Creato da patty1_mah1 il 12/06/2006

guardando le stelle

sognare....

 

Messaggi di Gennaio 2017

UNICO....

Post n°1337 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da patty1_mah

 
 
 

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Post n°1336 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1

Se cerchi un tesoro devi cercarlo nei posti meno visibili,
non cercarlo nelle parole della gente, troveresti solo vento.
Cercalo in fondo all'anima di chi sa parlare con soli silenzi.

- Alda Merini

 
 
 

Roberto Vecchioni

Post n°1335 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1

 
 
 

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Post n°1334 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1

"Vorrei dirti sempre che t'amo,ma non quand'è facile,oppure le braccia conserte si guarda quel muro davanti,si ascolta il rumore,vorrei lo sapessi non sono il migliore.Ho un patto con gli anni,cavalco,ho paura,mi tengo da sempre una mano sul petto,dovesse mai smettere,ascolta,di battere il cuore...." Vecchioni R.

 
 
 

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Post n°1333 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1

Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno,
di niente,
perché in fondo Tu
hai fatto quello che volevi nella vita.

Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.

Non lamentarti mai della tua solitudine
o della tua sorte, affrontala
con valore e accettala.
In un modo o in un altro è il risultato
delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.

Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.

Accettati adesso o
continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento
è buono per cominciare e che nessuno é
così terribile per cedere.

Non dimenticare che la causa del tuo presente
é il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.

I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore e ad essere piú grande,
che è il più grande degli ostacoli.

Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte e finirai di essere
una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.

Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell'alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati,
combatti, cammina, deciditi e
trionferai nella vita.
Non pensare mai al destino,
perché il destino è il pretesto dei falliti.
[Pablo Neruda]

 
 
 

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Post n°1332 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1

E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato,
rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito.

E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito,
non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto.

Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.

Per ognifine c’è un nuovo inizio.

[Antoine de Saint Exupéry]

Risultati immagini per piccolo principe gif

 

 

 
 
 

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Post n°1331 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da patty1_mah1

L’alba chiese al tramonto:
Perché molti ci amano e ci scelgono per trascorrere attimi importanti delle loro vite?
Il tramonto rispose:
Perché tu sei colei che fa nascere un nuovo giorno e rappresenti la Speranza, e io sono colui che chiude un giorno e rappresenta L'Esperienza.
Racconto orientale

L'immagine può contenere: albero, cielo, spazio all'aperto, natura e acqua

 
 
 

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Post n°1330 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah

Immagine correlata

Brindo a me! A ciò che sono, a ciò che non diventerò mai.
Brindo al mio essere disponibile e generosa, brindo ai mie pregi,

 ma soprattutto ai miei difetti.
Non rinnego nulla del mio essere, nemmeno ciò che di me
non amo. Io brindo a me! Una donna come tante,
nulla di eccezionale. Brindo alla mia vita che comunque vada

è mia e solo mia

 
 
 

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Post n°1329 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah

Immagine correlata

Dammi la tua mano…
Vedi?
Adesso tutto pesa la metà…
(Leo Delibes)

 
 
 

Vorrei urlare e sfogare quello che ho taciuto finora

Post n°1328 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah

 

A volte vorremmo correre come lupi e raggiungere

 la montagna più alta per ululare alla luna quello

che abbiamo taciuto, nascosto e mai detto ad

alta voce.

 Forse succederà prima del previsto, quando l’indecisione,

 le apparenze e la

paura

dell’opinione

altrui saranno solo una nebbia da cui

scappare.

Viviamo in una cultura che punta a reprimere

le emozioni, lo sappiamo tutti. Quando un

bambino

compie cinque anni, inizia a sviluppare certi

 meccanismi di repressione: trattiene le lacrime,

si guarda bene dal dire certe parole e abbassa

 il viso, soddisfacendo, così, quei dettami ormai

abituali del mondo degli adulti, “non piangere”,

 “non parlare”,

“non esprimerti”. 

Metà della popolazione mondiale ha qualcosa
da dire, ma sta in silenzio.
L’altra metà non ha nulla da dire, ma
non smette di parlare.
 
Robert Lee Frost

Apprendere fin da piccoli la cultura delle

 “emozioni prigioniere” ha ovviamente delle

conseguenze. Si arriva all’età adulta come schiavi

del silenzio e delle verità nascoste.

 Spesso il bambino che impara a nascondere

le emozioni finisce per trovare altri canali

 attraverso

cui esprimere ciò che nasconde, da cui spesso

emergono costante aggressività, rabbia e sfida. 

 Sigmund Freud diceva che la mente è come un
 iceberg. Solamente la settima parte emerge
dall’acqua, il resto rimane nascosto, immerso
in un universo gelato dove conserviamo le
emozioni represse e le parole riservate
 al silenzio per paura delle conseguenze
 nell’ambito
 della sfera pubblica.

Vi invitiamo a riflettere sull’argomento.

 Siamo funamboli su un filo instabile 

Di sicuro in diverse occasioni quando ci hanno

chiesto:

 “È successo qualcosa? Hai una brutta cera”,

abbiamo risposto frettolosamente: “No, no.

Sto bene. Va tutto bene”. Con questa frase

battiamo

in ritirata per tempo ricorrendo ad un

formalismo comune che tutti mettono in pratica,

quello delle

false apparenze. Perché a nessuno importa che

 i nostri pezzi si sorreggano su un filo instabile,

perché capiamo che il dolore emotivo è privato.

Il vero problema, però, dipende spesso dalla

nostra incapacità di sfogarci davanti alle persone

che per noi sono davvero importanti.

Non lo facciamo perché siamo convinti che

“esibire” il dolore, il fastidio o i timori significhi

perdere il nostro potere personale.

In qualche modo, rivelare al partner o ad un

familiare che non siamo felici, per via di

determinate circostanze o per un fatto in

particolare, ci fa sviluppare una sorta di

“codipendenza”. Vale a dire, ci sentiamo più

responsabili di come reagiscono gli altri di fronte

 ad un fatto concreto che non delle circostanze

in cui ci troviamo.

Attribuire maggiore valore alla possibile reazione

altrui che non al problema di base ci spinge a

lasciare

 le cose così come sono. Siamo rimasti in silenzio

per tanto tempo, dunque resistere ancora un po’

non fa differenza. Normalizziamo la sofferenza

come chi assume un semplice analgesico per una

ferita traumatica o come chi offre acqua a chi sta annegando.

Non è la cosa più conveniente da fare.

Nessuno è un eterno funambolo che cammina

sulle sue corde instabili, perché prima o poi

quelle

 corde si spezzeranno e la caduta sarà inevitabile. Logicamente,

più in alto si è arrivati seguendo

questa dinamica, più forte sarà l’urto e anche

 le sue conseguenze.

Siamo ciò che abbiamo taciuto, ma meritiamo

di essere liberi

Questo dato è curioso e vale la pena ricordarlo:

quando qualcosa non ci piace, ci ferisce

o ci dà

fastidio, come una parola di disprezzo,

il cervello

impiega

appena 100 millisecondi per reagire

 emotivamente.

Poi, in soli 600 millisecondi,

registra quell’emozione nella corteccia

cerebrale.

A volte non basta dire la verità: conviene mostrare la causa della falsità.
 
Aristotele

 Quando diremo a noi stessi: “Non mi tocca quello che ho sentito, continuerò a

comportarmi come se non me ne importasse”, sarà ormai tardi, perché i nostri meccanismi cerebrali hanno già codificato quell’impatto emotivo. Cercare di registrarlo in altro modo significa ingannare noi stessi, sprecare energia inutilmente e perdere risorse che dovremmo investire in altre strategie.

Ci hanno insegnato a lungo che mostrare

le nostre

 vere emozioni non è un bene, che chi dice

la verità è aggressivo e che sarà sempre meglio

una piccola bugia che un’amara verità detta

ad alta voce. Non è vero. Si può essere assertivi

senza essere aggressivi. C’è di più,

sarebbe bene cominciare a cambiare

la classica idea che oppone l’emozione

 alla ragione, perché è comunque

sbagliata.

Permetterci di provare a pieno i

sentimenti

spesso

 ci aiuta a capire quali sono i nostri

 bisogni.

Fa luce su molti vuoti di pensiero che spesso

riempiamo di false idee: “Se resisto ancora

un po’,

le cose possono migliorare”, “Di sicuro non

pensava davvero quello che ha detto, meglio

se mi comporto come se niente fosse”.

 Capire, ascoltare e sentire completamente

 le nostre emozioni è una necessità vitale da

soddisfare ogni giorno.

Dobbiamo imparare l’arte dell’assertività,

quel sano esercizio “io sento, io merito”.

Dobbiamo ululare alla luna, alla notte e al

giorno tutto ciò che siamo, che meritiamo e che

 valiamo. Basta dare importanza e priorità alle

emozioni degli altri. È il momento di vivere senza

paura.

La mente è meravigliosa

http://www.nonguardarlo.com/wp-content/uploads/2017/01/Lobo-aullando.jpg

 
 
 

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Post n°1327 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah

 
 
 

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Post n°1326 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah

L'immagine può contenere: una o più persone e sMS

 
 
 

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Post n°1325 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah

CONSIGLIO

C'è chi dice che farlo immobili fortifica la colonna vertebrale

A pancia in sotto stimola la circolazione del sangue

Sulla schiena è più piacevole,

Farlo da soli è da egoisti

Farlo in gruppo può essere divertente

Farlo nella vasca è molto digestivo

Farlo in auto può essere pericoloso...

Farlo spesso sviluppa l'immaginazione

Farlo in tre arricchisce la conoscenza

Farlo in ginocchio è doloroso

Si può fare sul tavolo

Sulla credenza

prima o dopo mangiato

Sul letto o su un'amaca

spogliati o vestiti

sull'erba o su un tappeto

con la musica o in silenzio

sotto le lenzuola o nell'armadio

farlo, farlo è sempre un atto d'amore.

Poco importa l'età

la razza

le opinioni

o il sesso

poco importa la posizione...

Leggere!

Leggere è un piacere...

un vero piacere!

... e peggio per chi aveva immaginato un altro finale…

BUONA LETTURA

 
 
 

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Post n°1324 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah

Ecco il segreto dell'empatia, quella capacità di "sentire l'altro", di cui tutti noi, seppure a diverso titolo siamo dotati per natura.

L'empatia è ciò che permette agli uomini di riconoscersi a vicenda dal semplice incontro di uno sguardo, di percepire i bisogni dell'altro come altrettanto importanti quanto i propri, entrando in contatto con il suo mondo interiore e le sue emozioni.

E se pensiamo a quanto contano le emozioni nel processo comunicativo possiamo ben capire perché l'empatia sia ritenuta una dote fondamentale per chi vuole essere un buon comunicatore, ma più in generale per chi vuole vivere felicemente qualsiasi tipo di rapporto (di coppia, di amicizia, di lavoro).

L'uomo è per natura un animale sociale; pertanto non può vivere senza relazionarsi con gli altri, ma, come suggerisce il racconto di Schopenhauer, il segreto sta nel trovare la giusta distanza che ci permette di percepire le emozioni dell'altro senza identificarci con esse.

Alcune persone pensano che il modo migliore per stare vicino a chi amano sia provare le stesse emozioni a tal punto da vivere quasi in simbiosi e se l'altro soffre si sentono quasi in dovere di soffrire esattamente come lui. La vera empatia non richiede un simile sacrificio, che spesso è anche controproducente.

Lo sanno bene tutti coloro che svolgono professioni d'aiuto, medici, infermieri, psicologi per i quali è importante possedere una buona dose di empatia. Se questi si facessero completamente carico delle problematiche degli altri non riuscirebbero ad essere loro d'aiuto perché sarebbe come pretendere di salvare chi è caduto nelle sabbie mobili gettandosi a pesce dentro di esse.

La vera empatia può essere dunque riassunta nella formula "vicini, ma non troppo".dalweb

 
 
 

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Post n°1323 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da patty1_mah

La cosa più bella del mondo.

Un celebre pittore, che aveva reallzzato vari lavori di grande bellezza, si convinse, un giorno, che ancora gli mancava di dipingere la sua opera prima.

Si incamminò alla ricerca di una ispirazione o di un modello, e un giorno in una strada polverosa, incontrò un anziano sacerdote che gli chiese dove era diretto.

"Non so", rispose il pittore. "Voglio dipingere la cosa più bella del mondo. Forse lei può indicarmi dove posso trovarla."

"È molto semplice" disse il sacerdote. "In qualsiasi chiesa o nella fede puoi trovare quello che cerchi. La fede è la più bella cosa del mondo."

Il pittore proseguì il suo viaggio.

Più tardi, domandò ad una giovane sposa se sapeva quale fosse la cosa più bella del mondo.

"L’amore" rispose la donna. "L’amore fa diventare ricchi i poveri, cura le ferite, fa diventare molto il poco. Senza amore, non c’è bellezza."

Il pittore continuò ancora la sua ricerca.

Un soldato esausto incrociò la sua strada e quando il pittore gli pose la stessa domanda, rispose:

"La Pace è la più bella cosa del mondo. La guerra è la cosa più brutta. Dove si trova la pace, è sicuro che si troverà anche la bellezza".

FEDE, AMORE E PACE

Come potrei dipingerle? Pensò tristemente l’artista.

Scuotendo la testa scoraggiato, riprese la direzione di casa.

Entrando nella sua casa, vide la cosa più bella del mondo:

Negli occhi dei figli c’era la FEDE.

L’ AMORE brillava nel sorriso della sua sposa.

E qui, nel suo focolare, c’era la PACE di cui gli aveva parlato il soldato.

Il pittore realizzò così il quadro

"LA COSA PIÙ

BELLA DEL MONDO".

E, una volta terminato, lo chiamò

"LA CASA".

(Goodwin)

 
 
 

non è da me.... mah

Post n°1322 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da patty1_mah

L'immagine può contenere: sMS

 
 
 

Come superare la fine di un amore

Post n°1321 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da patty1_mah1

 

La fine di un amore causa profonda tristezza e grande disperazione che derivano dall’impossibilità di vivere appieno un rapporto di coppia con qualcuno che si ama. Magari è capitato anche a voi, l’altra persona non vi ha mai amato oppure l’ha fatto, ma questo sentimento è svanito. Allora vi ritrovate in una situazione in cui non riuscite a rassegnarvi, ma nemmeno ad ottenere quello che volete. Una situazione che prende il nome di “risentimento”.

 Il modo peggiore di sentire la mancanza di qualcuno è stargli seduto accanto e sapere che non l’avrai mai. 
Gabriel García Márquez

Come per altre situazioni della vita, anche il mal d’amore comporta un processo di riflessione, interiorizzazione e crescita. Per questo motivo, come afferma il neurologo Leonardo Palacios, “il mal d’amore è in generale una sensazione di tristezza ed ha tre fasi: la negazione, la colpa e l’accettazione”.

La negazione, secondo l’esperto, è caratterizzata dal tentativo di recuperare quanto perduto o parte di ciò che si è perso. La colpa, invece, si manifesta quando si vuole trovare un responsabile di quanto è accaduto. Infine, l’accettazione implica il consenso, l’approvazione e la comprensione della rottura definitiva.

Tuttavia, vale la pena chiarire che queste tre fasi non sempre si manifestano e si superano con successo. Questo impedisce o intorpidisce il normale sviluppo di una persona per quanto riguarda la sua vita sociale ed affettiva. Per evitarlo, vi daremo tre semplici consigli che vi aiuteranno a ritrovare la strada per superare il mal d’amore.
 Capire che gli amori hanno un inizio e una fine 

Forse la cosa più sconcertante dell’amore è che come tanti altri aspetti della vita ha un inizio e una fine. Perfino i più grandi e completi amori del mondo devono finire, con la morte, ad esempio. Questo comporta la fine della storia e, di conseguenza, grande dolore.

Al giorno d’oggi, non è necessario arrivare alla morte per capire che in generale gli amori sono effimeri e passeggeri. Forse questo trova la sua ragione d’essere nel dinamismo e nella personalità stessa delle generazioni contemporanee: tutto è veloce, tutto passa, niente dura… Il problema è che a volte una storia che apparentemente nasce per finire presto finisce per rimanere nel cuore.

Non importa quali siano le aspettative: l’amore è sempre un territorio incerto. E, per un motivo o per l’altro, di sicuro quando c’è amore, c’è anche dolore in qualche misura, perché prima o poi, per una circostanza X o Y, l’amore finisce. È una realtà ineluttabile.

 Un chiodo non scaccia un altro chiodo

L’affanno di stare con qualcuno, forse senza sapere davvero perché, ci fa cambiare partner con la frequenza con cui cambiamo vestiti. E quando una persona non vive il dolore di una rottura amorosa, invece di risolvere il problema, ne aggiunge un altro alla sua vita.

Perché non è vero che “chiodo scaccia chiodo”, come dice il proverbio. Con un altro chiodo, infatti, si fa affondare l’altro ancora di più, ingrandendo la ferita. Il problema è che si rischia di entrare in una catena di nuovi amori e nuove rotture che alla fine non lasciano altro che una profonda sensazione di vuoto, se non depressione o ansia.

Rifarsi una vita dal punto di vista amoroso è assolutamente positivo. Per tornare ad amare in modo sano, però, bisogna imparare dalle esperienze passate. Altrimenti, è chiaro cosa può succedere… In genere si dice: “chi non conosce la storia è condannato a ripeterla” e in questo caso è la propria storia.

I grandi amori non si dimenticano dal giorno alla notte

Il mal d’amore è un’esperienza difficile. È però importante viverla o almeno provarla in varie occasioni. Questo consente di crescere e di maturare. Inoltre, non bisogna dimenticare che la vera lezione spesso non si apprende dai libri (che di sicuro sono un grande sostegno), ma dalle esperienze della vita. Attenzione, le esperienze ben vissute.

Il dolore è una sensazione che tutti noi evitiamo. Non stiamo dicendo di abbracciare la sofferenza, niente di più lontano dalla realtà, ma di essere consapevoli del fatto che a volte il dolore funziona come una sorta di “pedagogia della vita”. Una elemento implicito nella saggezza dell’universo. Un’opportunità per conoscerci meglio e per ricordare che la privazione di qualcosa che amiamo ci insegna sempre qualcosa di importante.

Per questo motivo, bisogna dare tempo al tempo. Un edificio non si costruisce dall’oggi al domani e i grandi amori nemmeno. Le esperienze amorose sono intense e complesse, per questo è necessario digerirle e controllare l’ansia del malessere che deriva da una perdita, in modo da poter trarre il giusto insegnamento da queste situazioni.

Non c’è una ricetta magica per curare il mal d’amore, ma se state attraversando questa fase tanto difficile, la cosa migliore è che vi sforziate di essere tolleranti. Con voi stessi, con la persona amata che non è più accanto a voi e con le dinamiche profonde della vita, che hanno i loro tempi e le loro sorprese alla fine del cammino.

La mente è meravigliosa

Donna-su-un-ramo

 
 
 

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Post n°1320 pubblicato il 22 Gennaio 2017 da patty1_mah

Certa gente non è cattiva.
E' infelice.

Alda Merini

 
 
 

X

Post n°1319 pubblicato il 22 Gennaio 2017 da patty1_mah

 

Lettera ad un ex : Dunque, vediamo. Ti auguro di svegliarti una mattinae non ricevere un suo messaggio

 

 

 

Ti auguro che lei sia fredda ed incostante. Spero vivamente che ungiorno, all’improvviso, tu possa pensare che la vuoi accanto per il resto dellatua vita. A quel punto, però, lei non dovrà farsi trovare. Ti auguro di andarea colazione, a pranzo, a cena e pure a letto con il dubbio. Ti auguro chequest’ultimo ti corroda i pensieri, le azioni, il lavoro, gli amici, la vita.Ti auguro che lei diventi il tuo punto interrogativo e la tua ossessionecattiva più grande. Spero ardentemente che lei ti risponda male, che non abbiapiù baci da parte per te e che faccia l’amore con forza ma non con le lacrimeagli occhi. Ti auguro che ti lasci e se ne vada con un altro, più insulso dite. Per finire, ti auguro che tu possa essere spettatore della sua felicità.Che lei non si curi delle foto che vedrai, delle voci che sentirai, delle nottiche suderai..sognandola.Ti auguro di innamorarti e di stare tanto male. Tiauguro, esattamente, tutto quello che hai fatto a me.

+Invece no.....ti auguro di essere felice..ti auguro di trovare la serenità che meriti...ti auguro una donna migliore di me...che sappia amarti,coccolarti,ti auguro tutto il meglio che un uomo merita...ti auguro anche che tu impari a non giocare con i sentimenti...impara il rispetto..sii sincero...e vedrai che troverai la felicità ,quella felicità che ti farà sorridere,cantare ...ridere...

Ti auguro tutto questo..io sono così....

 

 
 
 

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Post n°1318 pubblicato il 21 Gennaio 2017 da patty1_mah1

Io non voglio costringere nessuno a restare.
Non voglio essere rete, non voglio trattenere.
Preferisco essere riva, il luogo dove vale sempre la pena tornare.
Perché non si può imbottigliare il mare, lo si può solo amare.
- Ossimoro Tossico

 
 
 

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Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico...
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grazie e buon pomeriggio a te !
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il 02/11/2017 alle 14:36
 
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Inviato da: patty1_mah
il 23/03/2017 alle 09:59
 
I social network sono fantastici per condividere certe...
Inviato da: patty1_mah
il 23/03/2017 alle 09:59
 
Sei sicura? E come mai l'hai scritto in questo post? ...
Inviato da: solestate0
il 22/03/2017 alle 11:52
 
 

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