utopia2006

20 marzo a Sirnak - Vigilia del Newroz. Tanti incontri con la societa' civile


Sirnak  è una città di 70000 abitanti. Fino ad alcuni anni fa era più piccola e meno abitata; l'urbanizzazione forzata è iniziata da quando, nei dintorni, moltissimi villaggi sono stati distrutti ad opera dei militari e questi sfollati sono stati costretti a stabilirsi in città aggiungendo problemi ai problemi già esistenti. Ahmet Ertak, sindaco Dehap di Sirnak si trova ad amministrare una città in cui mancano tutti i servizi essenziali. La situazione sanitaria è al collasso: i medici generici sono 1 ogni 10000 abitanti, non c'è un pediatra e di bambini ce ne sono davvero tanti! Ci sono 8 scuole primarie e 3 secondarie, le classi arrivano anche a 70 alunni. Anche gli insegnanti sono pochi, in tutta la provincia ne occorrerebbero altri 1400.Il 70% degli abitanti è analfabeta, soprattutto le donne e non si può quantificare la percentuale di abbandono scolastico.Moltissimi bambini non vengono registrati all'anagrafe fino all'iscrizione scolastica.Le donne sono altamente discriminate, sono costretti a matrimoni decisi dalle famiglie e moltissimi sono i suicidi/omicidi d'onore.Intorno a Sirnak ci sono 3 torrenti altamente inquinati dagli scarichi urbani: necessitano di interventi di risanamento.L'incontro più toccante e più esplicativo della situazione di Sirnak è quello con gli sfollati dai villaggi distrutti e coi famigliari degli scomparsi. Entriamo nella sede del Dehap affollata, ci accolgono con grande affetto. Davanti a noi siedono due donne dal viso fiero e triste: una ci dice che un giorno i militari andarono sul posto di lavoro del marito minatore e chiesero a tutti i lavoratori la carta d'identità, la restituirono a tutti tranne a due: suo marito e un altro. Alcuni giorni dopo gli stessi militari convocarono quei due alla gendarmeria per vedere la loro carta d'identità che ovviamente non avevano, da allora sono scomparsi: era il 1992. Si alza poi un uomo e ci dice che fino al 1990 viveva in un villaggio, Besta. Dopo mesi di minacce i militari intimarono loro di diventare guardie di villaggio. Il rifiuto degli abitanti portò alla distruzione del villaggio, furono costretti a fuggire senza portare nulla con sè ed ancora oggi non possono tornare a Besta. In quei tre giorni i militari distrussero 13 villaggi. Il governo sostiene che queste violazioni non  sono commesse dai militari ma dai guerriglieri. Di 42  villaggi ora ne rimangono solo 4. Di racconti come questi ne ascoltiamo tanti. Ci portano a vedere anche l'abitazione del presidente del Dep, ora Dehap, crivellata di colpi di mitragliatrice nel 1992. Nel pomeriggio incontriamo i sindacati, in particolare quello degli insegnanti "Egitim Sen" rischia di essere dichiarato fuorilegge perche' chiede per gli studenti kurdi anche l'insegnamento della loro madrelingua. Il governo osteggia in ogni modo il sindacato, a cui non  è concesso  il diritto di sciopero; molti sono i sindacalisti arrestati, picchiati ed uccisi.A Sirnak il reddito pro capite annuale è di 500 dollari. Finiamo la giornata con la notizia che il giornale filocurdo"Gundem" di oggi, che parlava del Newroz,  è stato sequestrato da tutte le edicole. L'ultima sorpresa di questa giornata è l'accensione dei fuochi del Newroz. Con la paura dell'arrivo della polizia in un piccolo spiazzo alla luce di un grande falo' sventolano la bandiera dei tre colori proibiti, la foto di Ocalan, la bandiera kurda e i canti e gli slogan si mescolano alla commozione, alle speranze ed alle aspettative per domani. Per contatti: italogaibazzi@inwind.it