Prendo spunto dal post di ieri.
Ho scritto un verbo in modo errato, come prontamentE mi è stato sottolineato.
Onestà vuole che avevo il dubbio, ma nel dubbio ho fatto la scelta sbagliata, come capita spesso e volentieri quando si deve decidere fra due alternative che ci paiono altrettanto valide.
Il commettere un errore non è poi così grave, cioè dipende dall'errore.
Se erro un verbo in un post non credo che avvenga uno smottamento in Trentino;
se nell'uscire di casa sbaglio e incespico, al più mi storto la caviglia;
se nel guidare erro ad interpretare un segnale e guido contromano, il danno è ben peggiore.
Sia come sia, commettere un errore è umano, circostanze, sentimenti, distrazioni, mille motivi o scusanti.
Il passo successivo dovrebbe essere capacitarsi di aver commesso un errore, esserne coscienti per ammetterlo, senza esserne succubi ed incapaci di gestire il mal fatto, in un mondo che ormai sfoggia solo i successi e la perfezione.
Inviato da: sibillix
il 27/06/2015 alle 21:34
Inviato da: gabrielliluca
il 04/06/2014 alle 07:12
Inviato da: gabrielliluca
il 29/05/2014 alle 07:53
Inviato da: gabrielliluca
il 22/05/2014 alle 20:21
Inviato da: gabrielliluca
il 19/05/2014 alle 15:53