Firenze, 10 dic. - (Adnkronos) - Concretezza, continuita' e innovazione, sono questi i tre pilastri sui quali si fonda il programma di Paolo Ignesti che ha presentato ufficialmente la propria candidatura per la presidenza del Coni Toscana per il prossimo quadriennio olimpico al Museo del Calcio di Firenze. Ignesti, attualmente presidente in carica del Coni regionale, ha tracciato un bilancio di quattro anni di "governo" al servizio dello sport e non ha mancato poi di annunciare anche i nuovi obiettivi da raggiungere in caso di rielezione.
"Vorrei ricordare - ha dichiarato Ignesti - l'intesa senza precedenti costruita con i tre Atenei toscani, l'accordo con Anci toscana, i nuovi accordi di collaborazione con piu' componenti della Regione Toscana che rappresentano la condizione per far uscire la Toscana da una posizione residuale al sistema e l'avvio di una nuova visione dello sport nella nostra regione''.
''Questo e' stato raggiunto - ha proseguito il presidente del Coni Toscana - adesso nei confronti della Regione e delle Istituzioni in genere il nuovo obiettivo e' la costituzione di un tavolo per la governance dello sport, nel quale far passare prima di tutto due principi: il riconoscimento da parte della Giunta Regionale dell'attivita' sportiva come 'Bene di interesse collettivo' cosi' come indicato dal 'Libro Bianco sullo sport' promulgato dalla Unione Europea nel 2007, cosi' come il riconoscimento del ''Valore Sociale dello Sport'', a partire dal Piano Regionale della Sanita', per raggiungere anche l'obiettivo di una premialita' del valore sociale delle attivita' svolte dalle Associazioni Sportive Dilettantistiche, con particolare riferimento alle attivita' di inclusione, a quelle per le persone anziane". (segue)
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(AGI) - Roma, 10 dic. - "Certificato il crollo dei consumi": cosi' l'ufficio studi Confcommercio commenta i dati diffusi dall'Istat sull'andamento dell'economia italiana nel terzo trimestre. "Dato che, pur mostrando un'evoluzione del Pil in termini congiunturali meno negativa rispetto a quanto rilevato nei nove mesi precedenti, fa emergere in tutta chiarezza la fase di estrema difficolta' in cui versano i consumi delle famiglie. Dal secondo trimestre del 2011, infatti, questa variabile registra un continuo arretramento in termini congiunturali e la riduzione tendenziale osservata nel terzo trimestre del 2012, pari a -4,8%, non ha precedenti nelle serie storiche della contabilita' ufficiale" .
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OSLO (Reuters) - Mario Monti è stato un "grande" presidente del Consiglio dell'Italia e chiunque gli succeda dovrebbe portare avanti le stesse politiche di consolidamento del bilancio, secondo il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy.
"Non intervengo sulla politica in Italia, posso solo dire che Mario Monti ha fatto un gran lavoro come premier. Ha riportato fiducia nell'Italia e l'Italia è un giocatore chiave nella zona euro e Monti è stato di grande aiuto nel mantenimento della stabilit della zona euro", ha detto Van Rompuy a margine della cerimonia di assegnazione del premio Nobel della Pace all'Unione europea in corso a Oslo.
"Monti è stato un grande primo ministro per l'Italia e spero che le sue politiche siano portate avanti anche dopo le elezioni. Non c'è alternativa per avere una solida finanza pubblica e una economia competitiva. Sono le uniche strade per combattere la recessione e la disoccupazione" ha detto. "Non c'è alternativa a ciò che sta facendo Monti".
E un monito ad andare avanti con la politica del rigore quale che sia l'esito delle prossime elezioni politiche arriva anche dal presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso.
"L'Italia ha compiuto uno sforzo enorme per la correzione degli squilibri di bilancio e in termini di riforme strutturali. Quali che siano gli sviluppi della sua democrazia non ci sono soluzioni magiche, tale percorso deve essere portato avanti...l'Italia non è ancora fuori dai problemi. Le prospettive restano negative nonostante gli importanti risultati di quest'anno...Spero che la democrazia italiana non metta in discussione tali importati risultati", ha detto Barroso in una intervista a Reuters.
"E' cruciale non utilizzare il dibattito politico interno per mettere a rischio il cammino delle riforme indispensabile per l'Italia e anche per l'Unione europea nel suo insieme. Abbiamo bisogno di una Italia stabile e solida al centro dell'Europa", ha aggiunto.
Dopo che il Pdl si è sfilato dalla maggioranza che sostiene il governo tecnico, Monti ha annunciato che dopo l'approvazione della legge di Stabilit arriveranno le sue dimissioni formali.
Il voto potrebbe essere a fine febbraio.
Lo spread Btp/Bund è salito oltre i 360 punti, al massimo da un mese, dopo un'apertura a 349 punti base e dai 325 della chiusura di venerdì.
(Luke Baker, Balazs Koranyi)
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di Giselda Vagnoni
ROMA (Reuters) - Il presidente del Consiglio Mario Monti non scioglie il dubbio che possa prendere parte alle prossime elezioni politiche dopo le dimissioni in arrivo a giorni con l'approvazione della legge di Stabilit .
A Oslo per la consegna del Premio Nobel per la Pace all'Unione europea, Monti assicura che le sue energie al momento sono concentrate sulla fase finale della sua azione di governo.
L'ex commissario Ue cerca anche di sdrammatizzare l'annuncio di sabato sera che ha mandato oggi giù del 2,2% la Borsa [ID:nL5E8NACIS] e su di 30 punti base a 352 lo spread con i titoli di Stato tedeschi.[ID:nL5E8NAD09]
Ma in Italia fioccano le congetture e il segretario del Partito democratico sconsiglia Monti dall'andare a pesare il proprio peso politico nelle elezioni che con tutta probabilit si terranno in febbraio.
"Non sto considerando questa questione in particolare in questa fase. Tutti gli sforzi sono concentrati sul tempo che rimane al governo che sembra essere limitato e che richiede una applicazione intensa di mente ed energie da parte mia e dei miei colleghi ministri", ha detto Monti in inglese, al termine della visita al primo ministro norvegese Jens Stoltenberg.
La reazione dei mercati alla notizia delle sue dimissioni non deve essere drammatizzata perché anche il prossimo governo sar "responsabile e orientato all'Europa."
In fondo, spiega ancora Monti, "nulla è cambiato nel breve periodo con la mia decisione di dimettermi. Il governo si occuper della ordinaria amministrazione anche dopo lo scioglimento delle Camera e star in carica fino al nuovo governo. I mercati non devono certo temere un vuoto di decisioni".
Ma il Professore di economia della Bocconi aggiunge un commento che spiega il dilemma che probabilmente lo sta assillando: anche l'Italia è percorsa da tensioni populiste che rischiano di screditare la politica del rigore e le riforme dei tecnici e minare definitivamente il progetto europeo, progetto a cui l'ex commissario Ue ha dedicato gran parte della sua vita.
"Il rischio di derive populiste in politica economica e politica europea c'è e va tenuto presente anche per evitarlo il più possibile nella imminente campagna elettorale in Italia", scandisce.
LE INSIDIE DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE
I sostenitori di una discesa in campo del presidente del Consiglio possono leggere in queste parole la determinazione a difendere il progetto europeo anche a costo di affrontare le insidie di una campagna elettorale.
"Se non si impegner direttamente, la prossima competizione elettorale sar di tipo tradizionale, con una destra populista, sempre più vicina ad un modello lepenista e pronta a demolire le riforme fatte, e una sinistra sicuramente molto più responsabile ma sempre condizionata da Sel e Cgil di fatto molto critiche sull'agenda Monti", ha detto il politologo Sergio Fabbrini a Reuters. [ID:nL5E8NA5GQ]
Monti sa che il suo più grande sostenitore, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, vede molti pericoli e pochi vantaggi a una discesa in campo. Il Quirinale considera Monti una riserva per la Repubblica e la sua nomina a senatore a vita ha tra gli obiettivi quello di sottrarlo a una competizione politica che potrebbe bruciarlo.
Gli stessi messaggi arrivano a Monti dal centrosinistra di Pier Luigi Bersani dato da tutti i sondaggi come prossimo capo del governo.
"Io ho sempre detto che proprio perché Monti deve essere ancora utile a questo Paese, sarebbe meglio che rimanesse fuori dalla contesa", ha detto Bersani a Piacenza.
"Se Monti facesse il federatore di un gruppo di generali senza truppe, come il centro, diventerebbe un altro generale e a quel punto il suo ruolo politico dopo le elezioni dipender dal suo peso politico", ha detto a Reuters Matteo Orfini, giovane dirigente del Pd.
- hanno collaborato Francesca Piscioneri, Massimiliano Di Giorgio, Valentina Consiglio da Roma, Valentina Caiazzo e Gabriella Bruschi da Milano
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(ASCA) - Roma, 10 dic - ''E' una vergogna mondiale che a diffondere l'appello per la salvaguardia di quella che viene ritenuta una delle scoperte archeologiche piu' importanti degli ultimi trent'anni debba essere un divo hollywoodiano, senza che dalle parti del Casmpidoglio sia stata proferita mezza parola''. E' quanto afferma l'europarlamentare PD e candidato alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio, David Sassoli, in merito al monito lanciato dall'attore Russel Crowe circa l'ipotesi di reinterramento, per mancanza dei fondi necessari alla bonifica, dei resti del Mausoleo di Marco Nonio Macrino, risalenti al II secolo d.C. e rinvenuti a pochi chilometri di distanza dalla Capitale. ''Per il suo patrimonio storico, artistico ed archeologico - prosegue l'europarlamentare - Roma e' un marchio in tutto il mondo e non difendere con le unghie e con i denti questa sua incomparabile prerogativa, tanto piu' nel grave momento di crisi che stiamo attraversando, e' una scelta del tutto irresponsabile perche' significa affossare la piu' straordinaria risorsa di questa citta', quella, sopra ogni altra, da cui Roma puo' e deve ripartire. Invitiamo la soprintendenza ai Beni culturali di Roma - conclude Sassoli - a desistere dall'ipotesi di un reinterramento dei resti del mausoleo perche' ce ne occuperemo non appena avremo ripreso il governo della Capitale''. bet/mpd
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