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Saturno è morto,w Saturno

Post n°82 pubblicato il 15 Luglio 2005 da sara.ultimazarina
Foto di sara.ultimazarina

Allora forse semplicemente non era Saturno.
Non è stato lui a spezzarmi le gambe per 2 anni,se oggi che se n'è finalmente andato sono qui e piango lacrime così amare.
Mi sento sola al mondo,con la consapevolezza atroce di non esserlo realmente e quindi di essere l'unica artefice della mia solitudine.
Vorrei disperatamente essere abbracciata e piangere a singhiozzi fino a non aver più lacrime,buttar via tutto questo dolore marcio,svuotarmi del tutto.
Sogno 2 braccia enormi che mi sollevano da terra e mi fanno vedere il mondo dall'alto.
Forse mio padre lo farebbe se solo fosse ancora su questa terra.
Mi direbbe:"Principessa sei meravigliosa".
Ma non potrà dirmelo mai più.
E io sto qui,sola con l'angoscia che mi riempie la testa e il cuore,non mi sento parte del flusso dell'esistenza,mi rendo conto di vivere solo aspettando un'altra vita che non sarà mai la mia.
Voglio mio padre,voglio stima,voglio essere accettata,vorrei stare al centro del palco,non perennemente attaccata alle quinte con la paura di rantolare davanti al pubblico implorando silenzio.
Silenzio,silenzio.
Sto male e non vorrei,non vorrei più stare così.
Evidentemente sono io il problema.
Non riesco a gioire delle cose belle che ho,non mi bastano.
Mi sento una fallita,sono un essere misconosciuto e spaventoso che nessuno si prende la briga di scoprire davvero.
Ho addosso un manto di polvere pesante e grigio.
F. non lo sa,F. non ha capito niente.
Mi sarei buttata nel fuoco per lui,se solo fosse servito a qualcosa.
Ma la mia vita vale quanto la sua e questo pur intuendolo ancora non riesco a capirlo del tutto.
Non sono nata per essere felice e spensierata e anche se ci provassi arriverebbe dal cielo l'ennesima tegola per ricordarmi che devo soffrire.
Vado ad Arezzo stasera.
Rimarrò 3 giorni per Arezzo Wave.
Come facevo anni fa.
Ho bisogno di sentirmi ancora piccola e ingenua,viva e speranzosa.
Voglio prendermi una sbronza micidiale e ridere come una demente che crede ancora nei miracoli.
Ma non ho dei da pregare nè sogni in cui credere.
Non so neanche dove,come dormirò.
Mia madre mi minaccia di non farmi rientrare in casa se solo oso andare fra quei "drogatoni" e ridurmi come mi sono ridotta qualche anno fa.
Ma forse stavo davvero meglio allora,intontita dalla droga.
Forse semplicemente dovrei tagliare con tutto e con tutti.
Oggi sto così.
Pace.
In un buco nero ci si sente protetti,nascosti.
Come nel grembo materno.
Ricordo lontano e indelebile di una coscienza ancora bianca.

 
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