Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

tuttiscrittori

A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

SOSTIENE... KREMUZIO

Kremuzio

Sull'orlo del precipuzio

 
 
 
 
 
 
 

ALBERGO A ORE (HERBERT PAGANI) PERF. EDITH PIAF

 
 
 
 
 
 
 

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ARTE & DINTORNI

mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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GIOCO NARRATIVO

Post n°144 pubblicato il 24 Gennaio 2009 da tuttiscrittori

WebTrek Italia e TuttiScrittori vi invitano ad esplorare i
*

PIANETI INVISIBILI
*

*

La sfida: raccontare il vostro “pianeta invisibile” in meno di 300 parole.

Un’esplorazione attraverso la galassia della fantasia, percorrendo nebulose metaforiche e sistemi remoti nello spazio e nel tempo. Ma attenzione: “L’altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.” (Italo Calvino)

I racconti che perverranno sul nostro blog attraverso i commenti inviati a questo post, verranno successivamente pubblicati in uno speciale Atlante dei Pianeti Invisibili, sui due siti, Web Trek Italia e Tuttiscrittori.

Vi aspettiamo dunque! Entro il 28 febbraio p.v.!

*

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/01/09 alle 12:06 via WEB
Ho già i "diti" che si agitano sulla tastiera. Un saluto alla Redazione che ci sfida con tale proposta. AlessandroF.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/01/09 alle 12:39 via WEB

“…Così, superato il grande Maelstrom galattico e attraversata la nebulosa della Laguna, la nostra nave si è trovata di fronte alla stella azzurra del sistema Fatus Prime e, penetrando tra le orbite più interne, ha rilevato un pianeta abitato.
Si tratta di un corpo celeste unico nel suo genere: sulla sua superficie si trovano due continenti gemelli, uno ricoperto da un’immensa, bellissima città, fatta di palazzi di cristallo, piazze e fontane di marmo e giardini pensili. L’altro invece da una bidonville di lamiera e fogli di plastica, con ruggine e liquami a pavimentare le strade di fango.
Gli esseri che abitano le due realtà distinte del pianeta non hanno contatti tra loro e non praticano l’arte del viaggio e della comunicazione, ma sanno già tutto l'uno dell'altro.
Infatti l’unico loro sogno, che è anche l’unico incubo, è quello di risvegliarsi sul continente opposto. Cosa che, per una sorta di teletrasporto naturale, capita casualmente ad un individuo su mille una volta ogni sette anni...”


Lunga Vita e prosperita'

Manfredi Alter

 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 27/01/09 alle 16:00 via WEB
Manfredi ha una fantasia celestiale, qui mi fa pensare all'incomunicabilita' tra le genti...
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 28/01/09 alle 18:40 via WEB
Capperi!.. vedi Palestina & Israele! :()
 
kallida
kallida il 24/01/09 alle 15:03 via WEB
"...Eravamo tutti pronti. Finalmente dopo anni di sperimenti e di tentativi falliti, questa volta ogni tasto del chek test era verde. Io sarei stata la prima donna ad utilizzare la Via, il nuovo mezzo di comunicazione. Dacchè ne ho memoria sono sempre stata educata per questo momento. La mia particolare sequenza genetica mi ha reso perfetta per l'esperimento, l'ho sempre saputo. La mia missione è quella di essere il tramite tra il nostro pianeta e il suo omologo opposto. Da quando è stato scoperto, rivoluzionando completamente le teorie astrofisiche sulla nascita e composizione dell'universo, avendo perfino superato quelle del multiverso, che per ogni corpo celeste esiste il suo esatto contrario, si è proceduto solo a sviluppare la tecnica della Via. E' necessario tuttavia lo strumento ideale: colei che può. Sono io, tocca a me varcare queste “Colonne d'Ercole”. E' partito il countdown:3,2,1, go! Eccomi sono in viaggio, le mie cellule sono dissolte nel tempo e nello spazio, ma riesco a mantenere tutte le mie facoltà mentali, il tempo di un pensiero e sono già arrivata, tutto è fermo. Sono in una stanza bianca, la luce è accecante, è fredda, i muri sono alti e non sento nessun particolare odore, nemmeno un suono, un fruscio. Dove sono? Ho con me il sistema di comunicazione intergalattico, ma sembra morto. Finalmente sento il rumore di passi che si avvicinano. Mi apre un uomo, un umano, a prima vista. Mi legge le mie generalità, legge la data, è domani. Mi dice che sono in uno speciale centro di riabilitazione per le persone con problemi psichici, e che sono appena giunta. Gli parlo dell'esperimento, del fatto che il pianeta Terra è in attesa del mio ritorno, ma lui tace e scrive con la punta della dita su di un velo apparso dal nulla, poi mi guarda e dice : “Pianeta Terra?Che cos'è? ”." Non so se ho capito bene il gioco, però mi sono divertita almeno...Clara
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/01/09 alle 23:31 via WEB
per il Pianeta terra prendi il raccordo per Giove, vai sempre dritta fino a Marte, attenta allo svincolo. Ci sono i lavori in corso per la bretella Luna Sud. Non prenderla, fai tutta la circonvallazione del tropico del cancro, non quella dell'equatore. Appena vedi il cartello con la scritta Terra km 10 tieniti al centro della carreggiata astrale, rallenta metti freccia e...benvenuta nel nostro mondo: il paradiso terrestre. Un piacere risentirla Madame Clara. *** Marcolì
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 10:31 via WEB
@Mr.Marcolì: io lo avevo capito che eravamo stati sullo stesso pianeta!Bè, il pianeta sul quale è arrivata la mia protagonista ha nome in codice NMRK:).Clara
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 15:44 via WEB
@ madame Clara ho sospettato della sua copresenza nel pianeta Adub quando lei ha scritto il 10 gennaio : è d'accordo sul fatto che il re Ashoka è stato il primo sovrano illuminato della storia conosciuta? ***Daltronde la città fantasma del capitolo sesto del libro sacro è proprio vicino al Regno di Ashoka. L'universo è estremamente piccolo, non trova? Marcoli
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 15:52 via WEB
@Marcolì:essendo io una delle dieci figlie del Re Drago,notai alcune locuzioni (debito di gratitudine, citazioni sull'amicizia tra Alessandro Magno &co.)ma soprattutto presentii l'energia che dal sud della Sardegna giunge fino al sud della SIcilia e oltre...KAllida
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 27/01/09 alle 16:02 via WEB
Ciao Clara! Scorre veloce il tuo bel raccontino...mi ha fatto pensare ad un film conJody Foster, la quale affrontava un viaggio del genere..poi approdava! Yes!!!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 17:27 via WEB
Eh, già..."Contact". Contatto avvenuto...Magnifique! Bravo, bravo...allora come si scrive può'? Hai imparato ora?
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 28/01/09 alle 18:38 via WEB
:))) Mon'ella! ;) (bello l'articolo sui Kraftwerk, obrigado!)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/01/09 alle 01:28 via WEB
E' per caso, come tante delle cose che in vita accadono, che inciampai nei pressi di una piscinetta contornata di rocce, circolare, di quelle che accolgono i pesci rossi, nel bel mentre di una passeggiata all'orto botanico. Precisamente non so in cosa incappai, ma certo precipitai e rovinosamente, in quella che doveva essere una pozza d'acqua alta mezzo metro. Altrochè, scivolai in un profondo abisso e fui catapultato in breve altrove; mi sentii novello, espulso da grembo materno. Vita nuova mi aspettava? Respiravo, e già ciò era consolatorio. La vista tornava ad essere nitida, una nebbia bluette si diradava intorno a me, alzai la testa, non v'era più cielo all'orizzonte, adesso acqua tinteggiava di verdino la ex-volta celeste, sembrava la superficie marina vista da sott'acqua, accidenti! Grossi dadi colorati apparivano come casupole di nani, in quella che si intendeva come una zona abitata, ma da chi? Da cosa? Fui attirato da una luce che un cubo emanava, quasi mi adescò; propagava sicurezza, calma, tepore, curiosità. Meraviglia e stupore nell'introdurmi, altro che piccolo cubo, mi si prospettava dinnanzi una stazione planetaria vastissima, non treni ma astronavi sospese a mezz'aria e umanoidi in tutto simili a noi, però di misterioso aspetto evanescente. Girellava un traffico calmo, surreale; cioè, v'era un gran movimento ma non produceva rumore, giusto qualche sibilo, parlottii lontani, suoni distanti di strumenti mai uditi, pareva comporsi un'armonia benefica, rasserenante, lunare. Totalizzante lo spettacolo dello stupefacente spazio cosmico, che tutto inglobava nel suo nero infinito scintillante. Fui delicatamente toccato da sinuosa e lunga mano che, voltandomi, conduceva alla fattezza angelica, a metà tra sorriso e tristezza, di figura femminile slanciata, magrolina, capelli arancione scuro ad accarezzarne fluentemente le spalle, le braccia; grandi occhi neri vivacissimi s' incuneavano dolcemente in me. Proferì:<<Otunevneb llen'ortla odnom!>>. (Jean-François Champollion II°)
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 27/01/09 alle 16:04 via WEB
Champollion e la stele di rosetta! Apperol! Bella fantasia il nostr Jean -François, un mondo al contrario :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/01/09 alle 13:21 via WEB
Domanda o.t. (o quasi): i brani pubblicati –ad eccezione di quello a firma Manfredi A. per ovvi motivi – sono commentabili oppure offerti in esclusiva lettura? Anticipatamente grazie per l'eventuale gentile delucidazione. R. PS: anche la cancellazione di questo mio post fungerà da risposta :-)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/01/09 alle 18:52 via WEB
Ogni racconto venga pubblicato sulle nostre pagine deve passare il giogo della critica... Ben vengano quindi i commenti! (K.)
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/01/09 alle 19:57 via WEB
Grazie Mr. K ;) R.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 00:34 via WEB
Certo che sto blog sta diventando assai ermetico, con tutte ste iniziali puntate. Vedo con piacere in ogni caso che di pianeti invisibili ne stanno arrivando. Scusate, ma in questi giorni ho difficoltà a trovare quello giusto. Per ora ammirerò i vostri. Un salutone a tutti. AlessandroF.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/01/09 alle 10:57 via WEB
Gia', hai ragione... (K.) sta per Kremuzio, ovvero Stefano della redazione di TS, quindi K(Ts)=S con S>0 ed ora si deve calcolare la circonferenza tangente alla retta nel punto (x,y) considerando che il raggio da (x,y) all'origine degli assi (0,0) puzza un po' di vino.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 11:05 via WEB
La tangente, più che di vino, me sa che puzza d'intercettazione. Ecco perché ci puntiamo la sigla: il nemico ci ascolta. R.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 11:10 via WEB
@K.: hai scritto però che K(ts), cioè K è funzione di ts, quindi senza Ts non ha valore! Puo' mai essere, caro radio-attivo?Kallida @Madame De Shark: bentrovata, già mi mancava un po'...
 
     
madamedeshark
madamedeshark il 27/01/09 alle 11:16 via WEB
Ringrazio adoperando financo l'appioppato alias. Appioppato ché stavo sotto un pioppo quando m'è arrivato. R.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 11:21 via WEB
Io voto per questo epiteto,è perfetto! Come già Achille piè veloce, così R. Madame De Shark: qual è il suo tendine?Forse è meglio non svelarlo...kallida
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 11:32 via WEB
Il mio tendine è riduttivo, dire le mie tendine molto più azzeccato. Dunque: quelle della cucina sono di pizzo nero in contrasto con la farina bianca che tengo sempre sul tavolo casomai il postino suonasse due volte, il campanello. Ché a me ormai non mi suona più nessuno. Quelle del salotto sono di velluto rosso, molto resitenti. Ha presente Eleonora Duse? Uguali. Quelle del bagno non ci sono, sennò il vicino 89enne non potrebbe spiare il poster di Hugh Jackman appeso in camera da letto. Qualche anno fa stravedeva per Hugh Grant, poi la faccenda con Divine l'ha sconvolto. Porello. R. epitetata Madame De Shark.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 11:40 via WEB
Ah!Ah! Però mi spettavo una devozione per...non so magari.. Paul Newman, o chessoio Brad Pitt, o almeno Josh Hartnett, certo Hugh mi ha stupito...complimenti per i gusti alla E.A.Poe sulla tapezzeria!kallida
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 11:47 via WEB
L'89enne è fatto così. La mia devozione è invece immancabile per Daniele Interrante...sempre per restare fedele ai gusti E.A.P. (sebben gerundio) non resisto proprio. Madame De Shark epitettuta R.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/01/09 alle 12:00 via WEB
Si, se fossi una semplice equazione di primo grado, ma mi riconosco in un generico sistema di due equazioni in due incognite in forma canonica, per cui al posto della funzione in (Ts), spazio con enne abbinamenti di letterine tutte maggiori di zero...
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 12:13 via WEB
Evabbé...ho detto tettuta, mica il caso di invocare subito la canonica. In(trans)igenti che altro non siete! Madame De Shark epitetta R.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 13:13 via WEB
Ah!Ah!@k: vorrai dire letterine maggior-ate di zero...come la nostra epitettuta? ALtrimenti cambiamo materia e passiamo alla geologia: lezione sulla tettonica delle placche:)kallida
 
kremuzio
kremuzio il 26/01/09 alle 15:44 via WEB
L’atmosfera nebbiosa che mi si presentava nascondeva alla vista quello che i miei sensi mi suggerivano fosse terra emersa. Fin dall’ingresso nell’atmosfera di questo pianeta senza nome, percepivo sulla mia pelle una crescente pressione e densità che mi faceva aumentare la voglia di toccar terra con i miei pedipalpi. E’ bello volare sbattendo le ali senza bruciarle, planare e risollevarmi con le correnti. E’ quasi assurdo per me, creatura dell’esterno vuoto, far finta di respirare gas densi o vapori eterei che profumano di metalli. Non mi abituerò mai ai fumi ed alla mancanza di particelle solari, elettroni vaganti e venti ionizzati. Adoro ascoltare la musica degli oceani di magma, dei fiumi di metano, delle pozze di zolfo liquido che fanno nascere e morire bolle che allegre scoppiano alla fine del loro ciclo. Volo, picchio e risalgo, ma non vedo le lune, non vedo niente in alto, offuscato come sono da questa sporca densa atmosfera. Potrebbe essere un sole quello che diffonde luce, o un fenomeno luminoso, o cento lune in una congiunzione rarissima. Non vedo, non capisco nonostante il mio istinto mi guidi su una cima di montagna da cui poter scrutare dabbasso tracce di vita o di cristalli in crescita. Devo scendere ancora, lasciare che le tenebre dei miei punti di riferimento si svelino nella chiarezza dei miei recettori di calore o di raggi N. Schiarire le informazioni, elaborarle con la mia conoscenza superiore, renderle semplici ed inghiottirle facendole diventare un gioco, trasmetterle ai miei simili. Le mie ali ora sembrano faticare più del previsto, fendono e perdono strati di cheratina, mi dolgono, sembrano bruciare e le mie terminazioni nervose si stressano al punto che non so se risollevarmi ed uscire da questa inospitale atmosfera. Come se il grande etere mi avesse ascoltato, ora i miei tentacoli sfiorano, poggiano su di un terreno molle, si fermano, iniziano a sopportare il mio peso aumentato di migliaia di volte per la pressione di questo pianeta gigante. E sprofondo, attirato dal buio più sotto, evanescente, oscurità diafana ma degna dell’inferno adorato su molti pianeti con vita senziente. La luce si allontana, e mi sento ricoprire di dolce succo caldo, affonderò per interi cicli di rotazione, l’ho sentito dire da alcuni miei simili. Gli stessi che mi avevano detto di non andare. Poi mi fermerò sul fondo, se ce ne sarà uno. Ma non mi importa. Resterò qui sotto per milioni di cicli. Un giorno anche questo pianeta esploderà o verrà inghiottito dal suo sole. So aspettare. Peccato solo che in questo denso agglomerato di polisaccaridi metaniferi vischiosi non possa vedere o studiare quel che ho intorno. Che noia!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/01/09 alle 19:48 via WEB
@Kremuzio: premessa: “giogo della critica” nel mio caso lo si legga “semplice parere”, grazie. Prima quel che non mi piace. Troppo uso dei possessivi (mi-mio) - [E’ bello volare sbattendo le ali senza bruciarle, planare e risollevarmi con le correnti.] “...e risollevarSi con le...” (occhio che hai usato “risollevare” un'altra volta, niente di che, però un sinonimo c'è di sicuro – [senziente] suona male – e quel [Che noia!] in chiusa mi sembra riduttivo, d'accordo il conteggio delle parole, ma ne avrei eliminate altre. Ed inoltre è banale: vedrei meglio qualcosa tipo “noia noia noia...” ripetuto tipo un'eco a dare l'idea. Non farmi la Mondaini, please. Oppure anche solo “Noia.” Forse meglio ancora. Quel che m'è piaciuto: il tuo nick...no, scherzo. Vocabolario agile, hai evitato luoghi comuni o se ce ne sono li hai mascherati bene e, complessivamente, ti sollevi (pure io!) dall'ovvietà d'ambiente e di genere. Limato un po', curandolo di più, diventerebbe discreto. Es: [L’atmosfera nebbiosa che mi si presentava nascondeva alla vista quello che i miei sensi mi suggerivano fosse terra emersa.] - “ L'atmosfera nebbiosa nascondeva alla vista ciò che i miei sensi suggerivano: terra emersa”. Attento anche ad “atmosfera” ripetuto in due righe. Sempre escludendo (in termini positivi, ovv.te) il testo di Manfredi, è quello che mi è piaciuto di più assieme a quello di Marcolì (sebbene difetti ne abbia pure quel pianeta lì) ciapa la rima. R.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/01/09 alle 10:18 via WEB
Ottimo, ottima R.! quelle maledette ripetizioni di possessivi è una tara che mi porto dietro da sempre. Forse una lobotomia mi aiuterà. Devo rileggere gli scritti dopo aver posato la penna, cosa che faccio di rado, ahimé! Ci rimetterò mano: giuro! (K)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/01/09 alle 23:18 via WEB
crrr. crrr. // riprova // uiiiiiih sv sv sv sv sv contact (:) Marcolì contact crrrr (.) uno sotto, dai...forza // svrr uiiiiiih // mi sentite? // Marcolì guida contact // crrrr crrrr // Adub cerca contatto guida / Vi sento ======== Mi sentite? ==== Ecco. agganciati. Sono sicuro. ------Chiamo da Adub. Ho poco tempo. Conoscete Adub? Non lo conoscete. Cosa volete sapere? Perchè vi ho chiamato. Ok. Ok. Ok Non faccio perdere tempo. Io attendibile? Certo. Ecco le mie credenziali: Marcolì2008@tiscali.it. Volete sapere tutto su Adub. Si cheè un pianeta invisibile. Allora, con calma, adesso vi spiego. Il pianeta Adub è costituito da quattro continenti con al centro il monte Uremus?. Io mi trovo a sud nel continente degli alberi di bambù. Nel nostro sistema solare esistono tremila mondi sparsi nei quattro cieli, ognuno governato da un re filosofo. Gli esseri viventi nel pianeta Adub ?risiedono in sei regioni a seconda dello strato in cui vivono. Sottoterra al livello sei sono confinati i malvagi prigionieri del Freddo Inverno. Sopra le bocche affamate, esseri tormentati da fame incontenibile: i divoratori di carne. Al livello quattro vivono gli animali, esseri animati dalla bestialità e dall’istinto. Nella terza regione vi è la residenza del Demonio: esseri in preda alla collera che vivono di guerra. La seconda regione è terra degli uomini. La prima è quella degli esseri celesti, degli spiriti e dei draghi. Nel pianeta di Adub esiste una porta di accesso verso quattro regioni del cielo a noi sconosciute. Solo gli esseri umani possono accedervi, percependo l’infinito in una stella marina e l’eterno in un alito di vento. Per questo mi occorre una guida. Raggiungetemi, presto. Dove trovarmi: il pianeta invisibile di Adub altro non è che la città fantasma del settimo capitolo del Testo Sacro./// Aiutatemi/// Marcolì
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 27/01/09 alle 23:40 via WEB
Se Manfredi ha fantasia...costui cosa detiene? ue' Marcolì, molto ben shakerato questo tuo ultimo, ossequi!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/09 alle 09:10 via WEB
Su Adub io conosco la chiave di accesso alle quattro regioni del cielo. Potrei essere io lo sherpa che vi può accompagnare nel viaggio. "Guarda riflesso in uno specchio ciò che io dico di essere". ORUCSO OTAL LED ENOMED #### Adub IX anno
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/09 alle 09:29 via WEB
@ Marcolì: non male l’onomatopea nell’incipit. Adub deve essere popolato da gente molto onesta, se per credenziale accettano e si fidano di un indirizzo mail :-)) Non mi è molto chiaro il dialogo iniziale: con chi parla l’esploratore planetario, col contatto guida? Messo così, però, pare che si faccia domande e risposte da solo. Asserendo d’avere [poco tempo] per poi affermare [Allora, con calma, adesso vi spiego] Avere poco tempo significa il contrario di spiegare con calma. Dicendo [Nel nostro sistema solare] il lettore presume che il referente non sia un terrestre od umano, bensì un abitante di Adub (correggimi se sbaglio, ma io così interpreto) quindi come fa ad avere un indirizzo mail italiano? (…@tiscali.it) E poi aggiunge [Solo gli esseri umani possono accedervi....per questo mi occorre una guida] quindi non è umano l’io narrante e ha una mail presso Tiscali? – [percependo l’infinito in una stella marina e l’eterno in un alito di vento] è un’espressione ovvia. Brano che letto superficialmente un poco colpisce, ma se approfondito con ulteriore lettura svela, ahimé, diversi punti debolucci. Buona l’idea di presentare il pianeta in forma di girone dantesco, ma sviluppata approssimativamente. 300 parole bastano per confezionare un buon pezzo. Il tema del gioco consente di scatenare la fantasia, e allora scatenatela! Rileggiti qui [Al livello quattro vivono gli animali, esseri animati dalla bestialità e dall’istinto] e lo credo, sono animali! Da cosa dovrebbero essere animati, dalla razionalità e/o raziocinio? Peccato perché, sottosotto, percepisco la volontà di fare meglio. Non bisogna mai farsi fregare dalla fretta di pubblicare, sono convinta che se lo avessi riletto e rivisto di più sarebbe migliore. C’è tempo fino al 28 febbraio, basta per mettere assieme un brano ok. R.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/09 alle 09:46 via WEB
Grazie R. Nella terra di Adub gli uomini dominati dall'istinto e dalla bestialità o animalità sono chiamati "animali". Adub è un pianeta invisibile ma reale. Io vivo nella terra ma sono stato ad Adub. Non farti ingannare dalle regioni che non sono l'inferno di Dante come non bisogna farsi fregare da ENOMED che nel pianeta invisibile crea scompiglio. Marcolì
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/09 alle 09:58 via WEB
Allora meglio specificare [Al livello 4 vivono gli Animali, esseri umani animati dalla bestialità...]Lungi dall'essere infallibile e dall'avere verità assolute in tasca, in genere m'inganna la confusione creata dagli autori, là dove semplicità e forza albergano è difficle ingannarmi. Parlando in generale, of course. Ciao. R.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/09 alle 13:59 via WEB
Bene R. accetto di buon grado il consiglio. Attenta però che a soffiare contropelo la pelliccia per trovarvi le imperfezioni puoi rimediare una unghiata dall'animale. Accertati per bene che sia morto. Marcoli
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/09 alle 14:41 via WEB
di buon grado non direi, dato il successivo "avvertimento." I miei sono commenti ai testi, penso di essere libera di farli, tanto più spiegando il mio pensiero e non buttando una valutazione a caso. Se preferisci, e mi pare superfluo il dubitativo, solo i "bene bravo bis" perché, erroneamente a mio parere, ritieni i tuoi brani inattaccabili sotto qualsiasi profilo, posso soltanto dirti: contento tu... Io non soffio contropelo, mi limito a leggere ciò che tu hai scritto, nero su bianco. Certo non fsccio parte del klan che si è formato qui e del quale tu, genrosamente, indichi i membri. Io ragiono con la mia testa. Così è e così sarà. Non mi faccio intimidire da te e da nessun altro che presume, perché 3 gatti glielo fanno credere, d'essere un grande scrittore. Mettiti a scrivere meglio e i risultati verranno. Le smancerie a livello come diabetico non fanno né per il mio cuore né per la mia onestà intellettuale. Ti piaccia o meno. Piuttosto il contropelo fallo tu ai tuoi brani prima di offrirli al pubblico: qualcuno che è capace di leggere in giro ancora lo si trova. R.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/09 alle 15:15 via WEB
@ R. Non sono uno scrittore ne un poeta. Sono d'accordo con te. Io mi ritengo solo un bravo cuoco. Anche la citazione dei miei amici l'hai pesa alla lettera. Scarta il superficiale e guarda in profondità. I tre amici indicati ad AlerssandroF erano una metafora per dire: scrittori. Bye bye Marcolì
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/01/09 alle 16:16 via WEB
Cosa scartare e cosa guardare, se permetti, alla mia età lo decido io, ne sono ancora capace senza un tutore che mi indichi la strada (ammesso sia quella giusta.)Io, a parte le osservazioni sui testi, non mi permetto né mi permetterò mai di sindacare nulla a nessuno, salvo ciò che ai testi medesimi strettamente s'attiene. E ancora sono capace di prendere o scartare qualcosa che sia scritto, sempre che l'estensore dello stesso sia in grado di farsi intendere. R.
 
     
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Anonimo il 28/01/09 alle 12:29 via WEB
Ciao Marcolì. Mi sono avventurato nel tuo mondo effettivamente un po' "dantesco" e ne ho apprezzato la fantasia. Ma dici che varrebbe la pena viverci? Assihc ehc aiccaf ah otseuq DEMONE!! AlessandroF.
 
     
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Anonimo il 28/01/09 alle 13:53 via WEB
Grande AlessandroF. !! mi chiedi vale la pena di vivere nel mondo invisibile di Adub? Ci sei già. E ti svelo il primo segreto: tu la porta verso le quattro regioni del cielo l'hai varcata. Anche Madame Clara e Bob. So che hai già capito. Non ti far deviare da R. "La stella marina e l'alito di vento" sono due sinonimi... Marcoli
 
     
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Anonimo il 28/01/09 alle 14:27 via WEB
Vorrei dedicare a tutti i convenuti al blog...una "Space Oddity". Lo so che non sono ricercate come quelle del Bob, però...Clara http://www.youtube.com/watch?v=D67kmFzSh_o
 
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Anonimo il 27/01/09 alle 08:32 via WEB
Ho letto i testi, però velocemente. Rileggerò con più calma. Un appunto: Atlante dei Pianeti Invisibili (che tra l'altro è una bella idea) quindi si presuppone una sorta di mappatura, ma soltanto Marcolì ha dato un nome al suo pianeta. Ricordate Le Città Invisibili alle quali la prova si ispira? Ognuna aveva un nome, di donna se non erro. R.
 
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Anonimo il 27/01/09 alle 12:38 via WEB
Pure io avere dato nome a mio pianeta, uh, tu guardare bene, prego. (Jean-François Champollion II°)
 
 
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Anonimo il 27/01/09 alle 13:08 via WEB
Champollion II°, ma quello è dialetto bolognese, mica il nome del pianeta :-))) Scherzo, eh. R.
 
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Anonimo il 27/01/09 alle 12:39 via WEB
Mi sembra che stiate parlando di apprezzamenti su attori e via dicendo. La cosa mi ha incuriosita e segnalerei il mandriano di "Australia", l'attore che ha fatto anche Xman, palestrato possente. Patrizia.
 
 
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Anonimo il 27/01/09 alle 13:10 via WEB
H. Jackman, appunto. L'è lu. Piace all'89enne. Complimenti ai gusti dell'89enne! Quel post lì fa parte dei miei deliri surreali, non farci caso Patrizia :-)) Quando tornerò normale? Mai stata. R. ;)
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 27/01/09 alle 23:43 via WEB
Che s'è visto il raccontino di Katartica_3000? Pare stia preparando una SUPERNOVA!!! ...aito!
 
Katartica_3000
Katartica_3000 il 28/01/09 alle 09:23 via WEB
dammi tempo Bobbino....e ti stupirò!:-) Grazie dell'ospitalità!_^
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 28/01/09 alle 10:02 via WEB
eh eh eh Miss :) Hai tempo fino al 28 Febbraio ;) bacii!
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 28/01/09 alle 10:05 via WEB
Ecco un brano in tema "SpacE", abbastanza borderline, che possa essere d'ispirazione :) .....MC5 - "Starship"
 
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Anonimo il 28/01/09 alle 10:14 via WEB
Starship, starship take me/ Take me where I want to go/ Out there among the planets/ Let a billion suns cast my shadow// Starship, starship take me/ Stretch our legs in time and space/ Take a passage through the vacuum/ Let me feel the stars burnin' on my face/ Ten for the gravity, checkpoint/ Nine for polarity, checkpoint/ Eight for the (?)/ Seven for the prismatic time warp// Six for the spirit of the captain, captain/ Five for the power of the nucleus nebula/ Four for the eyes, ears, nose, think, feel,/ speak // Three for the many levels/ Two for the chromosome/ One for the energy/ One for the energy// One check/ One check/ One check/ One check/ One check/ One check// Leaving the solar system/ Leaving the solar system/ Leaving the solar system/ Leaving the solar system// Leaving/ Leaving/ Leaving/ Leaving// It's cold in sunfire glory/ From this point I rise to infinity// There is a land whose beauty is almost/ Unimaginable to the human mind/ In a daze we stand there and look further/ Than the ordinary eye can see// Children, far above the roof of this world/ We can encompass vistas of the worlds/ There is a land where the sun shines/ eternally/ Eternally, eternally// Out there in outer space is a living/ Blazing fire so vital and alive/ That it burns our eyes to witness it's/ spendor
 
 
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Anonimo il 28/01/09 alle 12:20 via WEB
Is it a song or a tale for the blog? AlessandroF.
 
   
kremuzio
kremuzio il 28/01/09 alle 14:38 via WEB
Pare sia "Starship" by MC5, così dice il web
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 28/01/09 alle 18:37 via WEB
Si potrebbe annoverare nell'antologia il testo degli MC5! A tutto titolo! ;)
 
relatived
relatived il 28/01/09 alle 10:45 via WEB
il pianeta invisibile Un pianeta lo conosco,eccome...invisibile? sì...si rinnova ogni volta nelle menti di chi ospita...ha bisogno di essere alimentato da particolari materie prime :sogno, desiderio, immaginazione, emozione anche se più che consumare in verità il mio pianeta crea: è il Pianeta scrittura. Sì, avete capito bene. Pianeta scrittura. Costellato da galassie luminescenti, creatività nascente e follia imperante, è il pianeta degli strani, talvolta dei saggi, di individui che molti vorrebbero comprendere ma senza risultati perkè semplicemente...fanno parte di un altro pianeta!!!a cosa varrebbe descrivervi il sentiero, la strada da percorrere? Nn si può, il cammino va assaporato, anelato, infine trovato...da soli. Intanto perchè non sintonizzarsi sulla frequenza giusta? Quella dell'energia dell'arte...e il pianeta da esplorare si materializzerà...in fondo un pianeta può contenerne altri ed altri ancora...nell'infinito spazio-temporale il corso relativo delle cose ha un senso ke noi ignoriamo..ma ke nell'insondabile esperienza vita acquista valore...."come? lo vedi in questo momento?.......":) Mi sono divertita un universo:)a descrivervi il mio pianeta...siate buoni::::)è il mio primo "salto nel vuoto" nella prosa dato ke scrivo quasi esclusivamente poesie:)ma è bello ogni tanto mettersi alla prova..nn mi sono cimentata in descrizioni futuristiche, preferivo così, spero di non essere andata "fuori tema"..relatived ps: com'è bello soggiornare nel nostro pianeta:)
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 28/01/09 alle 18:44 via WEB
Clap, Clap! Non so le virgole, ma appare chiaro il mio parere sul contenuto !!! ;) Ciao Reltived!
 
 
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Anonimo il 05/02/09 alle 00:14 via WEB
Ciao, solo un consiglio perchè vado di fretta, cerca di ricordarti di non usare le parole abbreviate con la sostituzione K al posto di "ch" nei racconti, ciao! ^^ Xander
 
   
relatived
relatived il 09/02/09 alle 08:08 via WEB
cioao Xander!hai ragione, vi farò attenzione:)quando avrò un pò d tempo(in questo periodo sono stra-impegnata)modificherò il brano...buona giornata relatived
 
relatived
relatived il 28/01/09 alle 22:17 via WEB
grazie Bob!stamattina già pensavo:"forse era meglio se continuavo a scrivere solo poesie":)cmq mi applicherò di più, promesso...buona serata:)relatived
 
 
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Anonimo il 29/01/09 alle 11:51 via WEB
Ciao relatived, ma perchè non provi a rileggerlo e a modificarlo? E' un buon modo per migliorarsi e imparare. AlessandroF.
 
   
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Anonimo il 29/01/09 alle 12:00 via WEB
@AleF: caroooooo!Ma guarda che io, e non solo io, sto aspettando le coordinate del tuo pianeta invisibile...come finiu?Clara
 
   
relatived
relatived il 29/01/09 alle 13:15 via WEB
hai ragione AlessandroF...grazie per il suggerimento, lo farò:)il mio stile è da perfezionare..buona giornata a tutti:)
 
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Anonimo il 29/01/09 alle 21:30 via WEB
Mezza unità astronomica oltre Plutone. Il presidente della StarMine era arrabbiato. Anzi, cominciava a preparasi a una delle sue proverbiali e temute sfuriate. Appena un mese prima aveva perso la terza delle sue cinque navi, con tutto il prezioso carico d'acqua e quell'insolente comandante delle sue astronavi-cargo, per la terza volta, dava quell'assurda versione dei fatti. “Dottor Morgan, le giuro che è così! Nemmeno le onde Zeta riescono a rilevarlo! Tutto a un tratto ci siamo trovati su una superficie solida e la nave è andata in pezzi. Giusto il tempo di attivare le scialuppe per metterci in salvo; ma una volta allontanatici, vedemmo il relitto che andava alla deriva nel vuoto!” Anziché continuare il dialogo, il presidente si rivolse al pilota. “Quanto manca al punto in questione?” “Cinque minuti e trentasette secondi, Signore.” “Nessuna anomalia?” “No Signore.” Dopo alcuni minuti di silenzio, Morgan parlò ancora al comandante. “Mi dica Anderson. Come hanno fatto le scialuppe a decollare nell'atmosfera? Possono essere attivate soltanto nel vuoto.” La voce di Anderson assunse un tono quasi implorante. “Signore...l'ho già detto, una volta nelle scialuppe il paesaggio...è scomparso.” Il presidente fissava ora lo schermo che mostrava un nero infinito punteggiato d'argento. Quella storia gli stava costando un'enormità in termini di profitti e di tempo. Soprattutto di tempo. Immaginava di stare sulla terra, nella sua villa in riva al Pacifico. Il sole, la dolce brezza che gli accarezzava il viso, il dolce suono delle onde... Un boato. La sala si riempì di scintille e delle urla degli allarmi; la struttura della nave gemeva torturata da un'immensa pressione. Morgan si schiantò su una parete e, benché il sangue cominciasse a offuscargli la vista, vide sullo schermo una grande massa d'acqua assieme a quelle che in lontananza sembravano proprio palme su una spiaggia. Danilo
 
 
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Anonimo il 30/01/09 alle 11:44 via WEB
Ciao Danilo. Prima volta da queste parti? Benevenuto, allora. Ho visto il tuo racconto. La prima volta che l'ho letto mi ha lasciato "scombussolato" per la conclusione. Invece la seconda volta... uguale. Ma, questa nave dov'è finita? Qual'è la conclusione? Mi sfugge la soluzione della storia. Aiutami!! Ciao.AlessandroF.
 
   
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Anonimo il 30/01/09 alle 12:00 via WEB
Ciao Alessandro,grazie per il benvenuto. Il finale e` in effetti "stretto", la chiave di lettura dovrebbe essere questa: esiste un punto dove le astronavi trovano un ostacolo. In particolare, in tale punto la materia (in questo caso un pianeta) prende forma solo in base all'intensita` dei desideri di chi vi transita. Ecco che le navi si schiantano all'improvviso, trovandosi della materia attorno; ma, oltrepassato quel punto, il pianeta cessa di esistere. Morgan pensava appunto alla sua casa in riva al pacifico... Spero di esserti stato d'aiuto! Danilo.
 
     
kallida
kallida il 30/01/09 alle 17:15 via WEB
Ciao Danilo, è bella l'idea del tuo racconto, peccato però che hai dovuto spiegarla meglio. Neanche a me era stato subito chiaro il finale, ecco forse dovresti provare ed essere meno fiducioso delle intuizioni altrui:)By, by
 
     
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Anonimo il 30/01/09 alle 17:33 via WEB
Ciao Clara, grazie. 300 parole sono sempre troppo poche e bisogna essere davvero bravi per far rendere un racconto! Danilo.
 
pinguina_felice
pinguina_felice il 29/01/09 alle 21:35 via WEB
“Avevamo finito il carburante. Non era insolito, era dovuto alla tempesta di meteoriti che avevamo passato dopo l’ultima consegna sulla stella Q125. Eravamo postini intergalattici, nulla di speciale. Ma quel giorno assistemmo ad un evento raro e diventammo pionieri. Il pianeta più vicino segnato sulla mappa era Asturia, abitato da dinosauri umanoidi dediti alla guerra. Eravamo tranquilli però, i postini di rado vengono attaccati. Ci saremmo arrivati giusto prima di terminare gli ultimi litri di benzina. Ma poi apparve ai nostri occhi una cosa magnifica. Un pianeta tutto rosa brillante con un satellite color porpora. Non era presente su nessuna mappa. Poi il più vecchio tra di noi, Ernie, disse che probabilmente si trattava di Planet X, un luogo di perdizione. Dietro mia richiesta, seppur in guardia, atterrammo su quel pianeta. Ci venne incontro un gruppo di dieci persone. Sembravano umani ma ognuna aveva caratteristiche animali. L’uomo che aveva uno spiccato muso da volpe e la carnagione rossastra ci diede il benvenuto e ci offrì il pasto mentre la nave faceva rifornimento. Mi venne spiegato da una donna gatto dalla pelle rosastra che quel paese era abitato da “esperimenti poco riusciti”. Molti anni addietro un gruppo di scienziati aveva conquistato un pianeta per condurre esperimenti e creare la razza perfetta per ogni lavoro e professione, mischiando il genoma umano e animale. Tutti i “non riusciti” erano stati spediti li. Era un paese che viveva in pace più o meno anche se la sua fama era pessima nelle leggende tramandate, come diceva Ernie. Finito il rifornimento decollammo di nuovo sulla via del ritorno. Avevamo scoperto un nuovo luogo! Che soddisfazione! Fu solo la sera che trovammo addormentati nella stiva due gemelli di uomini gatto. Avevano una lettera in mano: Ti prego dagli una vita normale. Amaranta”
 
 
kallida
kallida il 30/01/09 alle 17:23 via WEB
Ciao Pinguina felice, il tuo racconto mi ha fatto provare sensazioni di glam-rock,più che glamour che rock, ma belle:)E poi è uno dei miei sogni quello di avere la pelle colorata;)
 
   
pinguina_felice
pinguina_felice il 30/01/09 alle 22:50 via WEB
Well...grazie! Si in effetti un bel rosa acceso o un celeste pallido....
 
 
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Anonimo il 02/02/09 alle 14:18 via WEB
Sì alle interpretazioni e alle sovrascritture, però è sempre meglio specificare da dove nascono. Nello specifico trattasi de L'isola del dottor Moreau di H. G. Wells. Non gli hai reso grande omaggio, ma tant'è...sarà per la prossima volta. Teniamo buona l'intenzione. R.
 
   
pinguina_felice
pinguina_felice il 04/02/09 alle 12:04 via WEB
Mah onestamente non ho letto il libro, e non so chi sia Wells! Pensavo fosso solo una cosa originale che mi ero inventata! Grazie per la dritta, mo vado a controllare!
 
     
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Anonimo il 04/02/09 alle 12:54 via WEB
Ebbé...wow! Fossi in te la svilupperei meglio, dato che è un'idea ottima come starai constatando. Ciao e grazie a te :-) R.
 
     
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Anonimo il 04/02/09 alle 13:11 via WEB
http://it.wikipedia.org/wiki/Herbert_George_Wells
 
   
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Anonimo il 04/02/09 alle 13:19 via WEB
La sicurezza con la quale asserisci l'autrice abbia tratto ispirazione da Wells mi pare "leggermente" esagerata, considerato anche il fatto che il pezzo ha ben poco (per non dire quasi nulla) a che fare con L'isola del dottor Moreau, lo stile, il genere, l'atmosfera, il tema centrale del racconto, sono completamente, e palesemente, diversi. Gli uomini-bestia sono un tema utilizzato in molte epoche, culture e narrazioni, mentre il tema dello scienziato (col conseguente dilemma progresso versus morale, completamente assente) non viene neppure toccato, se non per una veloce spiegazione della natura di questi esseri. Inoltre questi umanoidi sono esseri umani con alcune caratteristiche animali, non animali umanizzati. Conoscendo poi l'autrice è più facile che l'ispirazione le sia venuta dall'animazione giapponese (dato inoltre il fatto che non sa neppure chi sia Wells) in cui gli uomini-felino sono abbondantemente utilizzati. Infine onestamente, non riesco proprio a vedere il nesso tra questi uomini-gatto amichevoli, ospitali e pacifici che vivono su un pianeta color rosa shocking, e il branco di creature bellicose e animalesche create da Wells immerse in un'atmosfera gothic horror. Ma se vi è in effetti qualcosa che renda il parallelo coerente, ti prego di farcene partecipi, con una spiegazione un poco più estesa, così da ampliare le nostre conoscenze e dare all'autrice la possibilità di riflettere su una critica costruttiva. Xander
 
     
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Anonimo il 04/02/09 alle 13:48 via WEB
Le ho già risposto (fermo restando che a me quanto detto basta e avanza, la critica costruttiva è già esplicitata: rivedilo, seguendo Wells o chi per lui, ché chiunque o qualunque cosa abbia seguito (anche fosse stato un "furto d'arte" sarebbe andato benissimo, anzi mi ricredo su una cosa, sì: averle detto di renderlo noto, in effetti non è per niente necessario, quindi mi scuso con l'autrice se l'ho "deviata" in tal senso, W. o non W.)Se lei lo desidera, ma me lo dice lei, ovviamente, posso benissimo dilungarmi di più sul suo pezzo ed aiutarla, per come posso e come so, a migliorarlo. Sebbene i miei come già ampiamente e ripetutamente precisato siano semplici commenti. E nulla più. In qst come in tutti gli altri casi. Grazie Xander del tuo intervento. R.
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 30/01/09 alle 13:36 via WEB
Mmmmmm...sono muy deconcentrated, non riesco a leggere un tubo! :() Ne approfitto per salutare tutti! Ciaooooo! PS e Alessandro F che fà?...l'ha preparato il raccontino killer? ;) A poi...
 
 
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Anonimo il 31/01/09 alle 21:06 via WEB
Si, ma è timido. Comunque non mancherò di giocare con voi. Figuriamoci. Ciao a tutti. Buon sabato sera a tutti. AlessandroF.
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 01/02/09 alle 16:40 via WEB
Avevo sei anni e, nottetempo, la Befana avrebbe lasciato le chicche nella calza. Pensai alla vecchina, armata di sola scopa e fazzoletto: dove dormiva a febbraio o a luglio? Con un certo stupore, per la prima volta, stiracchiai la mente, finché il mio occhio arrivò ben oltre il Sistema Solare. Era buio: le stelle rade emanavano più fascino che luce. Incurante di un paio di buchi neri alla mia sinistra, con i capelli sciolti e una punta di incoscienza, conobbi superfici lisce, fredde, perfette. Altre, apparentemente ostili, catalizzavano suadenti anche l'ospite più ritroso. Incandescenti, caotiche, evocavano l'inferno. Sembrava che lì, lontano, nessuno parlasse. E che dovere e morale fossero sconosciuti. Quasi, eppure lì spesso i giorni duravano assai più di ventiquattro ore, non mi annoiavo mai. Come essere un selvaggio, un animale, e gioire e godere intensamente. Punto. Non pensare al prima e al dopo, alle conseguenze. Congelare l'istante. Non vi erano intenti né progetti. E i ricordi, poi, tutti insieme, ben amalgamati, servivano solo ad ormeggiare all'occorrenza. Confesso che ebbi paura - credo che udii l'eco di nenie demoniache - e, attaccandomi alla fragile coda di una cometa, tornai. Da allora, a intervalli regolari, a testimonianza del fatto che non siano possibili altre forme di vita, guardo il cielo dalla finestra al terzo piano. L'orologio scandisce giornate indistinguibili e la distanza dal Sole pare essere ottimale. Talvolta, però, la forza di gravità, da sola, non riesce ad inchiodarmi.
 
 
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Anonimo il 01/02/09 alle 23:40 via WEB
Ciao erbavoglio. Ho letto il tuo raccontino e devo confessare che ho apprezzato lo spirito che c'è dentro. Quella voglia di libertà è una cosa che provo pure io. Sul piano della composizione.... qua e là sento dei punti da "lisciare". [ ..Quasi, eppure lì spesso i giorni duravano assai più di ventiquattro ore, non mi annoiavo mai.......]. Per esempio questa frase non la spezzerei così. Quel "quasi" all'inizio mi disorienta. Un salutone. AlessandroF.
 
   
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 02/02/09 alle 10:59 via WEB
Grazie per l'attenzione. Quel "quasi" è voluto quanto lo è l'incidentale: pur essendo assai lunghe le giornate (a volte duravano quanto i terrestri mesi) avevo sempre qualcosa da fare o da provare. Ma forse, senza progettualità, non era poi così divertente. Ho tentato insomma di esprimere un quasi paradosso. Concordi?
 
     
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Anonimo il 02/02/09 alle 11:48 via WEB
Personalmente concordo con AlessandroF, la sua osservazione è giusta. Ricostruirei così il concetto: [E, sebbene i giorni durassero assai più di 24 ore, non mi annoiavo. Come un essere selvaggio, quasi un animale, godevo intensamente senza pensare al prima e al dopo] "dopo" comprende già "le conseguenze" ed in un brani che non supera le 300 parole economia e potenza sono l'imperativo. Quanto detto applicato semplicemente alla frase in questione, mi riservo di leggere più approfonditamente l'intero pezzo per vedere se ciò che ho detto va a quadrarlo. R.
 
     
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Anonimo il 02/02/09 alle 15:34 via WEB
Riletto, è proprio il testo che non funziona come dovrebbe, ahimé. L'uso di 300 parole può essere disagevole, però è utile per gli appassionati, tendenzialmente portati ad esagerare col loro dire (parlando in generale) R.
 
     
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 02/02/09 alle 16:43 via WEB
Non pensavo ci fossero i maestrini dalla penna rossa... Tendenzialmente ogni parola e ogni virgola sono ponderate dagli appassionati.
 
     
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Anonimo il 02/02/09 alle 17:36 via WEB
Per quanto mi concerne sono ormai abituata a essere derisa ogni qualvolta esprimo un normalissimo e sostanzialmente giusto commento. Anche perché non c'è bisogno d'essere Bloom (Harold, non una delle Winx)per capirne le debolezze, sono talmente evidente che ci arrivo pure io, pensa un po'. Ciò che mi stupisce, ogni volta, è: se non ti piacciono i pareri altrui non pubblicare i tuoi testi, ovvero tienili per te e nessuno avrà niente da ridire. Finché li darai in lettura pubblica ci sarà sempre chi, in assoluta libertà e senza offesa, ne disserterà. La differenza è questa: io ho palato del tuo testo, tu, rispondendo, no. Io ho letto il tuo brano e ho dato il mio parere, lo volevi positivo? Avresti dovuto scrivere un buon testo, se c'è qualcuno col quale te la devi prendere è la tua penna, non certo col lettore. R.
 
     
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 02/02/09 alle 18:05 via WEB
Ehm... temo che la relatività non sia il tuo forte. Ad ogni modo se pubblico, ovviamente, accetto ogni parere. Mi sia concesso, però, di difendere i miei scarrafoni.
 
     
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Anonimo il 02/02/09 alle 18:32 via WEB
Heilà, erbavoglio, tutti hanno il diritto di difendere i propri scarrafoni. Lo faccio pure io e ..., insomma, se non lo facessimo dimostreremmo di non tenerci troppo. W gli scarrafoni. Che poi, ci caratterizzano e ci distinguono dagli altri. Anzi, uno dei prossimi giorni mostrerò anche i miei. E poi, non crederai che qui ci si accontenti di dedicare il nostro tempo ai tuoi scritti. Eh no, aspettiamo, anzi pretendiamo che tu faccia la stessa cosa sui nostri. Se vuoi, ti spedisco la matita rossa, sai quelle di un tempo, metà rossa e metà blu. Ti mando un altro salutone,... metà rosso e metà blu!! AlessandroF.
 
     
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Anonimo il 02/02/09 alle 12:19 via WEB
Ma è voluto o incidentale? Ti scongiuro, non complicarmi la vita. Un altro dubbio: bisogna tornare da questi "viaggi", altrimenti ci si confonde. Vedi erbavoglio, questo nostro confronto mette in evidenza un aspetto importante dello scrivere e del leggere. Chi scrive non è mai sicuro che chi poi legge, capisce e intende quello che voleva esprimere. Il lettore si prende comunque il diritto (inevitabile e non voluto!!) di capire quel che gli viene da capire. Del resto, le parole hanno per tutti noi dei significati non del tutto condivisi. Nei corsi sulla comunicazione che tengo ogni tanto, inizio sempre facendo disegnare ai partecipanti una sedia e dico loro:"Disegnate una sedia". Nessuno ha dei dubbi su cosa fare. Tutti la disegnano, ma ognuno lo fa in modo diverso. Un salutone e un ringraziamento per averci fatto leggere qualcosa di tuo. AlessandroF.
 
     
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 02/02/09 alle 16:46 via WEB
Come dicevo, è voluto. Anche i tuoi due punti esclamativi sono voluti?
 
     
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Anonimo il 02/02/09 alle 18:35 via WEB
Mi ero dimenticato di dire che ..., anche i miei due punti esclamativi sono voluti. AlessandroF.
 
     
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Anonimo il 02/02/09 alle 18:47 via WEB
AleF, l'ho già detto, sei una razza in via di estinzione, però bisogna ristabilire l'ordine, non si tratta di difendere i nostri "figli", leggi i racconti. Si tratta di strutturare i nostri prodotti, di confezionarli in modo da valorizzarli e renderli più belli, se possibile. Capisco che ogni prodotto dell'anima andrebbe mostrato così com'è, ma allora non lo pubblichi, no?Kallida
 
     
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Anonimo il 02/02/09 alle 19:30 via WEB
Carisssssssima Kallida, ma tu dici che sono così tanto in via di "estinzione"? Mi devo preoccupare? Magari sono già estinto e non lo so. Bah, forse hai ragione, ma ... un padre che bastona sempre non aiuta molto e un padre che elogia sempre non aiuta molto, quindi la cosa migliore è ... ho 45 anni e questa è una delle cose che ho imparato nella vita. Con tutta sincerità, cara amica. Ecco, forse un po' in estinzione ...magari lo sono. Ciao ancora. AlessandroF.
 
     
kallida
kallida il 03/02/09 alle 16:52 via WEB
Caro AleF hai ragione!In medio stat virtus... anche se,forse, essere lucidi di fronte a dei prodotti, e non contro le persone, può dare frutti migliori, come ha sperimentato anche la nostra Madame De Shark. In fondo tu lo fai bene: riesci ad evidenziare in maniera morbida i difetti dei brani, bravo:)Ps:oggi compio 36 anni e stasera avrò amici a cena, ma permettetemi di invitare tutti i partecipanti al blog alla festa "virtual" solo per voi:)Clara
 
     
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Anonimo il 03/02/09 alle 17:32 via WEB
TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI CARA CLARA ............TANTI AUGURI A TE!!!!!!!!!!!!!!!!! W la Clara e i suoi 36 anni. Ti ringrazio dell'invito, non posso certo rifiutarlo. Dunque, sono le cinque e mezza. In mezz'ora raggiungo il mio elicottero e poi col mio Jet personale (beh, che c'è? Vi meraviglia che io abbia un mio Jet? Invidiosi!!)arrivo al massimo per le otto, otto e mezza. Ho anche il tempo di cambiarmi. Insomma, è la festa di Clara. E devo anche passare a prenderle un regalino. Scappo che faccio tardi. AlessandroF.
 
     
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Anonimo il 03/02/09 alle 19:17 via WEB
Buon compleanno, Madame Clara! R.
 
     
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Anonimo il 04/02/09 alle 09:09 via WEB
Anche se in ritardo cara Madame Clara: auguri! buon compleanno. Marcolì
 
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Anonimo il 02/02/09 alle 20:47 via WEB
Una precisazione, che non sarebbe doverosa, ma tant'è. Chi legge, nello specifico la sottoscritta, vorrebbe sempre spellarsi le mani nell'applaudire: leggere un bel brano arricchisce l'intelletto ed è utile all'anima, quindi ben ne vengano e tanti, sempre. Se, ancora io, mi permetto di far notare determinate mancanze e/o errori non lo faccio per divertirmi o per farmi bella agli occhi, sebbene virtuali, di chissà chi. Lo faccio perché sono lapalissiani e, ne sono convinta, evidenziarli può soltanto aiutare l'autore a migliorare. Per quanto mi concerne debbo ringraziare di cuore chi mi indica imperfezioni, alla persona che un dì lo fece ho dedicato il libro. Quindi quelli come me non si sentono né maestri tantomeno critici, sono semplicemente persone che hanno desiderio di imparare e di condividere. Imparare è il dovere di ogni scrittore, sempre. Casomai “critico” dovrebbe diventarlo l'autore stesso ed abituarsi, come ho già detto, a prendere le dovute distanze dai propri pezzi che non sono figli e neanche scarrafoni: sono pensieri (e dunque nobiltà dell'animo di un essere umano) che la tecnica acquisita in corso di cammino letterario ci consente di assemblare nel migliore modo possibile. Se si leggesse di più post come questo non avrebbero ragione di esistere. Grazie dell'attenzione. R.
 
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Anonimo il 03/02/09 alle 18:46 via WEB
cara R., ho letto oggi i tuoi commenti e sei molto in gamba! basta con questi finti scrittori! Ti prego fammi leggere qualcosa di tuo, un libro, un racconto o una poesia. Tuo fabio
 
 
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Anonimo il 03/02/09 alle 19:31 via WEB
“Tuo Fabio?” e da quando in qua qui e quo io avrei un “mio Fabio?” Potrei montarmi la testa non fosse già (s)montata di suo da un pezzo. Chiariamo una cosa importante: in TS non ci sono finti scrittori, ci sono appassionati che tentano di scrivere qualche riga, il modo con cui operano è discutibile – anche perché sono convinti d'essere dei grandi autori – ma si ricrederanno (è normale, è successo a tutti di credere d'aver composto l'opera che mancava alla letteratura mondiale) e col tempo e con la paglia qualcuno arriverà a produrre qualcosa di discreto. Sapessi quanti finti scrittori stanno in cima alle classifiche, quanti finti scrittori altrettanto finti critici ci propinano come meraviglie sempre della Letteratura e invece di bidoni pazzeschi trattasi! Non scordiamoci, per tornare a bomba, che il talento è fattore a se stante e che non tutti lo posseggono in quantità tale da consentire evoluzioni con la penna, però si arriva, con la pazienza, la lettura e l'allenamento e tanta disponibilità, a proporre pezzi validi. Leggere qualcosa di mio? C'è un libro, ma non sono autorizzata quivi a farne pubblicità. Mi spiego meglio: è la Redazione a decidere se sia opportuno o meno pubblicizzare un libro, non sta a me la decisione. Io non pretendo nulla, del resto. E non mi sogno di usare lo spazio messo a disposizione per scopi personali, ancorché editoriali. Ciao Fabio :-) R.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 04/02/09 alle 10:08 via WEB
La redazione non ha remore e nulla osta al fatto che tu possa pubblicizzare il libro su queste pagine. Anzi, ritengo che chiunque abbia pubblicato qualcosa possa annunciarlo e giustamente offrirlo alla lettura di noialtri affamati di carta scritta (k)
 
     
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Anonimo il 04/02/09 alle 10:14 via WEB
Grazie K. il mio abbraccio ti/vi giunga forte! R.
 
 
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Anonimo il 04/02/09 alle 03:01 via WEB
Anche noi lo voliamo legere. I tuoi aficionados.
 
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Anonimo il 04/02/09 alle 07:18 via WEB
Ciao Marcolì, ho letto il tuo 1° cap. Il tempo prima del tempo. Lascio ad altri fortunati con più tempo a disposizione analisi più attente, ho solo notato qualche piccola imprecisione, qua e là. Penso la fretta. Hai la capacità di giocare con le parole, scrivi in modo poetico senza leziosità. Molto bello. C'è da imparare. Rileggerò con calma e spero di riuscire a copiare facendo mio :-). Buon Mercoledì, Valeria
 
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Anonimo il 04/02/09 alle 07:38 via WEB
Ciao Ale F., Clara e R. e tutti, come state? Vi leggo spesso ma ho veramente poco tempo per scrivere, cioè devo scegiere: ho un'ora al giorno (spesso anche meno), scrivo sul blog o tento di far tesoro dei vostri suggerimenti e provo a buttar giù un racconto? Ho optato per la seconda. In vetrata ci sono 3 racconti nuovi, forza buttatevi. Auguri Clara! Salutoni Valeria
 
 
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Anonimo il 04/02/09 alle 08:50 via WEB
Io sto messa maluccio come si può ben notare :-))))Un caro saluto anche a te Valeria. Ciao! R.
 
 
kallida
kallida il 05/02/09 alle 11:13 via WEB
@Valery e "i fiori di Giovanna": cara, io penso che tu abbia una sensibilità degna di una scrittrice, ma a dirti la verità questo bel racconto mi sembra un'occasione sprecata. Nel senso che mi è apparso a volte tautologico, cioè stessi concetti ripetuti, come se tu avessi il timore che non arriva ciò che vuoi dire, invece, forse, dovresti essere più sicura del tuo potenziale. Ti ripeto, riesci a percepire sensazioni umane non immediatamente comprensibili a tutti, e questa è una qualità che non sfrutti in pieno.La protagonista, consunta dai sensi di colpa, che trasferisce sulle piante, esorcizzandole le sue angosce,non è stata sviluppata appieno.E l'alter ego, invece è troppo presente.Scusami,ma queste sono solo mie opinioni che spero tu possa trovare utili. Perchè non provi a descrivere il tuo pianeta invisibile in 300 parole,è un ottimo esercizio.Basta solo una strizzatina a molte parole e vedrai che risultato, bacioni Clara
 
   
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Anonimo il 08/02/09 alle 14:29 via WEB
Ciao Clara, hai sicuramente ragione per quanto concerne una certa mia insicurezza. Non ti scusare per le tue critiche! Non so te ma io sono stufa dei complimenti di parenti e amici che per affetto o per noia alla fine di dicono sempre che tutto ciò che scrivi è meraviglioso :-) Criticate gente, criticate! Tu non sai come sono felice del tuo commento e di quello di R. Proverò a riscrivere questo racconto tenendo conto dei vostri pareri. Penso sarà un esercizio utile. Scrivere, riscrivere, cambiando stile, modificando, aggiustando, è solo allenarsi, imparare. Vedremo se la redazione vorrà ripubblicarlo. Le 300 parole sul mio pianeta invisibile... l'idea mi ha tentato. Vedrò. E' solo una gran mancanza di tempo. Fosse per me non farei altro tutto il giorno, penso mi capirai. Grazie ancora, Valery
 
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Anonimo il 04/02/09 alle 07:48 via WEB
Ciao Maria Laura, non so come, perchè hai fatto pochi accenni al paesaggio, ma ho immaginato quel paesino in Toscana. Forse per "il vento che scompigliava i pensieri". Un'immagine riuscita. Hai scritto con freschezza una piccola storia triste e felice. Un salutone, Valeria
 
kallida
kallida il 04/02/09 alle 10:35 via WEB
Grazie a tutti dei vostri auguri e del pensiero:)Certo, sarebbe stato più bello brindare insieme, ma ho capito che non ci manca la capacità imaginifica... Ho scaricato i tre nuovi racconti, adesso mi ci tuffo.Salutoni
 
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Anonimo il 04/02/09 alle 10:37 via WEB
@ Marcolì: ti interessa un mio eventuale commento a Il tempo prima del tempo? Se no, chiudo qui. E amici come prima. Se eventualmente sì, fammi sapere perché c’è da fare una premessa. E, sempre nel caso, posso compilarti una scheda di lettura (sebbene la piattaforma non sia ottimale allo scopo, ma vedrò di farcela) a sostegno della premessa. R.
 
 
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Anonimo il 04/02/09 alle 13:50 via WEB
@R: Certo che mi fa piacere un tuo commento. Grazie Marcolì
 
   
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Anonimo il 04/02/09 alle 14:30 via WEB
@ Marcolì: grazie a te. Dammi un po' di tempo perché voglio fare una cosa ben fatta, o meglio: dare il mio meglio. La premessa è che la prima lettura non mi ha convinta, però è solo la prima lettura. E poi non basta il "non mi ha convinta" bisogna andarci a fondo, ecco perché occorrono un minimo di tempo e di applicazione, come ho spiegato nella mia richiesta di prima. Appena pronto lo posto. R.
 
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Anonimo il 04/02/09 alle 17:39 via WEB
Affido al blog il mio contributo. Un salutone a tutti gli amici. - L'ALTRO PIANETA - Prima di allora non avrebbe mai ritenuto possibile l’esistenza di un altro mondo, di una realtà talmente parallela da scorrergli accanto in silenzio, nascondendosi pazientemente come un’ombra. Quando lo scoprì, pur tentando di resistere, vi precipitò dentro. Ne riemerse paurosamente strano. La caduta fu talmente violenta da frantumare i suoi ricordi che si mescolarono disordinatamente rifiutandosi di tornare al loro posto. All’inizio rimpianse la felicità e la leggerezza dell’incoscienza, poi temette invece di dover rimpiangere il tempo sciupato fuggendo senza motivo. I dubbi lo assalirono brutalmente, infuriandosi sulle sue certezze e vanificando in un istante la fatica costata per edificarle. Un immenso panorama lo circondò avvolgendolo di un’energia pungente, accecante, irresistibile. Respirò profondamente alla disperata ricerca di qualcosa di conosciuto che lo potesse aiutare in quel viaggio del quale non riusciva a scorgere la destinazione e tantomeno il motivo di continuare a farlo. Scrutò meglio l’ignoto pianeta che gli si era rivelato all’improvviso cambiando le regole, a partire proprio dal mostrarsi: non lo aveva mai fatto prima. Poggiò la mano sul petto cercando di capire se fosse cambiato qualcosa, ma il suo cuore non si era fermato, anzi batteva più forte del solito. Meravigliando se stesso, s’inventò l’idea di sorprendere il proprio destino ripromettendosi un coraggioso imbroglio al bivio seguente. La propria immagine apparve tra i riflessi delle superfici più brillanti che gli stavano attorno e con dolcezza gli offrì un inaspettato ma piacevole sorriso: sembrava volesse diventargli amica. Sconcertato dall’esperienza, si lasciò andare a un lungo sospiro, invertì la rotta e se ne tornò a casa. - AlessandroF.
 
 
kallida
kallida il 05/02/09 alle 11:02 via WEB
@AleF: l'ho già letto due volte, ma non riesco a farmi un'idea precisa, sarai diventato così criptico in questi giorni di silenzio?Boh! Ci riprovo eh!
 
   
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Anonimo il 05/02/09 alle 11:11 via WEB
@ AlessandroF: sottoscrivo il commento di kallida. Anche io rileggerò. R.
 
   
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Anonimo il 05/02/09 alle 11:17 via WEB
Non vi preoccupate. Dite pure che sono anche fuori di testa. Comunque, cara Kallida, in questi giorni di silenzio non mi hanno permesso di uscire dal reparto!!!!!! Salutoni. AlessandroF.
 
     
kallida
kallida il 05/02/09 alle 14:37 via WEB
@AleF: ora si spiega tutto, rinchiuso dalle tue stesse fortificazioni! Ci hai dato la chiave di lettura per il tuo pianeta:)Grazie,adesso applico ...BAci
 
     
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Anonimo il 05/02/09 alle 14:49 via WEB
Ricambio i baci e a dimostrazione della riconoscenza ho deciso di adottare il (tuo) nuovo modo di firmarmi, che effettivamente è più breve. AleF.
 
 
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Anonimo il 05/02/09 alle 15:24 via WEB
@ AleF: a parte i "disordinatamente/brutalmente/profondamente" che ti faccio notare solo perché sono una zitella rompiballe, il racconto mi sembra freddo. Perlomeno a me emoziona poco. Lo hai curato, questo sì, nonostante [...dolcezza gli offrì un inaspettato ma piacevole sorriso] sia frase fatta. Non so, ho una sensazione di freddezza, di poco coinvolgimento tuo, forse hai pensato più alla forma che a metterci l'anima? Rimango sospesa. E tu lasciami lì :-) R.
 
   
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Anonimo il 05/02/09 alle 15:53 via WEB
Lasciamo la R. sospesa, appesa a qualcosa di sicuro, mi auguro. Non vorrei che cadesse e si faccesse pure male. Per il racconto, bah, mi è venuto così, pur rivedendolo parecchie volte. Grazie della lettura. Attendo da tutti gli altri, commenti, note, suggerimenti, osservazioni..... AleF.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/09 alle 15:04 via WEB
Caro Alessandro F., ci conosciamo da tanto di quel tempo che l'affetto si è ormai consolidato e davvero non ho cuore di lasciarti così in attesa, in bilico tra un pianeta e l’altro… Mi punge quindi vaghezza di offrirti alcune osservazioni riguardo il "tuo pianeta":
Prima di allora non avrebbe mai ritenuto possibile l'esistenza di un altro mondo, di una realtà talmente parallela da scorrergli accanto in silenzio ("talmente parallela"? o è parallela, o non lo è. E il silenzio non è “conditio sine qua non” all'essere paralleli...), nascondendosi pazientemente come un'ombra (anche qui qualcosina scricchiola – forse è un mondo parallelo talmente silenzioso e nascosto che…).
Quando lo scoprì, pur tentando di resistere, vi precipitò dentro. Ne riemerse paurosamente ("paurosamente" non fa paura ed è un avverbio, in genere da usare con estrema parsimonia) strano (e "strano" non dice niente... strano come? confuso forse?).
La caduta fu talmente violenta da frantumare i suoi ricordi che si mescolarono disordinatamente (potevano mescolarsi con ordine, forse??) rifiutandosi di tornare al loro posto. (carina questa idea!)
All'inizio rimpianse la felicità e la leggerezza dell'incoscienza, poi temette invece di dover rimpiangere il tempo sciupato fuggendo senza motivo. (credo sia necessario rivedere… sigh!)
I dubbi lo assalirono brutalmente, infuriandosi sulle sue certezze (espressione da rivedere) e vanificando in un istante la fatica costata per edificarle.
Un immenso panorama (che panorama? non vedo niente... io lettore non vedo, non percepisco niente) lo circondò avvolgendolo di (uhm...) un'energia pungente, accecante, irresistibile (irresistibile??? - comunque, regoletta: cercare di evitare di mettere in fila tre aggettivi: uno messo bene può avere maggiore impatto e forza descrittiva - frase da rivedere, cerca di comunicarmi una emozione). Respirò profondamente alla disperata (disperata ricerca: azz! attento ai luoghi comuniiiii) ricerca di qualcosa di conosciuto che lo potesse aiutare in quel viaggio del quale non riusciva a scorgere la destinazione e tantomeno il motivo di (per) continuare a farlo. Scrutò meglio l'ignoto pianeta che gli si era rivelato all'improvviso cambiando le regole, a partire proprio dal mostrarsi: non lo aveva mai fatto prima. (oscura affermazione...)
Poggiò la mano sul petto cercando di capire se fosse cambiato qualcosa, ma il suo cuore non si era fermato, anzi batteva più forte del solito (qui te la puoi giocare meglio! Fai uno sforzo.). Meravigliando se stesso, s'inventò l'idea (si inventano le idee??) di sorprendere il proprio destino ripromettendosi un coraggioso imbroglio al bivio seguente.
La propria immagine apparve tra i riflessi delle superfici più brillanti che gli stavano attorno e con dolcezza gli offrì un inaspettato ma piacevole (aggettivi inutili? “e gli offrì un sorriso”, leverei pure la dolcezza!) sorriso: sembrava volesse diventargli amica. (tagliamo la parte dopo i due punti?)
Sconcertato dall'esperienza, si lasciò andare a un lungo sospiro, invertì la rotta e se ne tornò a casa.
In conclusione, personalmente ho apprezzato molto l’idea di questo pianeta così nascosto e difficile da raggiungere – forse il più nascosto e lontano, ma della cui esistenza siamo tutti più o meno consapevoli – che il protagonista riesce a intravedere ma poi – impaurito (da un sorriso, il proprio sorriso. bella immagine, rendila un punto di forza!) - decide di rinviarne l’esplorazione e tornare indietro. Sistemalo, approfondisci magari qualche punto, ripensalo un po’ se vuoi e cerca di comunicarmi maggiormente la tua emozione: sarà un pianeta importante all’interno del nostro Atlante! Baci a te :) Nic.
 
     
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Anonimo il 06/02/09 alle 16:35 via WEB
Ciao Nic, rileggerò con calma le tue osservazioni. A tanto impegno devo dedicare altrettanta cura nella rilettura e nella riflessione. Ah, un dettaglio... ora mi firmo così .....AleF.
 
     
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Anonimo il 08/02/09 alle 13:14 via WEB
Eccomi Nic. Intanto ringrazio del commento così dettagliato che mi permette di riflettere sulle varie parti del racconto. Prima del contro/commento al raccontino, lasciami dire ( e lo dico a tutti) che … si, ho scritto a ruota libera e poi ho corretto, limato e sistemato, ma non ho voluto modificare e perdere l’ispirazione iniziale. Avevo voglia di non limitarmi troppo, altrimenti avrei rischiato di mostrare solo delle parole. A me non basta. Certo, chi legge vede cose diverse, ma affrontare queste diverse interpretazioni è importante per crescere, non solo come “scrittori”. E adesso vengo al contro/commento. Il “talmente” mi era venuta voglia di usarlo per esprimere … la forza, l’intensità della scoperta, cioè il fatto di aver scoperto questo mondo appunto parallelo. Accetto di buon grado la nota sull’avverbio “paurosamente”. Era meglio … ne emerse spaventato. Più semplice e chiaro. Ok, Ok. “…….LA CADUTA FU TALMENTE VIOLENTA DA FRANTUMARE I SUOI RICORDI CHE SI MESCOLARONO DISORDINATAMENTE RIFIUTANDOSI DI TORNARE AL LORO POSTO. (CHE CARINA QUESTA IDEA!)……. Qui mi soffermo a godere dell’apprezzamento. Anzi, mi soffermo ancora un po’ prima di affrontare il commento successivo!!!!!!!! ALL'INIZIO RIMPIANSE LA FELICITÀ E LA LEGGEREZZA DELL'INCOSCIENZA, POI TEMETTE INVECE DI DOVER RIMPIANGERE IL TEMPO SCIUPATO FUGGENDO SENZA MOTIVO. (CREDO SIA NECESSARIO RIVEDERE… SIGH!) Grazie del sigh! Rivedrò, anche se mi piace così com’è. I DUBBI LO ASSALIRONO BRUTALMENTE, INFURIANDOSI SULLE SUE CERTEZZE (ESPRESSIONE DA RIVEDERE) Va bene, va bene … rivedrò pure sta parte. Poi devo rivedere e chiarire la questione del panorama, (che palle sto lettore che non vede il panorama come me), ok per i tre aggettivi (riduciamoli), poi c’è il luogo comune della “disperata ricerca” in effetti!!!. Ah, poi c’è anche l’oscura affermazione. SCRUTÒ MEGLIO L'IGNOTO PIANETA CHE GLI SI ERA RIVELATO ALL'IMPROVVISO CAMBIANDO LE REGOLE, A PARTIRE PROPRIO DAL MOSTRARSI: NON LO AVEVA MAI FATTO PRIMA. Ma è davvero così oscura? Ci devo pensare. “…..IL MOTIVO DI (PER) CONTINUARE A FARLO… che vergogna … “di” e “per” hanno litigato fra loro. Chiedo scusa. … POGGIÒ LA MANO SUL PETTO CERCANDO DI CAPIRE SE FOSSE CAMBIATO QUALCOSA, MA IL SUO CUORE NON SI ERA FERMATO, ANZI BATTEVA PIÙ FORTE DEL SOLITO (QUI TE LA PUOI GIOCARE MEGLIO! FAI UNO SFORZO…. Qui dovrò sforzarmi un po’ davvero. ….MERAVIGLIANDO SE STESSO, S'INVENTÒ L'IDEA (SI INVENTANO LE IDEE??)… Mi sembrava un’immagine bella, ma … ci ho provato. Dunque, non si possono inventare le idee. Ci penso sopra. Poi ci sono i tagli da fare, ok, ci provo, aggettivi, sorrisi e dolcezze eccessive. Va bene, adesso riprendo le note e il racconto e li lascio qualche giorno riposare e poi ci riprovo. Grazie Nic. Un salutone a tutti gli altri. Ah, ho cominciato a leggere il racconto di Giovanna… carino, carino. AleF.
 
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Anonimo il 05/02/09 alle 11:07 via WEB
@ Marcoli x Il tempo prima del tempo/1: partiamo dalla fine di qst primo capitolo, ovvero da (continua) dunque: l’autore è certo che ne valga la pena, riesce, però, nell’intento di convincere il lettore al prosieguo? Cerchiamo di appurarlo. – [C’ è stato un tempo prima del tempo. Mai raccontato dagli uomini. L’ho visto nel sonno una notte di inverno. La luna era in ritardo. Le nubi col nero cappotto di lana caprina avvolgevano il cielo. Quasi lo soffocavano togliendoli il respiro. L’ho sentito arrivare da lontano come quegli echi strozzati nella valle. Un temporale al galoppo che arrivava dal mare.] “L’ho visto nel sonno una notte d’inverno” *magari meglio: IN una notte d’inverno*. L’ho visto è riferito al temporale, ma tutto l’incipit è molto confuso. Troppe figure retoriche ammassate l’una all’altra, nessuna leggerezza formale. Così come è concepito il soggetto pare essere il tempo, invece è il temporale. Dopo le prime due frasi puntate vai, almeno, a capo. Certi “virtuosismi” (presunti tali) sono solo nella testa di chi scrive, ma chi legge si trova a dover ricominciare diverse volte e qst è l’unico modo per perdere i lettori. E “quegli echi”, quali? “come echi strozzati nella valle” o “come eco”. [Cappotto di lana caprina] lo eviterei, ma “avvolgere” circa nubi/cielo è espressione ovvia. - [gli scudini] non ho trovato tracce della parola nel De Mauro Paravia, è un termine dialettale? [le spalle dei sette fratelli] cosa sono? Colline così definite? Se il lettore non è informato (senza pedanteria) a qst punto non capisce cosa stai dicendo e non per suo difetto. Piuttosto, usa la maiuscola Sette Fratelli. – [Poi lentamente come una tartaruga marina ha inarcato la gobba, un guscio argenteo, sopra i lineamenti dei monti che dalla piana di Soleminis si alzano come marea fino a Dolia.] rileggi con attenzione: parli della luna, però bisogna tornare indietro a rileggere per legare qst passaggio con quello precedente, perché nel frattempo ci hai infilato l’acqua salata. Se non ci sono coerenza stilistica e narrativa chi legge si perde, s’ingarbuglia in frasi ingarbugliate. Siamo sicuri che desideri continuare? Vuoi scrivere un romanzo, è molto difficile tenere incollato il lettore alle pagine, se fin dalla prima lo confondi la sua reazione al proseguimento non sarà così scontata come pensi. – [Il sole dall’altra parte del mondo è riuscito a baciarle il fianco scoprendo sotto una veste di nuvole nere le sue grazie nel telo del firmamento.] Non sono convinta di qst passaggio, però proverei in prima istanza a lasciare “Il sole dall’altra parte del mondo è riuscito a baciarle il fianco.” Il resto lo eliminerei, è inutile enfasi che va a pesare sul tutto. Tutto che, fino a qui, va rivisto mantenendo intatta la potenza del dire adoperando però la massima leggerezza possibile nell’esprimerlo. Fino qui ti ho mostrato ove non quadra, nel II° e ultimo commento, senza più entrare nel dettaglio, riassumerò le opinioni su forma e contenuto. - Fine I° tranche. -
 
 
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Anonimo il 05/02/09 alle 11:08 via WEB
sigla x comm.to Il tempo prima del tempo: R.
 
   
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Anonimo il 05/02/09 alle 13:06 via WEB
@ Marcolì x Il tempo prima del tempo/2: gronda metafore pesantissime da sostenere anche al solo sguardo, leggerle e seguirle è faticosissimo. Ad un certo punto, tra enfasi esagerata, spunta la parola “mutande” e qui l’effetto è comico. [rinterzo] anche qst non l’ho trovato nei vocabolari. Ad essere sincera, e la sono sempre, per quanto posso concepire di scrittura e, conseguentemente, lettura il capitolo non funziona. E’ di una pesantezza incredibile e sfiora il grottesco, e non credo sia nelle tue intenzioni. Mi spiace perché vorrei sempre leggere brani belli e poterli applaudire con tutto l’entusiasmo possibile. Con ciò non intendo affatto smorzare il tuo: insisti. Roma non è stata fatta in un giorno, se hai passione, insisti. Leggi ciò che può essere utile nel tuo cammino di scrittura, allenati (senza però affrontare lunghezze importanti come un romanzo, per ora non sei pronto) e i risultati arriveranno. Prova con brani corti, di più facile gestione quantomeno dal punto di vista della coesione narrativa. Ad allungare il passo c’è tempo, prima ci si deve allenare molto. Scrivere è divertimento, sì, però è anche fatica. Molta fatica. Bisogna abituarsi a sopportarla e non è facile. Rileggersi, correggersi, rivedere, modificare è stancante e affatto divertente, però si deve fare. Comprendo la scarica adrenalinica del buttare tutto sul foglio e dare immediatamente al lettore per la gioia di pubblicare, ma è un errore. Si deve rileggere fino allo sfinimento se si vogliono ottenere risultati buoni (parlo di qualità della propria scrittura, non di fama né di quattrini) è il lato meno bello dello scrivere, però è quello più determinante. In bocca al lupo e a rileggerti! R.
 
     
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Anonimo il 06/02/09 alle 09:12 via WEB
Marcolì è stato ricoverato all'ospedale Brotzu di Cagliari. L'esame al paziente della Dottoressa Erre è stato preciso. Dopo aver sottoposto Marcolì alle analisi di rito(biopsia del testo, scintigrafia e gastroscopia letterale) la diagnosi è risultata chiara: una massa di metafore che invade lo scritto e che produce metastasi. La dottoressa è stata chiara ed ha parlato in modo chiaro senza usare i rinterzi (inteso nel senso del biliardo. La prognosi è riservata. La cura somministrata dal medico prevede un lungo periodo di degenza. Nel frattempo Marcolì, questa è un buona notizia, potrà continuare a fare il cuoco. Ma una sua dichiarazione è d'obbligo: " Confesso - il tempo prima del tempo - non fa parte di un libro e la storia non continua. L'ho scritto di getto, una notte, dopo aver mangiato polenta con funghi porcini e fagioli all'uccelletta. E come al solito, sono un superficiale, non l'ho corretto e ne rivisto. A voi tutti chiedo perdono" Grazie Dottoressa Erre seguirò la sua cura. Lo prometto. Marcolì
 
     
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Anonimo il 06/02/09 alle 09:52 via WEB
@ Marcolì: il biliardo! mannaggialapupazza! non ci sarei arrivata mai, gulp! cmq questo tuo controcommento è tosto assai: piacemi. E noto anche che il bollettino medico se lo è stilato il paziente stesso, complimenti all'infermiera! Avrei detto, con massima sicurezza (tipo il carcere, per intenderci) fosse impepata di cozze. Sono evidentemente imp(r)epa(ra)ta circa il coté culinario. Grazie a lei Dottore...ho un filino di mal di testa...mi devo spogliare? (che "battuta" del pikkio, ha più anni di me) R.
 
     
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Anonimo il 06/02/09 alle 09:45 via WEB
Cara R, per formazione sono più preoparata sulle arti figurative. Spesso leggendoti, mi vien da riflettere sul famoso paragone tra pittura e scrittura. A volte ci emozioniamo con tre quadrati verdi e un triangolo giallo, nella loro semplicità ci parlano di chissà cosa vogliamo vederci, a volte un'opera sdurrealista con la sua carica evocativa o una romantica piena di enfasi e retorica ci dicono di più. Intendo: tu come ti poni davanti al dilemma di trovare il proprio stile, la propria cifra pur nell' inesperienza? Il rischio "accademia" potrebbe essere in agguato. Marcolì mi sembra abbia prodotto uno scritto, magari criticabile per alcuni aspetti, anche a me non è piaciuta la mutanda, ma piacevole per la forza delle immagini e coerente con il suo "stile". Sono molto interessata alla tua risposta e VOGLIO le tue critiche. Fustigami per piacere :-) Ciao, buona giornata valeria
 
     
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Anonimo il 06/02/09 alle 10:41 via WEB
@ Valeria: trovare il proprio stile nell'inesperienza è una contraddizione in termini. Se non c'è esperienza – lettura e scrittura, soprattutto la prima – non vi può essere stile a meno di non essere un genio nato. Picasso frequentò l' accademia, poi divenne Picasso. Per fare un paragone quasi estremo, ma significativo. Il proprio stile arriva dopo aver molto letto e letto giusto. L'aspirante scrittore (sempre di buon livello di scrittura parlo, non di successo o quattrini) prima di tutto deve leggere (P.V. Tondelli alla domanda Perché scrivi? Rispondeva Perché ho letto.) leggere e ancora leggere. Assorbire come una spugna ciò che legge, nei minimi particolari. Deve lasciarsi “invadere” da ciò che ha davanti agli occhi, incamerare gli stili più diversi, autori distanti anni luce uno dall'altro e letterariamente e temporalmente, arraffare tutto in completa positiva bulimia e...scrivere, allenarsi. Questo può durare anni e anni (in pratica lo scrittore di leggere non smette mai) fino a che, ad un certo punto, che non è quantificabile e varia a seconda delle persone, sboccerà un modo di scrivere personale, che potrà essere la somma di ciò che si è letto (ovviamente alcuni autori resteranno nel cuore e nella mente più di altri) più ciò che il nostro cuore e la nostra anima hanno fin lì elaborato. Il processo, come detto, non si concluderà mai. Sarà sempre un infinito scrivere e leggere. Il rischio “accademia” così facendo lo si può evitare, si impara direttamente dalle fonti senza intermediari. Facendo un passo indietro: cosa succede quando si apre il primo libro (fatevi consigliare da gente competente) se prima di quello si è letto “sbagliato” e i risultati dello sbaglio sono evidenti negli scritti? Si rilegge la prima frase del libro medesimo più e più volte perché ci si trova davanti a qualcosa di sconosciuto e si fatica a comprenderne il senso. Lo dico perché è accaduto, non mi sto inventando niente. Poi da lì si parte e si aprono porte nuove ogni volta e ci si rende conto che le cose scritte prima di quel periodo effettivamente non erano buone, ma pasticciate, incoerenti ect. Ect. La tecnica, per contro, è importante: serve a convogliare in modo giusto i moti dell'animo, essenza primaria della scrittura, senza mettere anima nei testi non si scrive. Insomma tanta tantissima lettura per evitare l'effetto “accademia”, i primi scritti saranno più difficoltosi, si avrà timore anche di mettere giù una sola riga: meglio così, è timore sano. Scrivere non è facile, è magnifico ma non facile, se c'è passione (talento a parte) si va avanti perché la passione ha in se il rispetto per la scrittura, aiuta a non sovrastarla, se la scrittura si sente sovrastata dalla presunzione dello scrittore si ribella e s'inceppa. Per adesso mi fermo qui. Se hai/avete domande alle quali pensate possa dare una risposta quantomeno decente, chiedete senza problemi. Impareremo insieme, che è la cosa più importante. Grazie Valeria, leggerò il tuo brano in Vetrata. R.
 
     
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Anonimo il 06/02/09 alle 18:12 via WEB
R. per festeggiare la tua risposta mi sono comprata un libro nuovo! :-) Ti starai chiedendo: sì ma quale libro? Simenon. Ho letto proprio oggi un servizio su di lui in una rivista e da tempo mi ripromettevo di leggere un suo romanzo. Se lo troverò interessante finirò col portarmelo anche a a tavola (sempre fatto così con i libri belli, nna malattia) Valeria
 
     
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Anonimo il 06/02/09 alle 19:43 via WEB
Eccerto che me lo sarei chiesta! Simenon, scelta azzeccatissima, mica è L'uomo che guardava passare i treni? Cmq sia quel che sia un Simenon vale, eccome che sì. Muy bien :-) Ciao. R.
 
     
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Anonimo il 06/02/09 alle 19:49 via WEB
ps: sto leggendo I fiori di Giovanna, appena pronto posterò il commento. Ariciao. R.
 
kallida
kallida il 05/02/09 alle 14:44 via WEB
@Mr. Marcolì: certo scrivere dopo Madame De Shark è più dura per me,che per te leggerla. Io vorrei solo aggiungere alle osservazioni corrette sull'uso eccessivo delle metafore, che sono anche una qualità. Cioè, è come una ricetta, bisogna trovare le giuste dosi di ingredienti. Il sapore che crei è sicuramente accattivante, forse un po' da diluire, ma poi hai anche citato la folaga!Io sto meditando di scrivere un racconto sulla folaga, perchè sverna quasi vicino a casa mia. Comunque divago, a me piaci, ma seguendo i consigli di Madame sarai portentoso:)
 
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Lauro il 13/02/09 alle 14:51 via WEB
Ciao, inserisco il mio contributo al gioco letterario.

Dovrei raccontare ciò che ho visto? Ci vorrebbe un bel coraggio per credere ad un vecchio pazzo come me!
Dovreste credere all'esistenza di corridoi interstellari che portano all'esterno della nostra galassia. Conducono verso sistemi bisolari di prima generazione in cui il pianeta simile alla terra è afelio rispetto al sole più piccolo e perielio rispetto al più grosso. Dovreste credere a galassie di seconda generazione in cui alcuni pianeti ruotano in senso antiorario dentro ed intorno una corona solare ed altri senza rotazione o con rotazioni artificiali, esterni a questa meraviglia, sembrano una cornice di spettatori invidiosi. Dovreste credere che nei corridoi è possibile viaggiare mediante trasposizione quantica a tempo verso l'esterno dell' universo. Si perché il nostro non è l'unico in fase di espansione, ma parte di una specie di schiuma cosmica, in cui ogni bolla è un universo che si espande fino a scoppiare per lasciare il posto ad un altro universo che ripete il processo. Ma non basterebbe, perché dovreste credere che mai sapremo dove si arriva se si entra in un buco nero. Semplicemente perché siamo all'interno di un buco nero, il quale è all'interno di un altro buco nero. Provate a pensare ad un cristallo in un cubetto di ghiaccio a sua volta particella del liquido da cui deriva!

Praticamente bisognerebbe dubitare delle proprie certezze e del desiderio di onnipotenza che ci contraddistingue. Servirebbe a regalarsi la possibilità di guardare veramente lontano. Perchè la magia della vita sta nel mistero della morte e non nel segreto dell'immortalità. Ma io sono solo un vecchio pazzo e ci vorrebbe un bel coraggio per credermi!


Un saluto a tutti
Lauro
 
 
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AleF. il 13/02/09 alle 17:25 via WEB
Pura fantascienza, a quanto vedo. Scusa una curiosità. Ma che vuol dire che la magia della vita sta nel mistero della morte? Che segreto c'è nella morte? Le questioni esistenziali, filosofiche e simili mi affascinano da sempre. Un salutone. AleF.
 
   
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Lauro il 13/02/09 alle 20:07 via WEB
Affascinano anche me. Da profano mi sono posto una domanda: Se non ci fosse la morte, la vita che consideriamo il bene più prezioso cosa diventerebbe? Ma non dire che non ti avevo avvertito, ci vuole coraggio a credere ad un vecchio pazzo come me!! :-)) Ciao AleF Lauro
 
     
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AleF. il 14/02/09 alle 00:04 via WEB
Ciao Lauro, ma se non ci fosse la morte, la vita assumerebbe un valore inferiore, visto che non ci sarebbe la possibilità di perderla. Comunque mi ero chiesto qual'era il mistero della morte. Pensi che ce ne sia qualcuno? Son curioso. Grazie a te. AleF.
 
     
il_presidente77
il_presidente77 il 16/02/09 alle 10:43 via WEB
Farmer nel suo ciclo di fantascienza del fiume da una sua risposta. Lì tutti sanno di rinascere continuamente. Quindi in teoria non ci sarebbero problemi a morire o ad aver paura della. La cosa non è confermata nella pratica. L'autore fa notare come l'attaccamento della vita sia molto ancora ferrato anche se gli uomini hanno vissuto decine e decine di rinascite; infatti, gli uomini che per qualche motivo stanno annegando lottano con tutte le forze anche se questo non fa altro che prolungare le loro agonie, dato che sarebbe molto più semplice lasciarsi andare a fondo per poi risvegliarsi rinati e con molte meno sofferenze.
 
     
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Lauro il 16/02/09 alle 11:22 via WEB
Grazie a ciò che ho visto durante i miei viaggi, la vita è qualcosa di molto diverso da quello che conosco, per cui è possibile che lo stesso sia anche per la morte biologica. Non ne so niente, quindi non posso spiegare nulla e mi rifugio nel mistero. Ci potrei provare ma per farlo dovrei evitare lo scontato, visto che ciò che ho visto ne è l'opposto. Per prima cosa dovrei rifuggere dalla convinzione che tutto ruoti intorno a me, che sia cioè "funzionale" al mio mondo. Un saluto Lauro
 
     
pinguina_felice
pinguina_felice il 16/02/09 alle 20:47 via WEB
Ho avuto un flash mentre leggevo il raccontino, come se avessi fatto il giro di un universo parallelo più veloce della luce!!!! Per quanto mi riguarda, tutto è mistero...vita, morte, le persone, me stessa! Credo che sia un modo di spiagare che non c'è nulla di certo, mai e poi mai!
 
     
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AleF. il 17/02/09 alle 17:52 via WEB
C'è anche la possibilità che non ci sia proprio nulla da spiegare, ma semplicemente che tutto sia una conseguenza della mania tipicamente umana di cercare delle spiegazioni. Un salutone a tutti. AleF.
 
 
kallida
kallida il 17/02/09 alle 10:43 via WEB
Vecchio pazzo, resisti!Prima o poi torniamo a casa... Perdonami la battuta, ma era per dire che mi sei piaciuto tanto!
 
   
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Lauro il 18/02/09 alle 08:56 via WEB
:-)) Grazie kallida, sono contento ti sia piaciuto il mio viaggio. Lauro
 
relatived
relatived il 28/02/09 alle 00:34 via WEB
come promesso eoni or sono:)ecco il mio testo riveduto e corretto anche se non + di tanto (che ci devo fare, nn voglio stravolgerlo troppo:)buonanotte, baci relatived ps:arriverà in ritardo,ad essere sincera nn riuscivo ad inviare questo post,nn lo accettava..mah...solo a me accadono certe cose:)fa niente..cmq vada mi sono divertita:) IL PIANETA INVISIBILE: Un pianeta lo conosco..invisibile?sì, eccome...si rinnova ogni volta nella mente di chi ospita..dev'essere alimentato da particolari materie prime:sogno,desiderio, immaginazione, emozione anche se in verità più che consumare il mio pianeta crea:è il Pianeta Scrittura. Sì,avete proprio capito bene. Il Pianeta Scrittura.Costellato da galassie luminescenti, creatività nascente e follia imperante, è il pianeta di individui strani, talvolta saggi, che in molti vorrebbero comprendere ma senza risultati semplicemente perchè..fanno parte di un altro pianeta!!!A cosa varrebbe ora descrivervi il sentiero, la strada da percorrere?Non si può, il cammino va assaporato, anelato, infine trovato...da soli. Intanto perchè non sintonizzarsi sulla frequenza giusta? Quella dell'energia dell'arte..e il pianeta da esplorare si materializzerà..in fondo un pianeta può contenerne altri ed altri ancora..nell'infinito spazio-temporale il corso relativo delle cose ha un senso che noi ignoriamo..ma che nell'insondabile esperienza vita acquista valore..."come?lo vedi in questo momento?"
 
 
kallida
kallida il 28/02/09 alle 14:55 via WEB
Bello, brava!Evidentemente hai saputo sfruttare bene il tempo immenso, apparentemente, di un singolo istante di vita;)
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/02/09 alle 17:36 via WEB
Che pianeta interessante il tuo, Relatived :)
Bene, appena possibile ci organizzeremo con Giancarlo Manfredi di Web Trek (che al momento si scusa, è superimpegnato!!) e provvederemo a quanto promesso :) ciao! nic.
 
     
relatived
relatived il 28/02/09 alle 17:43 via WEB
grazie Nic:)
 
   
relatived
relatived il 28/02/09 alle 17:42 via WEB
grazie Kallida:)
 
il_presidente77
il_presidente77 il 28/02/09 alle 15:22 via WEB
Ecco il mio contributo:
Gli uomini sono molto fortunati, ma ne sono all’oscuro. Imperfetti, ma con doni di cui ignorano l’importanza. Me ne accorsi subito, ma li consideravo solamente strani e non provavo invidia. Da bambino passeggiavo con mio padre nei cimiteri e loro sembravano correre. Noi lenti leggevamo le lapidi per scegliere un nome adatto a mia sorella, loro indaffarati non si fermavano. Mi sembravano così veloci e strani. Sempre in movimento e non un attimo per parlare con le anime ferme a tenere compagnia ai corpi sepolti. Pensavo fossero ciechi, invece sono solamente disturbati dalla luce del Sole. Infatti, hanno occhi ancora in grado di percepirla. Credevo che ciò fosse un difetto enorme, ma ero giovane e affrettato nei giudizi. Mi sembrava impossibile non poter guardare il proprio mondo e credevo che il loro continuo correre dipendesse da questo problema. Ero giovane, stupido e avventato Non avevo, infatti, capito in cosa consistesse quella diversità che ci separa, che ci mantiene ancorati al medesimo mondo. Loro incapaci di vedere, noi di sognare. I loro occhi, infatti, risultano essere molto più acuti dei nostri, anche se meno efficienti. Non possono vedere le anime, tutti i gradi di nero che ci circondano e i loro stessi volti, ma in compenso gli permettono di visitare tutti i mondi che desiderano, anche se li costringono sempre a ritornare su questo mondo. Ho capito poi anche il loro correre. Solo un modo per ingannarsi tra una partenza e l’altra. Supremo inganno che però si autoinfliggono è chiamare questo loro vedere immaginazione. Come se fosse possibile immaginare qualcosa oltre all’esistente. C’è già tutto. Sono strani, stupidi, ma da invidiare per questa loro presunzione di essere dei, di poter creare. Però forse non ci riesco, perché mi ricordo sempre che non sanno ancora amare i cimiteri.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/02/09 alle 17:36 via WEB
Bene Presidente! giusto giusto... grazie, ciao! nic.
 
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Terzo bocconcino caldo caldo. Da sbocconcellare in pochi minuti. Questa volta parliamo un po' del punto di vista del narratore. Prima persona? Terza persona onnisciente o quasi? (entra)

 

 
 
 
 
 
 
 

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