/08 alle 22:05 via WEB
Fresco fresco, ti mando il mio raccontino, Ellyi!

L'orologio nella vetrina dice 7 giugno ore 20,02.
Un bel negozio quello a piazza Po.
Orologi.
Di qualità.
Clientela numerosa, gli orologi sono oggetti che si vendono in tutte le stagioni, prezzi adeguati.Si chiude alle 20,00 e la cassa esplode di contanti, ma il cassiere non porta via l’incasso in banca, hanno la cassaforte in negozio e fino al giovedì li lascia sempre lì i dané, così il venerdì mattina porta il tutto alla filiale del Credito Cooperativo all’angolo.
E li porta a piedi, i soldi, la banca è a 200 metri di distanza e la guardia giurata viene incontro al cassiere a mezza via.

100 metri per agire.
100 metri di asfalto liscio come l’olio.
Una volata.
Quelli della banda di S. Vittore se la sono studiata per bene la cosa, per due mesi: appostamenti, rilevazioni di orari, frequenza dei clienti, tutto nei minimi particolari. E hanno deciso: venerdì 8 agosto scoccherà l’ora x.

L’orologio nella vetrina dice : 8 agosto ore 9,45.
Eccoli lì: appena il cassiere spunterà sulla porta sarà uno scherzo da ragazzi.
Tutto studiato scientificamente: il Pantera correndo scippa il cassiere, non per niente lo chiamano il Mennea di S. Vittore, al Pantera. Ha uno scatto bruciante e su quell’asfalto volerà, poi nell’attimo di confusione successivo salterà sul BMW in moto con alla guida il Mario, che lo chiamano Airthon per quanto ci sa fare con le auto, si recupererà al volo Occhio di lince che è a fare il palo davanti al negozio per segnalare l’uscita del cassiere e via in Svizzera, chi li prende più!

Occhio di lince si è tolto il berretto: è il segnale!
Airthon mette in moto e si avvia pian piano lungo il marciapiede, Pantera sbuca dall’angolo del palazzo…ecco, il cassiere esce, fa una decina metri, e in quel momento scatta il Pantera: vai Mennea, vai, tifano col cuore Airthon e Occhio di lince, vai!!!

L’orologio nella vetrina del negozio dice: 8 agosto ore 10,15.
Il commissario di polizia sta parlando con il proprietario del negozio:
‘ A quanto ammontava l’incasso?
‘ 225.000 euro, una bella sommetta!
‘ Beh, allora mi permetta di dirle che io al suo posto farei un abbonamento annuale al chiosco delle angurie al gelo qui di fianco, perché se non c’era quella buccia di cocomero per terra me li salutava, i suoi 225.000!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/08/08 alle 23:14 via WEB
Grazie, Virginia! ci voleva qualcosa di fresco fresco :) elliy
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 22/08/08 alle 15:55 via WEB
TREDICI CHILI DI ROSSO PER IL CONTE (una co-produzione Elly - BobSaintClair - un raccontino per le sere d'estate...) *************************** - part II. * Il Conte Bob, era offuscato nella mente, Elly non si era comportata come lui aveva creduto; lui cercava una donna che avesse avuto il coraggio di guardarlo negli occhi e nonostante il suo burbero comportamento, dichiarare ottemperanza e fedeltà al suo ruolo di complice indispensabile per la notte magica di plenilunio (solo un Saint Clair e una donna degna), in cui attraverso quel rito sacro si sarebbe celebrato il magico amor citrullo, grazie alle intense energie sprigionate dai cocomeri, che raggiungevano il loro apice di potenza citrulla in quella notte unica e rigenerativa per tutte le qualità umane e sovraumane dei 2 propiziatori. Ma Elly non era all'altezza di poter fare questo, chiusa sempre più nel suo piccolo mondo antico, tra mummie e fantasmi di un'epoca ormai remota, non riusciva a tenere il passo di donna degna di tal blasonato Bob! La sua antica stirpe stava avendo la meglio su di lei; succube di un altro arcano, non era più libera di scegliere e non muoveva più un passo senza chieder consiglio ai vecchi numi del tempio dei funghi e al dispotico, capriccioso oracolo. Il suo gesto inequivocabile la catalogava tra le bieche Erinni. Il Conte Bob non avrebbe mai potuto perdonare un atto simile, offesa al suo alto rango, riconosciuto fin dall'undicesimo secolo a.c., di discendente e prosecutore della dinastia dei Saint Clair. Per questo (AH AH AH AH) vedendola tronfia, seduta in veranda, compiaciuta della sua cupidigia fumeggiante, non potè resistere: prese con cura la mira e, con tutta la forza del suo orgoglio ferito, le sferrò un poderoso calcio con la punta dello stivale da cavallerizzo! La sedia di vimini su cui poggiava il fondo schiena di Elly si sfondò, catapultandola come una pera cotta per terra, in mezzo al giardino, dolorante, come se 100 cavalli la avessero calpestata coi loro zoccoli di pietra. In quel preciso istante si disperse una forte energia nella stanza ancora illuminata dalla luna, che (e qui dobbiamo sottolinearlo) fu complice dell'ultima frase pronunciata dal Conte, la quale avrebbe segnato uno spartiacque definitivo tra sentimento e azione: Elly, non sei degna di un Saint Clair! Addio! - Sentenziò il conte Bob, voltandole le spalle e ricongiungendo il mantello alla sua tenebrosa figura. Elly sbalordita singhiozzava, invocando i suoi oscuri numi tutelari per qualche cupa maledizione, ma il Conte non conosceva il significato della parola pietà, né perdono, né tantomeno timore. Chiuso in uno sprezzante silenzio, montò sul suo fido quadrupede che lo attendeva fuori della veranda.... Levandosi alto in cielo, sulle ali del suo enorme destriero divino, si allontanò verso la luna splendente; Bob, il Conte Bob, attraversò l'orizzonte in attesa di un nuovo plenilunio rigoglioso di amore sincero nelle braccia di una futura "Lady Marianna" (?).
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 22/08/08 alle 16:12 via WEB
Forse se n'è volato per una vacanza di tutto relax alle Marianne!?!? Boh!? :))
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 22/08/08 alle 20:49 via WEB
Ma BOB!!! (ahia..) come hai potuto fare questo?? alla povera Elly, che con tanto amore aveva ancora una volta preparato la "lunatica" (ahia!) cena, senza mai profferire verbo ma anzi attendendo con pazienza infinita gli esiti del tuo desinare? e questa sarebbe la riconoscenza? (ahi!) e ora che Marianna vai cercando? (ahi - ahi...) elliy
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 22/08/08 alle 22:10 via WEB
Mica so stato io, quello è il Conte Bob che avea la luna de traverso! Ao'...:)))...e Elly non poteva guardarlo negli occhi e dirgli: è finita conte Bob! Mica sono la tua mucca, o gallina...o altro! Neppure megera,sappilo! :)))))
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 22/08/08 alle 22:14 via WEB
Ma quelle 14 fette, e ddai..su Elly, ma so cose da fare....gli stava prendendo una sincope, povero Conte....e l'onore, la tradizione, la complicita'...orsù non oso pensare, le è andata bene ad Elly, all'epoca sti blasonati non andavano tanto pel sottile, mica no, carne da macello, sai...e poi tutti al barbecue in piazza del castello..ahi ahi :))))))
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 22/08/08 alle 22:25 via WEB
cco il commento sonoro anche per la II parte del raccontino Elliy/Bob http://www.youtube.com/watch?v=GSKL5E3zSjs
 
   
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 23/08/08 alle 16:39 via WEB
Peccato siate fuori...concorso, sennò il libro non ve lo levava nessuno, diviso a metà: A Nic i Nudi, a Bob i Crudi. Ciau :-))
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/08/08 alle 23:43 via WEB
Uhm... siamo fuori?... Dici?? Aspetta René aspetta... si cogita ancora... elliy :))
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/08/08 alle 17:17 via WEB
Stavolta lo aveva proprio fatto incazzare! Alzò il braccio con tutta la rabbia che aveva in corpo e cercò in un colpo solo e di conficcare il coltello in quella buccia, liscia e bagnata, e di liberarsi della voglia irrefrenabile che aveva di strozzarla. Qualcosa però andò storto, la sua mano sicuramente, e la lama deviò impazzita verso il suo addome. Fu solo un attimo, un istante solo, in cui la sua mente registrò impietrita la traiettoria impazzita del suo braccio, impossibile da fermare. Una fitta acutissima partì dal molle della pancia e lo lasciò senza fiato e con gli occhi sbarrati. Si piegò in due prima di riprendere il controllo dell'arto maledetto e finalmente riuscire a mollare la presa sul coltello: non sentì alcun rumore di ferraglia sul pavimento. Uno strano calore invece si stava espandendo dal ventre verso il basso, provocandogli un irresistibile impulso ad urinare. Terrorizzato, riaprì gli occhi e vide il manico di ciliegio del servizio buono sporgergli dalla maglietta. Anche Snoopy lo fissava, seduto sul tetto della sua cuccia: il rosso della sua casetta si era fatto molto più scuro intorno al manico, e quello stesso colore si stava allargando su i pantaloni. L'orrore gli piegò le ginocchia fino a farle sbattere per terra, picchiando di conseguenza la testa contro il bordo del tavolo. La botta scosse pure l'anguria in bilico sul ripiano del tavolo che, lentamente, iniziò a rotolare in modo sgangherato. L'ultima immagine che ebbe di questo mondo fu di una palla verde a strisce scure che si ingigantiva velocissimamente verso la sua faccia. Poi più nulla.
Ciao;-) Gianpaolo
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 22/08/08 alle 21:00 via WEB
Ma... Gianpaolo, non stai parlando del Conte Bob vero?? Mica vorresti destinarlo a questa orrenda fine, precludendo così a Elly ogni possibilità di poterlo riacciuffare? Proprio ora, dopo la rivelazione dell'idea - coltivata in segreto - di farla diventare una Saint Clair?? (certo la situazione parrebbe un po' compromessa, ma con due paroline tipo... non è come pensi, io non volevo, bisogna andare oltre le apparenze, è stato un terribile malinteso, è tutta colpa di tuo nonno, va bene ti perdono... chissà!).
Magari Snoopy lo salverà... o sarà forse la magica energia che si sprigionerà dal cocomero una volta che si schianterà sulla sua faccia?? vedremo... Ciao Gianpaolo! elliy :)
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/08/08 alle 22:48 via WEB
Potremmo andare avanti all'infinito... ma domani parto per la montagna e per una settimana non mi sentirete. Leggerò poi come è andata a finire tra voi due... Ciao! Gianpaolo
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 22/08/08 alle 22:17 via WEB
Una disfatta in piena regola...ahi le maledizioni delle donne alle volte...eh eh..si scherzaaaaaaaaa! :)))
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 24/08/08 alle 01:09 via WEB
TREDICI CHILI DI ROSSO PER IL CONTE - IV PARTE.

(una co-produzione Elliy - BobSaintClair - con la partecipazione straordinaria del nostro Gianpaolo! un raccontino per le sere d'estate)
ATTENZIONE: consideriamo come III parte quella inserita da Gianpaolo con il commento del 22.8.08 - ore 17:17 (coincidenza?)...
**************************** Aprì il garage e trovò la Twingo parcheggiata di traverso, come al solito. Lasciò la Maserati sulla strada e, ancora dolorante, si precipitò furente in casa. Aprì l'uscio giusto in tempo per sentire un terribile cozzo: il cocomero si era appena schiantato sulla faccia di Bob!
- Siamo alle solite! – gli urlò – Hai rovinato un'altra maglietta della redazione e guarda in che condizioni è la cucina! Basta con questi giochetti erotici del c…! Non ti sopporto più, più!
Lui aprì piano piano un occhio, poi l'altro: l'effetto del cocomero – tra quello ingurgitato e quello spiaccicato sulla faccia - era stato salvifico e rigeneratore, come sempre. Si rialzò con un po' di fatica, appoggiandosi al tavolo, attento a non scivolare sui pezzi di anguria sparsi intorno. Si sfilò il coltello dalla pancia e lo pulì con un tovagliolo. Poi si tolse la maglietta:
- Magari con un po' di candeggiante e una cucitina può tornare buona per la prossima volta…
- Prossima volta?? Dobbiamo rifare tutta la sceneggiata? E come ti è venuto in mente di metterti quegli stivali da cavallerizzo, eh?? - era paonazza, furibonda.
- Ma sono quelli di…
- Di tuo nonno, lo so lo so! Conosco la storia e infatti è tutta colpa sua.
- Ah no! C'entra qualcosa anche quella finta bacchettona di tua zia, hai presente, si?
- Non parlare di mia zia, eh?
Erano faccia a faccia, vicinissimi: arrabbiati, sporchi e sudati. E improvvisamente…
- Miss Elly, la notte sta per terminare, non sprechiamo… - e la avvinghiò.
Lei lo sentì, imponente. La citrullina era entrata in azione!
- Conte Bob…
Le mancò il fiato e si lasciò trascinare giù, sul pavimento.
- Adoro questo tuo profumo francese… - sussurrò lui, insinuandosi.
- Lo so … - sospirò lei, invitandolo.
Ma, proprio in quel momento, il primo raggio di sole scintillò nella stanza, con un bagliore inopportuno.
- Conte Bob?
Non c'era bisogno di altre parole, né di perdere ancora tempo.
Lo scansò bruscamente e si rialzò.
Prima di uscire sbattendo la porta, andò di là e mise su un disco:
clicca qui e ascolta... *************** elliy

 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 24/08/08 alle 11:09 via WEB
SULLA CITRULLINA: per eventuali approndimenti e delucidazioni sulle potenzialità di questa miracolosa sostanza, potete rivolgervi QUI, basta un click : la cara Vi_di ci spiega di cosa si tratta... elliy :)
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 25/08/08 alle 22:04 via WEB
AH AH AH AH, divertentissima elliy! Abbiamo rianimato il contuccio...gia' è super lui ;) e ma anche Elly nn scherza, rende imponenti! :() bacii, smack smack!
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 25/08/08 alle 22:05 via WEB
Ma chi è la zia? :/ aribaxii
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/08/08 alle 16:17 via WEB
Bob, potresti cortesemente dire al Conte di non preoccuparsi della famiglia di Elly, ma di pensare alla sua?? Non è stato trattato poi così male, finora... Meglio di Highlander è diventato: l'ultimo immortal-vampiro angurioso! Già che ci siamo, se qualcuno avesse delle idee per continuare (o chiudere) questa storia, sarà il benevenuto! Ciaoo! elliy
 
lauro_58
lauro_58 il 26/08/08 alle 15:15 via WEB
Ciao a tutti ... credo di essere ancora in tempo per partecipare. Prima di tutto un saluto "caloroso" e poi il mio racconto. Dagli occhi al cuore

Dicono che gli occhi siano lo specchio dell’anima, che trasmettono senza mentire.
Dicono sia importante la sensazione che si ha di una persona guardandola negli occhi.
Secondo Piero è un po’ come fare il tassello ad un’anguria, che parte dalla scorza ed arriva al cuore.

Insieme ad Aldo montavamo palchi e quell'anno c’ era da andare a Positano dove si teneva il concorso internazionale per giovani modelle "New Model Today".
Con noi anche Piero ed il suo chiosco di angurie. Succose fette con la buccia intarsiata; rose bianche e rosse immerse in grovigli di foglie verdi ... un artista Piero. Avevamo anche coniato uno slogan in suo onore “Da Piero il tricolore vero”.
L’allestimento del palco era a buon punto quando un gruppetto di persone vi si fermò proprio sotto.
Io stavo fissando delle assi e complice la musica di sottofondo ballicchiavo mentre lavoravo. Mi chinai per sistemarne una e quando mi rialzai lo feci compiendo un giro completo del corpo con le dita ad indicare una persona quando il giro finisce, praticamente una piroetta con dedica!
Le mie dita si fermarono su una biondina sui 17 anni che mi guardava e quella dedica sembrò fatta apposta. Sorrise e ricambiai; aveva degli occhi splendidi ed uno sguardo venato di tristezza che lo rendeva ancora più magnetico. "Cosa nascondi ?" pensai.
Incrociammo di nuovo lo sguardo proprio da Piero. Durante una pausa prove incuriosita dalle angurie si era avvicinata.
“What is this, watermelon ?” disse, ma non era sicura capissi.
“Yes watermelon … repeat with me cocomero.” risposi sorridendo.
“Kokomero” replicò.
“Great, do you like a slice of it?” ... sorpresa acconsentì con entusiasmo.
Andai da Piero per una fetta di anguria gelata; gli chiesi la più bella e buona che avesse, anzi due.
Parlammo un pò con una intimità non comune come i suoi occhi. Mi raccontò anche della sua infanzia, di quante volte fù lasciata spesso sola dai genitori, del collegio a 13 anni e della morte del padre alcolizzato a 15 ucciso dalla moglie (sua madre) per legittima difesa.
Ecco cosa celava il suo sguardo e lo sguardo non mente mai.
La sensazione era di trovarmi di fronte una ragazza speciale, sensazione che presto divenne una certezza.
Quella ragazza vinse il concorso, ricordo che durante una uscita sul palco fece una piroetta con dedica. La riconobbi qualche anno più tardi in un famoso spot pubblicitario.

Le immagini sono in bianco e nero; alla bellissima bionda che si sta alzando dalla sedia per andarsene sdegnata da un finto “Onassis” le si impiglia un filo della gonna di lana all’angolo del tavolino. Questa si disfa inesorabilmente man mano che lei si allontana, regalando un panorama indimenticabile.

Oggi potrei dire che andava incontro al suo futuro a grandi passi, lo aveva scritto negli occhi già da allora che era una ragazza speciale! Lauro
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/08/08 alle 16:13 via WEB
Certo che sei in tempo Lauro! Siamo quasi in dirittura d'arrivo però: ancora pochi giorni per poter partecipare a questa festa dell'anguria! Intanto grazie a te Lauro, da parte di tutti noi! elliy
 
bac.one
bac.one il 27/08/08 alle 14:31 via WEB
L'ANGURIA REGINA Enzo, nell’orto insieme al padre, vide Tonio il fattore sbucare all’improvviso dalla staccionata e avvicinarsi minaccioso, con la zappa in mano: - Tre rami di pesche la scorsa notte! Ah, ma se tu e tuo cugino vi azzardate ancora, vi taglio le mani! Hai sentito anche tu Secondino? Dicevo a tuo figlio! Secondino non aveva replicato ma il suo sguardo su Enzo fece presagire a quest’ultimo il ceffone che, di lì a poco, si sarebbe preso al riparo del portico; e il ragazzo, quel pomeriggio, decretò una vendetta memorabile contro il fattore per lo smacco subito di fronte al babbo e lo schiaffo che ancora gli bruciava sulla guancia. Col cugino Vito cominciò a progettare il colpo che in paese sarebbe rimasto un esempio per le generazioni di monelli a venire: il furto dell’anguria più grande dell’orto di Tonio. La notte e la veglia trepida. I due cugini erano adesso in mezzo al campo del vicino, a strisciare carponi tra le zolle. Il piccolo Giorgio, che s’erano portati dietro giusto perché controllasse il viavai dal limitare dell’erba, piagnucolava che voleva andare a casa. Enzo e Vito ansavano; l’anguria era più grossa di come l’avevano soppesata giorni addietro e adesso faticavano a trascinarla via. Pochi minuti dopo, due ombre e un’altra dietro scivolavano veloci sullo stradone, verso la vecchia rimessa abbandonata di Pipino. Erano in salvo. - E ora che facciamo, la tagliamo? Dai, che ho una sete… solo una fetta! Giorgio non capiva che il loro scopo non era trangugiare il prezioso bottino; e i ragazzi gli spiegarono, pazienti, il perché di quella sortita. Era tradizione, ogn’anno al villaggio, di premiare l’anguria più grande, la regina, esposta alla fiera ortofrutticola; il padrone del prezioso carico avrebbe guadagnato un maiale di allevamento pregiato e Tonio, destinato alla vincita per via di quel capolavoro che gli cresceva nell’orto, già pregustava il sapore del prosciutto sfarsi in bocca. La mostra sarebbe stata giusto l’indomani; ma per il contadino si trattò di una disfatta senza precedenti… Una settimana dopo, gli abitanti del paese ancora parlavano del clamoroso furto dell’anguria di Tonio, rammentando la sua disperazione di fronte ai banchi della fiera, le mani piantate nei capelli e la bocca a rantolare ingiurie tremende ai cugini Arzani. Quella sera, allineati e composti sulle sedie della sala parrocchiale, ridevano dunque di quel curioso “incidente”; in attesa che iniziasse la settimanale proiezione del cinegiornale più cartoni animati, l’unica distrazione autentica in quel piccolo villaggio del pavese. Le luci si spensero di colpo. Silenzio. Il proiettore non partiva. Mormorio confuso e d’un tratto un’unica luce violenta sul palco. Là in alto, sola e regina, troneggiava una cucurbitacea gigantesca. - L’anguria di Tonio, sì! Voialtri, avete visto lassù? - Ma come ci è finita? Il fattore, ululando di rabbia, si precipitò all’uscita della parrocchia; ma Enzo e Vito, ridendo selvaggi alla luna d’agosto, erano già scomparsi sotto gli argini del Po. by bac.one
 
bac.one
bac.one il 27/08/08 alle 14:33 via WEB
A proposito, vi ho inviato un amichevole invito... sono dei vostri? Buona lettura :-)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/08/08 alle 15:02 via WEB
E' sicuramente un piacere averti tra noi, ne siamo felici! Ma... ehm... ci sfugge qualche dettaglio? messaggio in pvt! baci! e grazie per la tua partecipazione al nostro gioco letterario. elliy
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/08/08 alle 19:13 via WEB
Toc... toc... posso entrare? scusate, sono nuovo... Accidenti che casino ! qui è tutto pieno di scorze di anguria,semi sputacchiati, rosso dapertutto, ed un altra sostanza che mi pare di capire ma non dico....(per pubblica decenza) Ah...avrei un'anguria da consegnare a miss Elly...(si è un'anguria ripiena) contiene la proposta per la V parte della sua intrigante storia... do' uno sguardo intorno e poi la lascio qui,domattina però... ora guardo un pò se ci sono idee da rubare in giro.... ehi della redazione !!!!! e datela un pulita ogni tanto! qui si scivola !
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 29/08/08 alle 00:22 via WEB
Oh-oh! è in arrivo una V parte della storia del Conte BOB!?! eppure... questa voce mi ricorda qualcuno... uhm, vedremo, meglio non sbilanciarsi troppo! in ogni caso, stai semplicemente attento a dove metti i piedi... per le pulizie aspettiamo la primavera :)) ciao! elliy
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/08/08 alle 12:27 via WEB
Vorrei uscire dall'anonimato per dirvene quattro..>br> (oh.. pardon.. per farvi 4 complimenti.. volevo dire !!)
sto provando e roprovando (accademia del cimento)
ma troppo citrullina rincitrullisce....
meno male che la stagione delle angurievolge al termine....
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 29/08/08 alle 13:16 via WEB
Accademia del cimento?? Insisti, vedrai che la farai! elliy
 
sabinferraris
sabinferraris il 29/08/08 alle 17:57 via WEB
TREDICI CHILI DI ROSSO PER IL CONTE - Parte V -
(proposta di Sabinferraris)
Elly, novella Thelma, scese in strada infilandosi un golfino e salì sulla Maserati.
Due chilometri appena ed era sotto casa di Lucia... o Luise, che dir si voglia, sua compagna di avventure o più spesso di sventure Due colpi di clacson... oddio erano da poco passate le sei! Ma Lucia capì: chi altri poteva essere se non lei? Si affacciò mezza discinta: - Al citofono! - strillò.
- Dai Lucia, scendi, andiamo.
- Elly! ca' combinato?
- L'ho piantato !
- N'atra vota ? e datte 'na calmata , figlia mia!!!
- No basta! Dai scendi...
- Ma tu si scema! proprio ora? lo sai che stavamo affà ??
- E porca miseria!!! E non ti lamentare poi.... Vabbe' ho capito, scusa.
Elly rientrò in macchina, aprì il suo pacchetto con 13 sigarette, ne accese una, sentì un senso di nausea... la buttò dal finestrino ancora intera. Accese l'autoradio ed andò. Senza Lucia non sapeva nemmeno lei bene dove ed inoltre i pensieri le avrebbero corroso il cervello...
Imboccò la superstrada, cominciò a correre, poi, dopo un sorpasso azzardato, rallentò di botto. Ci teneva e come alla propria vita: nessuno gliel'avrebbe tolta o rovinata.
E andava, andava...canzone dopo canzone, sigaretta dopo sigaretta.
Guidò dall'alba al tramonto, come in un film, poi scese la sera....e scese vertiginosamente il numero delle sue sigarette. Avvertì la fame per la prima volta.
Non si rese conto neanche dove fosse, vide lontano un'insegna luminosa, si avvicinò: "Dal Conte - Trattoria - cucina casalinga - Nuova gestione". Fermò l'auto.
Entrò esausta nel locale, si sedette o meglio si accasciò su una sedia ad un tavolo quasi centrale.
In un angolo due camionisti, unici avventori presenti nel locale, si apprestavano ad andar via.
Lei si prese la testa tra le mani e restò immobile così, per un tempo indeterminabile.....
Sentì dei passi ... qualcuno le si avvicinò.
Lei alzò lo sguardo verso il tavolo: un enorme piatto con tredici fette di anguria rossa campeggiava nel mezzo!
Un brivido le percorse la schiena e guardò istintivamente fuori, oltre la finestra: l'unica luce esterna illuminava ora una Twingo...
Trasalì, ma non fece a tempo ad alzarsi: una mano le afferrò il braccio e una figura a lei ben nota si stagliò al suo fianco: - Gradisce qualche fetta di anguria, Miss Elly?
Il Conte fece qualche passo indietro, diede un calcio con la punta dello stivale al un vecchio juke-box e tornò a stringere con ancora più forza il braccio di Elly: - Togliti questo giacchettino - disse lui - Ti sta malissimo.
Elly guardò ancora oltre la finestra: la luna sembrava ancora piena.
La musica partì nel silenzio della sala:
ascolta
Qualcuno, da fuori, osservava la scena, in attesa....
Fine V parte... continua... si spera... *un grazie di cuore a Miss Elly per avermi invogliato, convinto ed aiutato con i suoi preziosi suggerimenti)
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 29/08/08 alle 21:08 via WEB
Ehila' Mister Sabin! Complimenti per lo scritto...ahahaha che bello, si ribeccano i 2...mi piace, eccome :) "Dal tramonto all'alba", "Thelma & Louise" visti, bella commistione cinematografica...ottima la colonna sonora, ce l'ho quel disco...wow!
 
   
sabinferraris
sabinferraris il 29/08/08 alle 23:04 via WEB
Salve Bob. Grazie per tutti i complimenti... ma così mi blocchi...Non posso maltrattare il Conte per un eventuale seguito...a meno che Miss Elly........(i puntini di sospensione dicono tutto e niente, quindi... in guardia !!!!) E poi ... hai visto che ha scritto la Miss?
Le pulizie in redazione a primavera !!!! mi sa che con superpoteri o no, qui ci toccherà rimboccarci le maniche....
Questa donna pare che non voglia abbassarsi ai lavori umili....
Invece di una passata di straccio non si potrebbe dare una passata di mantello...visti gli strapoteri?
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 30/08/08 alle 01:09 via WEB
Benvenuto Sabin, finalmente! Visto che siamo troppo buoni, ti perdoniamo persino la confusione tra Elly ed elliy e BobSaintClair e il Conte Bob, il quale ultimo è anche un po' permaloso e sappiamo di cosa è capace, con i suoi superpoteri (che tra l'altro usa soltanto per i suoi svolazzi e i suoi giretti, mai che desse una mano qui!)!
Grazie della tua partecipazione e del tuo metterti in gioco, ci fa molto piacere coinvolgere nella scrittura - e nella lettura - i nostri amici: sappiamo che oltretutto può essere molto divertente :)
Se accettare questa V parte non sappiamo... sarà un sì soltanto se qualcuno vorrà continuare o concludere... coraggio su, cercasi volontariii!!!
E a proposito: chi c'era dietro quella finestra a spiare, in attesa? E in attesa di che? uhm.... il mistero si infittisce... ciao! elliy
 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 30/08/08 alle 15:54 via WEB
Partiamo, ovviamente, dall'incipit: Elly novella Thelma. Non tutti sono tenuti a conoscere o ricordare il pur celebre film "Thelma e Louise", quindi quel Thelma senza aver dato nessuna informazione al lettore, messo lì e non ripreso poi a seguito di una qualunque logica, non va bene. Il lettore deve, non sempre, ma in questo caso sì, intuire l'analogia con la pellicola e per farlo puoi adoperare altri mezzi, non quello di inserire un nome al quale non verrà dato corso. Potevi limitarti ad indicare Elly e Louise, di modo che: chi conosce il film T&L associa e chi non lo conosce non si pone domande strane, prende Louise come un nome qualsiasi, che potrebbe essere Anna o Marietta o Pincopalla. Chiunque come lettore deve comprendere, noi vogliamo più lettori possibile, in questo caso tu ti alieni la parte che non conosce il film, e non è del resto obbligata a conoscerla. Più giù hai commesso lo stesso errore, ne parlerò al momento in cui arriveremo a quel passaggio
Poi: "Due chilometri appena ed era sotto casa di Lucia…": due chilometri appena, di cosa? O da cosa? Due chilometri percorsi, evidentemente, ma se non metti un verbo a sostenere la frase, la medesima in piedi non sta.
Ancora: "Due colpi di clacson…oddio erano da poco passate le sei!": anche qui quale è il raccordo tra i colpi di clacson e l'ora? – "Ma Lucia capì…": beata lei, perché qui chi legge è confuso assai. Non che sia incomprensibile, ma è male espresso e in prosa tutto ciò che è male espresso non funziona.
Ciò che segue, ossia il dialogo, non va bene: il dialetto e/o comunque frasi che non siano in italiano richiedono penne molto molto allenate, chi inizia e ha, per forza di cose, poca dimestichezza, deve limitare al massimo pseudo virtuosismi di vario genere, quelli li lasciamo ai Gadda.

[Elly rientrò in macchina, aprì il suo pacchetto con 13 sigarette, ne accese una, sentì un senso di nausea... la buttò dal finestrino ancora intera. Accese l'autoradio ed andò.]
"Accese l'autoradio e andò.": tutt'al più: e partì. Il punto tronca la frase e il lettore si trova come se percorresse una scala e ad un certo punto mancassero gli scalini.
[Guidò dall'alba al tramonto, come in un film, poi scese la sera....e scese vertiginosamente il numero delle sue sigarette.]
Ecco il secondo errore di cui ho parlato poc'anzi: “dall'alba al tramonto, come in un film". Stesso discorso per Thelma e Louise, anche se potrebbe passare dato l'articolo inderminativo, però confonde, meglio dire: Guidò dall'alba al tramonto. E fermarsi lì, perché l'indeterminativo potrebbe supportare anche una favola, una canzone, ect. ect. Anche l'aggiunta di "poi scese la sera" è inutile, se ha guidato dall'alba al tramonto è ovvio: dopo il tramonto c'è la sera. Ti giungano il mio saluto e l'incoraggiamento a proseguire in quella meravigliosa avventura che è lo scrivere e... a disposizione! Ciao :-)

 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 30/08/08 alle 09:17 via WEB
Ciao Sabin, benvenuto :-)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 30/08/08 alle 14:48 via WEB
IL MEGLIO STA PER ARRIVARE... Sabin! dopo tutta la fatica che mi hai fatto fare per farti uscire dall'anonimato e insinuarti nel blog, tra login, html,
ecc. ecc., ora ho bisogno di riprendermi: vado in vacanza per una settimanella va! tanto per smaltire lo stress :))) Ma... si parlava di mettersi in gioco: che ne diresti di qualche osservazione sul tuo testo? lo so che dirai di sì (a questo punto come fai, mica puoi tirarti indietro, il Conte Bob ti fulminerebbe!) e quindi ti affido alle amorevoli di cure della nostra Renata! vai René: è tutto tuoo!!! io vado al mare, anzi in montagna, anzi in città! ciaoooo! elliy
P.S. - intanto si accettano sempre volontari per eventuale seguito della storia :))
 
sabinferraris
sabinferraris il 30/08/08 alle 15:12 via WEB
ciao Renata: grazie del tuo benvenuto
oramai mi sento in casa da voi.
ma qualcuna di cui non faccio nome, ma che comunque se la squaglia e se ne in vacanza, mi dice che prima devo passare sotto le forche gaudine del tuo giudizio...
eccomi... pronto....vai !!!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 30/08/08 alle 15:17 via WEB
non ti illudere Sabin... le forche non saranno tanto gaudine... (Caudine casomai... lo so, lo so, quella cavolo di tastiera! ufff!) elliy :)
 
   
vi_di
vi_di il 31/08/08 alle 22:39 via WEB
No scusa elliy, ma Sabin ha ragione: quando ci sono per lo mezzo il conte Bob e la citrullina, le forche sono 'gaudine' off course! ;-))
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 01/09/08 alle 14:30 via WEB
di citazione in citazione, come rilevato da renata, peccato che tu abbia scritto dall'alba la tramonto... perché la citazione giusta sarebbe stata Dal Tramonto All'Alba - da wikipedia: « La fuori c'è un branco di vampiri del cazzo che vogliono entrare qui per succhiarci un bel po' di sangue, e questo è tutto. Chiaro e semplice. E non voglio sentir dire da nessuno: "Ma io non ci credo ai vampiri del cazzo!" perché io non ho mai creduto ai vampiri del cazzo, ma credo a quello che vedono i miei occhi e quello che ho visto erano dei vampiri del cazzo! Allora, siamo tutti d'accordo nell'affermare che abbiamo a che fare con dei vampiri del cazzo? » ...con tanti affettuosi saluti a Virginia (Vi.Di), che le gaudenti forche t'abbiano in gloria, smack da gianfranco
 
 
vi_di
vi_di il 01/09/08 alle 22:26 via WEB
Gaudeamus igitur, Gianfranco! Smack ricambiato di cuore!
 
sabinferraris
sabinferraris il 01/09/08 alle 15:59 via WEB
c'è una certa aria di eccitazione da citazioni in giro.....
 
smile.new
smile.new il 03/09/08 alle 12:14 via WEB
TREDICI CHILI DI ROSSO PER IL CONTE - Parte VI
(mi allacciandomi al racconto di Sabinferraris)

Le luci della sala si erano accese da qualche attimo, ma Smil e Renè erano ancora seduti uno accanto all’altra nella saletta di quel cinema di periferia, aspettavano che defluisse il pubblico, e ancora ragionavano su quel film, un remake del Conte Drakula il Vampiro in chiave ironico moderna, una storia di sangue ed anguria senza ne arte ne parte.
L’avevano capito subito che era una pessima pellicola, ma era stata la scusa per uscire per la prima volta assieme e per iniziare a conoscersi.
Smil: sempre con quel sorriso sulla bocca, con i modi bruschi e un po’ rozzi, continuava a parlare velocemente senza smettere di mangiare i pop corn, ne aveva preso un secchio gigante, ed i semi di mais, oltre che in terra, erano anche ampiamente distribuiti sui pantaloni, sulla camicia, e qualche semino si intravedeva su quei denti sempre in movimento.
Renè: curata nei vestiti e nei minimi particolari, molto più giovane di lui, si esprimeva in un italiano perfetto privo di inflessioni dialettali, sempre attenta nel formulare la giusta frase, si stava chiedendo cosa ci stesse facendo lì con quello zoticone.
Lui, con la bocca mezza piena: bah, non ci sono più i film di una volta!
Lei, con sguardo disgustato: non dire banalità almeno..
Lui, mentre cercava di togliersi i semini dai denti: ma questa storia non sta in piedi, i personaggi sono contradditori, ed hanno pure sbagliato le citazioni.
Renè alzandosi di scatto, uscì per fumarsi una sigaretta.
Smil la raggiunse dopo l’ultima manciata di pop corn, e ingenuo, avrebbe voluto tentare con una battuta, un approccio.
Lei con viso paonazzo: Ma che fai? Accompagnami in redazione, che abbiamo perso pure troppo tempo, ho del lavoro urgente da fare, inserire un post nel blog, correggere i testi, verificare i messaggi, lo sai che Elliy è in ferie, e tocca fare tutto a me!
Lui sbuffando: va bene, ma domani andiamo usciamo di nuovo? Ti porto a mangiare una bella fetta di anguria gigante al Pincio!
Cosi salgono in macchina, Smil inserisce la chiave nel cruscotto e sta per fare marcia indietro quando esclama: ma che diavolo, e questo chi è?
Una twingo di traverso impedisce loro di andare…
------------
Un saluto a tutti.....a chi sta in ferie e chi è qui al chiodo a faticà (ma elliy quando torna?).... :))))

 
 
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 03/09/08 alle 13:00 via WEB
GaspundGulp!Ma quella lì c'est muà! Anche se René in francese è maschile, fosse femminile sarebbe Renée, allora non c'est muà. Ma te Smile, scusa eh, ma vai al cine a vedere il palloso Drakula Vampiro senza una vamp? Ci val col René?...No, no 'spetta: la squinzia vamp(ira) c'est muà per forza, spakkamaroni così ci sono solo io in circolazione. La "e" è un refuso. Grazie mon chér, tosta tutta 'sta (ec)citazione.
Smack!

Si vuò lu commento mio a lu testo tuo, fai dimanda in carta bollata alla redazzione di todos escritores, po' da esse' che niun paio de mesi arivi.

 
   
smile.new
smile.new il 03/09/08 alle 15:28 via WEB
Ahhh... mia cara Renée (spero che ci siano tutte le e), non è un refuso, e ignoranza bella e buona del francese (si perchè dell'italiano!!)....
Comunque sono andato a prendere il valore bollato e resto speranzoso!!!
Magari me lo commenti domani al Pincio, non avevamo un appuntamento a base di anguria?
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 03/09/08 alle 15:59 via WEB
I pikké kiedesti quando tonna Nic? Aummaumma co'mmia vulisti fari e poi Nic cercasti? La base sarà anguria cementata...masculo Smile già mi trema il baffo ammia...sarà (ec)citazione?
Il baffo ké donnabaffutasemprepiaciuta e donna spakka Maroni sempre piaciuta a Veltroni. Ciau beddu.
 
     
smile.new
smile.new il 04/09/08 alle 08:20 via WEB
Heiiii! Heiiii! Ma questa è gelosia di femmena sicula!
Prima che la storia finisca a lupara pe mia, riparo voglio portari..
ascolta :))
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 04/09/08 alle 08:36 via WEB
Mattone? Edile fosti? A riparo costruisci villetta di 763 stanzette nel parco della Favorita, d'abuso palleranno...ma quale abuso, dirò io, fuitina fu.
 
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 03/09/08 alle 16:40 via WEB

ma la twingo ...e se fosse
che il conte Bob non fosse
poi così fesso e disattento
e se fosse che quella twingo
non fosse lì per caso
e se fosse opportuno cogitare
anzi meglio tremare
e deglutendo le giugulari preparare
ché il più lesto canino dell'agro pontino
potrebbe aver voglia di uno spuntino

---- su orsù ricomponetevi prima che elly torni e il conte si arrabbi per davvero

"... Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
"
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

baciozzi da Mec

 
   
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 03/09/08 alle 16:56 via WEB
C'è un refuso...bruti nel tuo caso si scrive con due T, lo dico perché l'utente Alighieri (bravo che s'è firmato) è nuovo e non ti conosce. Adesso dò un'occhiata al suo blog.
 
     
renata.maccheroni
renata.maccheroni il 03/09/08 alle 17:13 via WEB
Domanda: ma il Conte viene dalla TranSilvania con la Twingo? No, perché io c'avrei un amico che viene dalla Germania con la Trabant. Giusto per sapere.
 
sabinferraris
sabinferraris il 08/09/08 alle 02:03 via WEB
Mi urge una precisazione.... una delle tante
La stagione delle angurie è praticamente finita
Il mio "melonaro" ha svuotato la sua bancarella dalle angurie
e l'ha colmata di fichi d'india
Ieri, nel vedermi passare, mi ha bloccato...
-Duttu'! Abbicinasse dduocu ! ma quali muluni e muluni!
Tutte minchiate sunnu !!! Tastasse 'sti fichi d'innia
Sinne manciasse sei di chiste....
Avutro che sta cazzata da'citrullina !
Cu chiste Vossia sinn'acchiana in paradiso !!! E mentre lo diceva mi ha avvolto 13 fichi d'india già "munnati" cioe'sbucciati',in un coppo ricavato dal "Messaggero"
Diavolo d'un Conte.... ma come avrà fatto a saperlo?
Mi è parso vedere sul sedile posteriore della sua Twingo
un bel pò di fichi d'india !!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/09/08 alle 17:31 via WEB
Sabin, lascia stare i fichi d'india adesso. Abbiamo ancora da fare con il Conte Bob, concentrati! elliy
 
   
sabinferraris
sabinferraris il 08/09/08 alle 18:34 via WEB
La Sicilia si sa è terra del nord Africa...purtroppo prossima alla desertificazione......Il primo fenomeno a verificarsi sono i miraggi.Credo di averne avuto uno.Può darsi che non si trattasse della Twingo del Conte.... ma quella più popolare e paesana du zu' Peppino?! Bacio le mani a Vossia, donna Elliy !
 
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Terzo bocconcino caldo caldo. Da sbocconcellare in pochi minuti. Questa volta parliamo un po' del punto di vista del narratore. Prima persona? Terza persona onnisciente o quasi? (entra)

 

 
 
 
 
 
 
 

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