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Post n°34 pubblicato il 07 Marzo 2011 da suocera75
Martedì 8 marzo 2011 si svolgerà alle ore 12 nella Sala del Giudizio del Museo di Rimini in concomitanza al 150° Anniversario dell'Unità Italiana un omaggio alle donne del Risorgimento con la proiezione del video "Il Risorgimento delle donne. Da icona del patriottismo a patriota". Molte sono le donne che si sono trovate in prima linea per i diritti della donna, che hanno combattuto per migliorare i problemi sociali, dedicandosi a quelle teorie, che nel 1800 potevano sembrare utopie. La rappresentazione, del video concesso dall'Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Livorno, mostra attraverso pitture, foto il percorso femminile per l' Unità e Indipendenza d'Italia e per le pari opportunità fino al voto delle donne nel 1946 e alla Costituzione Italiana. Fra le donne da ricordare alle quali dobbiamo un grazie: Cristina Trivulzio di Belgiojoso nata a Milano 1808 e morta nel 1871, sposata, lasciò il marito ed ebbe una figlia da un nuovo compagno, fuggì in Francia nel 1840 ritornò in Italia e colpita dalle condizioni di miseria dei contadini, si dedicò ai problemi sociali: aprì asilo e scuole per figli e figlie del popolo. Nel 1848-'49 fu ancora in prima linea: raggiunse Milano guidando la "Divisione Belgioioso", 200 volontari da lei reclutati e trasportati in piroscafo da Roma a Genova e da lì a Milano. Nei mesi della Repubblica guidata da Mazzini, lavorò giorno e notte negli ospedali durante l'assedio della città, creando le "infermiere" laiche e chiamando a questo compito nobili, borghesi e prostitute. Anna Grassetti Zanardi nata a Bologna 1815 morì nel 1896 sposata a Carlo Zanardi un rivoluzionario mazziniano di Savigno del 1843, partecipò alla prima Guerra di Indipendenza, alla difesa di Roma e alle successive cospirazioni mazziniane, subendo arresti, processi e diversi anni di carcere. Anna, anch'essa ardente mazziniana, fu infermiera durante la campagna del 1848 e a Roma nel 1849. Su incarico di Mazzini si occupò di creare comitati in città e anche in altri centri vicini. Sorvegliata e più volte perquisita, venne arrestata nel 1851 e trasferita nel carcere di Ferrara. Le cronache cittadine di fine ottocento la segnalano, ormai vedova, sempre in testa al gruppo dei reduci garibaldini durante i cortei patriottici. Giuditta Tavani Arquati nata a Roma 183 morì nel 1867, figlia di un difensore della Repubblica Romana, partecipò al movimento clandestino di patrioti che tentò di liberare Roma dal dominio papale nel 1867. Dal 23 al 25 ottobre, la città fu teatro di tre moti insurrezionali: il primo fallì in Campidoglio, il secondo a villa Glori vide la morte dei fratelli Cairoli, l'ultimo in Trastevere nel lanificio Aiani, diventato il principale deposito di armi della congiura. Giuditta, incinta del quarto figlio, si trovava nel lanificio insieme al marito Francesco Arquati, al figlio dodicenne Antonio e a molti altri cospiratori, che preparavano la rivolta in attesa dell'arrivo di Garibaldi da Monterotondo. L'arrivo degli zuavi pontifici scatenò un aspro combattimento. Nonostante una strenua resistenza i congiurati vennero sopraffatti e Giuditta, che aveva spronato, aiutato e soccorso i rivoltosi, venne massacrata dopo aver visto uccidere il marito e il figlio. Sara Levi Nathan nata a Pesaro 1819 e morta a Roma nel 1882, sposata con Mayer Moses Nathan, ebbe dodici figli. È ricordata per il suo impegno politico e per le sue iniziative sociali: fu una fervente patriota e grande amica di Mazzini, che morì a Pisa nel 1872 a casa di sua figlia Janet. Giorgina Craufurd Saffi nata a Firenze 1827 e morta a Forlì nel 1911. Di famiglia inglese, si innamorò dell'Italia, e come la sua famiglia era a favore della causa italiana. Nel 1857 sposò Aurelio Saffi, anch'egli esule italiano a Londra, già triumviro della Repubblica Romana nel 1849: fu, furono uniti da 4 figli e dalla attività politica. Dall'idea mazziniana trasse il profondo interesse per l'educazione delle donne e dei giovani, cui andava inculcato il rispetto dei diritti e dei doveri dell'uomo, e l'idea che solo attraverso l'emancipazione e la partecipazione alla vita civile e civica si potrà essere cittadini e non sudditi, e partecipare all'emancipazione della Patria e del Popolo. A tali idee, Giorgina affiancò la chiara visione che aveva per il ruolo della Donna, "Diritti e Doveri pari a quelli dell'Uomo". Giorgina scelse così di occuparsi in primo luogo dell'educazione di tutte le donne, prime e fondamentali educatrici dei propri figli, appoggiò così i movimenti emancipazionisti che in Europa e in America stavano, in quella seconda metà dell'800, faticosamente facendosi strada. Anita Garibaldi viene condannata perché lascia i figli per seguire Garibaldi e per di più muore incinta. La madre di Giuseppe Mazzini, Maria Drago, o la madre per eccellenza del Risorgimento, Adelaide Cairoli, ritratta in nero a simboleggiare i numerosi lutti. Sono madri eroiche che esortando e offrendo i figli alla patria, confermano "il "Femminismo patriottico": difendere la patria, combattere per la libertà, propagare quel concetto che nell'Ottocento diverrà popolare: "acquisire la cittadinanza attraverso i figli che si procreano e si educano per la nazione". |
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