Nella tristezza del presente giova ogni tanto riscoprire la grandezza dell'Italia passata.Il regista Alessandro Piva è andato a recuperare una storia vecchia e dimentacata di solidarietà fra Nord e Sud e ne ha fatto un documentario straordinario, La Pasta Nera. E' il racconto dei settantamila bambini meridionali che fra il 1945 ed il 1952 furono strappati alla miseria del dopoguerra e ospitati da famiglie emiliane e romagnole.Non erano ricchi signori di buon cuore, ma famiglie di operai e contadini di Reggio Emilia, Modena, Cesena, Ravenna, che avevano appena il necessario per vivere. Ma "dove c'era da mangiare per cinque, si poteva mangiare anche in sei".Non fu difficile convincerle a regalare un'infanzia a chi non l'avrebbe mai avuta.
Quell'iniziativa fu anche un'azione di propaganda dell'Udi(l'Unione delle donne comuniste). Allora la politica faceva ancora appello ai migliori istinti degli uomini e non ai peggiori.Fu in questo modo che in Italia nacque la più larga e straordinaria rete di volontariato del mondo.
Ancor più delle parole, rimangono impressi i gesti, i volti, gli sguardi ingenui dei bambini descritti da Piva.