utopia2006

Il terzo Newroz


Pur essendo stato gia' due volte in Kurdistan turco,assistere al Newroz e' sempre un'esperienza molto emotiva, non nascondo che mi sono anche scappate due lacrime mentre ascoltavo l'immensa folla cantare e invocare il nome del loro amato Presidente Ocalan e io pensavo alla sfortunata storia di persecuzioni e ingiustizie che questo popolo vive da decenni, obbligando migliaia e migliaia di ragazzi a scappare verso l'Europa soltanto per avere una possibilita' di vita quasi normale. Come sempre l'hanno fatta da padrone i colori rosso-giallo-verde apparsi addosso a tutti i partecipanti una volta dentro allo spazio assegnato per la celebrazione. Anche quest'anno lo spazio assegnato era un campo fuori citta' circondato da mezzi militari blindati e da polizia che perquisiva tutti quelli che entravano. La festa, con balli canti esibizioni musicali e discorsi politici inneggianti pace e rispetto dei diritti umani si e' svolta senza problemi. Molto coinvolgente la presentazione dell'avvenimento affidata con nostra sorpresa proprio al nostro interprete Alladin. In serata siamo stati ospiti della municipalita' che ci ha cosi' ringraziati della presenza che da' loro forza e speranza nella lotta per ottenere il rispetto dei loro diritti. Durante l'incontro con le persone della municipalita' il secondo interprete ci ha detto che spera in un miglioramento della democrazia, subito corretto dall'uomo della municipalita' che ha detto di sperare nella "nascita della democrazia". In serata Alladin con l'adrenalina in corpo per la festa appena vissuta in prima persona ci ha parlato della loro voglia di liberta' sempre negata da un governo che sulla carta fa leggi migliorative per ingraziarsi l'Europa ma nei fatti aumenta il livello di scontro con grosse operazioni militari e continui arresti immotivati. Interessante anche il discorso sulla situazione di Kiziltepe, un paese a 30 Km. da Nusaybin che in passato ha visto l'assassinio e la scomparsa di tantissimi giovani kurdi con l'escalation di due anni fa culminata con la tristemente famosa esecuzione di Ogur, un bambino di 12 anni ucciso con 13 colpi di pistola. Quest'ultimo episodio ha fatto si' che la comunita' internazionale si interessasse finalmente di questo paesino, anche se in modo molto blando ma creando le basi affinche' da allora ad oggi non si sono piu' ripetuti casi di sparizioni o omicidi e finalmente il locale DHP puo' svolgere attivita' politica in modo normale, per quanto sia possibile usare quest'aggettivo nel contesto turco.Con tanta emozione Marco C.