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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

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Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Post N° 127

Post n°127 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da tuttiscrittori

Scrivere il futuro


"Erano dei conquistatori e per questo, non ci vuole che la forza bruta, niente di cui essere fieri quando la si ha, perché questa forza non è che un accidente che deriva dalla debolezza altrui." (Joseph Conrad, Cuore di tenebra)

Domande.
Sul mondo verso cui ci stiamo incamminando e su come sarà il futuro.
Sogni.
Esplorare il sistema solare, trascorrere i fine settimana in orbita e andare in luna di miele sulla Luna.
Ma le cose non stanno andando esattamente in questo modo: la globalizzazione e (la sua naturale reazione) il fondamentalismo (da qualsiasi ideologia o religione esso tragga origine), hanno avvelenato le menti oltre che il pianeta stesso, allontanando da noi tutte quelle idee grandiose e visionarie che avrebbero dovuto plasmare la nostra vita.
Anche la fantascienza, quella letteratura visionaria che si e' sempre confrontata con speranza e paura, ora sembra testimoniare solo una collettiva perdita di fiducia nel sogno di un futuro migliore.
Oggi la metafora del viaggio (spaziale) oltre i confini del nostro sistema solare e' sostituita dall'avventura per interposta persona, attraverso avatar digitali o repliche clonate o robot. Da un'umanita' che si perde negli spazi interiori del proprio ego
E allora, cosa sogneranno i nostri figli?
Ancora navi spaziali scintillanti o piuttosto barbari corazzati che si lanciano dall'orbita per conquistare un pianeta che brucia?
Bastera' tornare/continuare a scrivere nuove metafore per esorcizzare la paura e per seminare idee migliori? Domande.
Talvolta incubi.



Manfredi Alter
WebTrek italia


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Commenti al Post:
satirodelfaggio
satirodelfaggio il 25/10/08 alle 12:29 via WEB
Ciao! Grazie della visita tua favonia alle vaghe mie lande... Assai interessante questa fertile tua dimora! Tornerò certamente almo nettare a suggervi... E per ora ti lascio siderale un sorriso... *_^ Leo
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/10/08 alle 19:33 via WEB
Per prima cosa vorrei ringraziare Giancarlo Manfredi, che ha inviato questo suo contributo alla nostra iniziativa! Grazie G.!!
Certo, queste domande fanno paura e personalmente quando mi fermo a rifletterci rischio di perdermi dietro ipotesi decisamente pessimistiche. Talvolta incubi, sì.
Però vorrei aggiungere una riflessione sulla fantascienza: come qualcuno già sa, è un argomento che non mi ha mai appassionato, ho soltanto seguito fedelmente - a suo tempo! - tutte le puntate di Spazio 1999, repliche comprese. MA... ma da quando ho incontrato il nostro Manfredi confesso che l'argomento mi sta coinvolgendo sempre più. Diciamo che ... gli alieni mi stanno inesorabilmente conquistando! e non solo loro :) Infatti mi sono addirittura lanciata in esplorazioni mooolto particolari - sempre insieme e grazie a Giancarlo naturalmente - e ho scoperto qualcosa di cui non sospettavo l'esistenza: incredibile! si tratta di ... va beh, magari divento noiosa, ve ne parlerò prossimamente! (eheheh! che perfida...). baciii! elliy/nic.
 
smile.new
smile.new il 27/10/08 alle 10:15 via WEB
C'è sempre stata la curiosità per quello che sarà il domani, sulle potenzialità sia informatiche che scentifiche. Mi ricordo quando ero bambino che mi immaginavo alla mia età su un astronave in viaggio verso pianeti, nello stesso modo in cui prendevo la metro. Non siamo arrivati a fare questo, ma se ci pensiamo bene il progresso è andato avanti in mille modi diversi a quel tempo inimmaginabili (telefonia, informatica, biomedica..), il problema semmai è un altro continuando a maltrattare così la terra, avranno mai un futuro i nostri figli?
Forse ci salveranno gli allieni...
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/10/08 alle 10:32 via WEB
ottima riflessione smile, peccato che nella nostra società sia maggiormente la fantascienza a preoccuparsi di questo - molto meno sembrano occuparsene gli scienziati e i governi mondiali ...mercato, mercato e mercato, solo mercato. e così pian pianino ogni forma di sentimento e di arte diventerà schiava dei soldi. - le domande di Manfredi hanno già trovato le loro risposte, forse? incubi al posto di sogni? guerre anziché progresso? ...forse anche per questo gli autori e gli appassionati di SF sono spesso dediti alla pace e alla solidarietà ...perché anche se siamo ancora in grado di sognare, sappiamo bene con chi avremo a che fare in un futuro neanche tanto remoto. grazie e a presto, gianfranco
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/10/08 alle 14:39 via WEB

Nel gioco delle citazioni vi vorrei segnalare una frase che ha ispirato (almeno in parte) questo post e che trovo significativa:

"I maggiori progressi dell'immediato futuro avranno luogo non sulla Luna o su Marte, ma sulla Terra; è lo spazio interiore, non quello esterno, che dobbiamo esplorare. L'unico pianeta veramente alieno è la Terra" da un articolo "Qual'è la strada per lo spazio interiore", dello scrittore J.G. Ballard.

Ma soprattutto volevo riportarvi una frase di Annamaria Testa sul ruolo della scrittura; è un pensiero positivo che condivido e che trovo di grande ispirazione:

"Se davvero si riuscisse a far capire già a scuola la meraviglia connessa con il gesto creativo di scrivere e di parlare, e se si riuscisse a spiegare che di fronte alla parola scritta o parlata possiamo, qualsiasi sia l'argomento, fare delle scelte, e attraverso queste esprimere noi stessi e un frammento di visione del mondo, forse sarebbe più facile insegnare a scrivere e a parlare bene."

Insomma Fantascienza si, perchè mi ci trovo bene, ma anche per parlare di un ruolo impegnato della narrativa non solo di evasione, ma quale quale metafora futura di un presente che dovremmo avere ben "presente".
E scusate il bisticcio di parole.

Larga la foglia, stretta la via. Dite la vostra che io...
<br< Manfredi Alter

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/10/08 alle 16:05 via WEB
Da piccolo sognavo di fare l'astronauta, perdermi nello spazio in un'astronave silenziosa scintillante di luci e riflessi.
Da adolescente ho scoperto pianeti sconosciuti nelle teste e nei cuori delle persone in orbita intorno a me: si sono spalancati infiniti universi dalle mille insidie e inestimabili tesori.
Da allora sono sempre in viaggio, riparando ogni tanto l'astronave, prima di un nuovo salto. Non è così nero come lo dipingono, lo spazio. Non è così infinito come appare.
Ciao! Gianpaolo
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 27/10/08 alle 17:29 via WEB
Che peccato! Ci stiamo accartocciando su noi stessi...
Se continua così me lo scordo di viaggiare nel tempo, di spostarmi in un nano secondo percorrendo chilometri su e giù per l'universo, di godermi le mille ed una comodità che l'intelligenza dell'uomo ha saputo creare. Se continua così, il futuro avrà preso la via dell'altro filone fantascientifico, quello che parlava di cibo creato con i cadaveri. Di società claustrofobiche e paranoiche. Di desolante ritorno al passato. Di "Uomini, siete ancora in tempo!" pronunciato da un sottomarino di sopravvissuti. Di "Klatu barada nikto"....
Peccato!;-(
 
bac.one
bac.one il 27/10/08 alle 22:04 via WEB
Io, più che i viaggi nello spazio - peraltro affascinanti memorie di Star Tek e affini - amo l'astronomia: anche Erri De Luca, nel suo "Sulla traccia di Nives", accenna che riflettere sui grandi misteri dell'universo serve per farci sentire infinite particelle nello spazio e ridimensionare i grandi problemi che ci affliggono. A me, personalmente, studiare i pianeti e le galassie ha spesso fatto questo effetto.
 
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