utopia2006

21 marzo a Sirnak - Newroz piroz be


Finalmente è Newroz, Capodanno Kurdo, festa di libertà, di identità, di pace del Popolo che non c'è, un Popolo di 40 milioni di persone. Fino ad alcuni anni fa era proibito, ora è permesso eppure in alcune città i militari non hanno dato l'autorizzazione come a Dersim, dove è stato anticipato a ieri.Qui a Sirnak è stato permesso, ma contemporaneamente il governatore e i militari hanno organizzato una brutta copia turca della festa: il nevruz. Si svolge proprio in un luogo significativo ... vicino ad un enorme striscione in cui c'è scritto "felice chi può dirsi turco". Nelle scuole, nei posti di lavoro aperti perchè lunedì sono state fatte minacce a chi parteciperà al Newroz. Ma la festa colorata, viva, kurda è vicino al nostro albergo. Verso le 7 cominciano gli arrivi dei carrarmati, delle camionette piene di militari in assetto anti sommossa con minacciosi mitra, che si appostano sopra gli edifici, anche sopra il nostro albergo.  Il Newroz si svolge in una piccola piazza in cui convergono varie strade dove si posizionano i militari, forse per impedire le vie di fuga. Alle 9 siamo già in piazza con le nostre sciarpe gialle, rosse, verdi: i colori proibiti. Lentamente arrivano frotte di alunni che hanno bigiato la scuola, chissà quale castigo li aspetta domani ... ma oggi è Newroz ... La massiccia presenza di militari intimorisce un po', ma dopo poco, quando la folla si fa veramente imponente nessuno fa più caso ai cecchini armati sugli edifici perchè è Newroz, la festa di libertà, giustizia, democrazia per i kurdi e per tutti i popoli oppressi. A poco a poco sventolano le bandiere del Kurdistan, tantissime immagini di Apo, le foto di tanti martiri di Sirnak.  C'è una giovanissima donna vestita con il costume tradizionale che innalza una foto forse del suo giovane marito ucciso o scomparso ... passa tutto il tempo della festa piangendo. Sul palco si alternano i discorsi del sindaco, del presidente del Dehap. Alle 11 ci invitano ad accendere il fuoco del Newroz. Ci emozioniamo tutti per questo invito dei nostri Compagni e Fratelli kurdi, con cui condividiamo la speranza di identità, di rispetto dei loro diritti così violentemente calpestati. Andiamo poi sul palco, la madre di un guerrigliero ucciso parla di lotta e di speranza, poi tutti insieme liberiamo tante colombe bianche, la festa continua in un tripudio di canti, di balli, di bandiere con i colori proibiti, di piramidi umane improvvisate da cui sventola la foto di Apo, di abbracci con le madri e mogli degli uccisi durante la durissima repressione militare che non è ancora cessata.  Arriva anche Selim Sadak e Dogan Erbas, avvocato di Ocalan. Gli chiediamo notizie della sua ultima visita ad Apo. La sua salute fisica non è peggiorata, ma quello che gli pesa di più è il completo isolamento che vive ad Imrali. Il pensiero di tutti corre ad Apo chiuso in una cella di tredici metri quadrati mentre noi siamo in mezzo alla sua gente che lotta e spera.Questo Newroz ci ha veramente emozionato, ci ha fatto vivere, anche se in maniera riflessa lo Sherildan: nonostante a Sirnak ci sia stata una pesantissima repressione, decine di villaggi distrutti, emarginazione, povertà, estrema militarizzazione (ancora oggi su settantamila abitanti ci sono diecimila militari in città) le donne e gli uomini anziani kurdi non hanno mai chinato la testa, non lo faranno mai e noi siamo e saremo con loro. Newroz piroz be!       Per contatti:  italogaibazzi@inwind