Real life

Eclissi


Mi ero preso qualche giorno da dedicarmi a me stesso…per cercare di tutelarmi il più possibile…per provare di volermi davvero bene…incondizionatamente… Avrei voluto passare gli ultimi attimi serenamente…senza farmi logorare dagli eventi nel silenzio della mia anima…ma non è stato così… Cerco conforto sotto una doccia bollente…appoggio le spalle stanche sul muro cercando un appiglio solido e sicuro, per non dover più vacillare…chiudo gli occhi e respiro umidità…ho bisogno di calore… Provo a scrivere il suo nome sulle porte appannate del box…come se potesse materializzarsi all’improvviso…nuovamente…come se tutto non stesse davvero accadendo…come se risvegliandomi da un brutto sogno potessi accorgermi di averla ancora qui… Ma con l’altra mano cancello tutto…come se con quel gesto potessi portare via gli strascichi di questa notte…che so già sarà lunghissima… Vorrei disperarmi…vomitare quel magone che mi porto dentro e che so mi stringerà lo stomaco a lungo…ma non riesco…sono inaspettatamente calmo…stabile…inerte…quasi apatico e anestetizzato…come se ancora non stessi realizzando appieno le mie decisioni…le nostre scelte… Sono solo…e devo cominciare a volermi bene…me lo sono ripetuto cosi tante volte incrociando i fari delle auto in autostrada…come se volessi farlo divenire il malinconico leitmotiv del mio viaggio di ritorno…coprendo freneticamente le distanze che mi separavano da casa, spingendo a fondo sull’acceleratore…come se stessi scappando da qualcosa che non voglio…o che non sono stato in grado di cambiare… Sono appena rientrato dopo averla lasciata nella sala d’aspetto di un aeroporto…crocevia di destini che casualmente si sfiorano per qualche attimo, prima di prendere strade completamente opposte… Presto prenderà un aereo che la porterà a Barcellona…lontano da qui…ad inseguire i suoi sogni… L’ho salutata con un semplice abbraccio…mi ha chiesto con voce un po’ incerta “Perché non mi stai fermando?”… Ed io le ho mentito per l’ultima volta: “Sono felice per te…” So che in quegli sguardi si nascondeva l’inizio di una fine…so che in quei sorrisi appena accennati celavamo la sorda disperazione di chi pensava potesse finire diversamente…un epilogo tanto annunciato quanto attentamente evitato…silenziosamente…come se stessimo cercando fino alla fine di salvaguardare gelosamente un bicchiere già spezzato…un lenzuolo già sgualcito…un giocattolo già dimenticato… Le ho girato le spalle cercando di evitare ogni sguardo…come se desiderassi passare inosservato…scomparire…come se volessi evitare che qualcuno potesse leggermi dentro…ed ho percepito per l’ultima volta il calore dei suoi occhi addosso spingendo un tasto dell’ascensore, mentre le porte dietro di me si chiudevano… Amare si dice voglia dire anche rinunciare… Io ho amato davvero…fino in fondo…più che potevo…ed ho rinunciato a lei… Ora, mentre distrattamente ascolto la melodia di Creep dei Radiohead, una lacrima fredda ed amara solca la mia guancia…lasciandosi dietro la scia di una storia da cancellare…