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Una pagina bianca

Post n°1 pubblicato il 24 Febbraio 2013 da ultimo.b

 

 

 

... ed è panico, come quando ci si lancia nel vuoto,... ma aprire il cuore è anche questo.

 Per molto tempo ho frequentato questo mondo fatto di parole e di solitudini da unire, ci ho creduto, ho creduto nell'amicizia e nell'amore,...ho creduto e ho avuto in cambio la mia buona dose di delusioni. Ho creduto che questa fosse una finestra aperta sul mondo,ma in realtà mi sbagliavo e l'ho capito solo quando me ne sono realmente allontanata.

Oggi ritorno perchè voglio continuare a credere che ci si possa scambiare pensieri e parole senza abusare di quelle grandi come Amicizia e Amore, ... non si trovano qui dentro, sono solo illusioni del virtuale. 

Internet ci offre questo contenitore e allora perchè non utilizzarlo nel modo giusto ? ... ci metterò dentro giorni di pioggia e di vento, ma anche calde giornate e sorrisi sinceri, chi vorrà entrare lo faccia con tutta tranquillità, non apro una finestra sul mondo, ma la mia finestra dell'anima, e per guardare dentro, come diceva Pessoa, si ha bisogno di un paio di occhiali, ... gli occhiali dell'anima.

 

 

Antonio Tabucchi

Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa 

Pessoa appoggiò una guancia sul cuscino e fece un sorriso stanco. 
Caro António Mora, disse, Proserpina mi vuole nel suo regno, è ora di partire, è ora di lasciare questo teatro d'immagini che chiamiamo la nostra vita, sapesse le cose che ho visto con gli occhiali dell'anima, 
ho visto i contrafforti di Orione, lassù nello spazio infinito, ho camminato con questi piedi terrestri sulla Croce del Sud, ho attraversato notti infinite come una cometa lucente, gli spazi interstellari dell'immaginazione, la voluttà e la paura, e sono stato uomo, donna, vecchio, bambina, sono stato la folla dei grandi boulevards delle capitali dell'Occidente, sono stato il placido Buddha dell'Oriente del quale invidiamo la calma e la saggezza, sono stato me stesso e gli altri, tutti gli altri che potevo essere, ho conosciuto onori e disonori, entusiasmi e sfinimenti, ho attraversato fiumi e impervie montagne, ho guardato placide greggi e ho ricevuto sul capo il sole e la pioggia, sono stato femmina in calore, sono stato il gatto che gioca per strada, sono stato sole e luna, e tutto perché la vita non basta. 
Ma ora basta, mio caro António Mora, vivere la mia vita è 
stato vivere mille vite, sono stanco, la mia candela si è consumata, la prego, mi dia i miei occhiali. 

 

 
 
 
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