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Post N° 75

Post n°75 pubblicato il 20 Maggio 2008 da e_amen
Foto di e_amen

Ci risiamo: gli oggetti si scatenano;
si muovono i violenti
fermenti della morte per amore
ogni cosa accade, i lampioni
hanno disegnato l'assurda camera
da letto di noi due quasi amanti, e poi più nulla.

Tu parti: Iddio tramonta un' altra volta,
ed il pianeta si impiglia nelle sue budella
- io non capisco, io non intendo,
tutto accade, io sono al centro
e la furia del qui che mi travolge
ustiona la pelle desolata
che i teneri tatuaggi lasciano nel buio.

Tu mi lasci: tu, la femmina
ch'io trovai senza mutande sotto la sottana.

Io non capisco, io non posso capire
tu parti, e al centro
della mia morte, tu collochi
la tenera saliva
dei tuoi baci improbabili, conclusi.

È finito, è finito, il mondo passa
nelle mani dei capostazioni, dei segnalatori di addii,
degli orari ferroviari: autostrade,
ferrovie, non case, non case: nulla
ha in sé la vocazione a permanere:
c'è vento, il sole tramonta,
i vivi muoiono, tu ti allontani..
.È finito, è finito, il mondo passail tram sferraglia, l'arcangeloCi risiamo: gli oggetti si scatenano;

si muovono i violenti

fermenti della morte per amore

ogni cosa accade, i lampioni

hanno disegnato l'assurda camera

da letto di noi due quasi amanti, e poi più nulla.



Tu parti: Iddio tramonta un' altra volta,

ed il pianeta si impiglia nelle sue budella

- io non capisco, io non intendo,

tutto accade, io sono al centro

e la furia del qui che mi travolge

ustiona la pelle desolata

che i teneri tatuaggi lasciano nel buio.


Tu mi lasci: tu, la femmina

ch'io trovai senza mutande sotto la sottana.


Io non capisco, io non posso capire

tu parti, e al centro

della mia morte, tu collochi

la tenera saliva


dei tuoi baci improbabili, conclusi.


È finito, è finito, il mondo passa

nelle mani dei capostazioni, dei segnalatori d'addii
degli orari ferroviari
l'arcangelo

crolla in un urlo di principii.


Io muoio: sono un vegetale;

tu mi discerpi; oh, molto di me migliore

io non so far nulla, mentre tu lavori

io chiacchiero, io mi masturbo, io piango.


Io sono minerale: e perciò non muoio,

ché, io, non esisto, non ho tempi reali

segno una forma sgraziata

meno che lapide, ghiaia, fango

sangue fermo in coagulo di morire.


Io sono un buco, un'assenza, un 'no'

e tu che esisti scosti da te

questa tetra presenza di una assenza

gli neghi la calda, la umida

la rossa casa che si apre le gambe:

il mio membro, che non fu discaro

alla tua mano, resta in un

corretto dolore - ma io, io

vengo folgorato nuovamente

dal no della demenza

 
 
 
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