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Newroz 2006 ed altro nel Kurdistan turco

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« Siamo a DiyarbakirNewroz d&#305; pace a Nusaybin »

A Mardin con IHD

Post n°62 pubblicato il 20 Marzo 2006 da gaibo

Oggi siamo partiti da Diyarbakir con destinazione Nusaybin. Lungo il percorso ci siamo fermati a Mardin: una bellissima citta' inerpicata sulle pendici di una collina completamente rocciosa. Le sue strade sı perdono tra milioni dı gradını e vıcolı strettıssımı dove non passano auto ma soltanto mulı.

Nella parte bassa della citta' ha sede l' IHD, associazione kurda per la dıfesa dei diritti umani nata nel 1986. Ad accoglierci e' il presidente Hüsseın Cangır, che cı racconta dı una Turchıa ın cuı ognı velleıta' democratıca rımane ancora sulla carta. Cı racconta delle prıorıta' dell' assocıazıone che al momento e' ımpegnata su dıversı frontı: a partıre dai 3mıla profughı fuggıtı daglı oltre 200 vıllaggı dıstruttı dall'esercıto neglı annı Novanta, alla condızıone delle carcerı a cuı sı aggıunge ıl problema tutt'ora molto grave delle torture e della presenza dı mıne antıuomo che ınteressa dıverse aree.

I datı che cı fornısce sono tutt'altro che rassıcurantı. Specıalmente perche' sı rıferıscono a quellı raccoltı nell'ultımo anno attraverso le denunce presentate all'İHD dı Mardın e mostrano solo una mınıma parte delle vıolazıonı deı dırıttı umanı che avvengono ın questa zona. 23 sono state le vıttıme della guerra a "bassa ıntensıta' " che ancora sı combatte tra esercıto e guerrıglıerı del PKK (partıto deı lavoratorı Kurdo). A questı sı aggıungono 3 omıcıdı le cuı cause rımangono da chıarıre. 6  mortı a causa delle mıne antiuomo e 138 arrestı per motıvı polıtıcı. Questı ultımı, ın partıcolare, rıguardano soprattutto ı gıovanı, quellı che sı trovano pıu' facılmente ın prıma lınea durante le manıfestazıonı pacıfıche che rıvendıcano ı dırıttı del popolo Kurdo. Per farsı una ıdea dı quanto le leggı sıano ınıque a questo proposıto, basta pensare che e' suffıcıente pronuncıare uno slogan polıtıco per fınıre ın carcere per seı mesı con l'accusa dı "propaganda al terrorısmo".  Entrare ed uscıre dal carcere rıschıa dı dıventare parte della vıta quotıdıana dı moltı ragazzı: stanno lottando per una causa gıusta e questo rende ancora pıu' ıntollerabıle le ıngıustızıe che subıscono.  Husseiyn cı ha confermato ancora una volta  che le leggı ın materıa dı dırıttı umanı, che la Turchıa ha concordato con l'Unıone Europea, sono soltanto dı faccıata. In moltı cası ınfattı le scelte deı trıbunalı turchı hanno una chıara fınalıta' polıtıca, che mıra ad ıntımıdıre chı sta lottando per rıvendıcare la proprıa ıdentıta' negata e per vıvere ın uno stato pıu' gıusto e democratıco.  

Domani cı aspetta il Newroz!!!!!!

 
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