CAFFE' SAN CARLO

quattro chiacchiere tra amici

Il CAFFE' SAN CARLO, situato nelle piazza omonima, può considerarsi uno fra i migliori salotti della vecchia Torino, e dal 1822, anno della sua apertura, è uno dei punti di incontro preferiti dai torinesi. Lì si fermavano al mattino gli impiegati della città degli affari per il cappuccino e la brioche, più tardi, all'ora dell'aperitivo, ci si recava per il vermouth; al pomeriggio era immancabile la presenza delle 'madamin' che vi sostavano per la cioccolata coi pasticcini e per spettegolare un po'. Verso sera ci si riuniva per discorrere del Toro e della Juve, di Coppi e di Bartali, di De Gasperi e di Togliatti, il tutto però senza alzare la voce, ma bensì con la flemma e la cortesia tipica dei torinesi. Dopo cena si passava a bere il 'bicerin' (una bevanda a base di caffè e cioccolato) prima del cinema o del teatro. La sera, sotto il monumento di Emauele Filiberto si davano appuntamento i giovani innamorati prima della passeggiata romantica che aveva come meta il parco del Valentino. Avrete capito che io sono un vecchio torinese nostalgico, anche se le circostanze della vita mi hanno portato a vivere altrove. Ora la mia intenzione sarebbe quella di incontrarci, anche se in modo virtuale, e discorrere di del più e del meno con lo stile di una volta. Sarà possibile o è utopia? Staremo a vedere. Siete tutti invitati e sarete tutti benvenuti.

FACEBOOK

CONTROLLO MESSAGGI

I MIEI BLOG AMICI

Citazioni nei Blog Amici: 16

TAG

« Messaggio #162

Messaggio #164 »

Post N° 163

Post n°163 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da arbhbyughito

Tag: cronaca e attualità

TEMPO DI BILANCI

Sono ormai circa cinque mesi da che si è insediato il nuovo governo e credo sia il caso di trarre qualche conclusione.

Si era sbandierata ai quattro venti la lotta senza quartiere alla malavita organizzata, con l'entrata in scena addirittura dell'esercito, e i risultati sono questi:

Lo scrittore Roberto Saviano, che con il suo libro "GOMORRA" ha denunciato apertamente le attività camorristiche, secondo la dichiarazione di un pentito sarà fatto oggetto, unitamente alla sua scorta, di un agguato mortale entro Natale. (Speriamo che con questa soffiata il misfatto possa essere prevenuto)

La regista Lina Wertmuller è stata costretta ad abbandonare il set cinematografico a Taranto, dove stava girando un film a seguito dell'imposizione del "pizzo" da parte della Sacra Corona Unita (leggasi mafia pugliese).

I camorristi hanno liberamente e sfacciatamente commesso la strage di Castelvolturno dimostrando quanta parte abbiano anche nello sfruttamento della mano d'opera clandestina.

Pare ormai confermato che dietro gli sbarci ripetuti di clandestini in Sicilia ci sia l'ombra delle organizzazioni mafiose.

Sono cose queste che simboleggiano un peggioramento nella lotta alla criminalità organizzata.

Ci sia però di conforto il fatto che le misure contro le prostitute stanno ottenendo qualche risultato.

Così come la lotta accanita contro gli extracomunitari, magari facendo tesoro di quanto suggerusce Radio Padania Libera, e cioè, di buttare in mare i clandestini dal momento che costa meno che riportarli al paese d'origine.

Ergo: qualche puttana e qualche clandestino in meno contro molti delitti di mafia in più.

Trackback: 0 - Scrivi Commento - Commenti: 2