CAFFE' SAN CARLO

quattro chiacchiere tra amici

Il CAFFE' SAN CARLO, situato nelle piazza omonima, pu� considerarsi uno fra i migliori salotti della vecchia Torino, e dal 1822, anno della sua apertura, � uno dei punti di incontro preferiti dai torinesi. L� si fermavano al mattino gli impiegati della citt� degli affari per il cappuccino e la brioche, pi� tardi, all'ora dell'aperitivo, ci si recava per il vermouth; al pomeriggio era immancabile la presenza delle 'madamin' che vi sostavano per la cioccolata coi pasticcini e per spettegolare un po'. Verso sera ci si riuniva per discorrere del Toro e della Juve, di Coppi e di Bartali, di De Gasperi e di Togliatti, il tutto per� senza alzare la voce, ma bens� con la flemma e la cortesia tipica dei torinesi. Dopo cena si passava a bere il 'bicerin' (una bevanda a base di caff� e cioccolato) prima del cinema o del teatro. La sera, sotto il monumento di Emauele Filiberto si davano appuntamento i giovani innamorati prima della passeggiata romantica che aveva come meta il parco del Valentino. Avrete capito che io sono un vecchio torinese nostalgico, anche se le circostanze della vita mi hanno portato a vivere altrove. Ora la mia intenzione sarebbe quella di incontrarci, anche se in modo virtuale, e discorrere di del pi� e del meno con lo stile di una volta.� Sar� possibile o � utopia? Staremo a vedere.� Siete tutti invitati e sarete tutti benvenuti.

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INSEDIAMENTO ALLA CASA BIANCA DI BARACK OBAMA

Post n°214 pubblicato il 21 Gennaio 2009 da arbhbyughito

Ieri, certamente come molti , ho assistito alla cerimonia di

insediamento alla Casa Bianca del neo eletto presidente Barack Obama e vi confesso di essermi anche un po' commosso pensando al significato che potrebbe avere per il mondo intero questa nuova presidenza.

Parole a questo proposito ne sono state spese a iosa anche sui blog di Libero, pertanto non si soffermo oltre.

Ma per essere fedele alla mia fama di brontolone punto il dito su alcuni episodi, con le relative osservazioni.

Mi ha fatto molta tenerezzail senatore Ted Kennedy il, quale, sebbene affetto da tumore al cervello, ha voluto essere presente, ma purtroppo, ad un certo momento le sue condizioni di sofferenza lo hanno indotto a lasciare la cerimonia in ambulanza.

George Bush sembrava un cagnolino bastonato e non si capiva se si rendesse veramente conto di dove fosse.

Il vicepresidente uscente Cheney, per uno sforzo in fase di trasloco che gli ha procurato un banale mal di schiena, era presente alla cerimonia in sedia a rotelle (classica esagerazione all'americana).

Dulcis in fundo: Aretha Franklin ha cantato per il nuovo presidente con la sua solita voce che definire fantastica � riduttivo. Per�, avviate il video: non vi pare di sentire le note di "God Save the Queen", che � l'inno nazionale inglese, e che perci� con l'elezione di un presidente americano abbia poco da spartire?