UN TUFFO NEL PASSATO

TRON


Quando nel 1982 uscì Tron, film coraggiosamente anticipatore della Disney, fu un disastro. All’astrusa avventura dello scienziato che finisce intrappolato nel sistema computeristico da lui stesso creato, e che per salvarsi deve combattere entrando nella logica del mondo virtuale in cui è precipitato, il pubblico amante della sci-fi preferì E.T. di Spielberg. Dove a ben guardare, il meccanismo narrativo agiva in modo esattamente contrario: in luogo di disumanizzare un essere umano, umanizzava un alieno.
Sono passati 28 anni da allora, Internet è una realtà quotidiana, il cinema degli effetti speciali inventa per definizione ciò che non esiste, manipola volti e scenari trasfigurandoli. Quanto alla plausibilità della storia, sono in pochi a pretenderla: che si possa accedere a un’altra dimensione attraverso laser, porte nell’armadio, o qualsiasi altro trucco è fatto assodato. Insomma, lo spettatore di oggi è pronto per Tron Legacy 3D, che infatti in Usa ha avuto un primo weekend buono anche se non stratosferico.
 ....Si comincia con l’antefatto del figlioletto dello scienziato Jeff Bridges che attende invano il ritorno del papà misteriosamente scomparso. Quattro lustri dopo, il ragazzino si è trasformato in un ribelle, astioso verso il padre da cui si reputa abbandonato, finché (non fate domande) non finisce risucchiato all’interno del videogioco creato a suo tempo dal genitore. Opera di ben sei art director, che hanno all’attivo titoli svariati da Independence Day a Matrix, il mondo artificiale risulta visionario e affascinante.
 Giocato su toni blu e neri, attraversato da lampi di luce che giocano suggestivamente sui bui, quel luogo inquietante e pieno di insidie è governato da un tiranno, che è l’alter ego virtuale di Bridges sfuggitogli di controllo; mentre il vero Bridges è una sorta di guru che vive in un ambiente evocante atmosfere alla Kubrick di Odissea nello spazio. Ad assisterlo una specie di graziosa replicante, allevata come una figlia, e destinata a conquistare il cuore del figlio. 
Nella regia dell’inedito Joseph Kosinski, Tron Legacy 3D (ma un cartello avvisa che alcune scene sono bidimensionali) è uno spettacolo che conduce in un paesaggio onirico di fantasia. Si entra e ci si abbandona al gioco senza farsi domande. Bridges ha naturalezza e intensità, Michael Sheen (il Tony Blair di I due presidenti) disegna un incisivo personaggino sopra le righe! Insomma ragazzi....questo film ripropone un binomio intramontabile....Donne e motori!Ma stavolta.....                       IN 3D!
Saluti tridimensionali...Daniele! ;)