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Post n°29 pubblicato il 14 Agosto 2021 da ilrimino
In ricordo di Gino Strada, scomparso il 13 agosto 2021, pubblico un mio Tam Tama dell'Ottobre 2002, apparso sul settimanale riminese "il Ponte" Tama 844. Fantasia Tra i capolavori della fantasia non ci sono soltanto i romanzi, le novelle, i film. Ci sono anche le battute infelici pronunciate dagli uomini politici. Piero Fassino, con uno snobismo che viene da lontano (e ricorda qualche fotogramma di togliattiana memoria), tiene a farci sapere che pur essendo contrario all'invio dei mille alpini in Afghanistan, non vuol essere confuso con il pacifismo di Gino Strada. Talora, spiega Fassino, le bombe sono necessarie. A chi? Ma perbacco, neppure chiederlo: servono alla «politica». Strada, che vede gli effetti delle bombe in quel di Kabul, preferirebbe che la politica avesse l'intelligenza che i militari attribuiscono alle loro armi, ed evitasse tante vittime innocenti. Fassino tira in ballo l'etica della responsabilità, oltre che l'etica della convinzione la quale, considerata forse ad un gradino più basso, è quella a cui si abbeverano le anime semplici, mentre le menti raffinate mirano in alto. Da dove si vedono i grandi princìpi ma si perde per la distanza lo spettacolo dei piccoli drammi che fanno la Storia quotidiana della gente qualsiasi. Ad esempio, dal loro settimo cielo i politici vedono gli oleodotti dell'Afghanistan o dell'Iraq? Sanno a chi fanno gola? Il presidente del Consiglio Berlusconi, preso atto che la spaccatura nell'Ulivo era ormai insanabile dopo il voto sui mille alpini, e che non era più il caso di insistere su una cosa inesistente, ha cambiato registro. Ha cercato si sfottere qualche politico avversario, ma lo ha fatto con toni ridicoli non tanto nei confronti della minoranza parlamentare, quanto verso se stesso. La scenetta in cui Berlusconi raccontava ad un esterrefatto primo ministro danese che Massimo Cacciari s'era invaghito della propria moglie, Veronica Lario, è stata penosa per i presenti, offensiva per la signora, inedita per i protocolli diplomatici, ed utile soltanto all'on. Previti perché per un giorno non si è parlato sui giornali delle sue pretese evasioni fiscali. Berlusconi ci aveva abituato a ben altro. Ci siamo divertiti con l'alternanza dei suoi inviti prima a spendere, poi a fare sacrifici (beninteso indirettamente, come ha spiegato). Abbiamo aspettato invano una terza uscita in materia economica, tipo: tirare la cinghia fa bene alla salute ed ai bilanci della Sanità. Ci siamo dovuti arrendere alla pretesa storia d'amore tra il filosofo Cacciari e Veronica Lario in Berlusconi. L'hanno scritta gli autori di Scherzi a parte? Antonio Montanari [Ponte n. 36, 13.10.2002]
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