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IL VERO "CHE"

Post n°78 pubblicato il 23 Aprile 2006 da savi_alfo

1. ERA CONTRARIO AL CAPITALISMO

In effetti Guevara era per un capitalismo di stato. Si oppose al sistema salariale dell'"appropriazione del plusvalore" (nel gergo marxista) solo quando questo andava alle imprese private. Ma lui mutò l'"appropriazione del plusvalore dei lavoratori" in un sistema di stato. Un esempio di ciò è riscontrabile nei campi di lavori forzati che appoggiò, a partire da Guanahacabibes nel 1961.

2. HA RESO CUBA INDIPENDENTE

In realtà ha permesso la colonizzazione di Cuba da parte di un potere straniero. È stato strumento della trasformazione di Cuba in una temporanea testa di ponte del potere nucleare sovietico (firmò gli accordi di Yalta). Come responsabile per l'"industrializzazione" di Cuba fallì non arrestando la dipendenza del paese dallo zucchero.

3. HA COMBATTUTO PER LA GIUSTIZIA SOCIALE

In realtà ha contribuito alla rovina dell'economia distraendo risorse alle industrie che poi fallirono e ridussero la raccolta dello zucchero, sostegno di Cuba, della metà in due anni. Il razionamento iniziò sotto la sua amministrazione dell'economia dell'isola.

4. SI OPPOSE A MOSCA

In realtà ha obbedito a Mosca finché Mosca decise di chiedere qualcosa in cambio dei suoi massicci trasferimenti di denaro all'Havana. Nel 1965 criticò il Cremlino poiché aveva adottato ciò che lui chiamò "legge del valore". Quindi si rivolse alla Cina alla vigilia della Rivoluzione Culturale, uno degli orrori del ventesimo secolo. Scambiò semplicemente alleanze nel campo totalitario.

5. SI UNÌ AI CONTADINI

In realtà morì proprio perché non si unì mai a loro. «Le masse contadine non ci sostengono affatto», scrisse nel suo diario boliviano prima di essere catturato, un modo adatto per descrivere il suo viaggio attraverso la Bolivia tentando di sollevare una rivoluzione che non avrebbe potuto neanche annoverare l'aiuto dei comunisti boliviani (che erano realisticamente abbastanza per notare che i contadini non volevano la rivoluzione del 1967; ne avevano già fatta una nel 1952).

6. È STATO GENIO DELLA GUERRIGLIA

Fatta eccezione per Cuba, ogni episodio di guerriglia a cui collaborò fallì miseramente. Dopo il trionfo della rivoluzione cubana Guevara creò eserciti rivoluzionari in Nicaragua, nella Repubblica Dominicana, a Panama e ad Haiti e tutti vennero schiacciati. Infine convinse Jorge Ricardo Masetti a guidare un'incursione fatale in quel paese dalla Bolivia. Il ruolo di Guevara del Congo del 1965 fu tragicomico. Si alleò con Pierre Mulele e Laurent Kabila, due macellai, ma si impelagò in molti disaccordi con loro e le relazioni tra il cubano e i combattenti congolesi furono così tese che dovette fuggire. Infine, la sua incursione in Bolivia terminò con la sua morte, che i suoi seguaci commemorano questa domenica.

7. HA RISPETTATO LA DIGNITÀ UMANA

In realtà ebbe l'abitudine di appropriarsi delle cose altrui. Incitò i suoi seguaci a svaligiare le banche («Le masse combattenti concordano di svaligiare le banche perché nessuno tra loro vi ha un penny») e nonappena il regime di Batista cadde occupò una residenza e se ne appropriò: un eminente caso di rapido dominio rivoluzionario.

8. LE SUE AVVENTURE FURONO UNA CELEBRAZIONE DELLA VITA

Invece furono un'orgia di morte. Giustiziò molti innocenti a Santa Clara, nella parte centrale di Cuba, dove stazionava la sua colonna nell'ultima parte della lotta armata. Dopo il trionfo della rivoluzione tenne la prigione de "La Cabaña" per sei mesi. Ordinò l'esecuzione di centinaia di prigionieri che in precedenza erano stati uomini di Batista, di giornalisti, di uomini d'affari e di altri. Alcuni testimoni, tra cui Javier Arzuaga, che era il cappellano de "La Cabaña", e José Vilasuso, che era un membro del corpo che si occupava del giudizio sommario, mi hanno recentemente affidato le loro dolorose testimonianze.

9. ERA UN VISIONARIO

La sua visione dell'America Latina era alquanto sfocata. Si consideri, ad esempio, il suo punto di vista relativo al fatto che la guerriglia doveva svolgersi nelle campagne perché era lì che vivevano le masse combattenti. In verità gia dagli anni '60 la maggior parte dei contadini abbandonarono pacificamente le campagne in parte a causa del fallimento della riforma terriera, che ostacolò lo sviluppo di un'agricoltura basata sulla proprietà e di economie di scala con regolamentazioni assurde col divieto di qualsiasi sorta di disposizioni dei privati.

10. DICEVA IL GIUSTO SUGLI STATI UNITI

Aveva predetto che Cuba avrebbe superato il PIL pro capite degli Stati Uniti nel 1980. Oggi l'economia di Cuba può a mala pena sopravvivere grazie all'aiuto del petrolio venezuelano (circa 100.000 barili al giorno), una forma di elemosina internazionale che non dice nulla di buono sulla dignità del regime.

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