Piccoli prestiti

Post n°8 pubblicato il 16 Giugno 2011 da tuttoprestiti
 
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I piccoli prestiti sono una soluzione finanziaria pensata per coloro che hanno bisogno soltanto di piccole somme di denaro in un momento determinato. 

Questi prestiti hanno rivoluzionato l'industria del consumo, avendo trovato molto successo mondiale e pure in Italia grazie alla velocità con la quale vengono concessi, ma anche e soprattutto perché per richiederli non si ha bisogno di tante garanzie. Solitamente basta la semplice presentazione di una busta paga o di una dichiarazione dei redditi, dato che il rischio per la società finanziaria è limitato giacché la cifra concessa frequentemente è bassa.

Vengono considerati “credito al consumo”, in quanto non bisogna giustificare né dichiarare in modo alcuno l'uso finale del denaro attribuito. Partono da cifre minime, anche i 1.000 euro, spesso non superando i 5.000 (anche se possono arrivare perfino ai 50.000), e vengono impiegati particolarmente per l'acquisto di elettrodomestici, vacanze, spese improvvise o urgenti necessità, oppure per soddisfare qualsiasi piccolo desiderio personale.

Il preventivo viene richiesto online, attraverso un numero verde o direttamente recandosi in un'istituzione creditizia. I piccoli prestiti hanno la caratteristica di essere concessi molto velocemente; di solito pochi giorni dopo l'approvazione della domanda, la cifra richiesta viene assegnata direttamente su un conto corrente, tramite assegni, oppure attraverso l’attivazione di una carta di credito, con la quale i soldi si possono prelevare da qualunque sportello bancomat abilitato. Il denaro così assegnato viene rimborsato in rate solitamente mensili entro i 12 e i 60 mesi, secondo il piano previamente scelto per il richiedente.

Per le società finanziarie la concessione di questi tipo di prestiti è molto vantaggiosa, non solo per il basso rischio che a loro comporta, ma anche perché i tassi di interesse applicati ai piccoli prestiti sono un po' più elevati riguardo agli altri prestiti e molte volte si deve pagare un'aliquota per spese di amministrazioni pari al 0,50% della somma richiesta.




 
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Mutuo casa

Post n°7 pubblicato il 16 Giugno 2011 da tuttoprestiti
 
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Chiedere un mutuo per l'acquisto o la ristrutturazione di una casa è un procedimento molto frequente.

Solitamente, esistono tre diverse procedure, che prevedono l'acquisto della prima casa, l'acquisto di una casa in generale o la ristrutturazione di questa.

In genere, indipendentemente dal tipo di soluzione richiesta, ogni mutuo casa prevede la stipula di un'ipoteca, iscritta direttamente sull'immobile per il quale si richiede il mutuo. Ogni mutuo non potrà essere elargito per una somma che superi il valore totale dell'immobile stesso, altrimenti l'ipoteca iscritta risulterà essere più bassa rispetto alla cifra versata.

I tassi di interesse vengono presi in considerazione al momento della richiesta del mutuo e si potrà scegliere un tasso fisso, variabile o misto. Le agevolazioni fiscale di cui ci si può servire sono diverse e variano in base alle necessità: particolari agevolazioni fiscali sono previste per chi ristruttura casa seguendo particolari condizioni, altre agevolazioni fiscali premiano chi decide di acquistare la prima casa, permettendo ai mutuatari di riscattare determinate spese.

Solitamente, a fronte dell'accettazione del mutuo, è necessaria una garanzia, che può essere la casa stessa; in altri casi, è richiesta un'ulteriore garanzia, quindi, oltre alle proprie buste paga e all'immobile, può essere richiesto un garante di fiducia, ovvero una persona che garantisca il pagamento del mutuo nel caso in sui dovessero insorgere problemi.

È importante ricordare che quando si decide la cifra esatta da richiedere, dovremo inserire al suo interno tutte le spese accessorie, che vanno al di là del semplice acquisto o della ristrutturazione: ad esempio, dovremo tener conto dei tassi di interesse, delle spese notarili e di tutte quelle spese accessorie che si trovano alla base delle operazioni bancarie, quando c'è di mezzo un immobile.

È consigliabile informarsi in tutti gli Istituti di credito, prima di scegliere quello più adatto alle nostre esigenze.

 
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Prestiti vacanze

Post n°6 pubblicato il 07 Giugno 2011 da tuttoprestiti
 
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La nostra società, negli ultimi, ha sviluppato sempre più sistemi finanziari per permettere alle persone di accedere all'acquisto di beni o servizi di ogni genere, incentivando i consumi, permettendo a condizioni accessibili di ottenere le cose che si desiderano alle persone: in tal senso, vanno considerati i prestiti vacanze, dei finanziamenti attraverso i quali, anche chi ha già dovuto far fronte a determinati impegni finanziari, si può concedere le ferie.

I prestiti vacanze, difatti, sono solitamente erogati per importi non eccessivamente grossi, permettendo quindi a chi li richiede di poterli rimborsare in un numero di rate non eccessivamente grande, potendo quindi godersi le vacanze, anche se non si ha un'immediata disponibilità di denaro proprio. Parecchi operatori attivi sul mercato finanziario, del resto, hanno attivato loro personali proposte per rendere appetibili i prestiti vacanze, offrendo dei prodotti specificamente per coloro i quali necessitano di liquidità per poter trascorrere le proprie vacanze, perché magari attendono dei pagamenti o per altri motivi. A seconda degli operatori, esistono anche delle forme di prestiti vacanze che prevedono dei piani di ammortamento fino a ben dieci anni, con rate mensili contenute, permettendo ad esempio a persone che hanno altri finanziamenti attivi, di poter pagare senza problemi. I prestiti vacanze, solitamente, sono dei finanziamenti erogati nella forma dei prestiti personali e, conseguentemente, per l'ottenimento di questo genere di prestito sono previsti i medesimi requisiti dei prestiti personali, prevedendo, ad esempio, che i prestiti vacanze, qualora venissero rimborsati anche prima della scadenza del termine fissato dal piano di ammortamento, non comporterebbero l'esborso di alcuna penale: qualora, però, i prestiti vacanze fossero richiesti con tanto di portabilità, allora, in quel caso il debitore dovrebbe pagare una commissione pari all'uno percento del valore del capitale residuo.

Le informazioni circa i prestiti vacanze sono reperibili tanto online, su siti finanziari specializzati, tanto presso agenzie di credito od istituti di credito.

 
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Prestiti Inpdap

Post n°5 pubblicato il 06 Giugno 2011 da tuttoprestiti
 
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I prestiti Inpdap sono tutti quei prestiti che possono esser richiesti da dipendenti statali e pubblici, nonché dai loro familiari e dai pensionati iscritti all'Inpdap, l'Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica.

Tali prestiti sono di indubbia convenienza visto che possono essere erogati già entro pochi giorni dalla richiesta, i preventivi sono ottenibili il giorno stesso, i tassi d'interesse sono favorevoli e la burocrazia è ridotta e ottenibile anche online. Le rate da pagare sono detratte direttamente in busta paga e non sono onerose perché per legge non superano mai il quinto dello stipendio. Il massimale arriva fino a 50.000 euro e si possono avere fino a 120 rate. Per ottenere il prestito non è richiesta la motivazione o l'uso che se ne farà, e si erogano prestiti anche a cattivi pagatori o protestati.

L'Inpdap può direttamente erogare i prestiti, oppure può delegare varie banche e finanziarie regolarmente convenzionate alla riscossione dei pagamenti. Tali banche includono Banco Posta, BHW, Compass, Prestitalia, BNL, Banca Nuova, PrestiNuova, Deutsche Bank...ecc.
I prestiti che l'Inpdap eroga si affidano a un Fondo Credito autonomo, detto Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. A tale fondo aderiscono obbligatoriamente tutti i lavoratori dell'istituto, e facoltativamente anche i pensionati Inpdap o gli altri lavoratori iscritti ad altri enti aderenti al Fondo. Chi non ha i requisiti per accedere ai normali prestiti può sempre affidarsi a quelli in convenzione.

L’Inpdap ha tre tipologie di prestito:
Prestito pluriennale garantito: sarebbe la cessione del quinto che può durare o 5 o 10 anni, ed essere erogato da banche convenzionate. Il prestito è garantito contro vari rischi come decesso prima dell'estinzione del debito, cessazione lavorativa senza diritto a pensione, diminuzione dello stipendio.
Prestito pluriennale diretto: cessione del quinto di 5 o 10 anni con la richiesta aggiuntiva della documentazione della spesa.
Piccolo prestito: un prestito personale pari a 1, 2, 3, 4, 6, 8 mensilità del proprio stipendio, può durare 1,2,3 o 4 anni, e non è richiesta documentazione di spesa.

 
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Calcolo pensione

Post n°4 pubblicato il 27 Maggio 2011 da tuttoprestiti
 
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Il calcolo delle pensioni è ottenuto tramite tre sistemi diversi: retributivo, contributivo e misto. A causa del progressivo invecchiamento della popolazione italiana, è stato ritenuto necessario modificare il sistema di calcolo delle pensioni, non senza creare scompiglio e confusione, onde evitare notevoli prestiti pensionati.

Il sistema retributivo prevede un calcolo della pensione in base allo stipendio percepito fino alla fine della carriera lavorativo. Il sistema contributivo è, invece, basato sui contributi versati dal lavoratore nel corso della sua carriera lavorativa. Il sistema misto, dalla parola con cui è designato, indica un calcolo ottenuto secondo il sistema retributivo e il sistema contributivo. Citiamo, di seguito, le particolarità dei tre sistemi di calcolo pensionistico.

Sistema retributivo
In vigore fino al 1995, è quindi concesso a chi ha maturato almeno 18 anni di contributi fino al 31 dicembre 1995. L’importo della pensione è, in tal caso, ottenuto con la media degli stipendi percepiti durante gli ultimi anni di lavoro. In particolare, come base del calcolo si prende l’ultima fase della vita lavorativa facendo la media del reddito percepito in quel periodo.

Sistema contributivo
Il calcolo della pensione secondo sistema contributivo è riservato al soggetto che ha cominciato a versare i contributi dopo il 1° gennaio 1996. L’importo della pensione è ricavabile sulla base di tutti i contributi versati dal lavoratore durante l’ultimo periodo lavorativo. Il soggetto, infatti, calcolerà la somma di tutti i contributi versati all’Inps rivalutandoli sulla base di un indice Istat, che a sua volta si basa sulla variazione quinquennale del Pil, prodotto interno lordo. Il risultato di tale calcolo corrisponderà ai ‘risparmi’ del lavoratore. Tale somma sarà moltiplicata per un coefficiente di trasformazione, che varia con l’età del lavoratore al momento della pensione.

Sistema misto
Il sistema misto è usato per calcolare la pensione di chi, al giorno 31 dicembre 1995, lavorava ma non aveva maturato i 18 anni di contributi.

 
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