Nefer: (si sveglia lentamente la gola riarsa per la sete, il corpo dolorante per la febbre e per la ferita che le pulsa dolorosamente, tra sè) Splendido…….davvero fantastico…….non mi sono mai sentita tanto debole in vita mia.
Kir: (le si avvicina) Ben svegliata. Ti senti meglio? (le porge una coppa d’acqua)
Nefer: Grazie. (beve con sollievo) Spossata, ma suppongo sia per via della febbre……(si solleva a sedere aiutata dall’uomo e si appoggia ad una parete, poi solleva la maglia per controllare i tagli) Hanno davvero un aspetto orribile…….sicuri che gli artigli di quei mostri non siano avvelenati.
Kir: (fa un triste sorriso) Di questo non devi preoccuparti, se lo fossero io non sarei qui.
Nefer: (lo guarda tristemente) Non avete ancora intenzione di raccontarmi nulla, vero?
Kir: (fa un sospiro e si siede davanti a lei) Quante volte mi hai salvato? Quattro? Ed è ancora merito tuo se adesso siamo vivi. Se non fosse stato per te io ora sarei già nelle mani del loro re…..chiunque esso sia….e molto probabilmente starei desiderando di essere morto. Perciò credo che sia giusto che ora tu sappia tutto.(fa una pausa) Ti ho mentito. Non ero solo quando mi hanno teso quella trappola. Loro hanno scoperto dove abitavo insieme….insieme a mia moglie e mio figlio. Eravamo insieme quanto ci hanno attaccato. Ho cercato di difenderli, di dar loro il tempo per scappare, ma è stato inutile. Quei mostri li hanno uccisi davanti ai miei occhi……posso ancora sentire le loro urla…..uccisi in modo così brutale…..(si porta una mano al viso per nascondere le lacrime) e io non ho potuto fare nulla.
Nefer: (lo stringe tra le braccia) Perdonatemi….non dovevo domandarvelo…..
Kir: (si scosta) No…..è giusto…..(fa un sospiro) Così mi sono gettato contro i demoni volevo solo morire….raggiungere la mia famiglia…..mi hanno ferito, ma ho capito che non mi avrebbero ucciso, che il loro capo mi voleva vivo…..e così sono fuggito.
Nefer: Come avete fatto?
Kir: Ho sfondato una botte piena di vino e mi sono gettato verso il caminetto. Sono riuscito a dare fuoco ad ogni cosa. I demoni erano troppo occupati a cercare di uscire per preoccuparsi di dove fossi. Così ho raccolto le mie armi, lo zaino e sono fuggito. (amaro sorriso) In realtà non stavo pensando di fuggire. Volevo solo che tutto bruciasse, non volevo che i demoni potessero fare scempio dei corpi di mio figlio e di mia moglie più di quanto non avessero già fatto. Non immaginavo che si sarebbero fatti prendere dal panico. Così sono riuscito a scappare, ma è stato una conseguenza non prevista.
Nefer: Volevate che il fuoco uccidesse sia voi che i demoni, non è vero?
Kir: (annuisce) Sì, l’idea iniziale era quella. Volevo morire e volevo che i nostri corpi potessero riposare in pace. Nient’altro. (si china a ravvivare il fuoco) Questo è successo circa un mese fa. Ero ferito e distrutto e così mi nascosi aspettando di recuperare le forze. Quando scoprii che gran parte dei miei uomini erano morti……quella piccola parte del mio mondo che ancora si reggeva mi crollò addosso. E in quel momento non fu più la disperazione a governare in me, ma solo la rabbia. Così mi ricordai dell’oracolo. Ma mi stavano ancora cercando, erano sulle mie tracce, così pensai di venire qui, almeno per un po’, fino a che non si fossero calmate le acque, poi avrei cominciato la mia ricerca. (si ferma) Ecco ora sai tutto.
Nefer: Mi dispiace Kir……mi dispiace davvero……
Kir: (le mette una mano sulla spalla) Lo so. Ora è il mio turno però. (la guarda negli occhi) Chi sei, e come diavolo hai fatto?
Nefer: (incomincia a balbettare) Io…io….
Kir: Tu sei una maga.
Nefer: (arrossisce e china il capo) Davvero non lo so. Però è vero che da quando sono qui ho cominciato a percepire cose strane. Ciò che mi sta intorno mi parla. E’ per questo che sapevo che quei frutti erano buoni, che potevo sentire i demoni nel mio cuore e che sapevo che voi non eravate malvagio. Non so cosa mi stia succedendo. E prima…..ieri….beh non importa…..so solo che avevo tanta paura e ho sentito questa forza divampante dentro di me. C’era questo luogo sereno e poi improvvisamente è diventato ribollente e poi è esploso…..e c’è stata davvero un’esplosione. Non so come ho fatto….in realtà non ho fatto nulla, ero solo terrorizzata.
Kir: Beh per ora mi basta che tu lo abbia fatto. (le porge l’infuso) Salice, bevi. Più tardi cambieremo la fasciatura. E così sei una maga e una guaritrice. Niente male.
Nefer: (accetta la coppa borbottando) In realtà……ecco io non sono una guaritrice….
Kir: Beh però sapevi come fare, che piante cercare, te lo avrà pur insegnato qualcuno, no?
Nefer: Non esattamente. Non volevo che lo sapeste…..ma quando vi ho curato…..in realtà stavo improvvisando….non avevo mai fatto prima una cosa simile. Sì conosco alcune piante, ma è perché l’ho letto su un libro. Ero spaventatissima all’idea di combinare qualche guaio, di fare peggio. (sospira) Ecco così adesso lo sapete.
Kir: (la guarda sorpreso per un attimo poi sorride) Beh non ha importanza, ciò che conta è che tu ci sia riuscita, no?
Nefer: (sorride leggermente poi torna seria) Voi siete stato sincero con me, avreste anche potuto non esserlo. Probabilmente dovrei esserlo anche io, ma….
Kir: ….hai paura che dirmi la verità potrebbe causare solo guai.
Nefer: (annuisce)
Kir: E’ qualcosa di così terribile? Temi che io poi non voglia più rimanerti accanto?
Nefer: No, non è qualcosa di terribile o di brutto, è solo pazzesco. Non so se mi credereste, e non so nemmeno se sia supposto che io lo possa dire a qualcuno.
Kir: (aggrotta la fronte) Parli come se non fossi tu a decidere. Come se la tua vita fosse guidata da altri.
Nefer: In un certo senso è così. (fa un sospiro) Quando vi ho detto che venivo da molto lontano non stavo scherzando. Il luogo dove sono nata e vissuta è lontanissimo e completamente diverso. Io sono qui per volontà di una creatura magica……sapete cosa sono?
Kir: (stupito) Beh ce ne sono di diversi tipi. Sono creature che basano tutto il loro essere sulla magia, possono cambiare aspetto, a volte sono illusorie. E così uno di loro ti ha fatto venire qui.
Nefer: Già, non so come abbia fatto. Ma sono davvero lontanissima da casa. E’ bastato un attimo.
Kir: E come mai sei venuta in contatto con una creatura magica?
Nefer: Diciamo che stavo cercando di aiutare un’amica.
Kir: (sorride) Non me ne stupisco affatto.
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:41
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 21:01
Inviato da: Anonimo
il 30/09/2007 alle 14:12
Inviato da: book_of_lies
il 15/08/2007 alle 00:22
Inviato da: stregabianca3
il 14/08/2007 alle 11:13