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Disabilità: in tempo di crisi il conto più salato lo pagano i disabili
Post n°147 pubblicato il 06 Marzo 2013 da ugualmenteabile
l’80%delle persone con disabilità denuncia di aver cercato occupazione senzatrovarla. In questi anni che la crisi si è fatta cattiva chi ha pagato a caro prezzo sono state le persone diversamente abili,oltre un terzo è stato mandato a casa perche le aziende hanno chiuso. Oltre tutto le leggi per la tutela dei disabili non vengono quasi rispettate, un sondaggio dell’Istat ha rivelato che l’80% delle persone con disabilitàdenuncia di aver cercato occupazione senza trovarla. In Italia la percentuale dei disabili disoccupati è più elevata rispetto agli altri Paesi industrializzati.La situazione si aggrava considerando che solo il 17% dei disabili occupati nel nostro Paese ha dichiarato di essere riusciti ad inserirsi nel mondo lavorativo con l’aiuto dei centri per l’impiego. Il 31% invece ha trovato lavoro grazie al sostegno di amici e parenti, quindi tramite la propria rete di conoscenza. Il 20% ha partecipato a concorsi pubblici e solo il 16% ha inviato il proprio CV in risposta ad annunci di lavoro. In questo quadro di disperazione dove vengono a mancare anche i servizi sociali a sostegno della disabilità, non si può non sottolineare la totale assenza delle istituzioni. Lo Stato, dovrebbe utilizzare o rendere attuabili tutte le leggi e le normative vigenti, senza che una persona disabile debba elemosinare un proprio diritto.Fino a quando il disabile verrà visto come un soggetto improduttivo e non si prenderà coscienza della disabilità in quanto ‘risorsa’, le mancanze non verranno mai colmate. Come diceva Candido Cannavò “La domanda da porsi è questa: che cosa può fare un disabile per la collettività in cui vive?È una domanda rivoluzionaria, un cambio drastico di cultura e immagine”. Solo quando saremo capaci di rispondere a questa rivoluzionaria domanda potremmo dire che il nostro contatto mentale verso la disabilita sta cambiando. Di Peppe Musto |
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