Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Dalla Vetrata

Post n°142 pubblicato il 13 Gennaio 2009 da tuttiscrittori

Tre nuovi racconti da leggere e commentare liberamente!

- Dieci  verticale - di Clara Morreale
*

- Love on line - di Alessandro Fort
*

- L'erede - di Valeria Tedde
*

Ed ora... a voi!

*

*

*
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 11:53 via WEB
Ciao cara Clara. Ho letto stamattina il tuo “Dieci verticale”. L’andamento del testo, il suo approfondire gradualmente la figura del protagonista mi sembra ben fatta. Riesce a dare degli indizi senza far capire al lettore la sostanza della storia, cioè il suo lavoro e dunque la soluzione delle parole incrociate. Fra le sesta e la settima riga si ripete la parola “pochi”, la seconda l’avrei sostituita con un sinonimo. Nella seconda pagina, riga 6, avrei fatto un “a capo”, mandando giù ….E’ morta che ero …”. Mi avrebbe dato maggiore sensazione della drammaticità, con uno stacco. Nella terza pagina invece mi sembra di aver colto una contraddizione. Nella seconda riga dici che ….non sempre è legale. Ma questo vuol dire che a volte lo è. Vuoi dire che a volte l’assassinio è legale? Ti riferisci al fatto che a volte ci sono schifezze politiche e tramacci che giustificano certi assassinii? Non sembrerebbe. La contraddizione si coglie dopo quando dici ( alla riga 8) …. Ma è fuorilegge…… - Nella stessa pagina scrivi hardware…. Forse volevi dire software? Anche perché, dici tu, ………il computer lo cambio ogni volta…. Si deduce che quando poi parli dell’hardware ti riferisci al software. Almeno questo è quello che io capisco. E rimanendo sulla medesima pagina, io toglierei la penultima riga, quella ….E’ chiaro che per la manutenzione devo cambiare parti vetuste…. “. Mi appesantisce la lettura e poi, non mi sembra dica cosa di rilievo. Ma non voglio limitarmi alle note critiche. Qui, mica si deve solo vedere il grigio. Mi è piaciuta la parte sui genitori, quella della seconda pagina. Tra consigli da dare all’incisore e aggettivi da usare … mi sono piaciute le tue parole, davvero. E sulla medesima pagina ho apprezzato anche quando parli delle caselle nere e degli errori che si possono compiere nel fare le parole incrociate. Mio suocero, 86 anni, ne fa a migliaia di quelli senza schema… usando la matita e la gomma!!!! Ciao e ancora grazie di averci fatto leggere un tuo lavoro. Spero però, che … si, insomma, spero che non sia autobiografico, perché in tal caso… tu sei una persona meravigliosa, i tuoi racconti sono i migliori dell’universo, non sbagli mai, ecc. ecc. AlessandroF.
 
kallida
kallida il 14/01/09 alle 12:00 via WEB
Carissimo Alessandro, preziosissime sono queste osservazioni. Andrò a rivederle! In realtà questo è stato, per me, un esperimento divertentissimo, e poi lo sai, scrivere è catartico. Io scrivo racconti da due mesi ca. Prima scrivevo solo assegni e relazioni...Pertanto la strada è tutta in salita:))))))))))))))Clara
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 12:16 via WEB
Scrivevi solo assegni? Beh, se proprio non ti secca... scrivine qualcuno anche per me. Ti mando io l'importo!!!! Per la strada in salita ... io amo la montagna. AlessandroF.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 13:13 via WEB
@Alessandro:1)sì certi assassinii sono legali! Ti rimando solo ai servizi segreti o ai crimini commessi in guerra, quando ufficialmente non lo si è,per esempio. 2)Volevo proprio dire hardware, cioè gli strumenti interni al computer: come scheda madre, processore etc. 3)scusa ma non ti viene il dubbio se ora scrivo altro?Clara
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 07:45 via WEB
ciao Clara, ho letto il tuo racconto. Mi spiace di non poter fare un analisi approfondita come quella di Alessandro ma il tempo scarseggia, perciò è stata un lettura veloce. L'ho trovato molto originale. La scrivi la seconda puntata? Con una figura così ti esce un bel giallo. Un salutone!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 09:26 via WEB
Clara, non mi sono firmata! Questa mattina è tragica. Ti risaluto e spero mi accontenterai sul seguito del tuo racconto. Valeria
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 10:20 via WEB
Ciao Valeria, anch'io ho iniziato il tuo racconto.Già "la vecchia" mi era piaciuto molto, ora sono arrivata a leggere Romagna...è la mia seconda "patria", quindi sarà interessante. Cercherò di leggerlo facendo attenzione allo sviluppo di trama e personaggi. A presto. Per il seguito di "Dieci verticale"...sai non ci avevo pensato!Grazie Clara
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 10:41 via WEB
Se è la tua seconda patria sono curiosa di vedere fino a che punto mi sono avvicinata a ciò che sono realmente quei luoghi e il modo di vivere di chi ci vive. Mi sono basata su una velocissima ricerca sul web e quel poco che sapevo. Ho scritto questo racconto in un mese per mandarlo ad un concorso. Il tema era il sentiero della vita, cioè i legami con il passato e la famiglia. In realtà volevo srivere di un manager che tornava sui suoi passi, in tutti i sensi. E mi piace il ballo e la campagna. Insomma ne è uscito questo esperimento. Poi al concorso non l'ho mandato perchè non l'ho finito in tempo. Valeria
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 11:00 via WEB
quindi l'esperimento è totale. Bene, sarà ancora più interessante, ma sono certa che la tua sensibilità, da iò che letto finora, sia tale da riportare sulla carta certe sensazioni...salut Clara
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 13:18 via WEB
Alessandro ho dimenticato di dirti che ho notato nel tuo "love on line", un "qual è" apostrofato, cioè "qual'è". Se te lo becca Shark.....!Anche io ho scritto "pò" così anzichè così "po'", e non solo ho utilizzato pronomi in maniera pleonastica: tipo "...il computer lo cambio....."per non parlare degli anacoluti, ma mi piacciono tanto...Manzoni scriveva:..." quelli che muoiono, bisogna pregare Dio per loro....!"Clara
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/01/09 alle 13:23 via WEB
Se Alex ama la montagna, io invece..........Io amo la valle,/ profonda,/ gola del desìo errabondo,/ di caldo ed umido umor / è di bosco sentor./ Profumo di selvaggia natura,/ avviluppante, forte e tenera / al contempo,/ sostenitrice di vita./ Dell'universo,/ esplosione silenziosa,/ e, ingentilita da lago / ove canna è solita pescare.
 
mrshark09
mrshark09 il 14/01/09 alle 14:06 via WEB
@ AlessandroF x Love On Line: se scarno significa ribadire il concetto di linguaggio in certune chat, se hai voluto indicare la sciatteria di certuni rapporti telematici, il loro effimero, il fasullo che vi sta davanti dietro e di fianco, potrei dirti: hai fatto bene. Il tutto, però, è troppo approssimativo, per come lo hai impostato nel contenuto. Rappresentare la superficialità è un conto, essere superficiali nel farlo è un altro. Forse andava soffusa un pizzico di ironia, giusto un sottofondo; per consolarti ti dico che non è affatto facile usarla e dosarla. Un brano che nulla toglie e niente aggiunge al tuo percorso, consideralo soltanto un ulteriore passo. Confido nel prossimo (passo.) Inoltre tieni presente che il punto fermo non va messo dopo l’esclamativo, l’interrogativo e i punti di sospensione che sono già punti a se stanti. Qual è si scrive senza apostrofo. R. PS: sto leggendo Il Collegio…
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 17:48 via WEB
Ciao R., lascia stare Mrshark. Ma perchè vuoi proprio evidenziare solo il tuo lato peggiore? Comunque,i tuoi suggerimenti sulla punteggiatura e sul QUAL E' sono corretti. Si è vero, sono scappati, pazienza. Attendo la lettura dell'altro racconto. A proposito, ma sei proprio certa di non avere un raccontino, qualcosina per noi? Ma dai, su R., manda qualcosina anche tu. Siamo fra noi. Che dici? AlessandroF.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 19:37 via WEB
Così sono stata "battezzata" qui e mica mi dispiace, il nome dico. Ciò che sono non è certo cambiato o modificato da un appellativo piuttosto che un altro. Sto allo scherzo, tutto qui. Sarei permalosa, sennò. Circa un mio brano, ti ripeto: non ho nulla di seriamente proponibile. Sono spezzoni, niente di che. I miei racconti stanno in un libro del quale sono sì l'autrice, ma i diritti li ho ceduti alla firma del contratto editoriale, quindi è l'editore a decidere. Dovrei chiedergli il permesso. La mia scrittura non è più rivolta al web bensì al cartaceo. Sto delineando i primissimi appunti per un romanzo. E a quello dedicherò le mie risorse, perché cmq ad un editore lo presenterò. Il mio contratto scade ad aprile 2010, quindi o alla casa editrice di adesso o ad un'altra se costoro avessero da rifiutarlo, lo manderò. Scrivere un romanzo (come dico io e per come io intendo farlo) assorbe energie in modo totale. Altro tempo non resta. Per comporre un 1800 battute mi occorrerebbe oggi come oggi almeno 20 giorni, non dispongo di tanto tempo per. O meglio, sì. Dedicato a quanto detto sopra. Domani ti posterò il commento a Il collegio. R.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 20:40 via WEB
Mi correggo: il commento a Il collegio te lo posterò venerdì. Domani non ce la fo'. R.
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/01/09 alle 15:33 via WEB
NEIN, NEIN, NEIN...urge miglioria:Io amo la valle,/ profonda,/ gola del desìo errabondo,/ di caldo ed umido umor / è di bosco sentor. / Profumo di selvaggia natura,/ avviluppante, forte e tenera / al contempo,/ imperitura. Dell'universo vago,/ esplosione silenziosa,/ e, ingentilita da lago / ove canna è solita pescare.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 15:43 via WEB
Sei sicuro St. Clair che la tua sia una canna da pesca? A me pare d'altro tipo. Consiglioti un bestseller appena uscito: Basco, Tabasco e Venere scritto dal celebre esponente dell'Eta José Stocasinos. mrshark09 alias R.
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/01/09 alle 15:48 via WEB
Tuuut ..tuuut...tuuut..:))) saro' felice di comprarlo, devo fare un ordine proprio in questi gg. TY for advice! ;)
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/01/09 alle 15:49 via WEB
anzi, vorrei comprare il tuo di libro...
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/01/09 alle 15:44 via WEB
Stesura finale : Io amo la valle,/ profonda,/ gola del desìo errabondo,/ di caldo ed umido umor / è di bosco sentor. / Profumo di selvaggia natura,/ avviluppante, forte e tenera / al contempo,/ imperitura. Dell'universo vago,/ esplosione silenziosa,/ e, ingentilita da lago / ove solinga canna,/ di pescar era bramosa.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 16:26 via WEB
Capolavoro! Capolavoro! St. Clair s’è calato (ma non è la prima volta anche se dall’effetto potrebbe apparire) nei panni suoi più confacenti, quelli del Poeta. Nascono così versi memorabili, basilarmente de frizionati in circolo fricativo/esposizionale senza alcun dubbio fuori dalla portata dei bambini, per l’uso leggere correttamente le istruzioni. Il verso di St. Clair è pulito – l’uso di ChanteClair è evidente oltreché ovvio – svezzato, approviggionato e anche amplificatamente abigeatico. Il Nobel lo aspetta, la sua ragazza no. Acclamiamo St. Clair, le gole profonde, le canne: Egli ci procura l’estasi (per me quella con lo smile o charliebrown.) mrshark alias R.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 18:27 via WEB
..approVVigionato
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 18:57 via WEB
Ahi ahi...AlessandroF
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 19:18 via WEB
e che cosa vogliamo dire dell'abigeatico? L'abigeato è il furto del bestiame...Ma sicuramente lo sapeva già!Nevvero?
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 00:34 via WEB
Spiacente, ma io non son degno di codesti termini tanto ricercati. Mi attirerò le ire di qualcuno, ma io rimango dell'idea di non imbarcarsi in frasi e parole troppo complesse e ricercate. Anche perchè altrimenti bisogna attaccare al libro o al racconto un dizionario. Ma poi, certe parole danno un taglio serioso ...scusatemi, perdonatemi, son fatto così. AlessandroF.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 08:38 via WEB
AlessandroF stai parlando sul serio? Ovvero: non hai capito che stavo scherzando? Ovvio che il "commento" alla poesia di Bob è scherzoso, chiaro che sono termini semi inventati o storpiati o sgrammticati per prendere per i fondelli certa illuminata nonché marchettara critica. Mi pare sia lapalissiano, mi sono permessa di farlo con Bob perché è il tipo adatto e sta allo scherzo, come infatti è stato. Preciserò d'ora in poi celia e serietà, almeno non si creeranno incomprensioni. Mah! R.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 12:53 via WEB
Ma guarda che io parlavo delle parole mica di te. Mi riferivo alle parole. Certe parole mi fanno impressione, tutto qui. AlessandroF.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 16:45 via WEB
Perdonami Bob l'accostamento, ma prima di leggere te mi era capitato questo tra le pagine...Clara http://gold.libero.it/Stella112/6259149.html
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/01/09 alle 17:48 via WEB
:) squalacci! :))))
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 19:13 via WEB
Per farmi perdonare ti dedico questa: Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, oltre il sole e l'etere, al di là dei confini delle sfere stellate, spirito mio tu ti muovi con destrezza e, come un bravo nuotatore che si crogiola sulle onde, spartisci gaiamente, con maschio, indicibile piacere, le profonde immensità. Fuggi lontano da questi miasmi pestiferi, va' a purificarti nell'aria superiore, bevi come un liquido puro e divino il fuoco chiaro che riempie gli spazi limpidi. Felice chi, lasciatisi alle spalle gli affanni e i dolori che pesano con il loro carico sulla nebbiosa esistenza, può con ala vigorosa slanciarsi verso i campi luminosi e sereni; colui i cui pensieri, come allodole, saettano liberamente verso il cielo del mattino; colui che vola sulla vita e comprende agevolmente il linguaggio dei fiori e delle cose mute. Charles Baudelaire ELEVAZIONE CLARA
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 17:53 via WEB
Grande poesia BOB. Siamo d'accordo, indubbiamente. AlessandroF.
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 15/01/09 alle 12:37 via WEB
Ciao gente della vetrata! :) Sto cercando un corso di mastro-soffiatore vetraio, voglio presentarvi un pezzo degno della migliore cristalleria di Boemia :))) Aloah!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 14:52 via WEB
Vieni a Venezia, sull'isola di Murano. Ci sono maestri di famiglie che lavorano il vetro da secoli. AlessandroF.
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 15/01/09 alle 15:04 via WEB
Ahahhahaha...grande AlessandroF! :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 12:55 via WEB
Cara Valeria, sono andato in Romagna con Giulio. Ti dico subito che la mia prima impressione è relativa alla narrazione. Questa mi sembra a volte “staccata” dai personaggi, a volte invece troppo personale come se fosse lo stesso personaggio che racconta di sé. E’ vero che usi sempre la terza persona singolare, ma in taluni punti è come se cambiasse la prospettiva della narrazione. Non so se sono riuscito a spiegarmi, ma mi vien fuori così. Si, io credo che la narrazione debba avere lo stesso livello lungo l’intera storia, altrimenti a volte è una narrazione al di sopra delle parti, altre volte si pone dalla specifica prospettiva di uno dei protagonisti. Consentimi poi di sottolineare l’eccessiva lunghezza delle frasi. Sai, penso che le frasi lunghe siano in generale pesanti da leggere, distraggono il lettore che è tentato di saltarle e passare al punto successivo. Chi di noi non lo fa? Qua e là metterei quindi qualche punto, sia per accorciare le frasi, sia per dare maggiore semplicità di lettura, cosa questa a cui io tengo. Forse non è così importante, ma per me si. Comunicare è trasmettere dei contenuti. Se questi non arrivano al lettore … avremo solo scritto parole che non sono servite a nulla. Io da poco ho scoperto Schopenhauer, il quale nel suo bello “Sul mestiere dello scrittore e sullo stile” dice “ …. La legge della semplicità e dell’ingenuità, che va d’accordo anche col contenuto più sublime, vale per tutte le belle arti”. Altra cosa che volevo sottolineare è l’uso un tantino eccessivo dei puntini. Mi sembrano troppi. Qualche altra noterella, piccola piccola. Pag. 1, riga 4 – Metterei un punto dopo … ed erano arrivate fin lì”. Riga 8 – Non mi suona bene quel … alla sua finestra si addormentò sognando che si nascondeva … quel nascondeva… non mi suona bene. Che dici? Sono anche perplesso alla pagina 4 quando alla riga 6 scrivi … cuore e pancia cacciati sempre più giù … ti prego, spiegami che intendi dire. Pagina 4 – Trentanni ??? forse è meglio trent’anni. Ma devo anche dirti che l’immagine della pagina 7 mi è piaciuta. Bello vedere Giulio che guarda il cul… scusa, il sedere e lei che gli tira un colpo. Sarà forse comune, ma vero. Altrettanto viva è l’immagine del piede di lei sul collo di lui, a letto, all’inizio del racconto. Ma sai che quel piede ha dato fastidio anche a me? Questo vuol dire che l’immagine ha funzionato, almeno con me. Infine, che ti devo dire per una valutazione della conclusione? A dire il vero non so bene se l’ho capita del tutto. Insomma, la bionda figona se ne va via con gli amici. Lui pare dopo, ma … e il bel sedere? Non lasci speranze. E quando lui va a Milano che succede? Si rimettono assieme, lui e Ele, oppure l’esperienza della campagna lo ha fatto maturare e gli ha permesso di capire che lui merita di più? Ah, ultima cosa. Se avessi uno zio come quello, lo prenderei a bastonate!!!! Ciao e grazie delle tue 25 pagine. Io mi sono limitato a proporne una sola, vigliaccamente. E‘ molto più facile controllare (anche se si sbaglia lo stesso) una pagina che 25. AlessandroF
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 13:14 via WEB
Ciao Alessandro, le tue puntualissime critiche mi sono piaciute. Rispetto alla terza persona narrante, che in taluni momenti diventa prima, è, secondo me, un espediente per evitare tutti quei "pensò", "considerò"," valutò" etc. Non molto riuscito forse, ne valuterò altri. Periodi lunghi e brevi. Di solito i lunghi senza punteggiatura li inserisco quando voglio descrivere scene o pensieri rapidi, dove le azioni si susseguono quasi incontrollate. Se queste frasi anzichè avvincere e legare il lettore distraggono, evidentemente non è una gran trovata. Ci penserò. I puntini: concordo ne ho usato tanti. Il finale: Giulio cambia vita? Mah! Intanto ha iniziato a pensare, quando per tutto il racconto ha evitato attentamente di farlo. Mi risulta che scrivere racconti brevi e belli sia difficilissimo. Un saluto e grazie! Valeria
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 13:24 via WEB
@ Valeria Tedde x L'erede: concordo sostanzialemnte con AlessandroF su molti dei punti da lui indicati. Il racconto è una sorta di amarcord tinto di rosa che non mi convince. Forma confusa, contenuto già sentito: un calderone di personaggi gestiti in modo semplicistico. Molti i luoghi comuni. Potresti tentare di alleggerirlo e potenziarne i lati sostanziali. Provaci. Asciugalo, riordinalo e dai più anima ai protagonisti. Usi molte parole, ma in realtà pochissime arrivano al cuore dei lettori. R.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 13:54 via WEB
Caro R. grazie per le critiche e per i suggerimenti. Non so se lo riscriverò ma sicuramente farò tesoro di queste critiche. Un salutone. Valeria
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 14:03 via WEB
Puoi lasciarlo decantare per un po', nel frattempo vai su altro, per poi riprenderlo in mano (se credi, perché un testo si può anche lasciar cadere nel vuoto e non succede niente) e rivederlo con occhi differenti. Posso farti una domanda, che è anche per chi desidera rispondere, dunque non soltanto rivolta a te: cosa hai letto, quali autori preferisci? R. PS: perdonate i refusi, sto su un notebook e non al solito pc col bel monitorazzo mega, qui è già tanto se lo vedo, il pc.
 
     
kallida
kallida il 15/01/09 alle 14:23 via WEB
Cara Valeria, ho appena finito di leggere “L'erede”. Sono ancora piena di emozione e di entusiasmo. Mi è piaciuta moltissimo l'atmosfera che riesci a creare, conduci per mano il lettore nei luoghi dell'animo facilmente. Il momento della canzone attorno al letto è bellissimo, ho sentito davvero sciogliersi anch'io la corazza difensiva. La contrapposizione tra la fidanzata e il mondo reale del protagonista è ben riuscita, la descrivi proprio bene, forse avresti potuto esagerare un tantino di più. Devo, tuttavia, aggiungere delle piccole osservazioni: prendi le mosse da un luogo comune sulla Romagna, anzi in generale sull'Emilia-Romagna, e in realtà ci sono alcune differenza tra le due sotto regioni, anche se non sbagli a descrivere bene certi modi di essere. Per esempio non si berrebbe mai il Lambrusco in Romagna, ma il Sangiovese o l'Albana; però sono davvero piccole cose. La storia è abbastanza prevedibile, ma questo non è necessariamente un difetto. Leggere esattamente quello che ti aspetti proprio perchè la storia ricalca uno stereotipo dell'immaginario collettivo, può essere, come in questo caso, piacevole; capisco anche che eri giustamente condizionata dal tema del concorso, forse potevi ottenere lo stesso risultato in un numero minore di pagine Spero di essere stata utile per te. Salutissimi Clara
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 15:48 via WEB
Utilissima! Sono felice di averti divertito ed emozionato. Trovi anche tu, come Alessandro ed R., che il passaggio terza-prima persona narrante sia troppo brusco? Ti saluto. Valeria
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 16:51 via WEB
@Valery, perdonami l'eccessiva fissa di cambiare i nomi , comunque io ho trovato giusto il cambio dalla terza alla prima persona proprio per i motivi da te citati.Clara
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 14:39 via WEB
La nostra R. mette in evidenza una cosa molto importante, il decantare. In effetti, quando si scrive qualcosa bisogna poi lasciarlo lì e rivederlo dopo un po' di tempo. Ecco perchè ci vuol tanto tempo. Sono le correzioni, le modifiche che rubano tempo e notti insonni. Certo, c'è da valutare anche il nostro variar d'umore che ci porta a cambiare continuamente opinione su quello che scriviamo e più ancora sul modo di farlo. Ma è anche vero che la perfezione non è di questo mondo. Un saluto. AlessandroF.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 14:55 via WEB
@AlessandroF: guai al testo perfetto, gli dei scampino! Sul cambiare continuamente opinione...uhm...è il brano stesso a suggerire quando è finito, te lo dice lui e a quel punto l'autore si accorge di aver dato tutto e lo chiude. Circa le correzioni non so se qui lo dissi, anyway ripeto: ci sono delle edizioni dei testi di Pirandello che, in chiusa, riportano con testo a fronte le correzioni e/o modifiche operate dall'Autore e sono interessantissime. Sono anche, le revisioni, la parte più “noiosa” e meno gratificante dello scrivere, non scatta l'adrenalina dell'immediatezza e spesso il tutto viene a uffa a forza di riletture – uffa in senso buono – però poi, come appena detto, il brano si chiude da se con la soddisfazione di chi lo ha scritto, o perlomeno con la consapevolezza d'aver dato il massimo possibile di quel momento creativo. Altri ne verranno. R.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 15:01 via WEB
Salve a tutti, non sono una scrittrice ma un'accanita lettrice.Colgo l'invito di parlare dei libri letti. Non ho autori preferiti, ma prediligo le storie e le mie preferite si ambientano in un preciso momento storico:la seconda guerra mondiale. Ne cito per il momento uno:"Sopravvivere coi lupi" della De Fonseca. Lei non è l'autrice, ma la protagonista che ha vissuto la storia. Scritto in modo semplice e scorrevole, coinvolgente dal punto di vista emotivo. La mia delusione è che, quando poco fa è uscito il film omonimo, si è scoperto che molte cose non corrispondevano a realtà ( tra l'altro il film era fatto malissimo ). Rimane comunque per me il mio libro preferito: l'ho letto 5 volte!Patrizia
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 15:11 via WEB
Ciao Patrizia. Se non si scrive , ma ci si limita a leggere è ovvio che il percorso sia differente (limita non detto in senso limitativo)quindi a seconda dei propri gusti personali si indirizzano le letture che possono essere alquanto variegate. Il tasto dolente trasposizione cinematografica delle opere non è una novità, purtroppo. Sono poche quelle davvero riuscite. Positivissimo tu abbia portato tale argomento, letteratura e cinema si frequentano da sempre, in proposito ricordo ne parlò Maraini nel suo Amata Scrittura, se non erro dedicò un capitolo al tema. R.
 
     
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Anonimo il 15/01/09 alle 16:03 via WEB
Caro, o cara, R. leggo di tutto a parte Wilbur Smith e compari che di solito mi annoiano da matti. Classici e non, non ho autori prediletti. L'ultima lettura è stata il nuovo romanzo di Elizabeth George, non a livello dei suoi precedenti, o forse mi sta stancando. Un salutone. Valeria
 
     
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Anonimo il 15/01/09 alle 16:39 via WEB
@ Valeria: W.S. non piace neppure a me, un gusto come un altro. Non avere autori preferiti: anche questo è gusto personale, l'importante, a mio parere, è che siano autori buoni, specie per chi vuol scrivere. Quindi in buona sostanza - fatte salve le mie "fissazioni": Queneau e Pirandello - sia chi sia purché valido. Le cattive letture le considero inutile spesa di tempo, unico vantaggio: insegnano come non scrivere :-) R.
 
     
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Anonimo il 15/01/09 alle 16:43 via WEB
Bello al riguardo quel dice Schopenhauer anche su questo argomento, l'"arte del non leggere".AlessandroF.
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 15/01/09 alle 14:22 via WEB
 
 
kallida
kallida il 15/01/09 alle 14:30 via WEB
Robertino SantaChiara!Sono atterrita di quanti libri della tua lista ho letto anch'io, e mi non ho proseguito lungo le decine di pagine che compaiono con la scritta"Letti", ne ho avuto troppa paura... Ma forse ne ho qualcuno che non hai.Ti farò sapere. PS: non hai gradito la mia dedica? Clara
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 15/01/09 alle 14:58 via WEB
SantoChiaro :) beh diciamo che è in continua espansione, anche se lentamente :) (un ottimo promemoria il sito)...e certo sarei curioso di gustare anche la tua di libreria....per la dedica aveo pensato che era dedicata ad AlessandroV F :)) allora ti deo ringraziar pel pensierino ;) Grazie! (la ricopio sul mio taccuino segreto)
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 15/01/09 alle 15:02 via WEB
@ Clara: BIS!!!!!!! :))))
 
     
kallida
kallida il 15/01/09 alle 15:08 via WEB
@SantoClaro:Aho!Ma che vor dì?Che hai letto l'altro raccontino? scusa per il pessimo romanesco e per il cambio di genere, ma sai qui la promiscuità sta diventando la padrona!ps:Julyo Ramon Ribeyro, un autore cileno che mi ha fatto sbarellare, ma ormai un paio di anni or sono.
 
 
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Anonimo il 15/01/09 alle 15:19 via WEB
@ Santo: buone letture, c'è pure il mio amatissimo Queneau assieme al Luigino Pirandello e al papà di Maigret. Stevenson, Dostoevskij, Calvino e altri ottimi. Manca Tabucchi, ma ti perdono ;) R. PS: del resto manca anche Tolstoj...vabbé mica siamo qui per fare celo/manca tipo figurine Panini. Cmq positivamente stupita. Bravo.
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 15/01/09 alle 15:05 via WEB
Adesso vo' a formattare il pc..ha dei problemi! A dopo!
 
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 15/01/09 alle 15:56 via WEB
Un saluto al caffè letterario di tuttiscrittori. Sono stato assente da queste pagine, ma ho avuto un buon motivo per farlo: sono diventato bis-papà! Bella l'iniziativa della vetrata, parteciparò quanto prima. Un abbraccio all'amica nic, al "lovecraftiano" Bob, al mio Omonimo preferito e a tutti voi che state leggendo queste parole. Ps: Ma, la R che ho avuto modo di leggre è la stessa R che scriveva sul blog la scorsa estate? Leggendo i suoi interventi, eleganti, puntuali, ironici e taglienti sembrerebbe di si. Lo spero. Alessandro N.
 
 
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Anonimo il 15/01/09 alle 16:32 via WEB
Ma Omonimo N, mi sei davvero mancato. Bravo per il bis papà. Per la cronaca, 2 a 0 con me. Ci chiedi se la R è quella R, insomma proprio quella R. Si, è proprio quella R, che qui qualcuno ha ribattezzato Mrshark. Ah, una sola cosa. Chi arriva per ultimo paga il caffè a tutti gli altri. Vedi un po' te. AlessandroF.
 
 
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Anonimo il 15/01/09 alle 16:33 via WEB
E' lei, yes. Purtroppo per il blog è lei :-)) però non dirlo a nessuno ;)e non dire a nessuno nemmeno che sei l'unico che lo spera. Acqua in bocca. Congratulazioni al bis papà Alessandro N. (e alla bis-mamma) di vero cuore. R.
 
 
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Anonimo il 15/01/09 alle 16:54 via WEB
Ciao AlessandroN, piacere di conoscerti e congratulazioni per il bimbo/a. Eri in sala parto con tua moglie? Clara
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 15/01/09 alle 17:15 via WEB
Bentornato Alessandro N.! Sappiamo dei tuoi buonissimi motivi e siamo felici per te, ma ti stavamo aspettando con impazienza! Un saluto a te e a tutti gli amici che stanno apprezzando questa iniziativa. Ciao!
 
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Anonimo il 15/01/09 alle 16:48 via WEB
Accogliendo l'invito di Mr.Shark sulle letture, cito solo gli autori che hanno avuto più significato per me(Clara): Dostoievskij e Calvino sono come i genitori: per sempre;Hesse, Kundera e O.Wilde , gli amori della prima gioventù; Sir B. Shaw, Tolstoj e Checov quelli del week-end. Conrad e la Yourcenar sono come i testimoni di nozze; Bufalino e Pirandello amici di famiglia; Ultimamente ho conosciuto Ribeyro che è peruviano, mi correggo, e sto aspettando di incontrare Musil.
 
 
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Anonimo il 15/01/09 alle 16:57 via WEB
@ signora Clara: ottimi nomi, però se Pirandello, ad esempio, è tutto leggibile, cioè novelle, romanzi teatro, qualsiasi cosa è buona, per altri così non è, vedi Yourcenar, tolte le obbligatorie Memorie di Adriano il resto si può anche tralasciare, senza dimenticare che era Accademica di Francia quindi non levo nulla a nessuno. Su Musil rivelo una curiosità personale: il suo (lettura obbligatoria) Ulrich mi ha fatto conoscere Agatha Christie, nel senso che, sentendo il bisogno di intervallare la lettura de L'uomo senza qualità, lessi alcuni gialli della Christie che molto mi soddifarono. Quindi da un autore all'altro, e ciò ben venga. R.
 
   
kallida
kallida il 15/01/09 alle 17:07 via WEB
Dico solo questo: mio figlio si chiama Adriano. Dovrebbe "bacchettare" il suo amico AlessandroN, perchè involontariamente mi ha dato tutti i dati per svelare la sua identità!Posso ascoltare dunque la sua voce! Clara
 
     
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Anonimo il 15/01/09 alle 17:19 via WEB
No, Alessandro non lo posso bacchettare per questo, caso mai per altro :-))La mia identità non è un mistero, semplicemente non mi va di declinarla nel suo completo. E' segreto di Pulcinella, me ne rendo conto, ma anche un vezzo, chiamiamolo così. Sarà la vecchiaia incombente, credo. R. PS: grazie per l'ascolto (se avverrà) del podcast.
 
     
kallida
kallida il 15/01/09 alle 17:25 via WEB
Bene! Non vedo l'ora!
 
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Anonimo il 15/01/09 alle 20:36 via WEB
URGONO ALTRI RACCONTI. AlessandroF.
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 10:22 via WEB
Che ne direbbe la redazione se racconti brevi venissero pubblicati direttamente sul blog? Buona giornata a tutti, Valery
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 12:42 via WEB
Loveline di Alessandro F. Buona l'idea ed ottima la partenza. Secondo me potevi osare un qualcosa in piu' soprattutto nel finale. Comunque bravo alla prossima Marcolì
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 14:14 via WEB
Caro Marcolì, si tratta indubbiamente di un raccontino, di un'immagine che mi è venuta. Ispirata dal mondo di Internet nel quale la realtà si confonde con il nulla. Comunque hai ragione, sarebbe da riprenderlo in mano e integrarlo un po', anche se la storia mi sembra troppo "piccola" per sostenere tante altre righe. Ciao e grazie ancora. AlessandroF.
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 12:47 via WEB
Eccomi a Valeria e L'erede. Brava! Stupendo inizio, trama che viaggia, nomi azzeccati soprattutto quel Radames. I personaggi sono vivi anche se avrei voluto conoscere Dolores. Non sto a ripeterti le considerazioni già fatte da altri però aggiungo: i puntini di sospensione vanno usati con cautela. Anche le virgole in una frase. Iniziare con Egli non mi piace, stona. Ma questi sono gusti miei e non sono un docente di lettere. Complimenti un bel racconto.
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 12:49 via WEB
Il commento a "l'erede" qui sopra è il mio. Marcolì
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 20:39 via WEB
Caro Marcolì, questo racconto, nato per partecipare ad un concorso come accennavo a Clara, è stato sopratutto un mezzo per avvicinarmi ad alcuni aspetti di una narrazione, dialoghi, descrizione di luoghi e pensieri, scene, etc. Tutte cose nuove per me infatti fino a poco tempo fa, pochi mesi per l'esattezza, sono stata solo un'accanita lettrice. Un esercizio, quindi, su una trama non nuova e piena di luoghi comuni, è vero, ma mi sono divertita a scriverlo, e sono felice di averlo pubblicato, sia per i commenti positivi che per quelli negativi. Ho impiegato giorni e giorni a superare la timidezza, non avevo mai partecipato ad un blog nè chattato, perciò non ho scritto nulla sul tuo racconto. Clara l'ha paragonato alla salsa di pomodoro per densità, a me ha ricordato un pianoforte con le infinite capacità espressive dei suoi tasti. Meravigliaci ancora. Valeria
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 12:57 via WEB
Clara e il suo dieci verticale. A metà percorso avevo capito che si trattava di assassino ma poichè l'autore non ci aveva dato indicazione delle lettere non potevo tentare ad indovinare. Ho pensato a Killer ma non a sicario. Il racconto mi è piacuto. Ottima l'idea, geniale se è tua. Insomma bella trama, ben scritto e giusta suspance. Non sono estimatore dei punti e virgola, via di mezzo tra i punti e le virgole; (!) un pò come il pipistrello che non è né topo né uccello.Complimenti. Marcolì
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 13:19 via WEB
Ben ritrovato Mr. Marcolì,devo dire che non mi aspettavo cotanta bontà, soprattutto per l'aggettivo sull'idea. Io sono una appassionata di enigmistica e tutto ciò che ne consegue, quindi... sul punto e virgola, la mia grammatica dice che è una pausa più lunga dopo la virgola, ma più breve del punto fermo. Ma se questo è servito per la metafora, ben venga!Sulla prevedibilità sono d'accordo, è abbastanza intuibile, devo migliorare... grazie e spero di gustarmi qualche altra buona pietanza sarda,al più presto!Clara
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 13:53 via WEB
@ AlessandroF x Il collegio: Innanzitutto non adopererei l’aggettivo “bel” riferito alla II° guerra mondiale, che tutto è stata fuorché bella, come qualsiasi guerra. Usa, ahimé, nel linguaggio parlato (male) questo modo di dire (nel bel mezzo della battaglia – è stata una bella disgrazia ect ect) ma assolutamente da evitare nel linguaggio scritto pena la risibilità di ciò che si desidera esprimere, specie se drammatico. Spiazza il lettore, non è fedele alla narrazione e denota poca concentrazione nell’uso delle parole. - Madre morta di parto, dando alla luce chi? Non lo specifichi. – Trovo nel periodo a seguire un errore nel sistema del passato a 3 elementi, quindi: […]Dal piano alto sentiva provenire una serie di voci[…], sistema che poi rispetti nel dire “La religiosa[…] si muoveva a scatti”, e non dici “si mosse”. Attenzione al rispetto del sistema, è importantissimo. In questo breve periodo noto una serie dell’ articolo determinativo femminile, la, usato ed abusato: la religiosa - la teneva per mano – trascinando la - la portò in un ufficio e la fece sedere. – L’ultima frase considerata si potrebbe rivedere così: “Ferma e tieni la schiena diritta! ” Anche qui esige il futuro: se continuerai a stare con la schiena curva diventerai gobba, anche se il “gobba” lo eliminerei. Come lo hai detto tu pare che, d’acchito tipo colpo magico, s’ingobbisca per sempre all’istante. E ancora un la in chiusa associato a “rimproverò”. – “Attese su quella sedia, immobile”: perché l’uso del dimostrativo quello? “Attese, immobile, seduta sulla sedia”. L’aggettivo immobile staccato dalla frase tramite virgola non si capisce se è riferito al soggetto (Jole) o all’oggetto (sedia), bisogna dunque unire l’aggettivo al soggetto al fine di non confondere. Ho poi scorso attentamente il testo, notando molte imprecisioni e lungaggini. Ecco poi rispuntare la questione “mamma”: [L’immagine della mamma che la insaponava e le passava la schiuma fra i capelli e poi sulla faccia per farla ridere, le attraversò la mente illudendola di…] La madre è morta di parto, se tu nell’incipit non specifichi in quale circostanza di parto, vien fuori un caos. Ad es: nasce un figlio maschio, la mamma muore, il padre rifiuta la figlia femmina e la manda in collegio. Concludendo: luoghi comuni parecchi, il brano è da asciugare affinché l’emozione davvero arrivi a chi legge, così com’è arriva pochino. Comprendo la dedica e quindi hai una motivazione molto forte per rendere (al brano) la bellezza che giustamente e affettivamente merita. R.
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 14:09 via WEB
Leggo e valuto con attenzione. Poi ti dirò. Thanks. AlessandroF.
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 18:40 via WEB
Ecco le mie riflessioni sul commento di R. - Sul “.. Nel bel mezzo della seconda guerra …. ”. (1) L’aggettivo bel, ovviamente non descrive la qualità della guerra. Non dice che è bella, ma semplicemente dice che il fatto è successo all’interno della guerra, “immerso” nel periodo della guerra. E’ un modo, comune forse, per enfatizzarlo. Il linguaggio “parlato” a cui ti riferisci non è così brutto. Non credo che la cosa spiazzi il lettore, a meno che questi non sia un moralista per il quale bisogna sempre parlar bene (e in modo enfatizzato e senza ombre) di certe “cose assolute” e moralmente intoccabili: Dio, la patria, la famiglia, la pace etc. Sulla fedeltà alla narrazione …. , sinceramente non capisco cosa significa … non essere fedele alla narrazione. Per quanto riguarda infine la … poca concentrazione nell’uso delle parole ….. visto quel che ho detto prima, la concentrazione c’era, te lo assicuro. -- (2) Sul punto relativo alla …..Madre morta di parto …………. Si, hai ragione. In effetti hai individuato un punto debole. A dire il vero, in una precedente versione avevo scritto che era morta la sorellina, ma poi ho tolto questa parte. Ma così facendo ho lasciato un buco che mi è scappato. -- (3) Relativamente al sistema del passato …. Questo è sicuramente un altro punto difficile per me. Credo di non sentirmi a mio agio nel “gioco” fra i passati. Confesso a tutti (e anche a te) che mi sto facendo aiutare da mia sorella (laureata in lettere) proprio su queste cose. Mi sta preparando del materiale e degli esercizi appositi. Io talvolta mi disoriento fra passato remoto e imperfetto. Vuol dire che ne ho proprio bisogno. -- (4) Altra cosa che correttamente mi fai notare è la ripetizione di articoli. In effetti sono troppi, attaccati… la la la la la la la la la la la così me lo ricordo. -- (5) “….L’ultima frase considerata si potrebbe rivedere così: “Ferma e tieni la schiena diritta! ” Anche qui esige il futuro: se continuerai a stare con la schiena curva diventerai gobba, anche se il “gobba” lo eliminerei. Come lo hai detto tu pare che, d’acchito tipo colpo magico, s’ingobbisca per sempre all’istante. E ancora un la in chiusa associato a “rimproverò……”. Si, è vero che formalmente è più corretta (col futuro), ma mi sembra un po’ troppo perfettina la frase detta così. La preferisco più violenta, più diretta, magari meno corretta …. La tua proposta … se continuerai a stare con la schiena curva diventerai gobba … sa di insegnamento, invece la situazione vuole essere più aggressiva verso la bambina. Nella mia testa e nella mia immaginazione la prospettiva della narrazione risente inevitabilmente del vissuto sofferente della bambina. Nessuna delle suore, a parte quella della mensa, è buona. Sul termine - gobba- forse un tantino dialettale, ma insomma ... -- (6) “…….Attese su quella sedia, immobile”: perché l’uso del dimostrativo quello? “Attese, immobile, seduta sulla sedia”. L’aggettivo immobile staccato dalla frase tramite virgola non si capisce se è riferito al soggetto (Jole) o all’oggetto (sedia), bisogna dunque unire l’aggettivo al soggetto al fine di non confondere………”. “Quella” l’ho usato perché già il lettore sa di quale sedia si sta parlando. Il lettore la vede e quasi ne ha paura, come se lui stesso si trovasse lì. Volevo anche far percepire la cattiveria della sedia per la bambina e per il lettore stesso che con essa (si spera) si identifica. -- (7) La virgola??? L’ho messa per “rallentare” la lettura, costringere anche il lettore ad essere immobile. Per fargli pesare il fatto di dover stare immobile, pure lui. -- (8) Un’indubbia svista quella relativa alla mamma che la lava. In effetti c’è … beh, un caos è eccessivo, diciamo una sfasatura, che va sistemata. Forse va davvero fatto l’intervento all’inizio. – (9) Relativamente alle lungaggini e ai parecchi luoghi comuni …. Non dico che non ce ne sono nel racconto e hai fatto bene a sottolinearlo…, ma cara R. sapessi quanti luoghi comuni ci sono nella vita. Quindi, se anche ne casca qualcuno dentro i nostri scritti non è così grave. Grazie in ogni caso della tua attenzione e del tuo tempo. Se questo nostro confronto ha stimolato altri amici della vetrata … fatevi sentire. Ciao a tutti. AlessandroF.
 
   
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Anonimo il 16/01/09 alle 19:03 via WEB
Riguardo al punto 1 bastava dire "nel pieno della guerra mondiale" o "durante la seconda guerra mondiale", quel "bel" stona parecchio. Per quanto concerne i luoghi comuni meno ce ne stanno e meglio è appunto perché in giro è zeppo di luoghi comuni. Il linguaggio parlato in letteratura va usato da chi è in grado di farlo, non offenderti se ti dico che tu non lo sei, è cosa difficile, necessita di molta pratica e abilità con la penna, c'entra niente il moralismo o roba varia, c'entra saper gestire le parole. Hai passione e tempo per allenarti, la scrittura è infinita e miracolosamente ogni nostro scritto è un passo, rinnovato e rinnovabile ogni volta che riprendiamo la penna in mano, sicché c'è niente di male a sbagliare, s'impara dato che leggere ci concede l'opportunità di imparare a scrivere. Circa il punto 7 ribadisco quanto appena detto: non cercare virtuosismi, non sei sufficientemente pronto a "costringere" il lettore, cerca di coinvolgerlo e trattenerlo sui tuoi scritti, qui, ad essere completamente sincera, non ci sei riuscito. Pensa prima a stabilire un contatto con lui, corteggiare i virtuosismi ora come ora ti crea solo barriera. Comprendo benissimo l'attaccamento ai propri testi, però non deve essere troppo stretto, bisogna cercare di vederli anche con un certo distacco. Prima esserne autori e poi lettori. Grazie a te della gentile replica. R.
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 14:06 via WEB
Copio&incollo il post di Valery con la richiesta alla Redazione in modo che resti visibile fino alla presa visione. Inviato da Anonimo il 16/01/09 @ 10:22 via WEB Che ne direbbe la redazione se racconti brevi venissero pubblicati direttamente sul blog? Buona giornata a tutti, Valery. (R.)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 16/01/09 alle 14:36 via WEB
Naturalmente, essendo questo uno spazio libero, si potrebbe anche fare. Bisogna però tenere presente che i testi avrebbero minore leggibilità e soprattutto visibilità (i racconti inseriti nella Vetrata sono pubblicati sul SITO) e sarebbero di successiva difficoltosa reperibilità tra tutti i commenti... Conviene forse continuare a mandarli in Redazione via mail? Tranquilli: li pubblicheremo senza "torcere" una virgola! ciao a tutti! Nic.
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 22:49 via WEB
Vorrei fare una proposta: quella di poter raccogliere i commenti ai singoli racconti in modo da poterli leggere in maniera uniforme. Questo aiuterebbe molto sia l'autore specifico che gli altri autori /lettori. Così avremo un testo e magari sotto un link che riporta ai commenti su quel specifico racconto. Grazie anche alla redazione Marcolì
 
kallida
kallida il 16/01/09 alle 15:39 via WEB
Vorrei proporvi un esperimento, a me pare interessante, non so a voi. Si tratta di scrivere le osservazioni/critica sul proprio racconto, in maniera sincera s'intende. Io ho già pronte le mie. Che ne dite? Clara
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 16:57 via WEB
Perchè no? Se ci si sente di farlo, facciamolo. Anche un intreccio dei commenti può essere utile per imparare da noi e dagli altri. Che dicono gli altri? Mi piace il tuo entusiasmo. AlessandroF.
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 20:45 via WEB
Bella, utilissima idea Clara! Vediamo se nel fine settimana riesco a preparare le mie autocritiche. Un salutone, Valeria
 
 
kallida
kallida il 17/01/09 alle 10:27 via WEB
Dieci verticale di Clara: se l'idea risulta abbastanza interessante in fieri,non è del tutto sviluppata. Il mistero è solo nella mente dell'autrice, visto che si intuisce l'ambito del mestiere del protagonista da subito. La scrittura, sebbene fluida, è piuttosto piatta e senza picchi di rilievo. Qualche periodo ostico e ridondante rallentano la lettura. L'ultima frase è virgolettata impropriamente visto che per tutto il racconto il protagonista parla senza fare uso al discorso diretto.Nel complesso a me è piaciuto!Clara
 
   
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Anonimo il 17/01/09 alle 13:39 via WEB
Ciao Clara. Se il racconto di Clara non piacesse intanto a Clara non varrebbe la pena di leggerlo. Ci hai regalato una parte di te, quindi ne siamo contenti. E anche se qualche imperfezione c'è ... in tutti i nostri raccontini e scritti c'è qualche imperfezione, ma è anche vero che qualche imperfezione la troviamo pure sulla nostra faccia, nella nostra personalità, eppure siamo belli e interessanti lo stesso. Anche il neo è un'imperfezione, ma può diventare un elemento di bellezza, anzi, c'è chi se lo mette finto. Brava la Clara a commentare la Clara. Ciao Clara. AlessandroF.
 
     
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Anonimo il 17/01/09 alle 15:39 via WEB
Essendo, i brani pubblicati, scelte della Redazione – postati senza modifiche da parte della medesima, ma sempre scelti – i commenti dovrebbero essere positivi al 95% dato che, se il lettore di quelle scelte si fida, è normale essere d’accordo con le stesse. Se io compro un determinato quotidiano è perché sono in sintonia con le idee di quella redazione e col modo di esporle, diversamente ne acquisterei un altro. Stesso vale per TS. Se uno è d’accordo con le scelte le plaude, se non è d’accordo è libero di andarsene altrove, posti ce ne sono a bizzeffe e non è il caso di fossilizzarsi qui. Per quanto concerne il mio parere, appunti da fare ai testi ce ne sono eccome, ne ho letto alcuni e definirne buono il livello sarebbe intellettualmente disonesto, ma questo è un altro discorso. Perché, mi chiedo, postare schede autocritiche? La cosa attiene più alla sfera del laboratorio che non a quella della pubblicazione da parte di terzi, ossia: me lo hanno pubblicato, buono o no, saranno affari loro. O comunque stilarsele per conto proprio prima di mandare qualsivoglia pezzo a qualsivoglia Redazione, infatti ciascun autore deve rendere presentabile il suo brano prima di spedirlo, non dopo la pubblicazione. Sarebbe come se un autore, dopo veder pubblicato il suo manoscritto da una casa editrice se ne uscisse fuori elencando parte dei difetti del brano, chiunque gli risponderebbe “era tuo compito farlo prima, non adesso.” Quindi schede autocritiche se il blog fosse un laboratorio, ma non essendo strutturato in tal modo qualsiasi autocritica, seppur giusta, significa negare il lavoro e la presenza di una Redazione. Criticare i propri lavori post pubblicazione vuol dire non credere abbastanza nei medesimi, invece a quel punto il lavoro creativo, di correzione, modifica, ripensamento deve essere già completo e completato. La critica, dunque, è da demandarsi al lettore, il quale confermerà o meno le preferenze redazionali. R.
 
     
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Anonimo il 17/01/09 alle 16:54 via WEB
.....Sarebbe come se un autore, dopo veder pubblicato il suo manoscritto da una casa editrice se ne uscisse fuori elencando parte dei difetti del brano, chiunque gli risponderebbe “era tuo compito farlo prima, non adesso.”... Non posso non riportare le parole della RRRRRRRRRRRR. E devo dire che in parte le condivido, tuttavia è anche vero che la "vetrata" ha un che di laboratoristico, nel senso che qui tutti assieme vogliamo crescere letterariamente aiutandoci l'un l'altro. E un po' sperimentiamo, ci sperimentiamo, magari anche dicendo qualche cavolata (anch'io ne dico tante), ma il bello è far uscire quello che abbiamo dentro. Io rimango dell'idea che chi ci cimenta nell'arte abbia qualcosa da dire e lo dice in qualche modo. I modi poi sono in evoluzione, non sempre chiari, da migliorare, insomma... dai RRRRRRRRRR approfittiamo di questo spazio e di quella libertà che la Redazione ci concede. POi, un giorno quando uno di noi riceverà il premio Nobel per la letteratura, avrà il dovere di citare sul palco tutti quelli con i quali ha discusso in questo sito. Buon sabato a tutti. AlessandroF.
 
     
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Anonimo il 17/01/09 alle 17:05 via WEB
Ah bon, se la vetrata è considerata anche in senso di laboratorio (quello era da stabilirsi) allora le schede sono da ritenersi un esercizio come un altro per migliorarsi e chi vuole migliorarsi è sempre da applaudire. Capito ti ho. Buon sabato, sì. R.
 
     
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Anonimo il 17/01/09 alle 18:48 via WEB
Sulla questione dell'autocritica vorrei confermare che sì, era un esperimento da laboratorio in effetti, volto a capire se i difetti trovati dai lettori sono gli stessi che l'autore nota.L'obiettivo sarebbe quello di allontanarsi dal racconto, come già Madame De Shark sottolineava, non avere un attaccamento al proprio lavoro. Sinceramente non ho ancora capito se la Redazione legga i racconti della Vetrata e li pubblica a prescindere dalle proprie valutazioni o se scarta qualcosa. Mi pareva che fosse il primo caso ad essere stato utilizzato, e per questo avevo proposto l'autocritica. Certamente è un paradosso pubbicare il lavoro e post-pubblicare le critiche in un circuito normale, ma nel blog che è letteralmente weblog, cioè discorso intorno a..., mi pare adeguato. Grazie Clara
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 17/01/09 alle 19:03 via WEB
Esatto Clara. E' il primo caso, come appena precisato, quindi pubblichiamo a prescindere dalle nostre valutazioni letterarie. Ciao!
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 17:32 via WEB
Salve a tutti. A proposito di libri e film…….ho letto tempo fa un bel libro, sicuramente molto conosciuto “ Il cacciatore di aquiloni “. Sono voluta andare a vedere anche il film al cinema ( altra mia grande passione oltre la lettura ) e devo dire che stranamente non mi ha deluso, come mi succede spesso. Il film ha rispettato la storia e corrispondeva esattamente alle immagini che mi ero costruita nella mente durante la lettura. La narrazione del romanzo, pur non eccedendo in noiose e dettagliate descrizioni, ha suscitato in me una fervida fantasia su luoghi, caratteristiche fisiche dei personaggi, colori che poi ho rivisto esattamente riprodotti nel film. Saranno i poteri della mente o l’abilità dello scrittore nello stimolare la fantasia di chi legge ( oltre naturalmente l’abilità del regista, dello sceneggiatore e degli attori nell’interpretare la storia )? Ritengo che una buona e piacevole lettura, oltre che curata nel linguaggio, debba essere capace di far viaggiare il lettore con la fantasia dando anche la possibilità di creare a sua piacimento luoghi, situazioni, personaggi e, perché no, immaginando anche i rumori e percependo gli odori, coinvolgendo tutti i 5 sensi. Dal mio punto di vista leggere vuol dire anche sognare e ancor meglio con una storia a lieto fine! Se quando leggi un libro o vedi un film e non vorresti mai che finisse, vuol dire che l’autore ha fatto centro. Sono un’inguaribile romantica, non so che farci! Patrizia.
 
 
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Anonimo il 16/01/09 alle 19:07 via WEB
Ciò che affermi circa una buona e piacevole lettura lo condivido appieno. I 5 sensi coinvolti, certo. Un'inguaribile romantica e non sai che farci? Niente, fai niente. Resta come sei, mi sembra più che logico così. R.
 
   
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Anonimo il 17/01/09 alle 17:31 via WEB
Ah, grazie. Ma lo sei anche tu romantica? Dalle tue risposte percepisco anche in te questa tendenza. Ciao. Patrizia.
 
     
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Anonimo il 17/01/09 alle 19:21 via WEB
Qui mi chiamano Shark...ti pare romantico? Scherzo, dai. No, non mi ritengo una persona romantica, nemmeno nelle lettura, non leggo rosa da tempo immemore, le mie letture sono decisamente "maschili" e anche tra gli autori preferiti l'azzurro è prevalente. Però adoro Clara Sereni, ma lei non scrive rosa. Ciao Patrizia :-) R.
 
     
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Anonimo il 18/01/09 alle 11:39 via WEB
@Madame De Shark:Madame non ha apprezzato che il suo epiteto è diventato più sofisticato?Credo che questa volta sia quello giusto!Perchè ha sia la parte colta ed elegante e sia la parte aggresiv-virile, che ne pensa? La saluto Madame:)Clara
 
     
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Anonimo il 18/01/09 alle 12:51 via WEB
Certo che l'ho apprezzato, eccome che sì! Anche mrshark non mi dispiaceva, però. Cmq penso sia quello giusto, mi sa che la definizione c'azzecca assai. Non mi resta che ringraziare per la considerazione, mai e dico mai nessuno m'aveva appellata Madame; storpiature (gentili) del mio nome (Renata) molte, Madame mai. Gradita sorpresa, dunque. Grazie signora Clara! Propongo di passare al tu, sempre lei sia d'accordo. R. :-)
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/01/09 alle 16:21 via WEB
Salve Madame, confesso che mi spiace lasciare il Lei, però non posso rifiutarmi! Tra i "piccioni" ,la "solitudine" e i podcast comincio ad avvicinarmi al tu. Solo che ho beccato perfino SaintClair, ma non R., ci riprovo....Saluti Clara
 
     
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Anonimo il 19/01/09 alle 09:20 via WEB
Il piccione nel frattempo ha cambiato titolo e finale, lo dico tanto per la statistica :-) Grazie per le ricerche. R.
 
kallida
kallida il 17/01/09 alle 10:21 via WEB
@Patrizia: anche io ho letto Housseini e stranamente mi è molto piaciuto, sarà che in questo periodo della mia vita mi piace tutto, andrò a vedere il film e sono d'accordo sulla necessità che a questo mondo non debbano mancare i romantici,come ti piace definirti. @Valery: anche per me è la prima volta in blog e chiacchericci on line, ma devo dire che mi trovo proprio bene, del resto mi sembra che anche per te l'esito sia stato positivo. Clara
 
 
alessandro_n_1971
alessandro_n_1971 il 17/01/09 alle 18:28 via WEB
Ciao bella gente, tra un biberon e un pannolino ho letto il racconto di Omonimo F. - Love on line. Ale, non mi convince l'uso esclusivo del dialogo, mi manca qualcosa è come se il racconto fosse poco profondo. La storia è carina, mi ha fatto sorridere il finale, forse troppo se il tuo intento era quello di mandarmi un messaggio serioso su come si stanno modificando usi e costumi della gente. Perchè non ci racconti qualcosa in più di quei tre o quattro minuti di focosa chat? Mi permetto questo suggerimento solo perchè sei il mio Omonimo preferito. Omonimo N.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/01/09 alle 12:28 via WEB
Ciao caro omonimo. Per la scelta del dialogo, tutto dialogo... mah, mi era venuto. Comunque hai ragione. Si tratta di una forma assai stringata. Ma del resto l'ho detto che è stato un racconto un po' vigliacco, anche per la brevità. E tu vorresti che ti dicessi cosa è effettivamente successo nella focosa chat? Ci penserò. Grazie del tuo commento che mi suggerisce comunque l'importanza del controllare la quantità dei dialoghi negli scritti. Grazie a te. AlessandroF.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 17/01/09 alle 18:42 via WEB
UNA PRECISAZIONE.
"Essendo, i brani pubblicati, scelte della Redazione – postati senza modifiche da parte della medesima, ma sempre scelti..." ecc. ecc. : non è così.
La selezione, la scelta, avviene per I racconti pubblicati nelle "Vetrine".
Nella VETRATA, invece, pubblichiamo i racconti di chiunque decida di mettersi in gioco e abbia il desiderio di confrontarsi e approndire tematiche di interesse comune, purchè ovviamente i testi in questione non vadano contro le regole scritte e non scritte del rispetto e del decoro.
Per il resto... beh, buona scrittura e buon divertimento a tutti! ciao!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/01/09 alle 19:11 via WEB
Chiedo venia...tra vetrine e vetrata mi sono incartata, spero cmq d'aver detto qualcosa di sostanzioso in generale. Giusta, ovviamente e sacrosanta, la precisazione. R.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/01/09 alle 22:58 via WEB
Nella vetrata siam come veline e per essere ammessi a capofitto nella elite delle vetrine uno di noi deve fare un buon scritto. Ma vedendo qualche racconto della vetrina mi giunge un sospetto: che nella vetrata l'autore è un portento e nella vetrina si gonfia un pò il petto! Marcolì
 
   
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Anonimo il 17/01/09 alle 23:03 via WEB
Odio i blog! possibile che una poesia nel blog diventi una mondezza piatta!!! Quella di prima era poesia ed il blog la appiattita. Come un buldozzer. Bisogna battersi per un bolg che rispetti la formattazione. Attenzione che io sono rivoluzionario: abito infatti in via J.J. Rousseau!! Marcolì
 
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Anonimo il 18/01/09 alle 11:36 via WEB
"Nella vetrata siam come veline///////// e per essere ammessi a capofitto nella elite delle vetrine///////////////////////////// uno di noi deve fare un buon scritto. Ma vedendo qualche racconto della vetrina mi giunge un sospetto: ///////////////// che nella vetrata l'autore è un portento e nella vetrina si gonfia un pò il petto!" @Mr.Marcolì: ho fatto del mio meglio! Clara Per inciso mi sa che ha ragione!
 
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Terzo bocconcino caldo caldo. Da sbocconcellare in pochi minuti. Questa volta parliamo un po' del punto di vista del narratore. Prima persona? Terza persona onnisciente o quasi? (entra)

 

 
 
 
 
 
 
 

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