utopia2006

22 marzo - Incontro con il sindaco di Beytussebap


Oggi una parte della delegazione va a Beytussebap, a 120 km di distanza da Sirnak. Impieghiamo 5 ore per arrivare, le strade sono in pessime condizioni, in piu' siamo obbligati a fermarci 4 volte ai posti di blocco all'andata e altrettanti nel ritorno. Appena usciti da Sirnak, sulle montagne circostanti non ci sono alberi, se non appena piantati. I militari negli anni 90 hanno fatto terra bruciata per stanare i guerriglieri, per cui non solo hanno disrtrutto i villaggi, ma anche i boschi. Dopo 10 km siamo obbligati a fermarci al primo posto di blocco: ci prendono i passaporti, li registrano, telefonano per sapere qualcosa in piu' su di noi, perquisiscono i nostri bagagli ed il nostro pulmino; il tutto si svolge tra militari con mitra pronti a sparare, carri armati e veicoli blindati.Questa situazione si ripete ad intervalli di 20-30 km. Finalmente arriviamo a Beytussebah con un carrarmato che ci segue. Davanti al municipio, dove ci aspetta il sindaco, ci chiedono per l'ennesima volta i passaporti.Fouk Dursur è sindaco Dehap; è contento di vederci perchè abbiamo visto quali e quante difficoltà si devono superare per arrivare e perchè possiamo raccontarle in Italia.Qui da 20 anni non vengono europei: forse proprio perchè è così dimenticata ci sono tanti problemi. Questa città ha 10.000 abitanti, 30.000 con i dintorni. C'è un piccolo ospedale senza medici. Per tutta la popolazione c'è un medico neolaureato al mese. Il 70%  della popolazione è giovane; di questi solo il 20% alfabetizzata. Non esistono biblioteche, nè sale cinematografiche nè centri di aggregazione. Le uniche risorse economiche sono l'agricoltura e la pastorizia.Da quando Frank è diventato sindaco i fondi governativi si sono ridotti notevolmente in quanto appartemente al Dehap. Ci fa un esempio:per costruire 2 km di canalizzazione per l'acqua la gente ha dovuto prestare la sua opera gratuitamente.Non si possono fare investimenti, non è possibile servirsi di tecnologia in campo agricolo così tutti i lavori devono essere fatti a mano: per le municipalità a maggioranza democratica il governo centrle non dà fondi. Il sindaco non ha contatti con i militari che praticamente accerchiano tutta la città e i dintorni, municipio compreso.  In tutta la zona i militari sono 5000, d cui 1000 in città.  Le guardie di villaggio sono 180 in città e 2000 nei dintorni.Nel salutarci questo coraggioso sindaco ci chiede solidarietà e appoggio.Ritorniamo a Sirnak rifacendo in senso inverso una strada dai panorami mozzafiato, con le stesse soste obbligate ai posti di blocco con mitra spianati e mezzi blindati. L'occupazione militare, che è stata masssiccia negli anni 90, non è diminuita di una sola unità.La serata stempera la preoccupazione e la tristezza per ciò che abbiamo visto e vissuto: il Sindaco di Sirnak ci ha invitati a cena a casa sua. Seduti intorno alla stanza su morbidi tappeti sperimentiamo la meravigliosa ospitalità kurda;i piatti tipici sono veramente buonissimi ed al termine della serata la moglie del sindaco regala ad Elena il vestito tradizionale che ha indossato al Newroz. Per contatti: italogaibazzi@inwind.it