Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Messaggi del 10/10/2008

 

Post N° 123

Post n°123 pubblicato il 10 Ottobre 2008 da tuttiscrittori
 
Tag: Poesie

DESIDERIO  (di Renée Vivien) 

*

E torniamo a parlare di Eros, con una poetessa forse non molto conosciuta, perchè talvolta ingiustamente relegata nell'ambito della poesia omosessuale.
Ma la poesia, come la passione, sappiamo che non conosce confini, né può accettare etichette.
Una breve vita molto sofferta  per questa giovane donna di metà Ottocento: amori contrastati e impossibili, malattia, alcolismo, morte. Il suo epitaffio, scritto da lei stessa, recita:

"Ecco, in estasi è la mia anima

Poich'ella quieta, s'addormenta

Avendo, per amore della Morte,

Perdonato questo crimine: la Vita."

 

Lei è stanca, dopo tante sfibranti lussurie.

L'odore che emanano le membra martoriate

È pieno del ricordo di lente contusioni.

La dissolutezza ha scavato nei suoi occhi cupi.

 

E la febbre di notti avidamente sognate

Ancor più rischiara i pallidi capelli biondi.

I suoi gesti conservano languori nervosi.

Ma ecco che l'Amante dalle crudeli unghie lunghe

 

Subito la riafferra, la stringe e l'abbraccia

Con una passione sì feroce e al tempo stesso dolce,

Che il bel corpo sfinito s'offre, chiedendo venia,

In un affanno d'amore, di desideri e paure.

 

E il singulto cresce con malinconia,

esasperandosi infine dalla troppa voluttà,

Urlo diviene come s'urla nei momenti d'agonia,

Disperando di attenuare l'immensa sordità.

 

Poi, l'atroce silenzio, e l'orrore che ne deriva,

Il brusco soffocare della voce lamentosa,

e sul collo, simile a un gambo morto,

Il livido verde e sinistro delle dita.

*

(Renée Vivien)

*

*

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Terzo bocconcino caldo caldo. Da sbocconcellare in pochi minuti. Questa volta parliamo un po' del punto di vista del narratore. Prima persona? Terza persona onnisciente o quasi? (entra)

 

 
 
 
 
 
 
 

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