utopia2006

In Turchia chi chiede la pace finisce in prigione


"Le madri kurde e le madri turche non devono più piangere i loro figli uccisi""I popoli sono fratelli""No alla guerra, subito la pace"Questi sono gli slogan dei giovani kurdi che cercano di raggiungere i luoghi dove sono avvenute operazioni militari per manifestare il loro desiderio e bisogno di pace.Questa mobilitazione, partita in sordina qualche mese fa, sta diventando sempre più numerosa e frequente. E’ di oggi la notizia che settanta "scudi umani" sono stati arrestati mentre si dirigevano sul monte Cudi, presso Sirnak. La loro colpa? Volere la pace!Noi che abbiamo visto di persona quanta oppressione subisce il popolo kurdo e quanto grande sia il suo desiderio di vivere in pace, con giustizia e dignità, noi che siamo stati a Sirnak proprio come osservatori di pace, per portare la nostra solidarietà a chi si batte per una vita degna, noi che continueremo anche dall’Italia ad essere voce di chi non ha voce, perché la lotta di un popolo oppresso è anche la nostra lotta, chiediamo a tutti coloro che non sopportano le ingiustizie di unirsi a noi nel dare solidarietà, affetto e simpatia ai giovani "scudi umani" che, armati solo di una maglietta bianca con scritto "pace" in kurdo ed in turco, si recano, su pulmini bianchi, dove ci sono stati scontri a fuoco per ribadire il loro "nunca mas! (mai più!)" e per questo vengono arrestati e segregati nelle lugubri carceri turche anche per mesi.Non lasciamoli soli! Divulghiamo queste notizie!(Nelly, Italo, Marco, Alberto, Elena, Luca, Angela, Luca, Nicola)per contatti:  italogaibazzi@inwind.it