Creato da UnaFiabaPerTe il 15/03/2014

UNA FIABA PER TE

fiabe, favole e fantasia

 

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Alla scoperta dell'Isola!!!

Post n°6 pubblicato il 21 Maggio 2014 da UnaFiabaPerTe
 
Foto di UnaFiabaPerTe

Un racconto per .... credere nei sogni!

"Ciaoooooo Abdul!!!!Disegnerò tutti i giorni le tappe del viaggioooooooo!"

Gridai concitato al mio amico che, a sua volta mi salutava sventolando energicamente la mappa dell'isola, sino a scomparire man mano che la barca lasciava le coste. Ed io tracciai l'inizio della rotta sulla mia mappa, creata con Abdul, raccogliendo più indizi possibili da chi c'era già stato.

Si narrava che fosse l'isola baciata dal sole, con ampie spiagge per l'approdo delle barche, anche se tutti non riuscivano a metterci piede. Infatti in caso di mareggiate e di burrasche, le barche venivano sballottolate e risucchiate dalle onde in men che non si dica e, le sentinelle in giallo dell'isola a bordo delle navi non riuscivano a strappare in tempo i passeggeri dalla forza delle acque, nonostante il loro super potere il "RADAR". Gli abitanti erano famosi per ospitalità e generosità; accoglievano avventurieri di qualsiasi colore di pelle e, persino se sprovvisti di passaporto, davano loro una mano per farli sentire come a casa propria, addirittura offrendo caffè nei bar dei paesi. Capitava anche qualche baruffa tra abitanti ed avventurieri, prontamente risolte in modo pacifico dalle sentinelle in nero, che vivevano sull'Isola.

Poi mi rannicchiai sul fianco destro di mia madre, che cullava tra le braccia il mio fratellino di appena due anni, e mi copriì con un panno impregnato di sudore dagli altri avventurieri, tirandolo su fin sopra la punta del naso, così da poter vedere. Al comando del barcone c'erano due pirati: erano minacciosi, bruschi e, a volte violenti, ma per me erano buoni perchè ci conducevano all'isola, bastava solo obbedire ai loro ordini e non fiatare, come mi aveva raccomandato mia madre. Sapevo contare fino a 50 ma sul barcone eravamo almeno il doppio e non riuscivo a disegnare tutti sulla mappa; per lo più erano uomini e donne grandi, mentre i bambini, oltre me e il mio fratelliono, erano una decina e li vedevo a malapena, tanto eravamo stipati l'uno sull'altro. Infatti quel barcone era tra i più sicuri e resistenti alla intemperie marittime e tantissimi avventurieri si erano svegliati presto per imbarcarsi. Come promesso ad Abdul, riportai fedelmente tutto ciò che riuscivo ad avvistare: il mare, i gabbiani, altre imbarcazioni, ma anche il soffio del vento e la sua direzione, il sole di ogni nuovo giorno e le stelle di notte.

Al disegno del terzo sole qualcosa si intravedeva in lontananza: presi il binocolo, costruito con materiali gettati nella spazzatura, e misi a fuoco una terra, forse l'Isola che tutti noi sognavamo.

 

 


 
 
 
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