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3 novembre 2008: un anno e mezzo

Post n°67 pubblicato il 04 Novembre 2008 da unamamma1

hai compiuto un anno e mezzo. diciotto mesi. cinquecentoquarantanove giorni. tutti i giorni più belli della mia vita, insieme a quelli della pancia.

mi ero fissata con l'idea di regalarti una gru, per questo mesiversario un po' più importante degli altri. tu adori le gru, quando le vedi per la strada, che svettano sopra le case ti esalti. una volta mi hai tenuto mezz'ora davanti ad un cantiere perchè ce n'era una in azione che trasportava sabbia e cemento. l'ho cercata tanto e con fatica, ma quando l'ho trovata, a tua misura e a tua portata, ho cambiato idea. il surrogato della gru vera, per te, oggi, sarebbe con ogni probabilità l'ennesimo oggetto (anche un po' ingombrante) che non ti richiamerebbe la realtà, ma diventerebbe un coso da spingere, lanciare, trascinare per tutta la casa.

tu sei fatto così. sei maschio. e materiale nei confronti degli oggetti. per te quasi tutto è una macchinina da spingere. adori il passeggino e il carrello della spesa perchè li puoi portare in giro avanti e indietro fin che vuoi. per il resto, tranne qualche affezionato pupazzo che abbracci e i primi approcci con le palline, per te tutto il resto diventa un ipotesi di attentato al parquet di casa. ti diverti solo se puoi lasciare strisciate indelebili sul pavimento. ti piacciono gli oggetti veri, di uso comune. è gioia grande se tiro fuori dal ripostiglio l'aspirapolvere o il bastone dello swiffer. vivresti facendo il domestico, tu. sei un perfetto uomo di casa. quasi quasi meglio procurarti il carrello delle pulizie fatto su misura, così intanto ti rendi utile.

è finita che ti abbiamo semplicemente procurato due nuovi dvd dei teletubbies (Dio ce ne scampi e ci perdoni). soprattutto eravamo noi stufi di rivedere sempre le stesse quattro puntate, di cui due improntate sul natale e sulla neve che, a settembre, ci son sembrate un po' premature, ma del resto tu giochi da sei mesi con il presepe della fisher price che, ora di natale, chissà quel povero gesù che fine avrà fatto.

quindi, ieri sera, tutti e tre davanti alla nuova puntata dei quattro pupazzoni che giocavano a nascondino con il loro aspirapolvere (...). la tua preferita è diventata lala, quella gialla, che mi fai disegnare circa cento volte al giorno su improvvisati fogli di carta. appena vedi i matitoni (aboliti i pennarelli infernali, evviva i matitoni) prendi quello giallo, me lo piazzi in mano e mi obblighi a disegnare lala. e non c'è via di scampo, perchè se mi ribello e voglio fare di testa mia, tu non fai altro che ripetermi nelle orecchie lala lala lala fino all'esaurimento (mio) precoce. del resto, se abbiamo creato un mostro, lo abbiamo voluto noi, quindi lamentarsi ora di questa tua passione non sarebbe coerente, tanto vale condividerla. e specializzarsi nel disegno rapido e indolore dei teletubbies (rigorosamente gialli. come lala).

...

oggi ho da lasciarti, in questo giorno speciale, una confessione e un segreto: quando eri cucciolo (ancora più cucciolo di come sei cucciolo ora) e ti tenevo tra le braccia, nei primissimi giorni della tua vita, dicendoti piano tutte quelle cose che avrei voluto dirti nell'istante in cui sei nato e non ce l'ho fatta per l'emozione, quando eri un cucciolo appena nato, insomma, avvolgendoti nelle mie esili braccia, sentivo che sarei stata un posto sicuro per te.

oggi, quando tu sprofondi nel sonno, io vengo nella tua camera per ascoltare il tuo respiro, sentire il tuo odore, toccare la tua testolina piena di capelli. è senza dubbio il momento più protetto, più perfetto, più delicato, più dedicato, più rilassante della mia giornata. comunque sia andata fuori da lì, comunque sia stato il tempo, il ritmo, il contenuto, della vita in quel quotidiano, tutto in quell'istante in cui io vengo da te, si ferma, si placa, si riposiziona nella sua giusta dimensione. e allora io sento. io so. che ora sei tu ... ad essere un posto sicuro per me.

ti amo, infinitamente.

mamma

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