CHE COS'E'?
Cari,
"Unafiabaperte@libero.it ", è una storia creata per la persona che vuoi far sentire speciale: infatti la persona si ritrova protagonista della Fiaba, rivivendo momenti significativi della propria vita e ritrovando persone e animali a lei cari.
Mi chiamo Chiara e scrivo con passione fiabe, favole, racconti personalizzati, per qualsiasi occasione, come compleanni, feste, anniversari, nascita figlio, o anche per dire...Non hai idee?
Ti voglio bene
Voglio un cucciolo
Credi in te stesso
Mi puoi aiutare?
Mi piaci
Sei bello perché sei unico
....
Scrivo Fiabe, favole, racconti, anche per educatori di bambini, insegnanti, musicisti, spettacoli di burattini, recite natalizie/di fine anno d'asilo, specifiche per laboratori coi bambini.
Puoi regalare una Fiaba a una persona a te cara, in cui inserire disegni fatti a mano, fotografie, immagini, insomma puoi personalizzarla come un vestito cucito su misura, ma soprattutto puoi dire tutto quello che vuoi a chi vuoi tu...
Sei incuriosito? Contattami a unafiabaperte@libero.it
Di seguito trovi alcuni assaggi delle ultime fiabe scritte per occasioni particolari, così puoi farti un'idea di cosa e come scrivo.
Buona lettura e buon divertimento!
Chiara
Tutti i diritti delle opere riportate nel presente blog sono riservati all'autore Chiara Taioli e non possono essere copiate, stampate, diffuse, o altro, nemmeno parzialmente senza il consenso scritto dell'autore.
Post n°7 pubblicato il 18 Giugno 2015 da UnaFiabaPerTe
Non credo sIa maI arrIvato a questo punto Non c'è nemmeno Il punto, è sparIto, chI l'ha preso Non esIste nemmeno quI e nemmeno In I, e adesso come sI capIsce che è una I ChIssà chI lo prende o cosa se ne fanno del punto e adesso la frase diventa lunghissima e mI stancherò e troverò Il punto, forse dorme nella casa deI puntI ma è troppo dIffIcIle non metterlo solo che se ne va subIto da solo, che cosa assurda senza puntI vuol dIre contInuare all'InfInIto senza maI fermarsI a scrIvere e a pensare a che strano effetto vedere la struttura senza puntI, è come un gentIluomo senza cappello c'é qualcosa che manca e se provo a chIamarlI dIcI che vengono fuorI I puntI Ma per ora sembra un uncIno a metà Il punto di domanda e non saI quanto ancora rIesca dIffIcIle scrIvere senza punto, è automatIco scrIvere con Il punto sopra la I e la fIne della frase sembra non arrIvare maI anche se la mIa mente sta fInendo Il pensIero ma la fantasIa arrIva In soccorso, se non metto Il punto tutto contInua, è gIà nIente sI ferma tutto contInua all'InfInIto e cosI dIcendo pensando e scrIvendo mI sa che sta spuntando anche Il . E così è finita anche questa storia del punto. Anzi adesso ce ne sono troppi di punti. Almeno posso andare a riposare, certo che il punto arriva, e se arriva così puntuale stiamo pur sicuri che non avremo più preoccupazioni. E potremo riposare e creare una nuova storia. Con i punti. E adesso cosa sono tutti questi punti??? Certo completano il discorso. Grazie che siete ritornati a me. Punto. |
Post n°6 pubblicato il 21 Maggio 2014 da UnaFiabaPerTe
Un racconto per .... credere nei sogni! "Ciaoooooo Abdul!!!!Disegnerò tutti i giorni le tappe del viaggioooooooo!" Gridai concitato al mio amico che, a sua volta mi salutava sventolando energicamente la mappa dell'isola, sino a scomparire man mano che la barca lasciava le coste. Ed io tracciai l'inizio della rotta sulla mia mappa, creata con Abdul, raccogliendo più indizi possibili da chi c'era già stato. Si narrava che fosse l'isola baciata dal sole, con ampie spiagge per l'approdo delle barche, anche se tutti non riuscivano a metterci piede. Infatti in caso di mareggiate e di burrasche, le barche venivano sballottolate e risucchiate dalle onde in men che non si dica e, le sentinelle in giallo dell'isola a bordo delle navi non riuscivano a strappare in tempo i passeggeri dalla forza delle acque, nonostante il loro super potere il "RADAR". Gli abitanti erano famosi per ospitalità e generosità; accoglievano avventurieri di qualsiasi colore di pelle e, persino se sprovvisti di passaporto, davano loro una mano per farli sentire come a casa propria, addirittura offrendo caffè nei bar dei paesi. Capitava anche qualche baruffa tra abitanti ed avventurieri, prontamente risolte in modo pacifico dalle sentinelle in nero, che vivevano sull'Isola. Poi mi rannicchiai sul fianco destro di mia madre, che cullava tra le braccia il mio fratellino di appena due anni, e mi copriì con un panno impregnato di sudore dagli altri avventurieri, tirandolo su fin sopra la punta del naso, così da poter vedere. Al comando del barcone c'erano due pirati: erano minacciosi, bruschi e, a volte violenti, ma per me erano buoni perchè ci conducevano all'isola, bastava solo obbedire ai loro ordini e non fiatare, come mi aveva raccomandato mia madre. Sapevo contare fino a 50 ma sul barcone eravamo almeno il doppio e non riuscivo a disegnare tutti sulla mappa; per lo più erano uomini e donne grandi, mentre i bambini, oltre me e il mio fratelliono, erano una decina e li vedevo a malapena, tanto eravamo stipati l'uno sull'altro. Infatti quel barcone era tra i più sicuri e resistenti alla intemperie marittime e tantissimi avventurieri si erano svegliati presto per imbarcarsi. Come promesso ad Abdul, riportai fedelmente tutto ciò che riuscivo ad avvistare: il mare, i gabbiani, altre imbarcazioni, ma anche il soffio del vento e la sua direzione, il sole di ogni nuovo giorno e le stelle di notte. Al disegno del terzo sole qualcosa si intravedeva in lontananza: presi il binocolo, costruito con materiali gettati nella spazzatura, e misi a fuoco una terra, forse l'Isola che tutti noi sognavamo.
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Inviato da: UnaFiabaPerTe
il 24/07/2015 alle 15:45
Inviato da: lalistadeidesideri79
il 23/07/2015 alle 08:51
Inviato da: UnaFiabaPerTe
il 22/06/2015 alle 16:40
Inviato da: robertoepoi
il 21/06/2015 alle 17:28
Inviato da: fenice_2015
il 19/06/2015 alle 21:10