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Vite Parallele

Post n°129 pubblicato il 07 Settembre 2006 da Makataimeshekiakiak

La coerenza di Follini e il tradimento di De Gregorio

"Se l'Udc dichiarerà la fine della CdL, sarò con l'Udc; se l'Udc resterà nella CdL, potrà farlo anche senza di me"
Esordisce con queste parole l’ex segretario Follini nel commentare il no di Casini a "vivere e morire con Berlusconi".
"Un’intenzione giusta che ha bisogno di una conseguenza: la rottura della politica dei blocchi. Credo" continua Follini "esista un grande spazio al centro per non morire né berlusconiani, né socialdemocratici. Ma per coltivare quello spazio occorre saper vivere di vita propria. Se si vuole fare una cosa nuova posso essere forse utile."
Una manifestazione di coerenza poco apprezzata da Cesa e Casini ("Non so neanche cosa ha detto", la replica dell’ex presidente della Camera) e dagli altri esponenti della CdL, Lega e forzisti in primis; Follini, da sempre convinto della possibilità di creare un grande centro, potrebbe ora migrare nelle file della Margherita, dove troverebbe più spazio per il suo progetto, dando un seguito concreto alle numerose e malcelate dichiarazioni di questi giorni del centrosinistra su eventuali capacità attrattive del governo che "non chiude le porte a nessuno".

Un’acquisizione importante, seguita subito dopo da una perdita annunciata da tempo.
Sergio De Gregorio (IdV) presidente della commissione Difesa al Senato, lascia il partito per dedicarsi "anima e corpo alla realizzazione di una Grosse Koalition, dando vita ad una nuova formazione, Italiani nel mondo" il che non esclude un suo passaggio alla CdL "con due principali obiettivi: no alla legge sul conflitto di interessi e no ai tagli alla Difesa".
Il senatore, ex forzista, era già stato al centro di dure polemiche durante l’elezione della presidenza alla Commissione Difesa, dove aveva vinto coi voti del centrodestra a spese della candidata naturale del centrosinistra Lidia Menapace (PRC), ex-partigiana e convinta pacifista, all’epoca sotto i riflettori per le sue dichiarazioni, costatele in un’ultima analisi la poltrona, sulle Frecce Tricolori "inutili, uno spreco". La vicenda aveva creato enormi attriti nella coalizione, scompigliando i già fragili equilibri interni, costringendo i dirigenti del partito a sconfessare De Gregorio e chiederne le dimissioni immediate. "Non se ne parla nemmeno", questa fu la replica del senatore, che rassicurò tutti di non voler passare all’opposizione.
Oggi, il saluto al partito nelle cui fila è stato eletto.

Dura la replica della segreteria: in una nota si chiede al senatore di "spiegare al partito e agli elettori perché ha utilizzato Italia dei Valori a fini strettamente personali, con l'unico scopo di approdare in Parlamento" mentre, sull’ipotesi di un’incontro con Di Pietro "è del tutto superfluo, essendo le posizioni assunte dal senatore conferma della sua sostanziale estraneità dai valori e dal progetto del partito".

Jk

 
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Commenti al Post:
Bejita
Bejita il 10/09/06 alle 17:14 via WEB
Ho conosciuto di persona Sergio De Gregorio, uno strano individuo capace di passare in pochi mesi, dalla destra al centro sinistra, per cambiare adesso nuovamente, ma ci si può affidare a persone simili? Uno che organizza manifestazioni per gli italiani nel mondo e predica un governo di destra con berlusconi, ma dopo pochi mesi, cambia completamente ideologia politica per presentarsi e vincere con il governo attuale. Mah
(Rispondi)
 
 
Makataimeshekiakiak
Makataimeshekiakiak il 13/09/06 alle 15:21 via WEB
Certamente IdV ha fatto malissimo a fidarsi di costui, specie in queste elezioni a preferenze bloccate; quanto al suo trasformismo, pare sia stato fatto fuori dai vertici di FI dopo una lunga militanza (dalla fondazione fino a poco prima delle elezioni) per motivi ignoti, probabilmente troppa voglia di emergere, cosa che ha dimostrato e continua a dimostrare con atteggiamenti populisti e accordi sottobanco. Com'è dal vivo, di cosa avete parlato? Sono curioso.. Grazie del commento e della visita. Jk
(Rispondi)
 
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